Comunicati stampa 2006

12 dicembre 2006
IL TERREMOTO A FUMETTI
Il dramma del Friuli nei disegni di Paolo Cossi
In mostra a Gemona, Galleria della Cineteca, dal 23 dicembre

Dopo la mostra “Area sismica – I video del terremoto”, che ha registrato tra maggio e settembre oltre mille spettatori, La Cineteca del Friuli chiude le celebrazioni per il trentennale del terremoto con un’altra mostra sul tema, “Paolo Cossi racconta il terremoto - Mostra di tavole originali a fumetti” che si inaugura sabato 23 dicembre alle ore 18 alla Galleria della Cineteca, in piazza Municipio 2 a Gemona, dove resterà fino al 28 gennaio 2007. Insieme al direttore della Cineteca Livio Jacob, saranno presenti Paolo Cossi, che illustrerà al pubblico il proprio lavoro, e l’esperto di fumetti Vincenzo Bottecchia.
I materiali, tutte tavole originali utilizzate per il libro a fumetti Il terremoto del Friuli, pubblicato nel 2005 (edizioni Becco Giallo), sono organizzati nella mostra in maniera non lineare ma dinamica, per aggregazioni di quadri che hanno un loro ruolo indipendentemente dal senso di lettura o dal punto di partenza. Il racconto tuttavia emerge, ed è il racconto di una quotidianità sconvolta, di certezze sradicate, di un nuovo modo di percepire la realtà. Il disegno procede per dettagli – su quello che era la vita prima e quello che sarà dopo la tragedia – e per simboli, come i campanili che si stagliano orgogliosi in un panorama di devastazione, alla maniera di persone colpite ma che si rifiutano di abbassare la testa.
I fumetti di Cossi, certamente un modo originale di raccontare il dramma delle popolazioni colpite da una catastrofe naturale, hanno la capacità di coinvolgere emotivamente grazie all’arte e alla sensibilità dell’autore di Cimolais che, appena ventiseienne, è già noto al pubblico per le sue numerose pubblicazioni, tra cui Corona, l'uomo del bosco di Erto (2002, Biblioteca dell'Immagine, alla terza ristampa), Tina Modotti (2003, Biblioteca dell'Immagine), Corona, la montagna come la vita (2005, Biblioteca dell'Immagine) e Unabomber (2005, Becco Giallo). Nel 2006 ha pubblicato La storia di Mara con la casa editrice Lavieri.
Orario di apertura della mostra: 11-13 e 15.30-19, solo giorni festivi (ad esclusione di Natale e Capodanno). Ingresso libero.

 

11 dicembre 2006
AL VIA I LAVORI PER L’ARCHIVIO REGIONALE DEI FILM
Il nuovo deposito climatizzato potrà custodire cinquantamila pellicole
Mercoledì 13 cerimonia di inizio lavori alla presenza dell’assessore Antonaz

La legge sul cinema è stata approvata da poche settimane e l’impegno che con essa la Regione si è assunta di “favorire nonché concorrere direttamente alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo presente nel proprio territorio o di particolare interesse per il Friuli Venezia Giulia”, vede già un primo, concreto risultato con l’inizio dei lavori di costruzione del deposito climatizzato della Cineteca del Friuli. Il piano era stato avviato già lo scorso anno con la delibera del Consiglio regionale di un contributo decennale di 1 milione e 200 mila euro, ma il breve intervallo intercorso tra quella delibera e la partenza dei lavori ha comunque dell’eccezionale, tenendo conto anche dei tempi per l’individuazione e l’acquisizione del terreno e di stesura del complesso progetto, per il quale ci si è avvalsi della consulenza dei maggiori esperti al mondo nel settore.
Il nuovo archivio regionale dei film sorgerà a Gemona, nella zona artigianale di Campagnola. La cerimonia inaugurale avrà luogo mercoledì 13 dicembre 2006, alle 15, alla presenza dell’assessore regionale alla cultura Roberto Antonaz, del consigliere Piero Colussi, degli architetti progettisti Michele De Mattio e Giuliana Raffin, delle ditte e delle maestranze impegnate nella costruzione, degli amministratori del Comune di Gemona, del direttore della Cineteca Livio Jacob e dei collaboratori dell’istituzione.
Il deposito, che si prevede sarà ultimato entro il 2008, potrà contenere e conservare nelle migliori condizioni almeno cinquantamila pellicole, incluse quelle su supporto particolarmente instabile o facilmente deteriorabile. In particolare, saranno custoditi i circa ottomila titoli della Cineteca e, vista la capienza, si potrà dare alloggio anche a migliaia di altri film appartenenti ad archivi pubblici e privati della regione e delle regioni limitrofe che non dispongono un luogo dove mantenerli in sicurezza.
Si tratta di un passo importante per il Friuli Venezia Giulia, che si pone all’avanguardia, in Italia e in Europa, nella conservazione del patrimonio cinematografico, e di una tappa fondamentale per la Cineteca, il cui impegno quasi trentennale sul campo trova riconoscimento e ulteriore stimolo nella nuova legge che attribuisce all’istituzione gemonese “la funzione di polo di riferimento regionale per le attività di ricerca, raccolta, catalogazione, studio, conservazione, valorizzazione e deposito legale del patrimonio filmico e audiovisivo del Friuli Venezia e Giulia”.

