Comunicati stampa 2003

12 dicembre 2003
RASSEGNA DI MUTI ITALIANI A HONG KONG A CURA DELLA CINETECA DEL FRIULI
Anche il Friuli di Chino Ermacora tra i documenti presentati
Si inaugura il 20 dicembre 2003 presso il nuovo auditorium dell'Hong Kong Film Archive - la cineteca nazionale della metropoli cinese - una rassegna curata dalla Cineteca del Friuli dal titolo "Italian Silent Cinema 1909-1927" che proseguirà sino a fine gennaio. Si tratta di una vasta panoramica di pellicole rare o restaurate del periodo muto provenienti in prevalenza dagli archivi di Gemona e realizzata grazie alla collaborazione con partner nazionali e internazionali quali UCLA Film & TV Archive, George Eastman House, Cineteca Sarda. Aprirà la rassegna la spettacolare copia dell'epico Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone ricostruita dal Museo del Cinema di Torino. I film in programma, già prenotatissimi dai fan locali, spaziano dal gioiello etnografico La sentinella della patria (1927) del poeta friulano Chino Ermacora, alla commedia sofisticata Voglio tradire mio marito (1925) di Mario Camerini, al realistico Cenere (1916) di Febo Mari con Eleonora Duse nella sua unica interpretazione cinematografica, al melodrammatico La Contessa Sara (1919) di Roberto Roberti - il padre di Sergio Leone -, all'erotico Salomé (1910) di Ugo Falena, al proto-peplum Spartaco (1913) di Giovanni Enrico Vidali, al dramma bellico La samaritana (1915) di Armando Brunero. In cartellone anche un'antologia di comiche italiane, francesi, inglesi e americane, e un omaggio a Max e Dave Fleischer, pionieri dell'animazione già protagonisti alle Giornate del Cinema Muto del 1995. Inoltre, alcuni seminari e incontri su cinema e cultura in Italia nel primo scorcio del Novecento, e una mostra di manifesti della Cineteca del Friuli. Con questa iniziativa l'Hong Kong Film Archive apre una serie di retrospettive dedicate alle origini del cinema europeo che proseguirà nei mesi successivi con monografie dedicate a Francia, Scandinavia, Germania e altri paesi.

 

2 dicembre 2003
L'ASSASSINIO DI JFK NEI 486 FOTOGRAMMI DI ZAPRUDER
Il film in versione restaurata viene presentato mercoledì 3 dicembre, ore 21, alla Galleria della Cineteca
Il 22 novembre 1963, il sarto di Dallas Abraham Zapruder stava filmando il passaggio tra la folla di John Fitzgerald Kennedy. I 486 fotogrammi di quel film amatoriale a 8mm diventarono l'unica testimonianza "in movimento" dell'assassinio del presidente americano, uno dei fatti più tragici e controversi del XX secolo. Il giorno dopo aver girato le preziose immagini, Zapruder le cedette per 150 mila dollari alla rivista americana Life, che ne ricavò parecchi fotogrammi pubblicati negli anni che seguirono. Dopo essere rimasto nell'archivio di Life per 12 anni, l'originale del film è stato restituito alla famiglia Zapruder, che nel 1999 lo ha venduto ai National Archives di Washington per 16 milioni di dollari, riservadosi il copyright. Copie di prima, seconda, terza generazione (quindi sempre più scadenti) e talvolta lo stesso originale, sono stati proiettati dalla Commissione Warren che indagava sui fatti di Dallas, dai servizi segreti e dall'FBI. L'originale perciò si deteriorarava, le copie erano di qualità via via inferiore ed era sempre più difficile trarre delle conclusioni certe. Ma chiunque avesse visto il film originale e non le sue copie avrebbe capito che Kennedy era stato ucciso da più killer.
Oggi, con le tecniche digitali, mettendo a confronto le migliori copie esistenti con il filmato originale, e facendo una vera e propria operazione di restauro, gli esperti dei National Archives sono riusciti a ricavare una versione completa, ricca di particolari e di informazioni, che permettono di concludere che Kennedy è stato ucciso da più killer e che la teoria dell'assassino solitario sostenuta dalla Commissione Warren non ha validità scientifica. Questa è la versione restaurata che verrà proposta mercoledì 3 dicembre alle ore 21, alla Galleria della Cineteca in Piazza Municipio 2 a Gemona, nell'ambito della mostra "John F. Kennedy e il cinema".

