Comunicati stampa 2002

2 dicembre
INCONTRO A TRIESTE CON DANTE SPINOTTI
ll celebre direttore della fotografia al Cinema Ariston di Trieste,
il 18 dicembre alle ore 15.30
Un incontro con Dante Spinotti, organizzato dall'Università di Trieste in collaborazione con la Cineteca del Friuli e con l'Associazione FilMakers - AGIS Trieste, avrà luogo mercoledì 18 dicembre, alle 15.30, al Cinema Ariston di Trieste. Il cineasta di origine carnica ha lavorato con alcuni tra i più noti registi in Italia e a Hollywood e si è affermato come uno dei più apprezzati direttori della fotografia nel mondo, ottenendo due candidature ai premi Oscar e numerosi riconoscimenti internazionali.
L'incontro, che sarà aperto al pubblico, si svolge nell'ambito del corso di Storia del Cinema della facoltà di Lettere tenuto dal prof. Luca Giuliani e dal corso di Teorie e Tecniche del Linguaggio Cinematografico della facoltà di Scienze della Formazione tenuto dal prof. Luciano De Giusti. Dopo la presentazione, in anteprima nazionale, del documentario su Spinotti recentemente realizzato da Barbara Galanti per RaiSat, il direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob annuncerà la costituzione del fondo Spinotti, un progetto già in fase di realizzazione che ha come intento il recupero, la conservazione e la valorizzazione dell'opera del cineasta. Nei prossimi tre o quattro anni la Cineteca del Friuli acquisirà, da archivi e da enti televisivi, tutti i lavori di Spinotti, a partire dagli sceneggiati e dalle inchieste girate per la Rai tra gli anni '60 e '70 fino agli ultimi lungometraggi, e li conserverà nel proprio archivio insieme a documenti, sceneggiature, fotografie e quant'altro. Tra i materiali che fanno già parte del fondo, la serie "Leggere, scivere, imparare", curata da Umberto Eco e Tullio De Mauro per la Rai nei primi anni '80, di cui sarà mostrata la puntata "Il vero e il falso", introduzione ideale al momento più atteso dell'appuntamento triestino, quando Dante Spinotti illustrerà il proprio lavoro e alcune delle tecniche che lo rendono indiscusso maestro delle luci e delle ombre, con particolare riferimento agli ultimi film realizzati, il Pinocchio di Roberto Benigni e Red Dragon di Brett Rattner.

 

28 novembre
PROIEZIONE DI "KOSAKENLAND IN ITALIEN" A GEMONA
Il documentario di Noemi Calzolari sui Cosacchi in Friuli sarà presentato nella versione integrale di due ore
martedì 10 dicembre, ore 20.30, Galleria della Cineteca, Piazza del Municipio 2
Fra la fine di luglio e il settembre del 1944, alcune decine di migliaia di militari di origine cosacca, collaborazionisti del Reich, con al seguito altrettanti civili - famiglie, artigiani, sacerdoti, insegnanti, professionisti, factotum, un intero contesto etnico - si stanziano nell'alto Friuli e in Carnia. Sono venuti per restare poiché il regime nazista ha promesso loro una patria cosacca: la Kosakenland in Italien. Rimangono fino alla fine della guerra e alla sconfìtta dell'esercito nazista. Ai primi di maggio seguono la ritirata delle truppe del Reich in Austria e qui, a conflitto concluso, vengono consegnati dall'esercito britannico all'Armata Rossa. In Unione Sovietica gli ufficiali verranno giustiziati, mentre i soldati semplici e i civili saranno confinati nei gulag.
I drammatici eventi di questa controversa e poco nota pagina di storia friulana sono ampiamente illustrati in un documentario recentemente realizzato da Noemi Calzolari e prodotto dalla Sede Regionale della Rai: "Kosakenland in Italien" (2002). Presentato in anteprima a Tolmezzo qualche settimana fa nella versione ridotta di 80 minuti, sarà proposto nella versione integrale di 2 ore martedì 10 dicembre, alle 20.30, alla Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio 2 a Gemona. Il film cattura lo spettatore grazie all'attenta ricostruzione e all'abile montaggio, che alterna filmati dell'epoca, reperiti negli archivi di Londra, di Mosca, della RAI e al NARA negli Stati Uniti, con interviste a testimoni e protagonisti, sia carnici che austriaci e cosacchi sfuggiti alla consegna e sopravvissuti, e con i contributi di alcuni storici fra cui Robert Knight, uno dei massimi esperti di questa dolorosa vicenda. La proiezione sarà introdotta e commentata da Noemi Calzolari e dal direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob.