 

22 novembre 2006
AL VISIONARIO DI UDINE IO, PRIMO CARNERA - IL DOCUMENTARIO CHE RIPERCORRE LA VICENDA UMANA E SPORTIVA DEL CAMPIONE A 100 ANNI DALLA SUA NASCITA
Giovedì 23 novembre, ore 20.30, Sala Astra, ingresso libero

Arriva sugli schermi di Udine, in Sala Astra al Visionario, giovedì 23 novembre alle 20.30, Io, Primo Carnera (2006), il documentario realizzato nel centenario della nascita del campione dalla Cineteca del Friuli e dalla cooperativa L'Altravista di Roma in associazione con Fox History Channel, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia-Assessorato alle Attività Produttive, della Provincia di Pordenone e della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone.
Alla serata, a ingresso libero, interverranno l’assessore regionale Enrico Bertossi e il direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob.
Scritto da Flaminia Cardini e diretto da Manuela Vigorita, Io, Primo Carnera prende l’avvio e il titolo dal memoriale autobiografico che i figli del pugile hanno ritrovato nella sua ultima residenza americana, a Tampa in Florida, pubblicato per la prima volta dalla Gazzetta dello Sport. Avvalendosi di preziosi filmati – cinegiornali Luce e Radar, film di repertorio e materiali d'archivio raccolti dalla Cineteca del Friuli – e documenti audio d’epoca, di immagini fotografiche inedite e di numerose interviste – ai figli Giovanna Maria e Umberto, ai giornalisti Emanuela Audisio e Ivan Malfatto, ai pugili Paolo Vidoz e Nino Benvenuti, ad amici e conoscenti –, il documentario ripercorre la storia del “gigante buono” di Sequals. Una storia affascinante e varia, nella quale si fondono l’avventura umana del giovane emigrante che nei primi anni Venti lascia l’allora poverissimo Friuli in cerca di fortuna e vi fa definitivo ritorno dopo alcuni decenni, ricco ma ormai molto malato; l’avventura sportiva, con i trionfi sui ring europei e americani e la conquista, nel 1933, del titolo mondiale dei pesi massimi, ma anche lo sfruttamento della sua immagine da parte ora della mafia italo-americana ora del fascismo, il successivo rapido tramonto, l’allontanamento dalla boxe e i nuovi successi nel catch; infine, l’avventura cinematografica, con una carriera tutt’altro che trascurabile e che è bene illustrata nel documentario, con immagini tratte da Il re dell'Africa, La grande notte di Casanova e Ercole e la Regina di Lidia. Sono venti i film girati da Carnera tra il 1933 e il 1959, in cinque dei quali interpreta se stesso mentre negli altri è un caratterista che si impone mettendo in risalto muscolatura e forza.
Ricomponendo la trama, accostando i diversi momenti e aspetti della vita del campione, Io, Primo Carnera consente allo spettatore di ritrovare e in parte di riscoprire la straordinaria storia dell’ “uomo più forte del mondo”, che emerge in un ritratto a tutto tondo e per alcuni aspetti inedito.

 

25 settembre 2006
DOPPIO SGUARDO SULLA GRANDE GUERRA
DUE NUOVI DVD RICCHI DI IMMAGINI INEDITE DEL CONFLITTO

Presentazione al pubblico mercoledì 27 settembre, ore 20.30, Cinema Visionario, Udine

Sarà presentato a pubblico e stampa mercoledì 27 settembre, nel corso di una serata speciale alla Sala Astra del Cinema Visionario in via Asquini 33 a Udine, a partire dalle ore 20.30 (ingresso libero), il cofanetto Doppio sguardo sulla Grande Guerra, contenente due dvd e un libretto illustrativo, realizzato dalla Cineteca del Friuli nell’ambito del programma comunitario Interreg IIIA Italia-Slovenia col contributo dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Interverranno il direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob e Lucio Fabi, consulente storico per il progetto.
Il primo conflitto mondiale produsse una quantità impressionante di immagini, fisse e in movimento. La propaganda di guerra e la necessità delle popolazioni di figurarsi lo scenario bellico in cui si muovevano i soldati amplificarono la produzione di fotografie, cartoline illustrate, cinegiornali e film di finzione. Sul fronte italo-austriaco del 1915-18, i reparti specializzati degli eserciti contrapposti scattarono milioni di foto e girarono innumerevoli chilometri di pellicola per documentare gli spostamenti delle truppe, il lavoro delle retrovie e, quando possibile, gli scenari delle linee avanzate.
A partire dalla fine degli anni ’80, la Cineteca del Friuli in collegamento con Cinemazero di Pordenone e il Servizio di cineteca della Regione Friuli Venezia Giulia ha intrapreso un’importante operazione di ricerca e di restauro di filmati della Grande Guerra, e grazie a nuove acquisizioni e scambi con altre cineteche italiane e straniere, si è costruito nel tempo un archivio storico di una certa importanza. Trae origine da qui, e dall’esigenza di divulgare almeno una parte dei materiali raccolti al pubblico degli storici e degli appassionati, questa nuova iniziativa editoriale che segue di un anno il cd-rom storico-turistico Sulle tracce della Grande Guerra, pubblicato sempre dalla Cineteca. Il primo dei due dvd è un documentario di Lucio Fabi e Gianpaolo Penco, costruito montando le pellicole girate dagli operatori dei servizi cinematografici degli eserciti in lotta sul fronte italo-austriaco del 1915-’18. Come suggerisce il “doppio sguardo” del titolo, l’intento principale è quello di offrire una visione comparata dei “film dal vero” prodotti dall’industria cinematografica delle nazioni contrapposte. Il riferimento è però anche allo sguardo, vale a dire alla percezione degli avvenimenti che avevano i protagonisti coinvolti negli avvenimenti bellici. Diari e memorie scritte di soldati e civili ripresi dagli operatori dei due eserciti sono stati una fonte fondamentale per la ricerca di corrispondenza logica e cronologica tra filmati, testimonianze e commenti. La sceneggiatura stessa è stata suggerita dalle immagini combinate con le testimonianze, e l’ordine seguito è strettamente cronologico, avendo – almeno nel novanta per cento dei casi – superato la difficoltà di individuare i luoghi e datare esattamente le scene girate.
Il secondo dvd contiene essenzialmente materiali d’archivio e include la versione integrale di alcuni dei filmati parzialmente ripresi nel documentario con l’aggiunta di numerosi altri filmati storici, per una durata complessiva di circa un’ora e quaranta minuti. Nel libretto si presenta il contesto europeo e si fa un’analisi della cinematografia di guerra italiana e austro-ungarica.

