Comunicati stampa 2009

16 dicembre 2009
Venerdì 18 dicembre Dante Spinotti presenta a Gemona NEMICO PUBBLICO e un prezioso volume di Plus Cameraimage dedicato al suo lavoro
Il film del weekend dal 18 al 20 dicembre al Cinema Sociale di Gemona, Nemico pubblico di Michael Mann, con Johnny Depp nei panni del leggendario gangster americano John Dillinger, avrà un’anteprima d’eccezione venerdì 18 alle 21.00, con la presenza in sala di Dante Spinotti, che ne ha diretto la fotografia.
Spinotti è arrivato in Friuli direttamente da Lodz, in Polonia, dove ha partecipato alla 17a edizione di Plus Camerimage. Il festival internazionale sui direttori della fotografia gli ha conferito il premio alla carriera “Plus Camerimage Lifetime Achievement Award” e gli ha dedicato una retrospettiva e una splendida monografia, che Spinotti presenterà presso la Galleria della Cineteca.
Oltre alla filmografia completa e aggiornata, il volume include un’introduzione dell’amico Lorenzo Codelli, critico cinematografico e vicedirettore della Cineteca del Friuli, che lo definisce il “Mohicano della Carnia”, e una lunga testimonianza in cui è Spinotti stesso a ripercorrere la propria storia, dall’infanzia carnica alla passione precoce per la fotografia, agli inizi della professione fino alle tappe più recenti della sua luminosa carriera. Il libro è in lingua inglese, ma è poco più che un dettaglio, perché sono soprattutto le immagini, stampate magnificamente, a raccontare le esperienze sul set di Spinotti, il grande lavoro che sta alle spalle dei suoi successi, il rapporto con la troupe, i registi, gli attori, da Jodie Foster a Sharon Stone, da Liam Neeson a De Niro e Al Pacino.
Dopo la presentazione del libro, Spinotti si sposterà al Cinema Sociale per introdurre la visione di Nemico pubblico. Com’è noto, il film è stato girato interamente in digitale, un’esperienza di cui si parlerà più diffusamente e con dovizia di dettagli tecnici nel corso del seminario "Linguaggi del cinema", che Spinotti terrà il 14 gennaio prossimo sempre al Cinema Sociale. Il corso, organizzato dalla Cineteca del Friuli, è rivolto in particolare a studenti e studiosi di cinema e aspiranti cineoperatori. Con il supporto di immagini dai suoi film, Spinotti condividerà con i partecipanti conoscenze e segreti di un mestiere in rapida evoluzione, soprattutto in questi anni caratterizzati dal passaggio dalla pellicola alla nuova tecnologia digitale, che sta cambiando il modo in cui si girano i film.

 

14 dicembre 2009
PRIME DI SERE IN DVD
Il film di Lauro Pittini dal romanzo di Sgorlon in versione restaurata
A 16 anni dalla sua realizzazione, Prime di sere di Lauro Pittini, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Sgorlon e considerato ormai un classico della cinematografia friulana, esce il 15 dicembre 2009 nella versione restaurata dallo stesso autore in un dvd della Cineteca del Friuli (che lo aveva già pubblicato in vhs nel 1995, con due successive ristampe nel 1996 e nel 2001).
Girato con molta passione e pochi mezzi tra il maggio del 1992 e il marzo del 1993 in 21 località diverse della provincia di Udine, nei comuni di Buja, Artegna, Basiliano, Cassacco, Colloredo di Montalbano, Fagagna, Gemona, Treppo Grande e Tricesimo, il film – come il romanzo, cui rimane fedele nei contenuti e nello spirito – ha per soggetto il ritorno al paese d’origine di un ex galeotto, Eliseo (interpretato da Francesco Ursella) e la sua difficile reintegrazione nel tessuto sociale.
Dopo aver vinto la terza edizione della Mostre dal Cine Furlan nel dicembre 1993 ed essere stato salutato con una standing ovation finale quando il 22 marzo 1994 venne presentato al Cinema Sociale di Gemona, il film di Pittini ha avuto un’ampia circolazione in Friuli ed è stato molto richiesto anche dagli istituti di cultura italiana all’estero e dai Fogolârs furlans.
La nuova edizione in dvd offre una qualità delle immagini sensibilmente migliorata, grazie al restauro che ha recuperato i colori naturali originali, non più intaccati dal tipico “rossore” da invecchiamento, e dà la possibilità di scegliere i sottotitoli in friulano, come nell’originale, o in italiano. Contiene inoltre un curioso extra, un dietro le quinte realizzato a più mani da chi era presente sul set (amici, parenti, membri del cast e della troupe momentaneamente non impegnati) alternato ad alcuni ciak non riusciti. Ed è arricchita da un libretto illustrativo prodigo di dati, informazioni e commenti dello storico Carlo Gaberscek, che con la scrupolosità che gli è propria ricostruisce gli eventi a partire dalla genesi del romanzo di Sgorlon fino alle ultime operazioni di restauro del film.
Prime di sere inaugura la serie dei classici del cinema friulano in dvd, che prevede in futuro anche l’uscita di Gli ultimi e di Maria Zef.