 

20 novembre 2003
JOHN F. KENNEDY E IL CINEMA
Film, libri, riviste dalle collezioni della Cineteca del Friuli
Inaugurazione sabato 22 novembre, ore 18, presso la Galleria della Cineteca
Il 22 novembre 1963 John Fitzgerald Kennedy fu assassinato a Dallas, in Texas. Da quel giorno è nato il mito di JFK, mentre il mistero della sua morte suscita ancora dibattiti, ricerche, controversie, inchieste televisive e film.
In occasione del quarantesimo anniversario, sono moltissimi gli omaggi tributati al presidente americano. A Gemona (Udine), la Cineteca del Friuli ha scelto di celebrarlo mettendo a disposizione del pubblico importanti materiali, selezionati dai propri archivi filmici e librari, sulla sua figura e in particolare sugli aspetti dell'era kennedyana più strettamente legati al cinema e alla televisione. Alla mostra "John F. Kennedy e il cinema", allestita nella Galleria della Cineteca, in piazza Municipio 2, da sabato 22 novembre 2003 al 1° febbraio 2004, si possono vedere documenti, libri, dischi, audiocassette, DVD, oggetti, fotografie, riviste e quotidiani relativi all'epopea kennedyana. Tra i pezzi esposti, L'Espresso del 7 gennaio 1968 con l'intervista di Andrea Barbato a Michelangelo Antonioni nella quale il regista racconta del suo incontro con il procuratore di New Orleans Jim Garrison; il volume The Story of the Films (1927) curato dal padre di JFK, Joseph Kennedy; un biglietto autografo di Jacqueline B. Kennedy; lo speciale della CBS A Tour of the White House with Mrs. John F. Kennedy (Un giro alla Casa Bianca insieme alla signora Kennedy). L'inaugurazione è fissata per sabato 22 novembre alle ore 18.
Un ciclo di proiezioni affiancherà l'esposizione a partire da mercoledì 3 dicembre 2003, alle 21, sempre alla Galleria della Cineteca, quando sarà proiettata la versione restaurata del film a 8mm di Abraham Zapruder, che nei suoi 486 fotogrammi documenta l'uccisione del presidente. Mercoledì 10 dicembre 2003, alle 21 sarà proposta una miscellanea dal titolo "Attorno al mito kennedyano", con il cinegiornale che documenta la visita di Kennedy a Roma nel 1963, alcuni materiali da Forrest Gump (1994) di Robert Zemeckis e Interview with the Assassin di Neil Burger, l'affondamento e il ritrovamento del "PT 109". Dopo la pausa natalizia il programma proseguirà mercoledì 14 gennaio 2004, alle 21, con Và e uccidi (The Manchurian Candidate, 1964) di John Frankenheimer e mercoledì 21 gennaio 2004, alle 21.00, con Le elezioni primarie del 1960 (Primary) di Robert Drew; fotografia di Terrence McCartney Filgate, Richard Leacock e D.A. Pennebaker. Tra gli altri film visionabili nel video presente in mostra, quelli relativi all'avventura nella Hollywood degli anni Venti del padre Joseph e alle frequentazioni hollywoodiane dello stesso JFK; documentari sulle elezioni primarie del 1960; cinegiornali girati durante la presidenza; servizi televisivi sui funerali; ricostruzioni cinematografiche e televisive sull'assassinio; fiction sulla famiglia Kennedy; film influenzati da JFK e dalla sua presidenza; pellicole amate da John e da Jackie.