 

8 agosto 2006
ADDIO ALLE ARMI, LE FOTO E I FILM AL PARCO HEMINGWAY DI LIGNANO
Inaugurazione giovedì 10 agosto alle 21 con la proiezione del reportage
Ritorno al Tagliamento di Gloria De Antoni

Una mostra fotografica e quattro serate di proiezioni per indagare l’universo hemingwayano di Addio alle armi così com’è stato tradotto in immagini dal cinema, a più riprese e in diverse epoche, dagli anni Trenta agli anni Novanta e soprattutto nel kolossal girato in Friuli nel 1957. E’ questo il programma proposto dal Comune di Lignano Sabbiadoro e realizzato in collaborazione con la Cineteca del Friuli, in attesa della cerimonia di consegna del Premio Hemingway 2006 il 2 settembre prossimo.
Giovedì 10 agosto sarà inaugurata ufficialmente la mostra fotografica Ritorno al Tagliamento. Sul set di Addio alle armi: diciotto immagini, esposte su grandi pannelli al Parco Hemingway di Lignano, che Carlo Gaberscek ha accuratamente selezionato tra le oltre 500 della collezione della Cineteca del Friuli. Quattordici sono scatti del fotografo di scena – questa figura professionale molto in voga fino agli anni Sessanta, soprattutto per le grandi produzioni, che seguiva passo passo la lavorazione del film scattando migliaia di fotografie – e ritraggono principalmente i due protagonisti, l’ammiratissimo Rock Hudson e Jennifer Jones, durante le riprese a Venzone. Ma sono presenti anche Alberto Sordi, Vittorio De Sica e Franco Interlenghi. Le altre quattro, più curiose, sono opera invece di fotografi di passaggio e colgono gli attori in un momento di pausa e in atteggiamenti più rilassati.
In questa cornice ideale, alle 21, sarà proiettato il reportage di Gloria De Antoni, Ritorno al Tagliamento, con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di “Addio alle armi” di Hemingway (2006), che un anno fa ha riportato sui luoghi delle riprese Franco Interlenghi (il soldato Aimo nel film) accompagnato da Antonella Lualdi, allora sua giovane moglie e che come tale frequentò il set. Al centro dell’indagine della De Antoni sono le location friulane, i ricordi dei protagonisti e di chi, tra gli abitanti di Venzone, ancora conserva viva la memoria di quei giorni, mentre nella prefazione Carlo Gaberscek racconta e documenta il legame di Hemingway con il Friuli, ripercorrendo le tappe della presenza vera e propria dello scrittore americano, che soggiornò più volte, tra il 1948 e il 1954, soprattutto nella Bassa friulana. Prodotto dalla Cineteca del Friuli, Ritorno al Tagliamento è stato realizzato con il sostegno della Regione - Assessorato alle Attività Produttive, e il contributo della Fondazione CRUP, della Città di Lignano Sabbiadoro e della Film Commission.
Le proiezioni proseguono venerdì 11 agosto, sempre alle 21, con la prima trasposizione cinematografica di Addio alle armi, a detta di molti la migliore, che Frank Borzage realizzò nel 1932 e che ha per protagonista Gary Cooper. La versione “friulana” del 1957 firmata da Charles Vidor e prodotta da David O’Selznick è in programma giovedì 17. Venerdì 18 la rassegna si conclude con il più recente adattamento per il grande schermo della storia d’amore tra Hemingway e l’infermiera Catherine, Amare per sempre (1996) di Richard Attenborough, con Sandra Bullock. Anche Attenborough scelse di tornare in Italia e il film infatti è girato in gran parte in Veneto, con qualche incursione friulana. Tutte le proiezioni sono a ingresso libero.

 

13 luglio 2006
DOCUMENTARIO IO, PRIMO CARNERA PER I 100 ANNI DEL CAMPIONE

Io, Primo Carnera, il documentario della Cineteca del Friuli e della cooperativa L’Altravista che rende omaggio al “gigante buono” a 100 anni dalla sua nascita, sarà presentato in anteprima – a montaggio appena terminato – sabato 15 luglio alle 17 nella sala Somsi di Sequals, paese natale del campione, nell’ambito del programma per il centenario organizzato dall’Amministrazione comunale. Introdurrà la proiezione il giornalista nonché biografo di Carnera Ivan Malfatto, alla presenza del consigliere regionale Piero Colussi, del presidente della Provincia Elio De Anna e del direttore della Cineteca Livio Jacob. Ospiti d’onore saranno le due autrici Daniela Vigorita e Flaminia Cardini, Nino Benvenuti e la figlia di Carnera, Giovanna Maria, che insieme al fratello Umberto ha contribuito alla realizzazione del film condividendo ricordi, fotografie, oggetti e documenti importanti, primo fra tutti il memoriale autobiografico del padre, ritrovato nella sua ultima residenza americana a Tampa, in Florida.
Come suggerisce lo stesso titolo Io, Primo Carnera, proprio a partire dal memoriale il documentario ripercorre l’affascinante e per molti versi travagliata vicenda umana e sportiva del protagonista: dall’infanzia friulana ai primi anni da giovane emigrato in Francia; dagli inizi della carriera pugilistica alla conquista nel 1933, negli Stati Uniti, del campionato del mondo dei pesi massimi, fino al declino; e ancora, dalle delusioni della boxe e i tradimenti di chi aveva tratto vantaggio dai suoi successi alla nuova vita in America e al trionfo su un altro ring, quello del catch (fratello maggiore dell’odierno wrestling), meno prestigioso ma finalmente portatore di una certa serenità, anche economica; infine la malattia e la decisione di trascorrere gli ultimi mesi di vita nel suo Friuli. Integrano il memoriale e arricchiscono il documentario testimonianze nuove, documenti fotografici inediti, le prime pagine di testate giornalistiche nazionali e internazionali che denigrarono Carnera o ne esaltarono le gesta, immagini tratte dai film Il re dell'Africa e La grande notte di Casanova, cinegiornali, filmati di repertorio e in particolare i materiali d'archivio (incontri di boxe, documenti sulla Grande Guerra e sull'emigrazione, materiali etnografici e storici) raccolti e restaurati dalla Cineteca del Friuli.
Realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia-Assessorato alle Attività Produttive, della Provincia di Pordenone e della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, Friuli), Io, Primo Carnera è un’opera tutta al femminile: scritta da Flaminia Cardini, diretta da Manuela Vigorita, fotografata da Silvia Giulietti. Preziose la consulenza storica di Ivan Malfatto, la partecipazione della giornalista sportiva Emanuela Audisio, del pugile Paolo Vidoz, tutt’ora impegnato sul ring, e dell’ex campione del mondo Nino Benvenuti. Hanno collaborato anche amici della famiglia Carnera, parenti e conoscenti di Sequals.
Il programma delle celebrazioni per il centenario prosegue la stessa sera di sabato con importanti incontri pugilistici presentati dalla Boxe Rosanna Conti Cavini (con diretta su Raisat Sport) e domenica alle 15 con la presentazione in Sala Somsi del libro Villa Carnera di Sequals dell’architetto Marco Sartini. A seguire, il dibattito dal titolo “La boxe nell’arte, l’arte della boxe” cui parteciperanno Nino Benvenuti, Gualtiero Becchetti della Federazione Pugilistica Italiana e il giornalista Flavio Dell’Amore. Alle 18, incontro di wrestling organizzato dal pluricampione mondiale dei pesi massimi Roberto Pilla.