 

21 novembre
TUROLDO, IL FRIULI, "GLI ULTIMI": FOTO DI ELIO CIOL SUL SET DEL FILM
Inaugurazione il 14 dicembre, ore 18, Galleria della Cineteca, Gemona
Esattamente quarant'anni fa, nell'inverno del 1962, veniva girato nella campagna friulana Gli ultimi, con la regia di Vito Pandolfi, la fotografia di Armando Nannuzzi e sotto lo sguardo attento di David Maria Turoldo, autore del soggetto e co-sceneggiatore del film insieme a Pandolfi. Con grande tenacia Turoldo aveva inseguito il suo progetto cinematografico sul Friuli contadino e sulla propria infanzia e al momento di realizzarlo aveva voluto che a documentare le riprese fosse Elio Ciol, un amico di Casarsa. Nel ruolo per lui inedito di fotografo di scena, Ciol scattò quasi duemila fotografie e grazie alla sua sensibilità e alla grande capacità espressiva riuscì ad andare ben oltre il compito ufficiale di riprendere le principali scene del film. Le sue immagini costituiscono una vasta documentazione che permette di ricostruire anche la vicenda umana dei protagonisti. Turoldo, il Friuli, "Gli ultimi" - Foto di Elio Ciol sul set del film è una piccola ma significativa selezione di quei duemila scatti. Proveniente dall'archivio di Cinemazero di Pordenone, la mostra sarà alla Galleria della Cineteca, in piazza Municipio 2 a Gemona, a partire da sabato 14 dicembre (inaugurazione alle ore 18, alla presenza dell'autore) fino a fine febbraio 2003.
L'invito al pubblico è di ritrovare nei volti e nei paesaggi immortalati da Elio Ciol la "schietta e alta poesia" che Giuseppe Ungaretti riconobbe nel film alla sua prima uscita nelle sale, nel 1963, e che molti spettatori di oggi hanno potuto ritrovare grazie alle numerose proiezioni, in Italia e all'estero, della nuova versione restaurata da Cineteca del Friuli, Cinemazero, Centro Espressioni Cinematografiche e Cineteca Nazionale, con la collaborazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine, del Forum di Aquileia, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il contributo della CRUP, e anche grazie all'uscita, lo scorso ottobre, della versione in videocassetta pubblicata e distribuita dalle Edizioni Biblioteca dell'Immagine.

 

