Comunicati stampa 2007

Sabato 8 dicembre 2007
LADISLAS STAREWITCH, PRECURSORE DI TIM BURTON IN MOSTRA A GEMONA
Galleria della Cineteca, inaugurazione sabato 8 dicembre alle 18.30

Dopo le Silly Symphonies disneyane, una nuova mostra dedicata al magico mondo dell’animazione si inaugura sabato 8 dicembre alle 18.30 alla Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio 2 a Gemona.
Il protagonista è stavolta uno dei grandi pionieri del genere, Ladislas Starewitch (1882-1965), “mago dei pupazzi animati”. A lui, lo scorso ottobre, le Giornate del Cinema Muto hanno dedicato una mostra di fotografie e pupazzi originali e una rassegna di film – curate entrambe dalla nipote Léona Béatrice Martin Starewitch. Il pubblico pordenonese ha così riscoperto il precursore di uno dei geni contemporanei dell’animazione, Tim Burton.
Le stesse fotografie vengono ora riproposte dalla Cineteca del Friuli nel proprio spazio espositivo. A richiesta, saranno inoltre visionabili su DVD alcuni classici racconti animati realizzati dall’artista tra il 1912 e il 1958.
Dopo la rivoluzione bolscevica, Starewitch aveva lasciato la Russia, dove aveva esordito dando prova di sé anche come regista di film “dal vero”, e nel 1920 si era definitivamente stabilito in Francia. Nello studio sulla Avenue Foch di Fontanay-sous-Bois, creò il suo mondo di pupazzi antropomorfi, una moltitudine di insetti, animali, soldatini e altri buffi personaggi intagliati nel legno e ricoperti di pelle di camoscio, che dava loro una straordinaria levigatezza unita a una efficacissima fotogenia. In una delle immagini in esposizione, Starewitch appare come un mago circondato dalle sue creazioni, orgoglioso di aver tradotto in realtà i suoi sogni poetici.
La mostra, a ingresso libero, resterà aperta ogni domenica fino al 27 gennaio 2008 con il seguente orario: 10.30-13 e 15.30-19.30. Si possono prenotare visite di scolaresche nei giorni feriali telefonando al numero 0432 980458.


23 novembre 2007

TUTTO DE STEFANO IN FORMATO DIGITALE: GRAZIE AL PROGRAMMA DI SALVAGUARDIA DEI FILM DI INTERESSE REGIONALE TORNERANNO SULLO SCHERMO OPERE INVISIBILI DA DECENNI
Uno dei passaggi salienti della legge sul cinema che ha posto il Friuli Venezia Giulia all’avanguardia in Italia per l’attenzione nei confronti della cultura cinematografica, è il riconoscimento della Cineteca del Friuli come polo di riferimento cinetecario regionale. Allo scopo di dare attuazione alla legge e di definire nei dettagli la funzione di interesse pubblico svolta dalla Cineteca, è stata recentemente sottoscritta una convenzione tra la Regione e la Cineteca stessa che prevede il deposito e la conservazione dei film di interesse regionale presso il nuovo Archivio dei Film del Friuli Venezia Giulia, ormai in fase di ultimazione a Gemona. In particolare, si stabilisce che ospiterà sia le pellicole di proprietà della Cineteca che il fondo cinematografico di proprietà della Regione e che sarà disponibile per tutti gli altri fondi di pellicole di enti pubblici e privati presenti nel territorio regionale. Presso lo stesso archivio dovrà essere d’ora in poi depositata, in formato digitale di qualità, una copia di tutte le opere audiovisive realizzate – anche solo parzialmente con contributi pubblici – in Friuli Venezia Giulia.
La convenzione prevede inoltre il potenziamento del programma di recupero e salvaguardia dei film di interesse regionale che la Cineteca porta avanti da sempre. Al centro del progetto è stata posta quest’anno la digitalizzazione di tutte le opere del regista udinese Marcello De Stefano. Le lavorazioni hanno avuto inizio in giugno e si concluderanno entro il 2008. Finora sono state trasferite in formato digitale le copie o i negativi a 35mm di film come Eucarestia e segno (1971), Incontro con un’infanzia rifiutata (1971), Da un pugno d’erba (1973), In un linguaggio il futuro (1974), Il prossimo, ieri, oggi e domani: emigrazionevecchia e nuova (1987). Nei mesi a venire la Cineteca effettuerà le lavorazioni di Controlettura del 1976 (sia nella versione italiana che in quella friulana), La prima pietra, una linfa che scorre del 1980 e Uomo, macchina, uomo  del 1981. Gli ultimi due progetti di digitalizzazione riguarderanno la pellicola che De Stefano ha dedicato alla sua città Uno, due... e Udine poi, girata in occasione delle celebrazioni per il millenario, nel 1983, e Grafiz’ tun orizont (1984) su Padre Luigi Scrosoppi. De Stefano sta collaborando attivamente con l’archivio gemonese nella selezione delle copie migliori ed è in costante contatto con i laboratori di Cinecittà dove viene materialmente effettuato il lavoro di salvaguardia. Alla fine di questo percorso, la Cineteca del Friuli disporrà dell’intero corpus del regista friulano con pellicole che dopo essere rimaste invisibili anche per tre decenni, potranno essere visionate da ricercatori, studiosi, appassionati e soprattutto da chi si occupa di cinema e di cultura friulana. La Cineteca spera inoltre, in un futuro non lontano, di poter pubblicare in DVD l’intera opera cinematografica di De Stefano commentata dallo stesso regista.

9 novembre 2007
ANDREA MOLAIOLI, REGISTA DELLA RAGAZZA DEL LAGO A GEMONA PER FARE VISITA ALLA CINETECA
In regione per presentare al nuovo Teatro Pasolini di Casarsa il suo primo film, La ragazza del lago con Toni Servillo, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni e Anna Bonaiuto, il regista romano Andrea Molaioli ha fatto visita ieri alla Cineteca del Friuli a Gemona. Dopo aver visto il nuovo deposito climatizzato in via di completamento nella zona artigianale, accompagnato dal consigliere regionale Piero Colussi e dal direttore della Cineteca Livio Jacob, il regista ha visitato Palazzo Gurisatti in via Bini dove hanno sede la biblioteca e gli uffici, incontrando anche il vicedirettore della Cineteca Lorenzo Codelli. Per Molaioli è stata anche l’occasione per ricordare la prima volta che vide Gemona, nel 1976, quando ancora bambino arrivò nelle zone colpite dal terremoto insieme al padre che allora lavorava alla Soprintendenza.
Il regista, che conosce molto bene il Friuli, tanto da averlo scelto come set per il suo film, girato tra Udine, Moggio Udinese e i laghi di Fusine, si è dichiarato assolutamente soddisfatto dei risultati ottenuti al cinema dopo il successo della presentazione in anteprima alla Mostra di Venezia. Com’era almeno in parte previsto, il pubblico locale è stato particolarmente numeroso (ha visto il film un friulano su dieci) ma La ragazza del lago è andato molto bene anche nel resto d'Italia con una permanenza nelle sale di quasi otto settimane, il doppio rispetto alla media, e un incasso che al momento sfiora i 2 milioni e mezzo di euro. Al Cinema Sociale di Gemona la pellicola rimane in programmazione anche tutto questo week end.

 

8 novembre 2007
RITROVATO LE BANDE DI ORZANO DI GIORGIO TRENTIN
La Cineteca del Friuli, dopo vent'anni di ricerche, ha ritrovato Le bande di Orzano un film girato dal regista padovano Giorgio Trentin nel 1963 che documentava il curioso fenomeno dell'attività di due bande musicali nella piccola borgata in Comune di Remanzacco.
In nove minuti Trentin, che già aveva al suo attivo altre pellicole di soggetto "friulano" come Claut (1954), Dongje il fogolar (Gemona, 1963) e altre ne avrebbe girate negli anni successivi (Architettura rustica in Carnia, Minatori del Predil, Un got di sgnape, Il Tiepolo a Udine, Tarvisio), racconta il borgo friulano, le sue tradizioni e i suoi riti, le rivalità fra i due complessi bandistici, gli incontri amorosi, i lavori agricoli.
Il paesaggio e le architetture di Orzano dal 1963 a oggi sono profondamente cambiati e quindi il film di Trentin, oltre a quello musicale e antropologico, ha un valore ulteriore, vale a dire quello di farci vedere dal vivo e a colori case, vicoli e cortili che non esistono più o che sono stati modificati.
Nell'ambito degli accordi presi dalla Cineteca del Friuli con la Regione Friuli Venezia Giulia ai sensi della legge per il cinema per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio filmico regionale, l'archivio gemonese sta digitalizzando la pellicola, pervenuta in discreto stato di conservazione a parte le usuali rigature causate dai molti passaggi nei proiettori degli anni Sessanta quando fu presentata nei cinematografi di tutta Italia.
Appena questa operazione sarà completata, Le bande di Orzano sarà disponibile per la visione. La Cineteca sta già pensando a una serata speciale che sarà organizzata proprio nella borgata che 44 anni fa ha ispirato il film di Trentin.