 

9 dicembre 2009
I timori della Cineteca per l'attività dell'Archivio Cinema del FVG
A pochi giorni dal varo della Finanziaria regionale, anche la Cineteca del Friuli manifesta la propria forte preoccupazione per il futuro delle attività cinematografiche nel Friuli Venezia Giulia, regione considerata in Italia e all’estero un modello a cui guardare.
Pur apprezzando la costante sensibilità e attenzione dell'assessore Molinaro e la duttilità del presidente Tondo, la Cineteca confida in uno sforzo ulteriore, nella consapevolezza di non fare una battaglia settoriale ma di condividere una soluzione negli interessi generali della Regione.
In particolare la Cineteca, cui è affidato l'Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, sente il dovere di onorare non simbolicamente ma con efficacia il ruolo di cui è investita. L’attività di ricerca e di valorizzazione del patrimonio nella quale è impegnata, ha creato in questi anni delle possibilità di formazione e coinvolgimento professionali, capaci di supplire anche a difficoltà in altri settori.
La Cineteca, infine, è il perno di tutte le manifestazioni festivaliere di interesse internazionale della Regione, e ha creato con esse un sistema di sinergie che andrebbe sviluppato, e che invece rischia un grave ridimensionamento. Fuori dalla Regione ha inoltre tessuto una rete di rapporti con gli altri quattro archivi italiani e con tutto il territorio degli archivi europei e americani.
A tutto questo mondo che ci guarda auspichiamo si possa dare, pur nella consapevolezza dei problemi reali, un segno di fiducia verso l'avvenire e di concreta possibilità di prepararlo.

 

2 dicembre 2009
A Dante Spinotti uno dei premi più ambiti dai direttori della fotografia, il Plus Camerimage Lifetime Achievement Award
Premio alla carriera per Dante Spinotti, friulano a Hollywood, insignito del “Plus Camerimage Lifetime Achievement Award”. La consegna avverrà nella giornata conclusiva della 17a edizione di Plus Camerimage, in programma a Lodz, capitale polacca del cinema, dal 28 novembre al 5 dicembre 2009. Il festival ha dedicato al direttore della fotografia anche un magnifico volume fotografico, cui ha collaborato la Cineteca del Friuli che conserva il Fondo Spinotti, e una retrospettiva dei suoi film migliori, tra cui L.A. Confidential di Curtis Hanson, che gli valse nel 1997 la prima candidatura all'Oscar, e molti dei titoli girati insieme a Michael Mann, da L'ultimo dei Mohicani, Heat, Insider - Dietro la verità (seconda candidatura all'Oscar), fino a Nemico pubblico, attualmente nelle sale italiane. A Lodz Spinotti tiene anche un workshop di due giorni in cui duecento studenti provenienti da paesi diversi si cimentano sotto la sua guida nella realizzazione di un cortometraggio.
Il premio “Plus Camerimage” è particolarmente significativo, arrivando dall'unico festival al mondo consacrato specificamente alla fotografia cinematografica, un appuntamento imperdibile per i cinematographers e a cui Spinotti stesso non manca mai, lavoro permettendo. Il riconoscimento è l'ultimo di una lunga serie: ricordiamo due David di Donatello (per La leggenda del santo bevitore e Il segreto del bosco vecchio di Ermanno Olmi), due Nastri d'Argento (per L'uomo delle stelle di Tornatore e The Insider), i britannici Bafta Film Award (per L'ultimo dei Mohicani) e l'annuale premio della British Society of Cinematographers (per L.A. Confidential). Negli Stati Uniti gli sono stati assegnati il Chlotrodius Award e due volte il premio dell'Associazione dei critici cinematografici di Los Angeles.
Dante Spinotti, presidente onorario della Cineteca del Friuli, arriverà dalla Polonia in Carnia per trascorrere un periodo di vacanza dopo la sua ultima fatica cinematografica, le riprese in Australia per il terzo episodio delle Cronache di Narnia, in uscita nel 2010. È atteso a Gemona in occasione della presentazione di Nemico pubblico (al Cinema Sociale dal 18 al 20 dicembre) e del nuovo volume a lui dedicato.