22 marzo
MOSTRA DI TAZIO SECCHIAROLI SUL MASTORNA DI FELLINI
Galleria della Cineteca, Piazza Municipio 2, Gemona del Friuli
È allestita alla Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio 2 a Gemona, e rimarrà aperta fino a metà maggio, la mostra di Tazio Secchiaroli - il "paparazzo" di Fellini e fotografo di scena sui set dei più importanti film italiani del dopoguerra, scomparso nel luglio 1998 - sulla preparazione del leggendario Viaggio di G. Mastorna. L'eterno progetto felliniano, come lo definisce Mollica "il film non fatto più famoso della storia del cinema", rivive negli scatti realizzati da Secchiaroli il giorno in cui il grande regista trasformò Mastroianni in Mastorna. In alcuni di questi, che restano tra i rari documenti visivi sulla preparazione del film, il musicista solitario, l'instancabile viaggiatore G. Mastorna col volto di un Mastroianni un po' trasandato e sognante, è colto in situazioni che avrebbero dovuto diventare immagini in movimento. Guardando le fotografie, si ha l'impressione che il viaggio fosse davvero pronto a incominciare, ma non incominciò mai. Pare che tra gli ostacoli che bloccarono il progetto vi fosse la difficoltà di creare un set che visualizzasse l'altra dimensione, quell'aldilà in cui il viaggio si svolge. Ma soprattutto, mentre ci stava lavorando, Fellini fu colpito da malattia improvvisa, diagnosticata come male incurabile. Grazie alla visita di un ex compagno di classe, nel frattempo divenuto medico, Fellini uscì dall'incubo quando questi ipotizzò, a ragione, che si trattava di una "banale" pleurite allergica. Il regista guarì perfettamente ma lesse l'episodio come un segno a non procedere nella sua esplorazione dell'aldilà e non tornò più sul Mastorna, anche se non abbandonò mai completamente il progetto. Nel 1983, raccontava a Giovanni Grazzini: "Alla fine di ogni film ... il suggestivo fantasmone si ripresenta come per chiedermi di essere realizzato, e ogni volta accade qualcosa che lo fa riaffondare, glorioso relitto, nelle profondità abissali dove giace e da dove, prodigiosamente, continua a mandare fluidi, correnti radioattive che hanno nutrito i film che ho fatto al posto suo. Sono sicuro che senza il Mastorna, non avrei immaginato il Satyricon, o almeno non lo avrei immaginato così come poi l'ho realizzato; né il Casanova, e nemmeno La città delle donne. E anche E la nave va e Prova d'orchestra hanno un piccolo debito con Mastorna. La cosa strana è che quella storia pur essendosi generosamente dissanguata in tanti miei film, rimane miracolosamente integra nella sua struttura narrativa, non si è rimpicciolita né scarnificata, ed è sempre la più attuale di tutte le storie che posso immaginare". Non è dunque impossibile che questo viaggio si sia infine compiuto, come Mastroianni un giorno prospettò a Fellini: "Forse ci ritroveremo lassù. Non sapendo che fare, hai visto mai che lo gireremo dall'altra parte, questo Viaggio di Mastorna?" La suggestione di queste parole si ritrova nella magia e nel mistero che emanano dalle immagini del maestro della fotografia Tazio Secchiaroli, che ha saputo cogliere gli attimi, i frammenti di una storia dai contorni indefiniti. La mostra, a ingresso libero, è aperta il sabato (17-19), la domenica e i festivi (10-12;16-19) ed è allestita dalla Cineteca del Friuli nell'ambito di "Fellineide", lungo ciclo di incontri e proiezioni aperti al pubblico dedicati all'indimenticabile Fellini. Partiti a fine gennaio, gli appuntamenti proseguiranno per tutto il 2002 e oltre. Già fissati quelli di questo mese e del prossimo: martedì 23 aprile, la copia restaurata del film Il bidone sarà presentata da Moraldo Rossi, il quinto "Vitellone", e l'instancabile ritrovatore Tatti Sanguineti, rispettivamente autore e curatore del libro Fellini e Rossi; martedì 7 maggio Enzo De Castro, braccio destro di Fellini, presenterà il Casanova nella copia intonsa conservata dal regista. Tra le presenze previste nei mesi successivi, Giuseppe Rotunno, maestro delle luci; Sandra Milo, la mitica Sandrocchia; Rinaldo Geleng, pittore e scenografo; Tullio Kezich, il biografo onnisciente; Vincenzo Mollica, il fedele fumettofilo del "Viaggio a Tulum".

 

20 marzo 2002
"FELLINEIDE" (3)
IL "PADRE DELLA DOLCE VITA" ANGELO ARPA A GEMONA PER FELLINI IL GIORNO DEL SUO 93° COMPLEANNO - APRE LA MOSTRA DI TAZIO SECCHIAROLI SU MASTORNA
Giovedì 21 marzo, ore 18, Galleria della Cineteca
"Fellineide", il ciclo di incontri e proiezioni organizzato dalla Cineteca del Friuli e dedicato a Federico Fellini, prosegue giovedì 21 marzo con uno degli appuntamenti più attesi, quello con padre Angelo Arpa, gesuita, filosofo e amico fraterno del regista, e l'inaugurazione della mostra di Tazio Secchiaroli "Il viaggio di G. Mastorna, opera incompiuta di Federico Fellini".
Alle ore 18, alla Galleria della Cineteca in piazza Municipio 2 a Gemona, Angelo Arpa, da tutti conosciuto come il "padre della Dolce vita", presenterà insieme all'amico Gianfranco Angelucci il suo libro L’arpa di Fellini (L'Aquila, Edizioni dell'Oleandro, 2001). In quest'opera dallo stile asciutto e denso, l'autore intende restituire un Fellini non reale ma autentico. Come egli stesso spiega: "Un contributo su Fellini - il mio - né storico né critico, ma più propriamente fenomenologico, in quanto interessato a fare emergere l'emblematicità dei contenuti, più che la oggettività dei dati ... vorrei che quanti si confronteranno con questa mia testimonianza si sentissero coinvolti nel mondo di Fellini non tanto per comprenderlo, ma per gustarne la freschezza, il giuoco e ogni volta il nuovo respiro."
Personaggio carismatico, saggio e ironico, figura di religioso che ha saputo coniugare fede e rispetto delle regole con la massima libertà di pensiero, Angelo Arpa è testimone prezioso dell'avventura artistica di Fellini. Nel corso della loro lunga amicizia e ininterrotta frequentazione, cominciata nel 1954 e terminata solo con la morte del regista, padre Arpa si trovò più volte a sostenere Fellini di fronte a ostacoli di carattere politico e morale. Resta famosa in particolare la sua difesa del film La dolce vita nel "pandemonio politico, religioso e culturale che la creatura felliniana scatenò nella Roma degli anni sessanta" e che egli racconta nel testo La dolce vita: cronaca di una passione. Per una felice coincidenza, sarà proprio ricordando l'amico di una vita al pubblico friulano che il padre gesuita festeggerà, a Gemona, il suo 93° compleanno.