11 ottobre 2007
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ILLY IN VISITA AL NUOVO DEPOSITO CLIMATIZZATO DELLA CINETECA DEL FRIULI
Il presidente della Regione Riccardo Illy ha effettuato un sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento dei lavori del nuovo deposito climatizzato della Cineteca del Friuli in costruzione a Gemona, onorando l’impegno preso con Livio Jacob, direttore della Cineteca, sabato 6 ottobre a Pordenone, in occasione della serata di apertura delle Giornate del Cinema Muto. Erano presenti anche il Sindaco di Gemona Gabriele Marini, il Vicesindaco Mariolina Patat, gli architetti Michele De Mattio e Giuliana Raffin, progettisti della struttura, il consigliere regionale Piero Colussi, oltre naturalmente al direttore Jacob.
Appurata la necessità di integrare il contributo regionale per l’acquisto delle attrezzature e degli arredi, il Presidente ha garantito che nella legge finanziaria sarà inserita una voce a tale proposito. L’archivio, che sarà inaugurato entro febbraio 2008, una volta completato potrà contenere e conservare in condizioni ottimali fino a cinquantamila pellicole e potrà dare alloggio non solo ai film della Cineteca del Friuli ma – grazie ad accordi interregionali – anche a film appartenenti ad archivi pubblici e privati delle regioni limitrofe che non dispongono un luogo dove mantenerli in sicurezza.

 

27 settembre 2007
VIAGGIO DAL SUDAFRICA AL FRIULI PER 300 FILM ITALIANI
Trecento film italiani hanno lasciato le coste del Sudafrica il 12 agosto scorso a bordo della nave mercantile MSC Benedetta e, dopo essere approdati al porto di Rotterdam, sono arrivati ieri alla Cineteca del Friuli, destinazione finale del carico, dove saranno conservati. Si tratta per la maggior parte di film in 35mm della seconda metà degli anni Settanta, “emigrati” poco dopo l’uscita per essere proiettati nei circoli italiani di Città del Capo e di Johannesburg a beneficio delle comunità di connazionali lì residenti. Una volta utilizzate, le copie furono abbandonate in un garage per oltre vent’anni e quando lo spazio servì per altri scopi, a salvarle da un destino segnato fu una telefonata del proprietario all’allora direttore del Cape Town International Film Festival, James Polley, che a sua volta informò Freddy Ogterop, al tempo responsabile della sezione film e video presso la biblioteca provinciale di Città del Capo. Questi fece trasportare le pellicole alla biblioteca, dove soggiornarono per altri otto anni. Verificato che mancavano di sottotitoli inglesi e non risultavano perciò utili per proiezioni locali, Ogterop pensò che la loro unica speranza di sopravvivenza sarebbe stato il ritorno in Italia. Il piano si è finalmente concretizzato grazie al contatto tra Ogterop e Marina Mottin, da anni collaboratrice della Cineteca del Friuli e delle Giornate del Cinema Muto, che ha fatto da tramite a tutta l’operazione. La collezione, completa di manifesti e locandine promozionali arrivati a Gemona insieme alle pellicole, comprende, tra gli altri, diversi titoli di Damiano Damiani, Franco Giraldi, Sergio Corbucci, Portiere di notte di Liliana Cavani, Profondo rosso di Dario Argento, ma anche film di Lattuada, Leone, Lizzani, Luigi Magni, Ermanno Olmi, Dino Risi, Steno, Luigi Zampa, animazione e molti polizieschi. Tra i film stranieri in edizione italiana, una copia di Ventimila leghe sotto i mari di Richard Fleischer e Dersu Uzaladi Akira Kurosawa.

6 settembre 2007
Dopo il successo al Tribeca Film Festival di New York
PRIMA EUROPEA PER PASSIO DI PAOLO CHERCHI USAI NELLA MAESTOSA CATTEDRALE MARMORKIRKEN DI COPENHAGEN
Sarà presente il compositore Arvo Pärt. L’opera entrerà a far parte della collezione personale di Martin ScorseSE
Dopo il successo di pubblico e di critica tributato a Passio al Tribeca Film Festival di New York lo scorso aprile, il controverso "oratorio per musica e immagini" di Paolo Cherchi Usai con musica di Arvo Pärt coprodotto dalla Cineteca del Friuli, avrà la sua prima europea la sera del 9 settembre, nella grandiosa cattedrale Marmorkirken di Copenhagen. La musica dal vivo sarà eseguita dall'Ars Nova Ensemble diretto da Paul Hillier, il maggiore specialista mondiale nell'esecuzione delle musiche di Pärt. Il Danish Film Institute che organizza l’evento ha appena reso noto che lo stesso compositore arriverà dall’Estonia per assistere alla rappresentazione.
Nato come accompagnamento visivo all’oratorio di Pärt incentrato sulla Passione di Cristo nel Vangelo di Giovanni, e insieme naturale sviluppo di quanto Cherchi Usai (che, lo ricordiamo, è tra i fondatori delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone e attuale direttore del National Film and Sound Archive of Australia) aveva anticipato nel suo libro L’ultimo spettatore (Il Castoro, 1999), Passio è una vertigine di immagini che sorprende, sconcerta, destabilizza, un richiamo alle sofferenze dell’uomo attraverso visioni raccolte dalla macchina da presa nel corso del difficile secolo appena trascorso. Ed è un grido di dolore per il cinema, di cui ogni anno sopravvive uno scarso 5% rispetto a quanto viene girato, un inno alla settima e più fragile arte, che un commosso Martin Scorsese ha così commentato dopo la proiezione newyorkese: “Nell’epoca in cui l’immagine in movimento è ridotta il più delle volte a oggetto di consumo, Passio è una necessaria riaffermazione del potere intrinseco del Cinema, di un tempo in cui il Cinema poteva cambiare la nostra vita e riportarci a ciò che è essenziale, a ciò che significa vivere". A dare maggiore risalto alle parole, la conferma del regista americano che una delle sette copie esistenti di Passio (ognuna delle quali con un colore dominante diverso, mentre il negativo è stato distrutto) entrerà a far parte della sua collezione personale.


10 agosto 2007
NOTTE DI SAN LORENZO, NOTTE DI CINEMA TRASH E CULT
Gemona, Parco di Via Dante
Non saranno solo le stelle cadenti a illuminare la prossima notte di San Lorenzo. A Gemona, al Parco di Via Dante, venerdì 10 agosto a partire dalle 22 saranno proiettati tre titoli di cinema trash e cult facenti parte delle collezioni della Cineteca del Friuli.  Il primo è Ursus il terrore dei Kirghisi (1964) di Antonio Margheriti e Ruggero Deodato, con Reg Park e Ettore Manni. È un peplum bizzarro, con due tribù che vengono decimate da un essere mostruoso dalle forme vagamente umane, che venne salutato come un capolavoro del cinema fantastico nel fondamentale testo di J. P. Bouyxou, La science-fiction au cinéma . Seguono Il ritorno di Ringo (1965) di Duccio Tessari, con Giuliano Gemma e Fernando Sancho, un rifacimento dell' Odissea in chiave western, con musiche di Ennio Morricone, e Ku-fu? Dalla Sicilia con furore (1973) di Nando Cicero, secondo Marco Giusti il più bel film con Franco Franchi da solo e non in coppia con Ciccio Ingrassia. Franco si inserisce in una folle parodia dei film di kung fu con effetti grande comicità. In caso di maltempo, le proiezioni si svolgeranno nella sala del Glemonensis.
La mini-rassegna, un must per gli appassionati del genere, si inserisce nella kermesse “Pane, musica e...”, che nell'ambito dell'Agosto Medievale organizzato dalla Pro Glemona e dal Comune di Gemona animerà le strade e le piazze di Gemona, da venerdì 10 a domenica 12, con un fittissimo calendario di eventi. In programma soprattutto concerti di musica, da quella classica ( Carmina Burana di Carl Orff, sabato 11 in piazza del Duomo) al jazz, al funky, alla disco music. (8 agosto 2007)

 