John Fitzgerald Kennedy è stato presidente degli Stati Uniti per poco più di mille giorni, dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963, ma ha avuto un'influenza fondamentale nel cinema della sua epoca e in quello dei decenni successivi. Se mai qualcuno decidesse di compilare una filmografia kennedyana completa, di fiction e non fiction, la lista includerebbe diverse centinaia di titoli. Con lui in vita furono ideati e girati Va’ e uccidi e Sette giorni a maggio (1964) di John Frankenheimer, Il dottor Stranamore (1964) di Stanley Kubrick, A prova di errore (1964) di Sidney Lumet, tutti sul pericolo militare/atomico, e Tempesta su Washingon (1962) di Otto Preminger, sui rischi corsi dalla democrazia parlamentare USA. Con lui morto è esplosa una serie di film attorno alla cospirazione che oggi, dopo 40 anni, non si è ancora conclusa: Ciao America (1968) di Brian De Palma; I due Kennedy (1969) di Gianni Bisiach, Azione esecutiva (1973) di David Miller; Perché un assassinio (1974) di Alan Pakula; JFK: un caso ancora aperto (1991) di Oliver Stone; Ruby-Il terzo uomo di Dallas (1992) di John Mackenzie; Nel centro del mirino (1993) di Wolfgang Petersen; Interview with the Assassin (2002) di Neil Burger, con una "falsa" intervista al secondo killer, quello che avrebbe sparato dal "poggio erboso", che decide di vuotare il sacco davanti alla cinepresa prima di morire di cancro.
Oltre a quelli sulla cospirazione anti-kennedyana ci sono poi film come Love Field (1992) di Jonathan Kaplan, con Michelle Pfeiffer nei panni di una casalinga di Dallas che fa di tutto per arrivare in tempo a Washington per i funerali del presidente; Hoffa: Santo o mafioso (1993) di Danny De Vito, con Jack Nicholson nella parte del famigerato sindacalista degli autotrasportatori duramente osteggiato dai Kennedy; Thirteen Days (2000) di Roger Donaldson e The Missiles of October (1974), sui tredici caldissimi giorni della crisi dei missili russi a Cuba.
Fra i grandi documentari sull'argomento vanno ricordati Rush to Judgement (1966) di Emile De Antonio, sceneggiato con l'avvocato Mark Lane, autore dell'omonimo volume che riaprì le ricerche sull'assassinio del presidente dopo le frettolose conclusioni del Rapporto Warren e Primary (1960) di Terrence McCartney Filgate e D.A. Pennebaker, nel quale i due documentaristi seguono lo svolgimento delle elezioni primarie di quel cruciale anno 1960. Anche Errol Morris ha voluto dare la sua interpretazione del periodo con The Fog of War: Eleven Lessons from the Life of Robert S. McNamara (2003), sul segretario della difesa di Kennedy e Johnson. Infine, Julien Ballard, lo stesso che aveva ritrovato il relitto del Titanic, ha documentato nel 2002 con Search for Kennedy's P.T. 109, la localizzazione nelle profondità del Pacifico della motosilurante PT 109, il cui affondamento da parte dei giapponesi e l'opera di salvataggio dei naufraghi da parte di JFK fu determinante nella sua successiva carriera politica. Allo stesso episodio bellico si era ispirato il film di Leslie H. Martinson PT 109, posto di combattimento (1963) con Glenn Ford.