Stesso luogo e stessa ora per l'inaugurazione della mostra fotografica di Tazio Secchiaroli - il "paparazzo" di Fellini e fotografo di scena sui set dei più importanti film italiani del dopoguerra - sulla preparazione del leggendario Viaggio di G. Mastorna. L'eterno progetto felliniano, come lo definisce Mollica "il film non fatto più famoso della storia del cinema", alle cui vicissitudini anche il libro di padre Arpa dedica diverse pagine, rivive negli scatti realizzati da Secchiaroli il giorno in cui Fellini trasformò Mastroianni in Mastorna. In alcune delle fotografie esposte, il musicista solitario, l'instancabile viaggiatore G. Mastorna col volto di un Mastroianni un po' trasandato e sognante, è colto in situazioni che sarebbero dovute diventare, ma non diventarono mai, immagini per il film.

"Fellineide" proseguirà il 23 aprile con la proiezione della copia restaurata del film Il bidone, alla presenza di Moraldo Rossi e Tatti Sanguineti, e martedì 7 maggio con la proiezione del Casanova alla presenza di Enzo De Castro.

 

10 febbraio 2002
VITTORIO STORARO, POETA DELL'IMMAGINE
A GEMONA PER PRESENTARE IL SUO LIBRO SCRIVERE CON LA LUCE

Giovedì 14 febbraio, ore 11.30, Sala Consiliare
Giovedì 14 febbraio sarà a Gemona VITTORIO STORARO, uno tra i più grandi autori della fotografia cinematografica, tre volte Premio Oscar (per Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, che proprio in queste settimane è tornato nelle sale italiane, Reds di Warren Beatty e L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci). Alle ore 11.30, presso la Sala Consiliare in Piazza del Municipio, Storaro presenterà Scrivere con la Luce - Parte prima: La Luce, primo volume di un'opera in tre parti recentemente pubblicato da Electa. Il libro è ricco di splendide immagini e di testi che testimoniano una vita dedicata a fare il cinema ma con un bagaglio gigantesco di conoscenze, una forte identità e soprattutto una ricerca continua del significato profondo dei fenomeni visivi. Al primo volume sulla luce seguiranno quelli sui colori e sugli elementi. L'autore, che definisce Scrivere con la Luce più che un libro il progetto di una vita, descrive così la trilogia: "una enciclopedia di un visionario, un ricercatore, uno studioso di quanto filosofi, pittori, scienziati di tutto il mondo hanno speso in ricerca intorno al mistero della visione". E' anche l'opera di un poeta, un cantore dell'immagine, della luce e dell'ombra, che usa e piega alle proprie esigenze espressive allo stesso tempo esaltandone le potenzialità.L'incontro di Gemona, organizzato dalla Cineteca del Friuli, è un'occasione imperdibile per chi tante volte, nel buio della sala, è rimasto incantato davanti alla fotografia di Storaro in film come Ultimo tango a Parigi, Novecento, Il tè nel deserto e Piccolo Buddha di Bertolucci Flamenco e Tango di Carlos Saura, Bulworth di Warren Beatty, oltre naturalmente ai già citati premi Oscar. Sarà anche un'opportunità per apprezzare Storaro comunicatore, maestro, docente, altro maggiore impegno della sua vita da quando, sei anni fa, ha fondato l'Accademia per le Arti e le Scienze dell'Immagine dell'Aquila.

