Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia

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Servizio di valorizzazione del patrimonio cinematografico regionale nei progetti di ricerca, promozione e restauro
In coincidenza con il varo dell'Archivio cinema Friuli Venezia Giulia, la Cineteca del Friuli si assume il compito di renderlo pienamente efficace, secondo le indicazioni della convenzione con l'ente regionale, avviando questo Servizio, che deve rendere concretamente possibili progetti da tempo ideati. Infatti la sfida di un archivio non può che essere quella di trasformare quotidianamente le proprie basi strutturali e la ricchezza potenziale dei materiali raccolti in fermento rivolto al futuro, capace di raggiungere nuovi pubblici non solo specialistici. Le iniziative di studio e le operazioni di restauro si prestano infatti a trovare canali spettacolari e di messa in circuito interculturale.
Coordinato da Sergio Grmek Germani, questo Servizio intende avvalersi delle energie di tutti gli studiosi operanti sul territorio o rivolti ai materiali qui conservati, nonché coinvolgere le crescenti attenzioni che emergono tra le giovani generazioni che studiano il cinema.
Le prime iniziative che il Servizio permetterà di realizzare sono le seguenti:
- restauro del film sull'esodo istriano La città dolente di Mario Bonnard, raccolta delle testimonianze sulla sua realizzazione, eventi di presentazione della copia restaurata su tutto il territorio interessato al tema,
- messa a punto del recupero di documentari e cinegiornali sul Friuli e la Venezia Giulia, l'Istria e la Dalmazia, e varo di iniziative per la riproposta dei grandi film di finzione del territorio (da Gli ultimi e Maria Zef a Senilità e altri film triestini a La ragazza della salina e La grande strada azzurra all'opera adriatica di De Robertis),
- in un'ottica euroregionale, coproduzioni di restauro di film sloveni (tra cui un Klopcic inedito), e messa in circuito delle pluriennali ricerche di Hanns Zischler su Joyce e Kafka e delle attenzioni rivolte al rapporto tra Rilke e il cinema, Saba e il cinema,
- valorizzazione nazionale e internazionale dei grandi cineasti appartenenti al nostro territorio, tra cui il triestino Giacomo Gentilomo e il friulano Siro Angeli, stretto collaboratore di tutta una vita di uno dei massimi cineasti europei, l'emiliano Vittorio Cottafavi,
- potenziamento del Fondo Genina, non solo in quanto collegato ad altre personalità locali (come lo sceneggiatore Alessandro De Stefani) ma anche per valorizzare quanto si è sedimentato sul territorio dalle ricerche e manifestazioni di qualità realizzate in passato o in corso di realizzazione (con Genina inoltre Camerini, Poggioli, ma anche DeMille, Sennett e altri),
- studio e divulgazione (anche in forma di edizioni dvd e blue-ray, con relativi extra e booklet) dei punti di collegamento tra la cultura del territorio e la produzione cinematografica nazionale e internazionale, a cominciare dallo studio della misconosciuta vicenda Globe Film, distributrice di Gli ultimi,
- valorizzazione degli archivi interdisciplinari (Henriquez, Basaglia, Dolci) e ottimizzazione degli scambi interarchivistici pertinenti il territorio, in collegamento con le altre cineteche aderenti alla FIAF (con particolare attenzione a quelle legate a piccoli territori linguistici: la sarda, la corsa, la catalana), e inoltre col Luce e gli archivi cinema della Biennale.