 

30 luglio 2003
SANDRO D'EVA MAESTRO DI CINEMATOGRAFIA
Si chiude giovedì 31 luglio il corso organizzato dalla Cineteca
Si conclude oggi, con un bilancio più che positivo, il laboratorio di fotografia cinematografica con Alessandro D'Eva organizzato dalla Cineteca del Friuli e reso possibile grazie alla lunga frequentazione e alla proficua collaborazione instauratasi tra l'associazione culturale e il cineasta nato a Udine 76 anni fa, ma anche al contributo tecnico della Entract Video di Carlo Della Vedova e del direttore della fotografia Bruno Beltramini. Una quindicina gli allievi, due dei quali arrivati a Gemona dalla Sardegna e uno dalla Slovenia, di questo corso full immersion, novità assoluta per la nostra regione, nel quale D'Eva ha cercato di sintetizzare quanto normalmente insegna al Corso di Direzione della Fotografia della Scuola Nazionale di Cinema - Centro Sperimentale di Cinematografia, di cui è titolare insieme ad un altro grande del cinema italiano, Peppino Rotunno. Nei primi due giorni i ragazzi hanno appreso le teorie di base dell'illuminazione del set cinematografico e girato, in condizioni ambientali diverse (in interni ed esterni, di giorno e di notte), brevi sequenze di fiction per riflettere sulle principali figure del linguaggio cinematografico. Ogni ripresa è stata fatta in più modi, per più esigenze narrative, in modo da creare un confronto e poter mostrare le differenze tra stili e generi diversi. Per finalizzare le competenze apprese sulla luce al linguaggio cinematografico, l'ultima parte del workshop sarà dedicata al montaggio.
Sta prendendo forma così il progetto della Cineteca di dare vita in Friuli ad una scuola di tecniche di ripresa, che si può avvalere dell'apporto anche di altri grandi professionisti, come l'amico e conterraneo Dante Spinotti. Una scuola che, come insegna l'esperienza di questi giorni, può svolgere anche una funzione importante di talent scout. D'Eva infatti ha già individuato tra i ragazzi alcuni di particolare talento e passione, che peraltro avevano già tra i loro progetti l'iscrizione al suo corso alla Scuola Nazionale di Cinema.

 

21 luglio 2003
FRIULANI PROTAGONISTI NEL CINEMA: SANDRO D'EVA, DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
LA SUA AVVENTUROSA ESPERIENZA IN UN LIBRO DI RICORDI RACCOLTI DA LORENZO CODELLI,
CON LA PREFAZIONE DI DINO RISI

Sarà presentato, fresco di stampa, sabato 26 luglio 2003 alle ore 19, alla Galleria della Cineteca in Piazza Municipio 2 a Gemona, l'ultimo libro edito dalla Cineteca del Friuli, Alessandro d'Eva - Udine Pechino Tahiti Cinecittà - Ricordi di un direttore della fotografia raccolti da Lorenzo Codelli, che riunisce le esperienze, le riflessioni e la storia degli oltre quaranta film girati dal cineasta friulano.
Nato a Udine nel 1928, D'Eva è uno dei più noti direttori della fotografia del cinema italiano fin dagli anni della "rinascita" postbellica. Vincitore di due Nastri d'argento per la splendida fotografia di La muraglia cinese (1958) di Carlo Lizzani e Odissea nuda (1961) di Franco Rossi, ha lavorato molto con Dino Risi (che ha scritto la prefazione del libro), Damiano Damiani, Carlo Lizzani, Ettore Scola e altri grandi registi.
Nella lunga intervista di Lorenzo Codelli, Sandro D'Eva ripercorre le tappe della sua avventurosa carriera, dai reportages girati tra Monfalcone, Trieste e la Carnia fino ai viaggi in Cina, a Tahiti, Londra, New York e altrove. Federico Fellini, Burt Lancaster, Paolo Villaggio, Totò, Vittorio Gassman, Billy Wilder, Mario Cecchi Gori e tanti altri personaggi sono vivacemente descritti nei suoi ricordi. Ma entrano nel libro anche altre esperienze della sua vita. La moglie, Pina, ricorda ad esempio la creazione a Roma del Fogher, un ristorante specializzato nella cucina friulana diventato tappa d'obbligo del jet set. Il volume è arricchito da illustrazioni inedite e documenti d'archivio.
Alla presentazione interverranno l'autore, Lorenzo Codelli, e il protagonista, Sandro D'Eva, che attualmente è docente alla Scuola Nazionale di Cinema - Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Proprio in questa veste, D'Eva sarà a Gemona anche la prossima settimana per tenere un laboratorio di tre giorni - il 29, 30 e 31 luglio - organizzato dalla Cineteca del Friuli sulle tecniche di base del racconto cinematografico. I lavori prevedono anche la realizzazione di brevi filmati in condizioni ambientali diverse (in interni ed esterni, di giorno e in notturna).
Sempre in onore di D'Eva, mercoledì 30 luglio, nell'ambito della rassegna "Cinema sotto le stelle" curata dalla Cineteca del Friuli e dal Centro Espressioni Cinematografiche, al Parco di Via Dante sarà proposto, nella copia proveniente dalla Cineteca Nazionale, uno dei titoli più famosi da lui girati insieme a Dino Risi, In nome del popolo italiano (1971), con Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi.