 

1 luglio 2006
IO, PRIMO CARNERA, UN DOCUMENTARIO DELLA CINETECA DEL FRIULI SUL CAMPIONE DI SEQUALS NATO 100 ANNI FA

La Cineteca del Friuli di Gemona, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia-Assessorato alle Attività Produttive, della Provincia di Pordenone e della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, ha realizzato, assieme alla cooperativa L'Altravista di Roma, Io, Primo Carnera un documentario sul grande campione di Sequals diretto da Manuela Vigorita, prodotto da Danielle Lantin e Claudia Pampinella, scritto da Flaminia Cardini e fotografato da Silvia Giulietti.
La ricostruzione della vicenda umana e sportiva del giovane friulano emigrato in Francia e poi negli Stati Uniti e qui, nel 1933 a 27 anni, divenuto campione del mondo dei pesi massimi, si avvale della consulenza storica di Ivan Malfatto, giornalista e biografo del pugile. Il documentario ha potuto contare sulla generosa partecipazione dei due figli di Carnera, Giovanna Maria e Umberto, che hanno messo a disposizione ricordi, fotografie, oggetti e documenti di grande pregio e di fondamentale importanza per il film; di Emanuela Audisio, giornalista sportiva; del pugile Paolo Vidoz, considerato da molti l'erede di Carnera e di Nino Benvenuti, campione del mondo dei pesi medi nel 1967 e molto vicino a Carnera negli ultimi mesi di vita in Friuli.
Hanno anche collaborato Argo Lucco, amico di famiglia dei Carnera e membro dell'associazione Friuli nel Mondo, nonché parenti e conoscenti di Sequals.
Il film sarà presentato in anteprima in alcune località friulane (Grado, Sequals, Pordenone, Udine) durante l'estate e successivamente sarà trasmesso da History Channel in occasione del centenario della nascita del grande pugile.
Io, Primo Carnera ricostruisce la vita e la carriera del campione, a partire dal memoriale autobiografico che i figli del pugile hanno ritrovato a Tampa in Florida, nell'ultima residenza americana del pugile, sia attraverso nuove testimonianze che per mezzo di filmati di repertorio e documenti fotografici inediti, ritratti, testate giornalistiche internazionali, nonché immagini tratte dai suoi film più famosi come Il re dell'Africa e La grande notte di Casanova e dai cinegiornali che ne cantavano le gesta sia nel pugilato che nel mondo del wrestling e del cinema.
Per la realizzazione sono stati utilizzati anche i materiali d'archivio su Carnera raccolti e restaurati dalla Cineteca del Friuli (incontri di boxe, documenti sulla Grande Guerra e sull'emigrazione, materiali etnografici e storici). Il documentario, il cui montaggio è stato portato a termine nei giorni scorsi, è stato girato in varie località friulane e negli Stati Uniti.

16 giugno 2006
PROROGATA FINO A DOMENICA 17 SETTEMBRE LA MOSTRA “AREA SISMICA - I VIDEO DEL TERREMOTO”

La mostra “Area sismica – i video del terremoto” allestita da fine aprile alla Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio a Gemona, ha registrato anche a giugno un’ottima e costante affluenza di visitatori, a testimonianza di un interesse che non si è spento dopo le celebrazioni di inizio maggio. Anche per questo si è deciso di non chiudere la mostra a fine mese, com’era inizialmente previsto, ma di prorogarla fino a domenica 17 settembre e commemorare in chiusura un’altra ricorrenza, quella dei trent’anni dalle scosse dell’11 e del 15 settembre, che cancellarono drammaticamente quel poco che il sisma di maggio aveva risparmiato, infierendo anche sullo spirito delle popolazioni colpite.
Durante l’estate la mostra manterrà gli stessi orari di apertura: solo i gironi festivi, dalle 11 alle 13 e dalle 15.30 alle 19. Tra i video in mostra, moltissimi materiali RAI, tra cui i servizi realizzati per il TG2 da Gianni Minà, Edek Osser e Giuseppe Marrazzo il 7 e l’8 maggio 1976 tra le macerie delle zone maggiormente colpite; i servizi di TG1 e TG2 sui terremoti di maggio e settembre; Un inverno difficile (per Speciale TG1) e Tam Tam di Bruno Vespa; Friuli un anno dopo e Taramot dopo taramot di Edek Osser per TG2 Dossier; Rifare una città di Enzo Balboni; e molti servizi realizzati tra il 1976 e il 1979 dalla Rai regionale. Sono inoltre visibili, oltre ad alcune ore di immagini – per lo più amatoriali – di Gemona prima del terremoto, Earthquake, an Italian Tragedy di Carmelo Musca, arrivato dagli antipodi in Friuli a pochi giorni dal 6 maggio 1976 per realizzare questo servizio per l’emittente australiana Channel 9; Un terremoto per tutti della Diocesi di Udine; La tragedia del Friuli dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano e Grazie coi sassi, ancora della Rai. Altri materiali raccolti in trent’anni dalla Cineteca del Friuli e non inclusi nella mostra, si possono comunque vedere nella sede della Cineteca in via Bini, su appuntamento.