29 marzo 2008: inaugurazione dell'Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia
"La casa delle pellicole", ovvero il nuovo deposito climatizzato della Cineteca del Friuli, costruito nella zona artigianale di Gemona tra i monti (Brancot e San Simeone) e il Tagliamento (il Fiume) è stata inaugurata nel pomeriggio di sabato 29 marzo.
Per la Regione Friuli Venezia Giulia, che ha finanziato la realizzazione della struttura con due contributi per complessivi di 1 milione e 450 mila euro, erano presenti il presidente Riccardo Illy, l’assessore alla cultura Roberto Antonaz, il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Monai, i consiglieri Virgilio Disetti, gemonese, e Piero Colussi, pordenonese, co-fondatore di Cinemazero e delle Giornate del Cinema Muto e primo firmatario della L.R. n. 21 del novembre 2006 sul cinema e gli audiovisivi.
La città di Gemona era rappresentata dal sindaco Gabriele Marini e dal vicesindaco Mariolina Patat. Per la Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale ha partecipato il suo presidente, Ivo Del Negro; per il Comune di Udine, l'assessore alla cultura Gianna Malisani.
Accanto alle autorità politiche, i rappresentanti delle cineteche italiane e di quelle dei paesi europei più vicini: Sergio Toffetti per la Cineteca Nazionale di Roma, Alberto Barbera e Luca Giuliani per il Museo Nazionale del Cinema di Torino, Luisa Comencini e Matteo Pavesi per la Cineteca Italiana di Milano, Andrea Meneghelli e Davide Pozzi per la Cineteca di Bologna, Giuseppe Pilleri per la Cineteca Sarda, Pier Luigi Raffaelli della Cineteca Lucana, Gabriele D'Autilia dell'Archivio del Movimento Operaio e Democratico; Vera Gyürey del Filmarchivum di Budapest, Anca Mitran della Cinemateca di Bucarest, Nikolaus Wostry con Fumiko Tsuneishi del Filmarchiv Austria, Mimi Gjorgoska-IIievska della Kinoteka della Macedonia, Alojzij Tersan dello Slovenski Filmski Archiv e Ivan Nedoh della Slovenska Kinoteka, Aleksandar Erdeljanovic della Jugoslovenska Kinoteka di Belgrado.
La cerimonia si è svolta all'aperto: sembrava stesse per piovere, ma poi il vento ha spazzato le nubi regalando agli astanti una luce di incredibile bellezza (e come poteva essere altrimenti per una cineteca che ha come presidente onorario Dante Spinotti?).
Il primo cittadino di Gemona, il sindaco Gabriele Marini, ha salutato il pubblico con un intervento in cui ha ricordato come il deposito climatizzato rappresenti una pietra miliare lungo un percorso iniziato dalla Cineteca del Friuli trent'anni prima, sulle macerie della "bella" Gemona distrutta dal terremoto.
Il presidente della Cineteca Livio Jacob, dopo aver chiamato accanto a sé ad uno ad uno colleghi e collaboratori ed aver spiegato, soprattutto ai gemonesi presenti, che l'Archivio Cinema è una struttura tecnologicamente avanzata di conservazione delle pellicole, ma che la sede della Cineteca rimane nel centro storico di Gemona, a Palazzo Gurisatti, dove continueranno a svolgersi le altre attività cinetecarie (biblioteca, videoteca, ecc.), ha dato la parola a Paolo Cherchi Usai, direttore del National Film and Sound Archive di Canberra ed esperto di fama internazionale in materia di conservazione.
Sono quindi intervenuti il consigliere regionale Piero Colussi e l'assessore Antonaz, che il 13 dicembre 2006 aveva ufficialmente dato il via ai lavori del deposito con la posa della prima pietra. Gli architetti Michele De Mattio e Giuliana Raffin hanno spiegato le caratteristiche dell'edificio da loro progettato, sottolineando l'apporto di ciascuna delle ditte e delle persone che per 15 mesi hanno operato sotto la loro direzione.
Tutt'altro che di circostanza anche la conclusione del presidente Illy: dopo aver visitato per la prima volta la Cineteca nel 2003 egli aveva accolto le sollecitazioni di Colussi in merito all'opportunità di concentrare a Gemona le attività di conservazione del patrimonio cinematografico regionale ed aveva seguito con grande attenzione il procedere dei lavori, facendo anche una visita improvvisata al cantiere lo scorso 8 ottobre.
Prima del tradizionale taglio del nastro, monsignor Gastone Candusso, arciprete di Gemona, ha proceduto alla benedizione della "casa delle pellicole"
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Articolo di Sergio Grmek Germani per Il Manifesto, 1.04.2008:
"Il cinema conservato torna a nuova vita" (PDF 88 KB)

Articolo inedito di Rinaldo Melchiorre, 4.04.2008:
"La Casa delle Pellicole"
(PDF 62 KB)

Brochure 29 marzo 2008 (PDF 2,3 MB)
Sommario: Prefazione di Dante Spinotti; Verso una nuova vita (editoriale); La memoria cinematografica e audiovisiva dell'Euroregione di Piero Colussi; Un deposito climatizzato tra i monti e il Tagliamento di Michele De Mattio e Giuliana Raffin; La convenzione fra la Cineteca del Friuli e la Regione Friuli Venezia Giulia

Proiezioni 28/29 marzo (PDF 76 KB)


 
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