 

9 febbraio 2002
"FELLINEIDE" (2)
FELLINI RISCOPERTO GRANDE AUTORE RADIOFONICO
INCONTRO CON PAQUITO DEL BOSCO

Oggi, sabato 9 febbraio, ore 17, Galleria della Cineteca
Prosegue "Fellineide", ciclo di incontri e proiezioni dedicato all’universo creativo di Federico Fellini organizzato dalla Cineteca del Friuli. Oggi, sabato 9 febbraio, alle ore 17, sarà alla Galleria della Cineteca (Piazza del Municipio 2, Gemona) Paquito Del Bosco, archivista Teche Rai e autore del libro con cd Le favole di Fellini (Edizioni RAI-ERI, 2000). Risultato di un lungo lavoro di ricerca e di riordino degli abbondanti materiali felliniani esistenti presso le Teche Rai, il libro raccoglie una lunga serie di interviste, dal 1952 al 1993, sia radiofoniche che televisive, in cui ancora una volta emerge un Fellini grande maestro del raccontare che, grazie al cd, si può anche ascoltare con un surplus di emozione. Un innamorato della memoria, Paquito Del Bosco è grande frequentatore degli archivi italiani, dal Luce agli Archivi di Stato, dall’Archivio Diaristico Nazionale all’Archivio sonoro della canzone napoletana oltre, naturalmente, alle Teche Rai, dove proprio in questo periodo sta rintracciando per la Cineteca del Friuli le inchieste, gli sceneggiati, i teleromanzi girati da Dante Spinotti per la televisione negli anni ’60-’70. Le sue ricerche spaziano oltre il cinema e riguardano in genere la cultura più trascurata, più facilmente dimenticata che però, riportata alla luce, può rivelare molto dell’atmosfera e del costume di un’epoca. Sulle sue indagini sono state costruite ad esempio trasmissioni come "Segreteria particolare del Duce", programma radiofonico organizzato sulla base delle lettere di supplica che gli italiani rivolgevano a Mussolini e che molto ha rivelato dell’Italia di allora.
L’incontro di Del Bosco con Fellini, nato in maniera casuale, ha portato al recupero, al riordino e alla valorizzazione del Fellini televisivo e radiofonico, fino alla recente riscoperta di un centinaio di testi scritti dal regista per la radio tra il 1940 e il 1943, sui quali Del Bosco sta ancora lavorando. Si tratta di testi per trasmissioni serali di intrattenimento, volte anche a risollevare il morale dei militari in guerra, la cui leggerezza, bellezza e arguzia mostrano il genio già straordinario del ventenne Federico e lo rivelano uno dei maggiori autori radiofonici del ’900. Oltre a una selezione di questi materiali, a Gemona Del Bosco porterà in videocassetta "Un autoritratto ritrovato", montaggio di interviste ed altre affascinanti narrazioni felliniane, e le tre puntate realizzate per Rai 1 di "Fellini racconta", viaggio nella memoria del regista, con ricordi personali e della sua vita artistica.

 

29 gennaio 2002
APPUNTAMENTO AL BUIO 2002
TRE MESI AL CINEMA CON LA CINETECA DEL FRIULI

Apre la rassegna L'uomo che non c'era dei fratelli Coen

Parte la rassegna curata dalla Cineteca del Friuli, Appuntamento al buio 2002, e lo fa con uno dei film più belli e stimolanti della stagione, L'uomo che non c'era dei fratelli Joel e Ethan Coen, in programma mercoledì 30 gennaio alle ore 20.30 al Cinema Sociale di Gemona. Raccontata in un magnifico bianco e nero e con tutte le caratteristiche dei noir americani degli anni Quaranta, la storia è quella di un insignificante barbiere di una qualunque cittadina degli States, che finisce per diventare l'insospettabile assassino dell'amante di sua moglie. Fin qui la trama, dietro le cui pieghe si dipanano flussi di domande, perché i due autori non la smettono di interrogarsi e di invitare lo spettatore a riflettere, sul tempo, sulla modernità, sull'esistenza stessa e la capacità del cinema di osservarla.