9 agosto 2007
ANTONIO CENTA, GRANDE ATTORE DIMENTICATO
PER IL SUO CENTENARIO UN DOCUMENTARIO DI GLORIA DE ANTONI
Antonio Centa
è senza ombra di dubbio, nel campo dello spettacolo, il personaggio più illustre di Maniago. Allo stesso tempo, tra le tante celebrità a cui il Friuli ha dato i natali, è quello meno ricordato pur essendo stato un divo di grande popolarità durante il periodo dei “telefoni bianchi” e avendo interpretato una galleria di personaggi cinematografici tra i più incisivi del decennio 1936-1946. L’attore avrebbe compiuto cento anni il 10 agosto. Nacque infatti a Maniago nel 1907 e morì a seguito di un incidente stradale a Rovigo il 19 Aprile 1979.
Lanciato giovanissimo nel ruolo del tenente Ludovici in Squadrone bianco (1936) di Augusto Genina, trovò una collocazione in opere a sfondo esotico, quali Lotte nell'ombra (1939) e Sotto la croce del Sud (1938), o di sostegno dello sforzo bellico, come Il cavaliere di Kruja di Carlo Campogalliani (1940) e Gente dell'aria (1943) di Esodo Pratelli. Ricoprì ruoli molto più personali in Un colpo di pistola (1942) diretto da Castellani, in Fari nella nebbia (1942) di Franciolini e in T’amerò sempre (1943) di Mario Camerini (con Alida Valli). Continuò a recitare in teatro e al cinema sino alla fine degli anni Sessanta. Mantenne sempre un forte legame con la sua terra d’origine e si dedicò anche all’attività di produttore-regista di tre cortometraggi del 1954 sugli spettacoli delle marionette di Podrecca.
In occasione dei 100 anni della nascita, la Cineteca del Friuli con il Comune di Maniago, la Regione – Assessorato alle attività produttive – e la Fondazione CRUP, ha deciso di realizzare un documentario “sulle tracce dell’attore per caso”. A condurre il lavoro è stata chiamata ancora una volta Gloria De Antoni, che con la Cineteca ha già realizzato due reportage sui luoghi dei film Addio alle armi e La grande guerra, entrambi girati in Friuli, e sta proprio in questi giorni concludendo, sempre per la Cineteca, L’ultima pedalata, un’inchiesta televisiva sulla morte del campione ciclistico Ottavio Bottecchia.
Le riprese del documentario sull’attore maniaghese cominceranno alla fine di agosto con interviste a chi ha conosciuto Antonio Centa, alla famiglia, a chi custodisce memorie preziose.  Non mancheranno le testimonianze di chi ha lavorato con lui (uno tra tutti Mario Monicelli, aiuto regista di Genina nello Squadrone bianco) e di noti critici cinematografici. Il tutto accompagnato da citazioni di film e di documentari dell’epoca – com’è nello stile della regista Gloria De Antoni – reperiti nel ricco archivio della Cineteca del Friuli. Chi avesse conservato foto o serbasse dei ricordi su Antonio Centa può contattare la Cineteca.

 

13 luglio 2007
OTTAVIO BOTTECCHIA, L'ULTIMA PEDALATA:
SI CONCLUDONO OGGI LE RIPRESE DEL REPORTAGE PER L'80° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL CAMPIONE
In autunno il lavoro di Gloria De Antoni sarà nelle sale, poi il dvd
Dopo quattro giorni tra il Friuli e il Veneto, si concludono oggi le riprese di Ottavio Bottecchia, l'ultima pedalata , reportage che Gloria De Antoni, con l'aiuto regista Renzo Carbonera, ha dedicato all'indimenticato campione di ciclismo a ottant'anni dalla sua morte. Prodotto dalla Cineteca del Friuli nell'ambito dell'iniziativa comunitaria Leader Plus, con il sostegno della Fondazione CRUP e la collaborazione dei Comuni di Trasaghis e di Colle Umberto, il reportage verrà presentato tra qualche mese nelle sale e successivamente uscirà in dvd con l'aggiunta di materiali extra.
Con il tocco leggero che caratterizza i precedenti lavori della De Antoni, I sentieri della gloria e Ritorno al Tagliamento , il nuovo film ripercorre le tappe fondamentali della vita e della carriera del ciclista, primo italiano ad aggiudicarsi il Tour de France, nel 1924 (impresa che ripeterà anche l'anno seguente), e cerca di trovare il bandolo nella ridda di ipotesi sulle cause della sua morte, avvenuta al vecchio ospedale San Michele a Gemona il 15 giugno 1927, in seguito all'incidente occorso dodici giorni prima lungo la strada che va da Cornino a Peonis, vicino Trasaghis, durante quello che sarebbe stato il suo ultimo allenamento. Il lavoro si avvale della consulenza di Roberto Fagiolo, coautore del libro Bottecchia l'inafferrabile e dell'intervento di numerosi altri ricercatori e testimoni come Enrico Spitaleri, Piero Stefanutti, Renato Zardellon, Don Nello Marcuzzi, Mattia Bortuzzo, che a 101 anni ricorda di aver visto Bottecchia al Tour de France. Fondamentale il contributo del giornalista sportivo Gianni Mura.
Le ricerche fatte nei mesi scorsi in archivi, musei, biblioteche, centri di documentazione e il ritorno sui luoghi che hanno segnato la storia di Bottecchia (a partire da San Martino di Colle Umberto, in provincia di Treviso, dove nacque nel 1894) aiutano l'autrice a ricomporre le tessere di una vita intensa che lo vide primeggiare non solo sulle due ruote – prima della storica impresa del 1924, vinse il Giro del Piave, il Giro del Friuli e quello del Veneto, la Milano-San Remo e alcune tappe del Tour de France del 1923 – ma anche sui campi di battaglia. Com'è noto, arruolato come bersagliere ciclista nel corso della grande guerra,si distinse per atti di eroismo a Lestans, in comune di Sequals, nel novembre del 1917 e fu decorato con una medaglia di bronzo al valor militare.
A far rivivere allo spettatore i momenti esaltanti delle imprese sportive e a ricreare l'atmosfera di quegli anni, sono i documenti filmati provenienti dall'Archivio Pathé - Gaumont di Parigi e dalla Cineteca del Friuli, nonché le canzoni del tempo. Per una curiosa coincidenza, proprio a Palazzo Gurisatti, attuale sede della Cineteca, era ospitato fino al terremoto del 1976 l'archivio cartaceo dell'allora ospedale di Gemona che conservava la cartella clinica relativa alla morte di Bottecchia, oggetto nel 1965 di attento esame da parte del dottor Enzo Salvatorelli, che ne dà conto con dovizia di particolari nel reportage.

22 giugno 2007
WOODLAND CAFÉ - LE SILLY SYMPHONIES DI WALT DISNEY
IN MOSTRA ALLA GALLERIA DELLA CINETECA

A Gemona fino al 2 settembre - Inaugurazione sabato 30 giugno alle 18.30
"Woodland Café – Le Silly Symphonies di Walt Disney” è la nuova mostra aperta alla Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio 2 a Gemona,da fine giugno al 2 settembre. Si inaugura sabato 30 giugno alle 18.30 e, a seguire, un evento musicale a sorpresa per festeggiare i trent'anni della Cineteca del Friuli.
La mostra prende le mosse dal recente volume Walt Disney's Silly Symphonies. A Companion to the Classic Cartoon Series degli studiosi americani Russell Merritt e J.B. Kaufman, che la Cineteca del Friuli ha pubblicato nell'autunno 2006 dopo molti anni di complesse ricerche e che contiene schede filmografiche, storia e analisi critica della celebre serie prodotta da Disney fra il 1929 e il 1939, con tanto di appendici sui progetti non realizzati, sui fumetti, i libri e i dischi ispirati alle Sinfonie animate.
Al “Woodland Café” (che trae il nome da una bellissima Symphony del 1937) si possono visionare tutti i 76 titoli della celebre serie, uscita recentemente in DVD in edizioni di grande pregio, e numerosi altri film di animazione, muti e sonori, prodotti sia da Disney che dagli altri studi hollywoodiani, come i ComiColor Cartoons di Ub Iwerks, le Looney Tunes e le Merry Melodies della Warner Bros., i Tom & Jerry di Hanna e Barbera, i Popeye e i Betty Boop di Max e Dave Fleischer e altre rarità degli anni Venti, Trenta e Quaranta, compresi i disegni animati di propaganda che aiutarono gli Stati Uniti nello sforzo bellico della seconda guerra mondiale. Sono pure consultabili i tanti materiali sull'argomento presenti in Cineteca: libri e riviste sull'animazione classica e contemporanea, fotografie, disegni, nonché i documenti del lavoro di preparazione del libro Walt Disney's Silly Symphonies .
Dal 1° luglio la Galleria sarà aperta con il seguente orario: sabato 17-22; festivi 11-13 e 17-20. Ingresso libero.