 

20 novembre 2009
Addio a Betty Becker

La Cineteca del Friuli informa con dolore che nei giorni scorsi è morta per una polmonite Betty Becker, vedova del grande regista italiano Augusto Genina. L'incontro col regista avvenne nel 1936 sui set di La Gondole aux chimères e Blumen aus Nizza, nei quali una bellissima e giovanissima Betty Becker esordisce come attrice. Ne nasce una storia d'amore appassionata, di cui la vicenda raccontata in Lo squadrone bianco è un'eco mascherata, mentre quella del successivo Castelli in aria ne diventa il “viaggio di nozze”. Dopo il matrimonio con Genina, Betty rinuncerà alla carriera di attrice ma non a una costante, segreta presenza nel cinema: sarà infatti la consigliera di tutta la successiva opera del regista, come tale presente anche sui suoi set (con un cammeo da interprete poi tagliato in Cielo sulla palude). Grandi figure femminili come la Marta Toren di Maddalena e la Eleonora Rossi Drago di Tre storie proibite trovarono in Betty una intelligente complice delle passioni del regista.
La Cineteca del Friuli ricorda la presenza di Betty Becker alla personale dedicata vent'anni fa al regista (Giornate del cinema muto 1989), in occasione della quale essa mise a disposizione materiali preziosi per il volume pubblicato. Le è grata inoltre per la successiva donazione di questi materiali, che costituiscono il nucleo del Fondo Genina costituito presso la Cineteca.
La Cineteca cercherà di onorarla proseguendo la propria attenzione convinta e costante verso l'opera di un grande cineasta ancora misconosciuto. Sono in corso di realizzazione per il prossimo anno progetti di restauro di alcuni capolavori del regista, in collaborazione con altri archivi italiani. (20.11.2009)

 

7 agosto 2009
VAMOS A MATAR, COMPAÑEROS (1970): LA RIVOLUZIONE MESSICANA DI SERGIO CORBUCCI
Sabato 8 agosto, ore 21, anfiteatro di Via Dante, Gemona

In occasione della festa del pane organizzata dalla Pro Glemona, la Cineteca del Friuli propone una proiezione speciale nell'ambito del programma estivo “Cinema sotto le stelle” curato in collaborazione con il CEC di Udine e il Comune di Gemona. Sabato 8 agosto alle ore 21 nell'anfiteatro di Via Dante sarà presentata un'assoluta rarità in pellicola proveniente dall'Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, Vamos a matar, compañeros (1970) di Sergio Corbucci, con Fernando Rey, Jack Palance, Franco Nero e Tomas Milian.
La proposta non è casuale. Cominciava infatti cento anni fa la rivoluzione messicana, la prima del ventesimo secolo, i cui eroi, a partire da Pancho Villa ed Emiliano Zapata, hanno ispirato il cinema fin dagli anni '10. Il film di Corbucci rientra in quel filone chiamato “Zapata western”, sottogenere del western all'italiana, che mescolava avventure ambientate in un Messico un po’ folcloristico e fervori rivoluzionari, e che divenne popolare a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta. La guerra civile messicana forniva non solo temi in sintonia con l'atmosfera e gli ideali politici che animavano il periodo delle contestazioni giovanili ma anche situazioni (scontri, esecuzioni, scorrerie, espropriazioni) e personaggi (leader rivoluzionari, peones, generali, trafficanti d'armi e via dicendo) che garantivano lo spettacolo sullo schermo. L’abile miscela di elementi ideologici e spettacolo, insieme alla grande popolarità dei protagonisti – tra cui spicca un Tomas Milian esplosivo –, la colonna sonora di Ennio Morricone con la trascinante canzone dei titoli di testa e la buona sceneggiatura, fanno di Vamos a matar, compañeros uno dei migliori e più rappresentativi esempi di “Zapata western”.