La rassegna proseguirà ogni martedì (con l'eccezione del 13 marzo, un mercoledì), fino a maggio. Questi gli altri titoli in programma, scelti con cura tra le migliori proposte del 2001: Fantasmi da Marte di John Carpenter (5 febbraio); Bandits di Barry Levinson con la fotografia di Dante Spinotti (12 febbraio); I tu mamá tanbién - Anche tua madre di Alfonso Cuarón (19 febbraio); The Score di Frank Oz, con Marlon Brando, Robert De Niro (26 febbraio); La pianista di Michael Haneke, con Isabelle Huppert (5 marzo); La nobildonna e il duca di Eric Rohmer (mercoledì 13 marzo); Santa Maradona di Marco Ponti (19 marzo). Il 26 marzo, dopo la prima udinese, verrà presentata la versione restaurata del film Gli ultimi (1963) di Vito Pandolfi, da un racconto di David Maria Turoldo, che con Pandolfi stese la sceneggiatura. Per la curiosità degli appassionati dell'opera di Turoldo, saranno proiettati anche alcuni tagli e provini. Con questo appuntamento cambia l'orario degli spettacoli, che slitta dalle 20.30 alle 21.

Il calendario di aprile e maggio è in via di definizione, ma si anticipano almeno due serate di cinema friulano, la proiezione di alcune opere di Federico Fellini, cui la Cineteca dedica in questi mesi anche un ciclo di incontri con i suoi amici e più stretti collaboratori, e il capolavoro kubrickiano Full Metal Jacket.

Il biglietto per ogni spettacolo è di 4,5 euro.

 

23 gennaio 2002
"FELLINEIDE" (1)
A GEMONA DA FINE GENNAIO UN CICLO DI INCONTRI E PROIEZIONI
Gianfranco Angelucci, sabato 26 gennaio, ore 17, Galleria della Cineteca

"Fellineide", s’intitola la rassegna che la Cineteca del Friuli di Gemona proporrà da sabato 26 gennaio alla Galleria della Cineteca, un’iniziativa allestita per "amarcordarci" dell’immenso universo creativo di Federico Fellini, ma soprattutto per aggiornare via via il pubblico sul brulichìo di riscoperte, ritrovamenti, restauri, pubblicazioni, rivelazioni, che garantiscono nuova vita alla sua opera e alla sua leggenda. Grazie al prezioso coordinamento di Gianfranco Angelucci – suo assistente, sceneggiatore e vate – potremo incontrare a Gemona nei prossimi mesi alcuni collaboratori illustri del grande regista: Giuseppe Rotunno, maestro delle luci; Sandra Milo, la mitica Sandrocchia; Enzo De Castro, il braccio destro e sinistro; Rinaldo Geleng, pittore e scenografo; Moraldo Rossi, il quinto "Vitellone". Assieme ad alcuni insigni fellinologi: Tullio Kezich, il biografo onnisciente; Tatti Sanguinetti, instancabile ritrovatore; Padre Arpa, divino ispiratore; Paquito Del Bosco, memoria storica della RAI; Vincenzo Mollica, il fedele fumettofilo del "Viaggio a Tulun". Tra i film in programma: Il bidone nella nuova versione arcicompleta. Il Casanova di Fellini, nella copia intonsa conservata dal regista. A Director’s Notebook, il film mai uscito in Italia. Alcuni backstage inediti e le interviste di Fellini alla radio e alla TV. Una mostra di foto di Tazio Secchiaroli sulla preparazione del famoso Viaggio di G. Mastorna. Inoltre, disegni mai visti, sogni e altre sorprese.

La rassegna s’inaugurerà sabato 26 gennaio, alle ore 17, con la prolusione del curatore Gianfranco Angelucci e la videoproiezione del suo film I protagonisti di Fellini (1984, 101’), nel quale Maurizio Porro intervista Anouk Aimée, Caterina Boratto, Armando Brancia, Alain Cuny, Donatella Damiani, Anita Ekberg, Franco Fabrizi, Ciccio Ingrassia, Franco Interlenghi, Freddy Jones, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Magali Noel, François Périer, Alberto Sordi, Terence Stamp, Donald Sutherland, Leopoldo Trieste. Ingresso libero.

Il prossimo incontro è previsto per sabato 9 febbraio: Paquito Del Bosco introdurrà alcuni rarissimi testi radiofonici felliniani.

 

 

 
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