 

8 giugno 2007
CINEMA SOTTO LE STELLE 2007 A GEMONA E A TRASAGHIS A PARTIRE
DAL 10 GIUGNO - DOMENICA SERATA SPECIALE CON L'AMÔR... UNE VOLTE


Si rinnova, con qualche settimana di anticipo rispetto agli anni scorsi, l'appuntamento con il cinema all'aperto a Gemona e a Trasaghis per l'estate 2007. La rassegna Cinema sotto le stelle curata dalla Cineteca del Friuli con i Comuni di Gemona e di Trasaghis e con la collaborazione del Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, dal 10 giugno a metà agosto porterà in parchi e piazze alcuni tra i migliori film dell'ultima stagione. A Gemona si inaugura con un evento speciale domenica 10 giugno alle 21.30 all'Anfiteatro di via Dante, dove sarà presentato il documentario prodotto dalla Comunità Montana L'amôr... une volte (2006) di Michele Federico, da un'idea di Luigi Stefanutti. Intervistando gli anziani del territorio del Friuli pre-montano su usi e costumi legati all'amore e al matrimonio e invitandoli a raccontare le loro esperienze personali, si ritrovano i modi di amare di un tempo e si dà conto della profonda trasformazione che si è compiuta, nell'arco di pochi decenni, nel passaggio dalla tradizionale civiltà contadina al Friuli moderno. La serata è promossa dalla Pro Glemona. Dal 13 giugno partirà la programmazione cinematografica vera e propria, che continuerà ogni mercoledì fino a Ferragosto. A Trasaghis l'appuntamento sarà invece il venerdì (con l'eccezione di giovedì 9 agosto), dal 29 giugno al 17 agosto. Tutte le proiezioni sono a ingresso libero.
Questo il calendario completo di Cinema sotto le stelle 2007 :
Gemona , Anfiteatro di Via Dante: domenica 10/6 L'amôr... une volte di Michele Federico; mercoledì 13/6 La gang del bosco , cartone animato di Tim Johnson e Karey Kirkpatrick; mercoledì 20/6 Notte prima degli esami oggi di Fausto Brizzi; mercoledì 27/6 Azur e Asmar , cartone animato di Michel Ocelot; mercoledì 4/7 Bobby di Emilio Estevez; mercoledì 11/7 Ho voglia di te di Luis Prieto; mercoledì 18/7 L'amore giovane di Ethan Hawke; mercoledì 25/7 Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti; mercoledì 1/8 Le rose del deserto di Mario Monicelli; Mercoledì 8/8 Norbit di Brian Robbins; mercoledì 15/8 Mille miglia... lontano di Zhang Yimou.
Trasaghis : venerdì 29/6 Alesso, Piazza 1° maggio, Giù per il tubo , cartone animato di Bowers/Fell; venerdì 6/7 Braulins, Area Biblioteca, Radio America di Robert Altman; venerdì 20/7 Peonis, Area Canonica, La cena per farli conoscere di Pupi Avati; venerdì 27/7 Riva Est del Lago, Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck; venerdì 3/8 Riva Ovest del Lago, Scoop di Woody Allen; giovedì 9/8 Avasinis, Piazza 2 maggio, Still Life di Jia Zhang-Ke; venerdì 17/8 Trasaghis, Area Chiesa, The Queen-La regina di Stephen Frears.
Il programma con le recensioni dei film insieme alle ultime novità (libri e dvd) disponibili in Cineteca, si trovano sul sito Internet www.cinetecadelfriuli.org e sul notiziario in distribuzione Il raggio verde .

 

30 maggio 2007
I REPORTAGE DI GLORIA DE ANTONI I SENTIERI DELLA GLORIA E RITORNO
AL TAGLIAMENTO RIUNITI NEL DVD CARTOLINE DAL GRANDE SCHERMO


I reportage di Gloria De Antoni I sentieri della gloria – In viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della Grande Guerra (2005) e Ritorno al Tagliamento, con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di “Addio alle armi” di Hemingway (2006) sono da oggi disponibili in un unico DVD dal titolo Cartoline dal Grande Schermo , che raccoglie i due lavori insieme a materiali extra inediti.
Questa nuova pubblicazione della Cineteca del Friuli arriva sull'onda dell'ottima accoglienza che gli spettatori, sia in regione che fuori, hanno riservato a I sentieri della gloria e a Ritorno al Tagliamento nelle occasioni speciali in cui sono stati presentati. Un successo riferibile alla grandezza e all'ironia dei due protagonisti, Monicelli e Interlenghi, esaltate da uno schema agile che molto concede all'improvvisazione, ma anche alla genuinità delle altre persone coinvolte, ai brillanti interventi di Oreste De Fornari e al fascino di un ritorno, a distanza di cinquant'anni, a luoghi segnati da profondi cambiamenti, non ultimo il terremoto che nel 1976 ha colpito l'Alto Friuli. Scena principale di entrambi i reportage è la cittadina di Venzone, location nel 1957 del kolossal Addio alle armi di Charles Vidor, tratto dal romanzo di Hemingway, e due anni dopo del capolavoro di Monicelli La Grande Guerra . Ma compaiono altre località del Friuli come Palmanova, la laguna di Marano, Latisana, Fraforeano di Ronchis.
Se sono lo spirito arguto del regista e la profondità di alcune sue riflessioni ad emergere nel primo dei due reportage, nel secondo l'ironia di Interlenghi (che fece parte del cast stellare di Addio alle armi con Rock Hudson, Jennifer Jones, Vittorio De Sica, Alberto Sordi e Leopoldo Trieste), è velata da una certa nostalgia, sottolineata dalla presenza di Antonella Lualdi, anche lei attrice e al tempo sua giovane sposa. Come Monicelli, i due attori incontrano e scambiano battute con molte persone del posto che lavorarono come comparse e insieme a loro rievocano i giorni straordinari in cui Venzone diventò una piccola Hollywood.
Tra i materiali extra si segnalano la recentissima chiacchierata, a tratti esilarante, tra Monicelli e Interlenghi al tavolo di un ristorante sui colli romani; le interviste di Gloria De Antoni alla costumista Bruna Parmesan, compagna del regista all'epoca delle riprese della Grande Guerra , all'attore Mario Valdemarin, allo sceneggiatore Furio Scarpelli, che illustra la genesi e i diversi elementi che ispirarono il capolavoro di Monicelli e traccia un commovente ricordo del collega e amico Age; e ancora, Hemingway nei ricordi della Contessa Kechler di Michele Federico, conversazione di Roberta Kechler con Carlo Gaberscek registrata nella villa di San Martino di Codroipo dove lo scrittore soggiornò nel secondo dopoguerra.

 

10 maggio 2007
ITALIA CHE VAI, PUNTATA DEDICATA A UDINE E PROVINCIA CON TAPPA ALLA CINETECA DEL FRIULI

Fa tappa anche alla Cineteca del Friuli la puntata di sabato 12 maggio di “Italia che vai”, il programma di Rai Uno in onda a partire dalle 16 che questa settimana è dedicato alla provincia di Udine. I conduttori Guido Barlozzetti e Elisa Isoardi ci guidano alla scoperta delle bellezze naturali, artistiche e architettoniche del territorio udinese seguendo un itinerario che parte da Villa Manin di Passariano e comprende la città di Udine, visitata in compagnia di Bruno Pizzul, i castelli di Flambruzzo e Strassoldo con i loro giardini, le vestigia aquileiesi, la Cividale longobarda, la Laguna di Marano, le città simbolo del terremoto Gemona e Venzone. Non mancano incursioni nell'arte (il Tiepolo, la Galleria di Arte Moderna a Udine), nella letteratura (Ippolito Nievo, che a Colloredo tra il 1857 e il 1858 scrisse il suo capolavoro Le confessioni di un italiano ) e nella storia (il fronte sull'Isonzo nella Prima Guerra Mondiale).
Nel capitolo dedicato a Gemona, gli autori hanno voluto sottolineare il ruolo della Cineteca del Friuli quale custode di preziose – in alcuni casi uniche – testimonianze audiovisive di luoghi scomparsi per sempre nel maggio 1976, e ricordano le origini dell'associazione pochi mesi dopo il terremoto, quando con le proiezioni itineranti i giovani fondatori offrivano alle popolazioni costrette nelle tendopoli brevi spazi di serenità.