sabato 26 luglio, ore 19, Galleria della Cineteca, Gemona
Presentazione del libro Alessandro D'Eva Udine Pechino Tahiti Cinecittà - Ricordi di un direttore della fotografia raccolti da Lorenzo Codelli

29-30-31 luglio, Gemona
Laboratorio di fotografia cinematografica tenuto da Sandro D'Eva

mercoledì 30 luglio, ore 21 circa, Parco di Via Dante, Gemona
In nome del popolo italiano, regia di Dino Risi, fotografia di Sandro D'Eva

 

16 luglio 2003
È SCOMPARSO ALEXANDER WALKER
La Cineteca del Friuli ha appreso con dolore la notizia della scomparsa, avvenuta ieri 15 luglio a Londra, di Alexander Walker, uno dei massimi critici e storici internazionali, nato in Irlanda 73 anni fa. Autore di molti bestseller sul cinema, titolare da oltre quarant'anni della rubrica di recensioni al popolare quotidiano londinese Evening Standard, eletto "critico dell'anno" per ben tre volte (nel 1970, 1974 e 1998), frequentatore instancabile dei maggiori festival oltre che confidente di celebri cineasti e star di Hollywood (numerose le sue biografie di divi e divine che ha incontrato, quali Liz Taylor, Marlene Dietrich, Bette Davis, Vivien Leigh, Peter Sellers e Greta Garbo), Alexander Walker negli ultimi anni aveva fatto visita tre volte alla Cineteca
del Friuli tenendo conferenze su Stanley Kubrick e sul cinema britannico.
Alla Cineteca era arrivato nel 2000, in occasione della mostra su Kubrick, in veste di amico e studioso del regista, che conosceva fin dagli anni '50, e di autore di Stanley Kubrick Directs, la monografia concepita in collaborazione con lo stesso Kubrick, uscita nel 1971 e rieditata in versione aggiornata tre anni fa. Da allora
Gemona era entrata a far parte del suo itinerario annuale di fine estate, nella settimana in cui da Londra scendeva a Venezia per assistere alla Mostra del Cinema in veste di inviato del suo giornale. Un appuntamento legato anche ad una dichiarazione di stima e ad un atto di autentica generosità: Walker infatti ha disposto un lascito testamentario per il quale il suo vasto patrimonio di libri e riviste cinematografici verrà depositato alla Cineteca del Friuli, così come al British Museum andrà la sua ampia collezione di opere d'arte. Per la fine di agosto, il periodo in cui Walker era atteso anche quest'anno, la Cineteca sta pensando a delle iniziative per onorare la sua memoria e valorizzare il suo lascito.

 

8 luglio 2003
DA CANNES AL FRIULI:
DOPPIO INCONTRO CON PUPI AVATI A UDINE E A GEMONA

Sabato 12 luglio: ore 19, Giardini del Torso, Udine; ore 21, Anfiteatro di Via Dante, Gemona
Pupi Avati, unico autore italiano presente quest'anno al Festival di Cannes con un film in concorso, Il cuore altrove (che proprio grazie al successo ottenuto alla Croisette ha avuto una seconda uscita nelle sale italiane e la distribuzione in molti paesi stranieri), arriva ora in Friuli per presentare al pubblico dell'estate il suo film, in programma sabato 12 luglio alle ore 21.15 sia ai Giardini del Torso a Udine che all'Anfiteatro di via Dante a Gemona. Presidente di Cinecittà oltre che autore e sceneggiatore tra i più importanti e rappresentativi del cinema italiano, Avati farà prima tappa nel capoluogo, ospite del CEC ai Giardini del Torso, dove alle ore 19 incontrerà la stampa e il pubblico, e più tardi, alle ore 21, ospite della Cineteca del Friuli, sarà all'Anfiteatro di via Dante a Gemona per introdurre la proiezione del suo film
Ambientato negli anni Venti, Il cuore altrove racconta del timido e impacciato insegnante trentacinquenne Nello Balocchi, magistralmente interpretato da Neri Marcoré (vincitore a Taormina del premio per il miglior attore protagonista), che si innamora di una ricca e bella ragazza snob (Vanessa Incontrada), ne è sedotto e inizia con lei una complessa storia d'amore tra Bologna e Roma. Un'opera con cui Avati torna a quel suo tipico sguardo dolce-amaro sulle vicende umane che caratterizza i suoi film migliori. Accanto ai protagonisti, troviamo Nino D'Angelo e icone cinematografiche come Giancarlo Giannini, nei panni del padre di Nello, e Sandra Milo.