 

12 giugno 2006
DANTE SPINOTTI PRESIDENTE ONORARIO DELLA CINETECA DEL FRIULI

Dante Spinotti è stato nominato presidente onorario della Cineteca del Friuli di Gemona. Il noto cineasta e direttore della fotografia vanta esperienze con nomi importanti del cinema italiano (Carpi, Cavani, Olmi, Tornatore, Benigni) e con alcuni tra i più grandi registi di Hollywood (Michael Mann, Curtis Hanson, Sam Raimi...), numerosi riconoscimenti internazionali e due candidature all’Oscar con The Insider e L.A. Confidential. Nato a Tolmezzo ma residente da molti anni a Los Angeles, ha sempre mantenuto un forte legame con la sua terra d’origine e almeno una volta l’anno, appena il lavoro glielo permette, torna nella sua casa di Muina di Ovaro.
Amico e collaboratore di lunga data della Cineteca del Friuli, Spinotti aveva tenuto a Gemona nell'agosto 2000 un seminario di tecnica fotografica frequentato da oltre un centinaio di studenti e nel 2004 aveva partecipato ad un corso della durata di una settimana con gli studenti del DAMS di Trieste, conclusosi con la realizzazione del cortometraggio Il giardiniere. Da quattro anni è stato costituito presso l’archivio di Gemona il "Fondo Spinotti", volto al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione della sua opera. A manoscritti, fotografie, documenti personali, interviste, sceneggiature, film e video depositati dallo stesso cineasta, si sono aggiunti via via i materiali recuperati dalla Cineteca presso archivi ed enti televisivi, a partire dai reportage e dalle fiction girate per la Rai tra gli anni '60 e '70, fino al recente hit hollywoodiano X-Men 3 diretto da Brett Ratner. Inoltre, l'acclamato poema visivo La Carnia tace, che Spinotti aveva girato in 16mm nel 1980 assieme a Gianni Lari e a Sergio De Infanti, è stato restaurato e proposto in versione video a cura della Cineteca. Nelle scorse estati, infine, Spinotti aveva presentato proiezioni di incunaboli cinematografici friulani reperiti dalla Cineteca e che saranno raccolti in un dvd di prossima pubblicazione sul Paesaggio friulano nel documentario cinematografico. In questo periodo, Dante Spinotti è impegnato in California nella lavorazione del film Slipstream, diretto e interpretato da Anthony Hopkins, sul quale sta sperimentando una nuova videocamera digitale Panavision. Tra i progetti friulani del cineasta, una mostra di lastre fotografiche antiche appartenenti alla propria famiglia e una monografia illustrata dedicata al linguaggio della luce.

 

27 aprile 2006
TORNA IN FRIULI IL REPORTER AUSTRALIANO CHE NEL 1976 DOCUMENTÒ I DANNI DEL TERREMOTO PER LE COMUNITA’ ITALIANE DEGLI ANTIPODI
Incontri e proiezioni a Gemona, Udine e Pordenone il 9, 10 e 11 maggio

In occasione del trentennale del terremoto torna in Friuli Carmelo Musca, un produttore australiano di origini italiane che, due settimane dopo le scosse del 6 maggio, venne dagli antipodi per realizzare un servizio televisivo per il network Channel 9.
Nel corso di tre serate – martedì 9 maggio alle 20.30 al Cinema Sociale di Gemona, mercoledì 10 maggio alle 21 al Visionario di Udine e giovedì 11 maggio alle 21 a Cinemazero di Pordenone –organizzate dalla Cineteca del Friuli con il sostegno del Comune di Gemona, Musca incontrerà il pubblico friulano e presenterà il reportage Terremoto, una tragedia italiana, mai visto prima nelle zone interessate. Girato in pellicola a 16mm tra Lusevera, Tarcento, Gemona, Osoppo, Buia, Artegna, Tricesimo e Udine, il servizio è stato depositato alcuni anni fa presso l’archivio nazionale di Canberra e da poco restaurato per questa anteprima friulana.
Tra i tanti che arrivarono per testimoniare concretamente la solidiarietà e documentare l'emergenza nei giorni seguenti il terremoto, Musca è fra quelli che fece il viaggio più lungo. Il suo servizio, inoltre, fu all'origine di una vasta operazione di solidarietà grazie alla quale si raccolsero in Australia e in particolare presso le comunità italiane di quel paese, fondi utili ad aiutare il Friuli in difficoltà. Da Perth, Carmelo Musca ha accettato di buon grado di tornare in Friuli, rispondendo così all’invito della Cineteca: "L'invito a Gemona è particolarmente gradito, visto che il documentario del 1976 è stato per me un'esperienza di grande valore. Non solo fu il primo dei miei lavori ad essere trasmesso alla televisione, ma fu seguito da un appello per la raccolta di fondi a beneficio dei terremotati. Lo avevamo girato in tre, lavorando gratis, e anche il viaggio aereo ci era stato offerto, come gesto di solidarietà. Sono quindi felice che questo ricordo possa essere condiviso, a trent'anni di distanza.”
Con la partecipazione di Musca alle celebrazioni del trentennale si vuole anche ricordare quanto fondamentali siano state la presenza delle televisioni, oltre che delle radio e della stampa, durante i mesi dell'emergenza e l'attenzione da parte delle stesse nei successivi lunghi anni della ricostruzione. Un'attenzione in particolare della RAI nazionale e di quella regionale che si concretizzò in tante trasmissioni giornalistiche e di approfondimento (i telegiornali, TG2 Dossier, Tam Tam) realizzati da Edek Osser, Giuseppe Marrazzo, Gianni Minà, Bruno Vespa, Maurizio Calligaris e altri, e che ha contribuito in modo determinante ad arricchire il dibattito attorno a quella ricostruzione che più tardi sarebbe stata guardata dal resto della nazione come "modello Friuli".
Nelle serate di Udine e Pordenone, il programma sarà integrato dalla proiezione di due rari filmati della Rai, uno con Minà, Osser e Marrazzo, girato per il TG2 a poche ore dal terremoto, e Grazie coi sassi, del 1977, realizzato con gli alunni delle scuole di Gemona. In chiusura, il "documentario cinematografico" realizzato dalla Diocesi di Udine, Un terremoto per tutti, che riflette, a un anno dal 6 maggio 1976 allorché il futuro dei paesi distrutti era ancora molto incerto, sulla rinascita culturale e materiale del Friuli.