 

10 maggio 2007
PROIEZIONE SPECIALE DI RITORNO AL TAGLIAMENTO A VENZONE, DOVE È STATO IN GRAN PARTE GIRATO - I REPORTAGE DI GLORIA DE ANTONI PRESTO IN DVD

Serata speciale nell'ambito del maggio venzonese sabato 12 con la proiezione, alle ore 20 nel Salone del Palazzo Comunale, di Ritorno al Tagliamento, con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di “Addio alle armi” di Hemingway (2006), secondo reportage di Gloria De Antoni prodotto dalla Cineteca del Friuli.
Franco Interlenghi, ricondotto dalla De Antoni proprio a Venzone, location principale nel 1957 del kolossal Addio alle armi , tratto dal romanzo di Hemingway, ricorda con nostalgia ma anche con molta ironia i giorni delle riprese. In questo viaggio nel tempo l'attore romano, che con Rock Hudson, Jennifer Jones, Vittorio De Sica, Alberto Sordi e Leopoldo Trieste è tra gli interpreti del film, è accompagnato da Antonella Lualdi, al tempo sua giovane sposa, anche lei attrice e volto familiare per i fan della serie televisiva Il Commissario Cordier . Fanno da coro gli abitanti della cittadina che parteciparono come comparse o che comunque hanno ancora vivo il ricordo di quelle poche, straordinarie settimane in cui Venzone diventò una piccola Hollywood sul Tagliamento. La proiezione, che sarà introdotta dal direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob, anticipa di qualche tempo l'uscita di un cofanetto dvd, attualmente in preparazione, che raccoglie i due reportage di Gloria De Antoni dai set dei grandi film girati in Friuli, I sentieri della gloria – In viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della Grande Guerra , del 2005, e lo stesso Ritorno al Tagliamento , accompagnati da ricchi e inediti materiali extra.

 

20 aprile 2007
PRIMA AMERICANA PER
PASSIO DI PAOLO CHERCHI USAI AL TRIBECA FILM FESTIVAL – PRESENTA ISABELLA ROSSELLINI
L'evento co-prodotto dalla Cineteca del Friuli avrà luogo nella Cattedrale di St. John the Divine il 27 aprile

Sarà Isabella Rossellini a fare da madrina alla prima americana, a New York, nell'ambito del Tribeca Film Festival, di Passio , l'oratorio per cinema e orchestra di Paolo Cherchi Usai prodotto dal direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob e dall'olandese Peter Limburg. L'evento è fissato per venerdì 27 aprile alle 20 , nella maestosa cattedrale neogotica di St. John the Divine, cornice naturale e ideale per una rappresentazione che si ispira e abbraccia il capolavoro musicale di Arvo Pärt, Passio , incentrato sulla Passione di Cristo nel Vangelo di Giovanni.
L'accompagnamento sarà eseguito dal Trinity Choir con la direzione musicale di Owen Burdick, mentre all'organo ci sarà Robert P. Ridgell. Seguiranno ben quattro repliche, le prime due sabato 28 aprile sempre nella cattedrale, le altre domenica 29 alla Trinity Church, nel quartiere di Tribeca.
Nato come accompagnamento visivo all'oratorio di Pärt, e insieme naturale sviluppo di quanto il regista aveva anticipato nel suo libro L'ultimo spettatore (Il Castoro, 1999), Passio crea una sorta di parallelo tra la sofferenza dell'uomo e la morte del cinema, intrecciando un fitto dialogo di corrispondenze visionarie tra la musica e le immagini. Immagini di un secolo difficile, destabilizzanti, a volte violente, fatte riemergere da una memoria collettiva oscura o repressa, che Cherchi Usai – tra i fondatori delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone e attuale direttore del National Film and Sound Archive of Australia – ha ripescato nelle cineteche di mezzo mondo, tra quel prezioso 5 per cento di immagini cinematografiche che in media sopravvive rispetto a quanto viene girato. Alla bellezza straniante dell'opera, che si fa drammatica meditazione sull'atto del vedere e sull'imminente crisi della nostra cultura visiva (il film è stato stampato in sole sette copie ognuna con un colore dominante diverso, mentre il negativo è stato distrutto), contribuiscono la calligrafia e la colorazione a mano di Brody Neuenschwander, noto anche per la sua collaborazione a L'ultima tempesta e a I racconti del cuscino di Peter Greenaway.

 

20 aprile 2007
FUMETTI E VIDEO SUL TERREMOTO
Gemona, Galleria della Cineteca, dal 28 aprile al 13 maggio 2007

Chiuse le celebrazioni per il trentennale del terremoto, Gemona non dimentica e anche nel 31° anniversario del 6 maggio 1976 commemora e richiama all'attenzione dei visitatori, il cui flusso aumenta costantemente in questo periodo, l'evento tragico che ha cambiato per sempre la sua storia. Su richiesta del Comune, la Cineteca del Friuli partecipa alle iniziative riaprendo, dal 28 aprile al 13 maggio alla Galleria della Cineteca, i battenti della mostra “Paolo Cossi racconta il terremoto – Mostra di tavole originali a fumetti” , una ricca selezione delle tavole utilizzate per il libro Il terremoto del Friuli (edizioni Becco Giallo, 2005). Raccontando istanti di vita prima e dopo il terremoto, i disegni di Cossi fanno riemergere il dramma di una quotidianità sconvolta, di un nuovo modo di percepire la realtà dopo la tragedia improvvisa.
All'interno della mostra saranno a disposizione per la visione anche alcuni filmati sul terremoto raccolti e conservati dalla Cineteca.
La Galleria, in piazza Municipio 2 a Gemona, sarà aperta al pubblico dal 28 aprile al 13 maggio 2007, solo il sabato e i giorni festivi, con il seguente orario: 11-13 e 15.30-19, mentre nei giorni feriali la Cineteca è a disposizione per eventuali visite di classi scolastiche, per le quali è necessaria la prenotazione (tel. 0432 980458; e-mail: cdf@cinetecadelfriuli.org).

 

27 marzo 2007
DOPPIO SGUARDO SULLA GRANDE GUERRA
Giovedì 29 marzo a Osoppo, sabato 31 marzo a San Daniele

Doppio sguardo sulla Grande Guerra , il documentario recentemente realizzato dallo storico Lucio Fabi insieme a Gianpaolo Penco utilizzando materiali d'archivio raccolti dalla Cineteca del Friuli, sarà presentato giovedì 29 marzo alle 20.30 a Osoppo, in Sala Consiliare, e sabato 31 marzo alle 17.30 a San Daniele, presso la Biblioteca Civica. Entrambe le proiezioni rientrano nell'ambito dell'iniziativa “La Grande Guerra in Friuli - Storie e memorie” a cura del Military Historical Center e promossa dalla Provincia di Udine.
Come suggerisce il “doppio sguardo” del titolo, il documentario si propone di offrire una visione comparata dei filmati realizzati sul fronte italo-austriaco del 1915-1918 dai reparti specializzati degli eserciti contrapposti. Il punto di vista sugli avvenimenti si moltiplica ulteriormente grazie a diari, lettere e memorie scritte di soldati e di civili, dell'una e dell'altra parte, che consentono un confronto tra i messaggi della propaganda e le testimonianze dirette di chi la guerra la fa o la subisce in prima persona. Doppio sguardo sulla Grande Guerra fa parte del box con doppio dvd e libretto illustrativo pubblicato dalla Cineteca del Friuli nell'ambito del programma comunitario Interreg IIIA Italia-Slovenia con il contributo dalla Regione Friuli Venezia Giulia. (27 marzo 2007)

 

15 marzo 2007
PASSIO AL TRIBECA FILM FESTIVAL
Il film di Paolo Cherchi Usai con la musica di Arvo Pärt prodotto dalla Cineteca del Friuli sarà presentato alla Cattedrale di St. John a New York

Passio, l'oratorio per cinema e orchestra di Paolo Cherchi Usai, tra i fondatori delle pordenonesi Giornate del Cinema Muto, prodotto dal direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob e dall’olandese Peter Limburg, sarà presentato a New York, al Tribeca Film Festival di Robert De Niro e Jane Rosenthal, in programma dal 25 aprile al 6 maggio prossimi. La voce era circolata al festival di Berlino già qualche giorno prima del successo ottenuto all’anteprima mondiale all’Adelaide Film Festival, dove Passio è stato accolto da un lungo applauso seguito da due chiamate sul podio per regista e direttore d'orchestra. Ma solo due giorni fa, il 13 marzo, il direttore del Tribeca Peter Scarlet ha dato l’annuncio ufficiale della presentazione americana, precisando che l’evento avrà luogo nella suggestiva cornice della più vasta cattedrale al mondo in stile gotico, St. John the Divine, a due passi da Central Park.
La composizione è di Arvo Pärt, che con l'oratorio Passio, incentrato sulla Passione di Cristo nel Vangelo di Giovanni, ha composto uno degli ultimi capolavori musicali del ventesimo secolo. Le immagini, che con la musica e il canto dei solisti e del coro intrecciano un fitto dialogo di corrispondenze visionarie, sono il risultato della creatività e della vasta cultura cinematografica di Cherchi Usai – critico, storico del cinema e archivista tra i più autorevoli, attuale direttore del National Film and Sound Archive of Australia –, che ha realizzato un film di grande impatto emotivo sull'imminente crisi della nostra cultura visiva. Una drammatica meditazione sull'atto del vedere che si esprime attraverso immagini destabilizzanti, tratte da un secolo di storia del cinema, tessute insieme in un arazzo di misteriosa bellezza e forza. Calligrafia e colorazione a mano sono di Brody Neuenschwander, noto al grande pubblico per il suo contributo artistico a film come Prospero’s Books e I racconti del cuscino di Peter Greenaway. Per il Tribeca, l'esecuzione della composizione di Arvo Pärt è stata affidata al Trinity Choir, la direzione musicale a Owen Burdick e l'accompagnamento all’organo a Robert P. Ridgell.
Efficace il commento di Werner Herzog: "Nel 1977 la NASA installò un disco contenente suoni e immagini sulla sonda spaziale Voyager, proiettata oltre i pianeti e ora in viaggio verso l'infinito. Il disco contiene un riassunto dell'esistenza umana: un uomo e una donna che salutano gli alieni, una schematica descrizione del nostro sistema solare, l'Inno alla gioia di Beethoven. Dopo aver visto Passio, mi sono convinto che l'esperimento è da ripetere. Qualora sia in programma un'altra missione, propongo che la NASA proietti questo capolavoro nello spazio intergalattico."