 

4 giugno
INCONTRI CON I GRANDI DIRETTORI DELLA FOTOGRAFIA:
APERTE LE ISCRIZIONI AL LABORATORIO CON SANDRO D'EVA (29 -31 luglio 2003)
Dopo l'esperienza con Dante Spinotti, la Cineteca del Friuli, per la seconda edizione degli incontri con i grandi direttori della fotografia, quest'anno si avvale della presenza di un protagonista del glorioso cinema italiano degli anni '60, Sandro D'Eva.
Dopo aver lavorato a fianco di registi quali Dino Risi, Ettore Scola, Bruno e Sergio Corbucci, Neri Parenti e molti altri, e di attori come Frank Sinatra, Totò, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Sandro D'Eva è attualmente titolare insieme a Peppino Rotunno del Corso di Fotografia della Scuola Nazionale di Cinema - Centro Sperimentale di Cinematografia.
Approfittando della presenza in Friuli di D'Eva, originario di Udine, La Cineteca del Friuli organizza un laboratorio di tre giorni, dal 29 al 31 luglio 2003, sulle tecniche di base del racconto cinematografico, pensato per i giovani professionisti del settore dell'audiovisivo e per gli studenti di discipline dello spettacolo.
Il laboratorio, aperto ad un massimo di dieci partecipanti, prevede un incontro preliminare e si articola in tre diversi momenti. La prima giornata è dedicata alla ricognizione delle nozioni di base della fotografia cinematografica; la seconda alle tecniche di ripresa e di illuminazione in esterni e in interni, anche in notturna; la terza alle tecniche del montaggio e alla costruzione del racconto cinematografico. I lavori si terranno a Gemona, al Cinema Sociale, attrezzato come un semplice set cinematografico e dotato di videocamere digitali per la realizzazione e il montaggio di brevi sequenze ad opera dei partecipanti.
La domanda di partecipazione va inviata alla Cineteca del Friuli entro il 5 luglio 2003 via e-mail o via fax (0432 970542). La selezione dei candidati verrà effettuata attraverso un colloquio, in base alle motivazioni e al curriculum. La quota di iscrizione è di 50 euro. Per ulteriori informazioni: tel. 0432 980458.

 

20 maggio
ONORIFICENZA DEL GOVERNO FRANCESE A LORENZO CODELLI,
CULTORE DI CINEMA

In occasione del festival di Cannes, Lorenzo Codelli, vicedirettore della Cineteca del Friuli di Gemona, è stato nominato "Officier dans l'Ordre des Arts et des Lettres" da parte del ministro della cultura francese Jean Jacques Aillagon. La prestigiosa onorificenza è motivata dalle molteplici attività svolte in Francia dallo studioso triestino, collaboratore di antica data di pubblicazioni come la rivista Positif e l'Encyclopédie Larousse, di istituzioni quali il Louvre, il Musée d'Orsay, il Centre Pompidou, la Cinémathèque française el'Institut Lumière di Lione, nonché dei festival di Avignone, Parigi, La Rochelle e Cannes. Come recita la lettera con cui era stata comunicato l'assegnazione del riconoscimento, il proposito è di "rendere omaggio al giornalista, allo storico, allo sceneggiatore ma soprattutto al cultore del cinema, che con totale devozione si dedica alla diffusione della settima arte".

 

 

 
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