 

28 aprile 2006
I VIDEO DEL TERREMOTO NELLA MOSTRA “AREA SISMICA”
DELLA CINETECA DEL FRIULI

Galleria della Cineteca, Gemona, dal 29 aprile al 25 giugno 2006

Il recupero dei film e dei video girati dopo il terremoto del 1976 parte da lontano, da quando cioè, proprio in mezzo alle macerie di Gemona, è nata la Cineteca del Friuli con un progetto culturale che comprendeva – fra le tante direzioni di ricerca che l’hanno caratterizzata sin dalle sue origini – anche quella di preservare per il futuro le “immagini in movimento” realizzate attorno al sisma. Vale a dire quanto la RAI, gli operatori inviati dalle testate cinegiornalistiche italiane e dalle televisioni straniere, i documentaristi e i cineamatori, l’Esercito Italiano, il corpo dei Vigili del Fuoco, il CEDI della Diocesi di Udine, il Centro di Produzioni Televisive della Regione Friuli Venezia Giulia, avevano documentato con le loro cineprese.
I materiali più interessanti tra quelli finora raccolti sono a disposizione del pubblico che visiterà “Area sismica – I video del terremoto”, la mostra allestita con il sostegno del Comune di Gemona nella Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio. L’inaugurazione è fissata per sabato 29 aprile alle ore 19, dopo di che la mostra, a ingresso libero, resterà aperta tutti i giorni festivi fino a domenica 25 giugno, con orario 11-13 e 15.30-19. Per chi fosse interessato a vedere anche i video e i film che non rientrano nella mostra ma che sono in possesso della Cineteca, questi sono consultabili, su appuntamento, nella sede della Cineteca in via Bini.
I tanti materiali girati dal 1976 al 1979 dimostrano la grandissima attenzione (oggi impensabile) nei riguardi del terremoto, dell’emergenza e della ricostruzione da parte soprattutto della televisione, anche se non vanno dimenticati il ruolo centrale avuto dalla radio, dalla stampa nazionale e locale e da quella alternativa. L’interesse in particolare della RAI nazionale e regionale su quanto accadeva nell’area terremotata in quel periodo cruciale, che si concretizzò in tante trasmissioni giornalistiche e di approfondimento (i telegiornali, TG2 Dossier, Tam Tam) realizzati da Edek Osser, Giuseppe Marrazzo, Gianni Minà, Bruno Vespa, Maurizio Calligaris e altri, ha contribuito in modo determinante ad arricchire il dibattito attorno alla ricostruzione che, anni dopo, sarebbe stata guardata dal resto della nazione come “modello Friuli”.
Il lavoro di recupero e di catalogazione dei documenti sul terremoto è ancora in corso e solo una parte di quanto è stato girato si trova effettivamente nell’archivio della Cineteca. Per altri materiali, di cui al momento non si ha conoscenza ma che sicuramente esistono, in Super8, 16mm, 35mm o video, che possano rientrare per motivi di studio o di documentazione nel fondo del terremoto del 1976, la Cineteca lancia un appello affinché chi ne è in possesso contatti l’istituzione per la loro conservazione. Info: 0432 980458; cdf@cinetecadelfriuli.org

 

27 aprile 2006
TORNA IN FRIULI IL REPORTER AUSTRALIANO CHE NEL 1976 DOCUMENTÒ I DANNI DEL TERREMOTO PER LE COMUNITA’ ITALIANE DEGLI ANTIPODI
Incontri e proiezioni a Gemona, Udine e Pordenone il 9, 10 e 11 maggio