 

10 giugno 2009
20 GIUGNO - GIORNATA DEL PAESAGGIO: LA CINETECA PRESENTA RAGAZZE DI UN PAESE CON FABBRICHE DI ELIO BARTOLINI
Galleria della Cineteca, sabato 20 giugno, ore 16.30
Nell’ambito della “Giornata del paesaggio” organizzata dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese e dedicata al paesaggio industriale e alle trasformazioni che lo caratterizzano, la Cineteca del Friuli presenta Ragazze di un paese con fabbriche (1980), documentario in due parti di Elio Bartolini, che si attaglia perfettamente al tema centrale di quest’anno. La proiezione si svolgerà sabato 20 giugno con inizio alle 16.30 presso la Galleria della Cineteca, in Piazza Municipio 3 a Gemona.
Insieme a L’altro Dio del 1975, Ragazze di un paese con fabbriche è l’unico film diretto dallo scrittore e sceneggiatore. Fu messo in onda l’11 e il 18 agosto 1980 dalla RAI Regionale, che lo ha prodotto, e ritrasmesso per il territorio nazionale l’8 giugno 1984 su Rai Tre. Da allora sono state pochissime le occasioni per (ri)vederlo.
Oggetto dell’indagine di Bartolini è il cambiamento radicale che l’industria del legno ha portato nella vita degli abitanti – oltre che nel paesaggio – di Manzano e dintorni. In un’area di casali agricoli, in pochi anni sono sorte 900 fabbriche che all’inizio degli anni ’80 producevano 11 milioni di sedie e occupavano 15 mila persone. Prendendo in esame la vita quotidiana di alcune di loro, quattro ragazze ventenni, l’autore delinea il ritratto di una generazione, di un territorio e di un’epoca che appare già lontana, quella dell’ultima fase di passaggio dal Friuli agricolo a quello industriale, oggi in profonda crisi.
Nella prima parte dal titolo “Ogni giorno in fabbrica” la telecamera di Alessandro Ota (l'operatore ucciso con i colleghi Marco Luchetta e Dario D'Angelo a Mostar nel 1994 durante la guerra civile fra croati e musulmani bosniaci) segue Tiziana, Luisa, Emilia e Patrizia nei rispettivi luoghi di lavoro, mentre sono intente a compilare fatture o a costruire, imbottire, foderare sedie. La voce fuori campo di Piero Padovan descrive e commenta le immagini mentre sono le ragazze a rivelare in prima persona pensieri, preoccupazioni, insoddisfazioni, l’attesa della fine della giornata lavorativa. Nella seconda parte, “Il sabato operaio”, le giovani sono riprese invece a casa, al bar, nei negozi, in città, in chiesa. Le brevi incursioni nella vita privata di ognuna, già presenti nella prima parte, si estendono e l’indagine si approfondisce, facendo affiorare con maggiore evidenza le differenze di personalità e di atteggiamento verso la vita delle quattro protagoniste. L’elemento che le accomuna è il lavoro, quell’impiego sicuro presso l’industria della sedia che garantendo loro l’autonomia finanziaria le avvia verso uno status di donne indipendenti ed emancipate, in molti casi però sottraendole alle loro personali attitudini e aspirazioni.