 

14 marzo 2007
APPUNTAMENTI CON LA STORIA: DOPPIO SGUARDO SULLA GRANDE GUERRA
Il documentario sarà presentato venerdì 16 all’Auditorium Zanon a Udine
Altre proiezioni a Palmanova, Osoppo e San Daniele

Appuntamento con la storia venerdì 16 marzo all’Auditorium Zanon di Udine. Alle 20.30 sarà presentato Doppio sguardo sulla Grande Guerra, il documentario recentemente realizzato da Lucio Fabi e Gianpaolo Penco utilizzando materiali d’archivio sulla Grande Guerra raccolti nel corso degli ultimi quindici anni dalla Cineteca del Friuli. Sarà lo stesso storico Lucio Fabi a introdurre la proiezione, organizzata nell’ambito dell’iniziativa curata dal Military Historical Center e promossa dalla Provincia di Udine “La Grande Guerra in Friuli - Storie e memorie”. Alla serata udinese seguiranno altre tre presentazioni, in altrettante località della provincia: a Palmanova il 19 marzo (Sala San Marco, ore 20.30), quindi a Osoppo il 29 (Sala Consiliare, ore 20.30) e a San Daniele il 31 (Biblioteca Civica, ore 17.30).
Sul fronte italo-austriaco del 1915-18, i reparti specializzati degli eserciti contrapposti scattarono milioni di foto e girarono innumerevoli chilometri di pellicola per documentare gli spostamenti delle truppe, il lavoro delle retrovie e, quando possibile, gli scenari delle linee avanzate. Immagini che servivano alla propaganda dell’una e dell’altra parte e che rispondevano alla necessità delle popolazioni di figurarsi lo scenario bellico in cui si muovevano i soldati. Il documentario di Lucio Fabi e Gianpaolo Penco, costruito montando le pellicole girate dagli operatori degli eserciti in lotta, si propone di offrire, come suggerisce il “doppio sguardo” del titolo, una visione comparata dei “film dal vero” prodotti dall’industria cinematografica delle nazioni contrapposte. L’utilizzo, accanto ai filmati, di diari, lettere e memorie scritte di soldati e di civili, consente di moltiplicare ulteriormente il punto di vista sugli avvenimenti mettendo a confronto i messaggi della propaganda e le testimonianze di chi la guerra la fa o la subisce in prima persona. Completa e arricchisce il lavoro l’appassionato commento degli autori.
Il documentario Doppio sguardo sulla Grande Guerra fa parte del box con doppio dvd realizzato dalla Cineteca del Friuli nell’ambito del programma comunitario Interreg IIIA Italia-Slovenia col contributo dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Ai dvd – il secondo contenente materiali d’archivio – si unisce un libretto illustrativo di oltre cinquanta pagine nel quale Lucio Fabi presenta il contesto europeo e fa un’analisi della cinematografia di guerra italiana e austro-ungarica.

 

12 marzo 2007
NÛFCENT: VIDEOSCLESIS DAL FRIÛL
LE “SCHEGGE FRIULANE” DI DORINO MINIGUTTI

Galleria della Cineteca, Gemona, mercoledì 14 marzo, ore 20.30

Il ciclo di proiezioni dedicate al Friuli Venezia Giulia alla Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio 2 a Gemona, non poteva che chiudersi, mercoledì 14 marzo alle 20.30, con Nûfcent – Videosclesis dal Friûl, il lavoro che Dorino Minigutti ha realizzato tra il 2005 e il 2006 ma che è già un classico della storia regionale per immagini. Ovvero la storia del Novecento friulano raccontata attraverso filmati d’archivio e della cronaca locale. In tutto venti brevi documentari di 5 minuti ciascuno che si possono anche articolare in un unico film.
Alla Galleria sarà proposta un’ampia scelta di queste “schegge friulane” che, utilizzando per lo più materiali inediti o poco visti, hanno anche il merito di valorizzare l’attività di conservazione degli archivi pubblici e privati, in particolare di quelli rimasti a lungo inesplorati. Le diverse fasi della storia regionale, a volte determinata dai grandi eventi nazionali e internazionali (le guerre, il passaggio dalla monarchia alla repubblica), altre volte da situazioni più specificamente locali (il terremoto, il cambiamento repentino dall’economia rurale e dalla cultura contadina allo sviluppo industriale), non sono affrontate con approccio meramente storico ma in chiave più personale, quasi intima. La narrazione che accompagna le immagini – tutti testi in friulano di Paolo Patui – è imperniata sulla lettura di diari e lettere, inventati ma verosimili, che riferiscono degli eventi e dei momenti colti nel loro svolgersi dalla cinepresa. Questa scelta di un tono familiare, raccolto, rende il passato meno distante e lo offre allo spettatore quale chiave di lettura del presente. Alle immagini d’archivio e alla narrazione si unisce la musica, anch’essa con funzione di raccordo tra ieri e oggi. I temi musicali più famosi di ogni periodo sono riarrangiati e interpretati in chiave contemporanea da Alessandro Montello.
La proiezione sarà preceduta dall’introduzione di Dorino Minigutti, l’autore, e di Livio Jacob, direttore della Cineteca del Friuli, che ha coordinato il reperimento e la raccolta dei filmati, molti dei quali provenienti dall’archivio di Gemona.

Nota biografica - Dorino Minigutti vive e lavora in Friuli come video-maker indipendente. Nel 1994 gira Il parco, l'acqua e la luna (Premio Libero Bizzarri ’95). Ha realizzato soprattutto documentari e fiction di carattere didattico e sociale trasmessi da emittenti pubbliche e private. Per conto dell’Università di Udine ha scritto e diretto alcune fiction didattiche in lingua friulana nell’ambito dei progetti UE per le lingue minoritarie. Dal 1989 collabora con diverse Aziende sanitarie realizzando audiovisivi di comunicazione sociale rivolti in particolare agli adolescenti; tra gli altri Il filo rosso (primo premio Videoland '98). Per la RAI ha firmato una serie di ritratti e inchieste su tematiche sociali: Il cerchio dell’altro (primo premio Videoland '01), Il cerchio del tempo (premio speciale Videoland ’03). Da alcuni anni è impegnato nella creazione di un archivio audiovisivo della memoria dell’adolescenza. Con Nûfcent ha vinto il primo premio ex aequo Renato Appi 2006 e ha ricevuto una menzione speciale a Videoland ’05.

 

6 marzo 2007
L'AMÔR... UNE VOLTE
COSÌ CI SI AMAVA NEL FRIULI DI UN TEMPO

Presentazione del dvd di Michele Federico alla Galleria della Cineteca
Gemona, mercoledì 7 marzo, ore 20.30

Com'era l'amore nel Friuli di qualche decennio fa, prima che il boom economico degli anni '60 cambiasse usi, costumi e mentalità, nonché i modi della comunicazione di una società fino ad allora prevalentemente contadina? A questa domanda, e non solo, cerca di dare risposta il documentario L'amôr...une volte (2006), nato da un'idea di Luigi Stefanutti, realizzato dal giovane cineasta di Rive D'Arcano Michele Federico e prodotto dalla Comunità Montana del Gemonese in collaborazione con La Cineteca del Friuli. Il lavoro, disponibile in dvd, sarà presentato dagli stessi Federico e Stefanutti mercoledì 7 marzo alle 20.30 alla Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio 2 a Gemona, nell'ambito del ciclo di proiezioni dedicate al Friuli Venezia Giulia.
Attraverso una serie di video-interviste agli anziani del territorio del Friuli pre-montano, invitati a raccontare le loro esperienze personali, dall'innamoramento al corteggiamento, al matrimonio e alla vita coniugale, si dà conto della profonda trasformazione antropologica che si è compiuta, nell'arco di pochi decenni, nel passaggio dalla tradizionale civiltà contadina al Friuli moderno. Ritrovando i modi di amare - sia individuali che sociali - di un tempo, si scopre che i sentimenti e le emozioni sono immutati ma sono cambiati i codici di comportamento dettati dal modello culturale di riferimento. In quale modo, è compito dello spettatore capirlo, comparando il proprio vissuto con quello narrato dagli intervistati. Lungi dunque dal certificare semplicemente una frattura o recuperare genericamente il passato, con questo documentario si inizia piuttosto a costruire una memoria del passato e del presente attraverso il confronto comunicativo fra le diverse generazioni.
L’amôr...une volte rientra nel più ampio progetto denominato "Archivio della memoria", volto alla creazione di un archivio audiovisivo che possa mettere in contatto il Friuli di ieri con quello di oggi e di domani attraverso la raccolta di testi audiovisivi ma anche la produzione di documentari e la formazione di nuovi documentaristi.