In occasione del trentennale del terremoto torna in Friuli Carmelo Musca, un produttore australiano di origini italiane che, due settimane dopo le scosse del 6 maggio, venne dagli antipodi per realizzare un servizio televisivo per il network Channel 9.
Nel corso di tre serate – martedì 9 maggio alle 20.30 al Cinema Sociale di Gemona, mercoledì 10 maggio alle 21 al Visionario di Udine e giovedì 11 maggio alle 21 a Cinemazero di Pordenone –organizzate dalla Cineteca del Friuli con il sostegno del Comune di Gemona, Musca incontrerà il pubblico friulano e presenterà il reportage Terremoto, una tragedia italiana, mai visto prima nelle zone interessate. Girato in pellicola a 16mm tra Lusevera, Tarcento, Gemona, Osoppo, Buia, Artegna, Tricesimo e Udine, il servizio è stato depositato alcuni anni fa presso l’archivio nazionale di Canberra e da poco restaurato per questa anteprima friulana.
Tra i tanti che arrivarono per testimoniare concretamente la solidiarietà e documentare l'emergenza nei giorni seguenti il terremoto, Musca ha il merito di essere quello che fece il viaggio più lungo. Il suo servizio, inoltre, fu all'origine di una vasta operazione di solidarietà grazie alla quale si raccolsero in Australia e in particolare presso le comunità italiane di quel paese, fondi utili ad aiutare le popolazioni in difficoltà. Da Perth, Carmelo Musca ha accettato di buon grado di tornare in Friuli, rispondendo così all’invito della Cineteca: "L'invito a Gemona è particolarmente gradito, visto che il documentario del 1976 è stato per me un'esperienza di grande valore. Non solo fu il primo dei miei lavori ad essere trasmesso alla televisione, ma fu seguito da un appello per la raccolta di fondi a beneficio dei terremotati. Lo avevamo girato in tre, lavorando gratis, e anche il viaggio aereo ci era stato offerto, come gesto di solidarietà. Sono quindi felice che questo ricordo possa essere condiviso, a trent'anni di distanza.”
Con la partecipazione di Musca alle celebrazioni del trentennale si vuole anche ricordare quanto fondamentali siano state la presenza delle televisioni, oltre che delle radio e della stampa, durante i mesi dell'emergenza e l'attenzione da parte delle stesse nei successivi lunghi anni della ricostruzione. Un'attenzione in particolare della RAI nazionale e di quella regionale che si concretizzò in tante trasmissioni giornalistiche e di approfondimento (i telegiornali, TG2 Dossier, Tam Tam) realizzati da Edek Osser, Giuseppe Marrazzo, Gianni Minà, Bruno Vespa, Maurizio Calligaris e altri, e che ha contribuito in modo determinante ad arricchire il dibattito attorno a quella ricostruzione che più tardi sarebbe stata guardata dal resto della nazione come "modello Friuli".
Nelle serate di Udine e Pordenone, il programma sarà integrato dalla proiezione di due rari filmati della Rai, uno con Minà, Osser e Marrazzo, girato per il TG2 a poche ore dal terremoto, e Grazie coi sassi, del 1977, realizzato con gli alunni delle scuole di Gemona. In chiusura, il "documentario cinematografico" realizzato dalla Diocesi di Udine, Un terremoto per tutti, che riflette, a un anno dal 6 maggio 1976 allorché il futuro dei paesi distrutti era ancora molto incerto, sulla rinascita culturale e materiale del Friuli.

 

10 marzo 2006
RITORNO AL TAGLIAMENTO, IL NUOVO REPORTAGE DI GLORIA DE ANTONI CON INTERLENGHI E LUALDI SARA’ PRESENTATO A UDINE E PORDENONE
Cinema Visionario, martedì 14 marzo, ore 20.30 - Cinemazero, mercoledì 15 marzo, ore 20.45
Sarà presente Gloria De Antoni

Sarà proiettato alle 20.30 di martedì 14 al Cinema Visionario di Udine, e alle 20.45 di mercoledì 15 a Cinemazero di Pordenone – prime tappe di una tournée che toccherà nelle prossime settimane e mesi altre piazze friulane e italiane – Ritorno al Tagliamento, con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di “Addio alle armi” di Hemingway (2006), secondo reportage di Gloria De Antoni dai set dei grandi film girati in Friuli Venezia Giulia. Il documentario è prodotto dalla Cineteca del Friuli con il sostegno della Regione - Assessorato alle Attività produttive, della FVG Film Commission, della Fondazione CRUP e della Città di Lignano Sabbiadoro.
A presentare il nuovo lavoro, che segue di un anno I sentieri della gloria – In viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della grande guerra, accanto all’autrice spilimberghese ci saranno il direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob e lo storico Carlo Gaberscek, che nella premessa di Ritorno al Tagliamento racconta e documenta il legame di Hemingway con il Friuli. Alla serata udinese parteciperà anche l’Assessore regionale Enrico Bertossi.
Molteplici sono i fili che legano Hemingway al Friuli. Giovanissimo, arrivò in Italia nel 1918 come autista volontario della Croce Rossa americana, ma allora non superò mai il confine orientale del Veneto. Solo molti anni dopo, nel secondo dopoguerra, avrebbe soggiornato a più riprese nella Bassa friulana, rievocata nel romanzo Di là dal fiume e tra gli alberi (1950). Eppure Addio alle armi, pubblicato nel 1927, in parte autobiografico e riguardante l’esperienza sul fronte italiano, Hemingway decise di ambientarlo proprio in Friuli, là dove la guerra fu più aspramente combattuta. Situazione che fu ripresa alla lettera trent’anni dopo, nel kolossal prodotto da David O’Selznick, Addio alle armi (1957) di Charles Vidor, seconda versione cinematografica del romanzo, ambientata ma anche realmente girata in questa regione e in particolare a Venzone, trasformata per l’occasione in piccola “Hollywood sul Tagliamento”.
Attorno a questa super produzione dell’ultimo tycoon hollywoodiano (lo stesso di Via col vento) ruota in gran parte Ritorno al Tagliamento. A tornare sui luoghi delle riprese questa volta sono gli attori Antonella Lualdi, che pur non essendo tra gli interpreti del film di Vidor frequentò il set come sposa di Franco Interlenghi, e lo stesso Interlenghi, che festeggia proprio nel 2006 i primi sessant'anni di una luminosa carriera iniziata con Sciuscià di Vittorio De Sica. In Addio alle armi, ancora giovanissimo, Interlenghi interpretò il soldato Aimo e oggi è praticamente l’unico testimone rimasto di quella produzione. Degli altri interpreti, da Rock Hudson a Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Leopoldo Trieste, non è rimasto nessuno mentre la protagonista femminile, Jennifer Jones, è ormai estranea al mondo del cinema. A rievocare l’atmosfera sul set friulano contribuiscono diverse persone del luogo che lavorarono come comparse e che hanno ancora viva la memoria di quei giorni.
Oltre che a Venzone, alcune riprese di Ritorno al Tagliamento sono state fatte sulla strada militare di Tugliezzo sopra Stazione per la Carnia, altra location di Addio alle armi, dove furono girate scene di massa con migliaia di comparse che in divisa di alpini salivano verso il fronte; e a Udine, in Piazza Libertà, che non fu location cinematografica ma testimone reale di importanti fatti storici legati alla Grande Guerra. Un altro fiume, oltre al Tagliamento, entra nel reportage, ed è un Tevere carico di echi cinematografici dalle cui rive Oreste De Fornari, amico, collaboratore e tradizionale compagno televisivo di Gloria De Antoni, traccia una brillante scheda critica di Addio alle armi.
A Hemingway e ad Addio alle armi sarà dedicato anche il pomeriggio di martedì 14, al Visionario di Udine, dove a partire dalle 15.30 si potranno vedere le due versioni cinematografiche del romanzo, quella del 1957 e, a seguire, la precedente del 1932 ad opera di Frank Borzage, con Gary Cooper, a parere di molti la migliore. Le proiezioni, a ingresso libero, fanno parte della rassegna “Hemingway, il Friuli e la Prima Guerra Mondiale”, organizzata dal Centro Arti Visive in collaborazione con il Comune di Udine e la Cineteca del Friuli, che prevede altri appuntamenti il 21 marzo e il 6 aprile prossimi.