5 giugno 2009
DAL SOCIALE AI FILM SOTTO LE STELLE

Al via “Cinema sotto le stelle”, la rassegna estiva di Gemona, Trasaghis, Bordano e Artegna - Primo appuntamento il 13 giugno con Kung Fu Panda
È terminata il 31 maggio la stagione inverno-primavera 2009 del Cinema Sociale di Gemona, riaperto il 6 gennaio scorso dopo sei mesi di chiusura. Il Comune, proprietario della sala, si era affidato per la programmazione alla Cineteca del Friuli, che con il CEC di Udine e la collaborazione di Pro Glemona e ERT ha proposto film che il pubblico ha mostrato di apprezzare. Il bilancio infatti è positivo, considerando che in cinque mesi – con apertura dal venerdì al lunedì più sei martedì e tre matinée per le scuole – ci sono stati quasi 13.000 spettatori (12.371 con ingresso a pagamento + 150 per una proiezione gratuita e 450 per la serata del 5 maggio sul terremoto) con una media di 145 persone per giornata di programmazione e un incasso complessivo di 64.692 euro più altri 3.448,80 raccolti il 5 maggio e devoluti a favore dell’Accademia dell’Immagine e del Cinema Massimo dell’Aquila.
Toccherà alla nuova amministrazione comunale decidere quale sarà il futuro del Sociale – dalla gestione alle migliorie da apportare per risolvere alcuni annosi problemi come quello della scomodità delle poltrone. Intanto l’attività cinematografica della Cineteca si trasferisce presso l’Anfiteatro di Via Dante per la consueta rassegna estiva all’aperto, “Cinema sotto le stelle”, che prenderà il via sabato 13 giugno in concomitanza con la festa di Sant’Antonio. Si partirà come da tradizione con un film di animazione, uno dei migliori che Hollywood ci ha regalato nella passata stagione, Kung Fu Panda di Mark Osborne e John Stevenson (inizio alle 21.30), cui seguirà lo spettacolo pirotecnico in onore del patrono.
Le proiezioni gemonesi proseguiranno di mercoledì fino al 12 agosto (più una proiezione speciale, sabato 8 agosto, in occasione della festa del pane), ma film sotto le stelle si vedranno come sempre anche a Trasaghis, Bordano e Artegna. La realizzazione è a cura della Cineteca del Friuli in collaborazione con il CEC, i Comuni ospitanti, la Pro Glemona e la Pro Artegna.
Regine incontrastate saranno le commedie, dieci su venti titoli in programma. Tra loro, Mamma mia! travolgente come raramente un musical di oggi sa essere, con una Meryl Streep da antologia; Vicky Cristina Barcelona, dal genio comico di Woody Allen, che raccontando della vacanza di due giovani americane nella capitale catalana mette a confronto due mondi con sapiente ironia; Pranzo di ferragosto, piccolo “caso” alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia che ha per protagoniste un gruppetto di vivaci signore ultraottantenni (il regista Gianni Di Gregorio sarà presente a Gemona e introdurrà la proiezione al pubblico); Burn after Reading dei fratelli Coen, con sketch e spiritosaggini a gogò ad opera degli stellari interpreti John Malkovich, Brad Pitt e George Clooney; La matassa, commedia degli equivoci di e con il duo comico Ficarra & Picone; Riunione di famiglia di Thomas Vinterberg, più “leggero” del precedente Festen ma altrettanto intrigante e pieno di quei segreti di famiglia che sono l’oggetto d’indagine preferito del regista danese.
Tutte le proiezioni sono a ingresso libero. Il programma completo con le recensioni dei film e l’aggiornamento sui libri e dvd disponibili per la consultazione e la visione alla Cineteca del Friuli si trovano sul notiziario Il raggio verde, in distribuzione nei comuni interessati e scaricabile dal sito www.cinetecadelfriuli.org.


5 giugno 2009
Su Rai Tre, domenica 7 giugno, ore 9.45

IL PERDENTE GENTILUOMO: VITA E ARTE DI ANTONIO CENTA
L'omaggio di Gloria De Antoni e Oreste De Fornari al divo dimenticato
Antonio Centa, nato a Maniago nel 1907, fu tra gli anni '30 e '40 uno degli astri dello star-system italiano, scelto come protagonista o comprimario da registi come Augusto Genina, Gustav Machaty, Alessandro Blasetti, Mario Camerini, Enrico Guazzoni, Mario Mattòli. Il momento di maggior splendore lo conobbe tra il 1935 e il 1943 ma anche in seguito fu regolarmente chiamato sul set (per esempio da Dino Risi, che lo volle a fianco di Alberto Sordi e Lea Massari in Una vita difficile, del 1961) e frequentò Cinecittà fino alla fine degli anni '60, interpretando quasi cinquanta film.
Ciò nonostante Centa è una stella dimenticata e, con l'eccezione del Cineforum Maniaghese che gli ha dedicato rassegne, mostre, pubblicazioni, nello stesso Friuli che gli ha dato i natali sono pochi a ricordarlo. Motivo in più per seguire, domenica 7 giugno alle 9.45 nei programmi a diffusione regionale della Terza Rete Rai, la messa in onda del documentario Il perdente gentiluomo: vita e arte di Antonio Centa di Gloria De Antoni e Oreste De Fornari, prodotto dalla Cineteca del Friuli con il sostegno del Comune di Maniago, della Regione, della Fondazione CRUP e del Fondo regionale per l'audiovisivo.
Vincitore del premio del pubblico "Zone di cinema" lo scorso gennaio al Trieste Film Festival, Il perdente gentiluomo ripercorre in 52 minuti la carriera cinematografica dell'attore, con citazioni dai suoi film più importanti, come Lo squadrone bianco di Genina che lo lanciò nel 1936, Un colpo di pistola, Fari nella nebbia, T'amerò sempre (con Alida Valli), Assunta Spina (con Anna Magnani), Una vita difficile. Soprattutto, attraverso le numerose testimonianze - di amici, concittadini e di chi lo ha conosciuto sul set come Mario Monicelli, Dino Risi, Suso Cecchi D'Amico, Giorgia Moll - ricompone un ritratto prismatico e affascinante del gentiluomo Antonio Centa.