22 febbraio 2007
IO, PRIMO CARNERA
LE IMMAGINI CHE RACCONTANO LA VITA E LE IMPRESE DEL CAMPIONE

Mercoledì 28 febbraio, ore 20.30, a Gemona, Galleria della Cineteca

In occasione del centenario della nascita di Primo Carnera, celebrato lo scorso ottobre, La Cineteca del Friuli e la cooperativa L’Altravista di Roma in associazione con Fox History Channel hanno prodotto il documentario scritto da Flaminia Cardini e diretto da Manuela Vigorita Io, Primo Carnera, che ripercorre la vita e le imprese sportive del campione di Sequals. Il film sarà proposto mercoledì 28 febbraio alle 20.30 alla Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio 2 a Gemona, nell’ambito del ciclo di proiezioni sul Friuli. Dalla povertà di questa terra nei primi anni Venti prende l’avvio la l’affascinante e complessa vicenda del “gigante buono”, ricostruita nel documentario attraverso i cinegiornali Luce e Radar, i film di repertorio e i materiali d'archivio raccolti dalla Cineteca del Friuli, documenti audio d’epoca e molte fotografie, anche inedite. Si rivedono le immagini dei primi successi del pugile sui ring europei e quelle, trionfali, della conquista del campionato del mondo negli Stati Uniti nel 1933, cui seguirono gli intrighi, le delusioni e l’allontanamento dalla boxe ma anche, successivamente, la rinascita sportiva nel catch e una carriera cinematografica di tutto rispetto con una ventina di film all’attivo. Fino al ritorno del campione, ormai piegato dalla malattia, nella sua Sequals, dove morì nel 1967. La cronaca di ieri è integrata da numerose interviste, in particolare ai figli Giovanna Maria e Umberto, ai giornalisti sportivi Emanuela Audisio e Ivan Malfatto, ai pugili Paolo Vidoz e Nino Benvenuti.Io, Primo Carnera sarà riproposto a Zoppola sabato 10 marzo. Il ciclo sul Friuli proseguirà invece alla Galleria della Cineteca mercoledì 7 con L’amor... une volte di Michele Federico e si concluderà mercoledì 14 con Nufcent: Videosclesis dal Friûl di Dorino Minigutti. Tutte le serate sono a ingresso libero.

 

22 febbraio 2007
DALLE PROIEZIONI ITINERANTI AL DEPOSITO CLIMATIZZATO: I TRENT’ANNI DELLA CINETECA DEL FRIULI
Nasceva trent’anni fa, il 26 febbraio 1977, in una Gemona ancora in macerie dopo il recente terremoto, il cineclub Cinepopolare, che nel 1985 sarebbe diventato La Cineteca del Friuli, oggi uno dei cinque maggiori archivi cinematografici italiani, membro della FIAF, la Federazione Internazionale degli Archivi del Film, e dell’ACE, l’Associazione delle Cineteche Europee. Scopo dichiarato nello statuto dai soci fondatori – tra cui le attuali colonne portanti, il direttore Livio Jacob e Piera Patat – era innanzi tutto di creare attraverso il cinema un momento di aggregazione della popolazione per ripristinare quel tessuto sociale che il terremoto si era portato via insieme a tutto il resto. Un intento che si realizzò anche con l’aiuto di Angelo Humouda, della Cineteca Griffith di Genova, che nell’agosto del ‘77 arrivò in Friuli al volante del suo pulmino per proiettare, a beneficio di adulti e bambini delle baraccopoli, un centinaio di titoli dei grandi comici americani e di animazione.
Un ruolo fondamentale Humouda lo ebbe anche nel definire ciò che sarebbe stata la Cineteca. Fu lui a persuadere i fondatori del cineclub a desistere dall’intento, del tutto utopistico rispetto ai soldi raccolti, di ridare al più presto una sala cinematografica a Gemona, e a meglio investire quei fondi nell’acquisto sul mercato libero americano di alcuni preziosi film con i quali organizzare lezioni di storia del cinema nelle scuole. Si partì dai corti dei fratelli Lumière, di Méliès, di Chaplin, a cui in seguito si aggiunsero pellicole italiane, americane e francesi invisibili in Italia da decenni, fra cui una collezione del comico Max Linder che fu presentata a Pordenone nel 1982 in quella che sarebbe diventata la prima edizione delle Giornate del Cinema Muto.
I contatti con importanti studiosi e critici italiani e stranieri, gli scambi con cineteche di tutto il mondo grazie alle stesse Giornate, hanno trasformato in pochi anni il battagliero cineclub in una solida istituzione che oggi vanta, oltre all’archivio filmico, una vasta biblioteca specializzata (oltre 22 mila volumi e centinaia di riviste), numerose pubblicazioni, l’organizzazione di importanti rassegne e, da qualche anno a questa parte, anche la produzione di documentari. In questo lavoro nel cinema a tutto campo, una particolare attenzione è sempre stata riservata alla ricerca, al recupero, alla conservazione e alla diffusione, sia attraverso cicli di proiezioni che la pubblicazione in vhs e dvd, delle immagini del Friuli, dai grandi film alle piccole produzioni, ai lavori di cineamatori. La sede della Cineteca, Palazzo Gurisatti (di fronte al duomo di Gemona) che dalla fine del 1997 ospita gli uffici, la biblioteca e la videoteca, è regolarmente aperta al pubblico, mentre la Galleria, poco distante, dal 1999 accoglie mostre, incontri e proiezioni. Entro il 2008 anche l’archivio, che conta attualmente 4000 film di finzione di corto e lungometraggio, in 16 e 35mm, e 3500 documentari e cinegiornali, avrà una nuova casa: il deposito climatizzato che grazie al contributo della Regione è in corso di realizzazione nella zona artigianale di Gemona, dove potranno essere conservate in base alle più moderne tecnologie fino a cinquantamila pellicole.

 

13 febbraio 2007
LA GUERRA VISTA DAI DUE FRONTI
PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO DOPPIO SGUARDO SULLA GRANDE GUERRA

Giovedì 15 febbraio, ore 20.30, Galleria della Cineteca, Gemona

Prosegue il ciclo di incontri e proiezioni sul Friuli presso la Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio 2 a Gemona. Il 15 febbraio – eccezionalmente di giovedì – alle 20.30, Lucio Fabi presenta il documentario Doppio sguardo sulla Grande Guerra (2006), realizzato insieme a Gianpaolo Penco.
Nella profusione di immagini utilizzate dalla propaganda di guerra al fine di ottenere il sostegno convinto delle popolazioni e la loro disponibilità al sacrificio, oltre ad esaltare il valore del sentimento patrio, si evidenziavano le giuste ragioni del conflitto contro un nemico sleale e malvagio. Ma cosa accade se si mettono a confronto le immagini realizzate e divulgate dalle nazioni contrapposte? È l’impresa in cui si sono cimentati gli autori di Doppio sguardo sulla Grande Guerra, costruito montando le pellicole girate dagli operatori dei servizi cinematografici degli eserciti in lotta sul fronte italo-austriaco del 1915-'18. Il lavoro è stato reso possibile dall’ampia disponibilità di materiali della Cineteca del Friuli, che alla fine degli anni ’90 ha avviato un’intensa attività di ricerca e restauro di filmati della Grande Guerra costruendo nel tempo, anche attraverso nuove acquisizioni e scambi con altre cineteche italiane e straniere, un archivio storico di una certa importanza. Il "doppio sguardo" del titolo si riferisce anche ad un altro sguardo, cioè alla percezione della guerra vera che avevano i protagonisti coinvolti negli avvenimenti bellici. I filmati sono infatti integrati da diari e memorie scritte di soldati e civili, che sono risultati fondamentali per la ricostruzione precisa degli eventi. Alla presentazione oggettiva e imparziale delle testimonianze, secondo un ordine strettamente cronologico, fa da contrappunto nel film l’appassionato commento con cui gli autori si assumono in pieno la responsabilità del giudizio storico sul conflitto.
Il documentario fa parte del box con doppio dvd realizzato dalla Cineteca del Friuli nell’ambito del programma comunitario Interreg IIIA Italia-Slovenia col contributo dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Ai dvd – il secondo contenente materiali d’archivio – si unisce un libretto illustrativo di oltre cinquanta pagine nel quale Lucio Fabi presenta il contesto europeo e fa un’analisi della cinematografia di guerra italiana e austro-ungarica.