 

18 gennaio 2006
RITORNO AL TAGLIAMENTO
Il secondo documentario di Gloria De Antoni riporta Franco Interlenghi sul set di Addio alle armi e rimette insieme le tracce della presenza di Hemingway in Friuli
Illustrato questa mattina alla stampa, Ritorno al Tagliamento sarà presentato in anteprima al Trieste Film Festival lunedì 23 gennaio 2006 alle ore 20.30

Sarà presentato in anteprima lunedì 23 gennaio alle 20.30 al Teatro Miela, nell'ambito del Trieste Film Festival, Ritorno al Tagliamento, con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di "Addio alle armi" di Hemingway (2006), secondo documentario/reportage che Gloria De Antoni dedica ai grandi film girati in Friuli Venezia Giulia. Saranno presenti alla proiezione l'autrice e i protagonisti, l'attore Franco Interlenghi e la moglie - anche lei attrice - Antonella Lualdi.
Il lavoro è stato illustrato alla stampa questa mattina nel corso di una conferenza tenutasi presso la sede della Regione in via San Francesco a Udine, cui hanno partecipato l'Assessore alle attività produttive Enrico Bertossi, il direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob, lo storico Carlo Gaberscek e Guido Cassano della Friuli Venezia Giulia Film Commission.
Come è stato sottolineato da Livio Jacob, produttore esecutivo, Gloria De Antoni si è cimentata in questo nuovo documentario dopo l'ottima accoglienza riservata dal pubblico al suo primo reportage, I sentieri della gloria, che aveva ricondotto Mario Monicelli sui luoghi in cui aveva girato, 45 anni prima, il suo film La grande guerra. Questa volta, a quasi cinquant'anni dalle riprese del kolossal Addio alle armi (1957), tratto dal romanzo di Ernest Hemingway, a tornare sui luoghi delle riprese e in particolare a Venzone è, come si è detto, Franco Interlenghi. L'attore festeggia proprio nel 2006 i primi sessant'anni di una brillante carriera iniziata nel 1946 sul set di Sciuscià di Vittorio De Sica e che lo ha visto lavorare per i più grandi registi italiani, da Visconti a Rossellini, da Antonioni a Fellini, a Monicelli, e accanto ad alcune tra le star più famose del cinema internazionale.
Dei protagonisti di Addio alle armi, a tutt'oggi la maggiore produzione cinematografica che abbia interessato il Friuli come set, non è rimasto quasi nessuno. Il produttore hollywoodiano David O'Selznick, il protagonista maschile Rock Hudson, ma anche gli altri interpreti come Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Leopoldo Trieste sono scomparsi, mentre la protagonista femminile, Jennifer Jones, è ormai completamente estranea al mondo del cinema. Ha dunque un sapore ancora più esclusivo il ritorno al tempo delle riprese attraverso i ricordi di Interlenghi e di alcune persone del luogo che lavorarono come comparse o che comunque hanno ancora viva la memoria di quei giorni, conservata anche attraverso immagini fotografiche tenute come tesori. Ai loro ricordi e alle rievocazioni di un'epoca si alternano, nel documentario, le scene più significative e spettacolari di Addio alle armi.
Oltre che a Venzone, alcune riprese di Ritorno al Tagliamento sono state effettuate sulla strada militare di Tugliezzo sopra Stazione per la Carnia, dove al tempo furono girate scene di massa con migliaia di comparse che, in divisa di alpini, salivano verso il fronte; e a Udine, in Piazza Libertà, che non fu location di Addio alle armi ma, come il Tagliamento, testimone reale di importanti fatti storici legati alla Grande Guerra.
Se è il cinema ad essere al centro del documentario, un secondo importante aspetto è quello di ritrovare e rimettere insieme le tracce della presenza vera e propria di Ernest Hemingway in Friuli. Un compito affidato soprattutto a Carlo Gaberscek, che in una lunga prefazione e con l'aiuto di interviste a persone che conobbero lo scrittore, mette bene in evidenza il legame di Hemingway con queste terre e in particolare con la Bassa friulana, che ebbe occasione di visitare a più riprese. Tra il 1948 e il 1954, fu spesso ospite di famiglie signorili locali, a Latisana, a Villa Ivancich a San Michele al Tagliamento, a Villa de Asarta a Fraforeano di Ronchis, a Villa Kechler a San Martino di Codroipo.
Ideato e realizzato dalla De Antoni con l'amichevole collaborazione del suo storico compagno televisivo Oreste De Fornari, che non manca di impreziosire l'opera con un suo brillante intervento, Ritorno al Tagliamento è prodotto dalla Cineteca del Friuli con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia - Assessorato alle Attività Produttive, e il contributo della Fondazione CRUP, della Città di Lignano Sabbiadoro e della Friuli Venezia Giulia Film Commission - Fondo Regionale per l'Audiovisivo.
Dopo la prima di Trieste, Ritorno al Tagliamento sarà presentato a Udine e a Lignano e successivamente in altre località italiane
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