10 febbraio 2007
APPRODA IN TV IL REPORTAGE DI GLORIA DE ANTONI
RITORNO AL TAGLIAMENTO, PRESTO UN COFANETTO DVD

Domenica 11 febbraio, ore 9.40, Rai Regionale
Sarà trasmesso domenica mattina alle 9.40 dalla RAI regionale il reportage di Gloria De Antoni Ritorno al Tagliamento, con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di “Addio alle armi” di Hemingway, prodotto lo scorso anno dalla Cineteca del Friuli. La presentazione anticipa di alcuni mesi l’uscita di un cofanetto dvd che conterrà entrambi i reportage ideati e realizzati dall’autrice spilimberghese sui set friulani dei grandi film e che dunque includerà anche I sentieri della gloria – In viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della grande guerra, girato esattamente un anno prima tra Gemona, Venzone, Palmanova e Marano Lagunare.
Ritorno al Tagliamento ci riporta sul set del kolossal – seconda versione cinematografica di Addio alle armi di Hemingway – prodotto nel 1957 dal tycoon David O’Selznick e girato in gran parte a Venzone, trasformata per l’occasione in piccola Hollywood sul Tagliamento. Per questo viaggio attraverso i luoghi e nella memoria, Gloria de Antoni ha coinvolto gli attori Antonella Lualdi, che frequentò il set come sposa di Franco Interlenghi, e lo stesso Interlenghi, che nel film interpretava il giovane soldato Aimo ed è praticamente l’unico testimone rimasto di quella produzione, se si esclude la protagonista Jennifer Jones, peraltro ormai estranea al mondo del cinema.
Il documentario mostra anche la strada militare di Tugliezzo, sopra Stazione per la Carnia, dove all’epoca furono girate scene di massa con migliaia di comparse che in divisa di alpini salivano verso il fronte; e alcune riprese sono state effettuate a Udine, in Piazza Libertà, che non fu location cinematografica ma testimone di importanti fatti storici legati alla Grande Guerra.
Il reportage vero e proprio è preceduto da una prefazione dello storico Carlo Gaberscek, che con il supporto di molte fotografie e interviste a persone che conobbero Hemingway, racconta del legame dello scrittore con la nostra regione. Un rapporto che fu prima essenzialmente letterario (l’ambientazione friulana di Addio alle armi) e che diventò reale nel secondo dopoguerra, quando Hemingway strinse amicizia e fu ospite a più riprese di alcune famiglie signorili della Bassa friulana. Esperienze, atmosfere e paesaggi che tornano in un altro romanzo, Di là dal fiume e tra gli alberi, del 1950.

6 febbraio 2007
"GEMONA ’76: MEMORIA DI UN SISMA": GLI EFFETTI DEL TERREMOTO NEL NUOVO DOCUMENTARIO DI RENZO CARBONERA
Gemona, Galleria della Cineteca, 7 febbraio 2007
Se a trent’anni di distanza dal terremoto del Friuli l’eco della tragedia non si è ancora spenta, è passato però un tempo sufficiente per una prima indagine sugli effetti a medio e lungo termine di un simile evento. È quanto emerge dal documentario Gemona ’76: Memorie di un sisma del giovane autore di Lignano Renzo Carbonera, prodotto da Il Centro Storico di Milano e realizzato con la collaborazione della Cineteca del Friuli. Dopo il passaggio televisivo (RAI e History Channel) il film sarà presentato per la prima volta al pubblico mercoledì 7 febbraio alle 20.30 alla Galleria della Cineteca, in piazza Municipio 2 a Gemona. Introdurrà la proiezione lo stesso Carbonera.
Il lavoro muove dalle immagini e dai suoni registrati subito prima, durante e dopo la scossa del 6 maggio e si avvale di diverse testimonianze, in particolare i ricordi e i commenti di Ferruccio Valerio, il reporter della RAI giunto per primo a documentare gli effetti del terremoto, e le storie esemplari di due gemonesi, un giovane che allora perse tutto ma ha saputo poi ricostruirsi una vita, e un “figlio del terremoto”, nato quando intorno c’erano ancora le macerie.
I momenti della catastrofe sono il punto di partenza, ma l’attenzione dell’autore è soprattutto sul dramma psicologico del dopo-terremoto: il senso di impotenza dell’uomo di fronte alla calamità naturale; il trauma collettivo e la crisi d’identità; lo stato di perenne allarme e insicurezza a causa delle piccole scosse che si sono succedute nel corso dell’estate del ‘76 e di quelle nuovamente distruttive dell’11 e del 15 settembre; la lenta ricostruzione, fisica e psicologica; infine la rinascita economica culminata nel “modello Nord-Est”.

30 gennaio 2007
SETTE SERATE CON LE IMMAGINI DEL FRIULI DI IERI E DI OGGI
Gemona, Galleria della Cineteca, dal 31 gennaio al 14 marzo 2007
Parte mercoledì 31 gennaio a Gemona un ciclo di incontri e proiezioni sul Friuli che proseguirà fino a metà marzo. Sette serate, a ingresso libero, in cui saranno presentati altrettanti lavori recentemente prodotti o coprodotti dalla Cineteca del Friuli nell’ambito di una intensa attività di recupero, conservazione e diffusione della cultura friulana per immagini.
Il primo appuntamento, alla Galleria della Cineteca (in piazza Municipio 2), alle 20.30, è con l’ultima opera pubblicata, Il paesaggio friulano nel documentario cinematografico, raccolta in dvd di otto cortometraggi realizzati tra il 1910 e il 1969 attraverso i quali si ripercorrono sia la storia del territorio e dei suoi mutamenti nel tempo che la storia del documentario cinematografico in regione. A partire dalla più antica testimonianza filmica sopravvissuta del paesaggio friulano, realizzata dalla Cines di Roma nel 1910, Grado e la laguna di Aquileja, affascinante itinerario fra terra e mare, calli gradesi e vestigia aquileiesi; e dalla prima pellicola a colori, Il Friuli, girata tra il 1936 e il 1942 in varie località, sul modello della Sentinella della Patria di Chino Ermacora, da un gruppo di giovani cineamatori udinesi del Cine-GUF. Seguono Ritratto di un paese (1949) di Romolo Marcellini, sulla ripresa produttiva delle coltellerie di Maniago nel secondo dopoguerra; la “favola industriale” di Michelangelo Antonioni, Sette canne e un vestito, sempre del 1949 e dedicata alla lavorazione del rayon a Torviscosa. E ancora, le immagini di grande suggestione di Aquileia (1954) di Piero Zorattini, Donje il fogolâr (1963) di Giorgio Trentin, con una Gemona che dal 1976 non esiste più; il documentario turistico Lignano (1963) di Antonio Seguini de Santi, che testimonia l’esplosione del boom turistico ed edilizio della stazione balneare nei primi anni Sessanta; infine, Architettura rustica della Carnia (1969), ancora di Giorgio Trentin, in cui invece lo sguardo è rivolto nostalgicamente al passato, a costumi e tradizioni in via di estinzione.
Il ciclo proseguirà mercoledì 7 febbraio, sempre alle 20.30, con Gemona ‘76: memorie di un sisma (2006) del giovane autore latisanese Renzo Carbonera, realizzato con il ricco repertorio filmico sul terremoto ritrovato dalla Cineteca del Friuli e con le testimonianze dei gemonesi; giovedì 15 febbraio con il documentario di Lucio Fabi e Giampaolo Penco Doppio sguardo sulla Grande Guerra (2006), costruito montando le pellicole girate dagli operatori dei servizi cinematografici degli eserciti in lotta sul fronte italo-austriaco del 1915-’18. Nei mercoledì successivi, fino al 14 marzo, saranno proiettati il reportage di Gloria De Antoni Ritorno al Tagliamento, con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sul set di Addio alle armi di Hemingway (2006); Io, Primo Carnera (2006) di Flaminia Cardini e Manuela Vigorita, realizzato per il centenario della nascita del campione di Sequals; L'amor... une volte (2006) di Michele Federico, esperienze d’amore di un tempo raccontate in una serie di interviste dagli stessi protagonisti; e Nufcent: Videosclesis dal Friûl (2005-2006) di Dorino Minigutti, la storia del Novecento friulano attraverso le immagini con l’accostamento di musica e materiali d’archivio, con testi in friulano di Paolo Patui.

 

 
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