 

20 maggio 2009
L’ARCHIVIO CINEMA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ESEMPIO DI BELLA ARCHITETTURA
I progettisti Michele De Mattio e Giuliana Raffin tra i finalisti per la Menzione d’Onore alla Triennale di Milano
Essere tra i finalisti per la “Menzione d’Onore - Attività produttive e per il pubblico” alla III edizione del premio “Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana” della Triennale di Milano è per gli architetti pordenonesi Michele De Mattio e Giuliana Raffin “come per un cineasta la nomination all’Oscar, già una vittoria in sé indipendentemente dal risultato finale”. Una “vittoria” che i due professionisti hanno ottenuto con il progetto per l’Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, il deposito delle pellicole realizzato dalla Cineteca del Friuli grazie al finanziamento della Regione e inaugurato la scorsa primavera nella zona artigianale di Gemona. La premiazione, svoltasi lunedì 18 maggio a Milano e che ha visto l’assegnazione della Medaglia d’Oro all’Opera a Massimiliano e Doriana Fuksas per la Zenith Music Hall di Strasburgo, la sala concerti più grande d'Europa, ha coinciso con l’inaugurazione della mostra di tutti i progetti finalisti, che rimarranno esposti negli spazi della Triennale fino al 26 luglio. Successivamente la mostra diverrà itinerante e toccherà altre città inclusa Roma.
Se la partecipazione alla Triennale di Milano rappresenta per i creatori dell’Archivio Cinema un traguardo fondamentale, non è però l’unico. Lo scorso dicembre lo stesso progetto era entrato nella rosa dei dodici finalisti (su 146 opere candidate da tutto il Triveneto) del Premio Oderzo Architettura 2008, a cui pure è seguita una mostra da poco conclusa e che a partire dall’autunno prossimo sarà riproposta in altre sedi.
Anche la stampa specializzata nazionale ha dedicato molte pagine al nuovo deposito dei film. L’almanacco di Casabella 2008, che ha selezionato trenta progetti tra quelli realizzati nell’anno da giovani architetti italiani, ha pubblicato un ampio servizio fotografico; e nel numero di maggio della rivista Costruire, leader nel settore, in un lungo articolo che illustra nel dettaglio la forma, i materiali utilizzati e l’ecocompatibilità della nuova struttura, Luca M.F. Fabris definisce l’Archivio Cinema “una costruzione che sintetizza felicemente una serie di valori culturali attraverso risposte morfologiche sicure e caratteristiche tecnologiche d’avanguardia.


 

8 maggio 2009
PRIME DI SERE CHIUDE A GEMONA IL CICLO DI FILM FRIULANI
INTANTO LA CINETECA PREPARA L’USCITA DEL FILM IN DVD
Cinema Sociale, lunedì 11 maggio, ore 21.00
Dopo Gli ultimi (1963) di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo e Maria Zef (1981) di Vittorio Cottafavi, l’ultimo appuntamento con i film friulani proposti dalla Cineteca del Friuli al Cinema Sociale di Gemona è con Prime di sere (1993) di Lauro Pittini, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Sgorlon, lunedì 11 maggio alle ore 21. Saranno presenti alla proiezioneLauro Pittini e lo storico del cinema Carlo Gaberscek
Protagonista del film è Eliseo, un ex galeotto che si ripresenta al paese d’origine dopo ventisette anni passati in carcere per aver commesso un omicidio, una colpa espiata che tuttavia gli pesa ancora sulla coscienza. Nel suo ritorno alla vita incontra molta ostilità ma anche la comprensione e la solidarietà di poche persone che l’aiuteranno a reinserirsi nella società. All’epoca della prima uscita, Mario Quargnolo commentava così il passaggio dalla pagina allo schermo: “Pittini non è rimasto alla superficie, in quanto ha sentito, o meglio, ha assorbito la trascinante bellezza del romanzo. E ne è uscito un film pregevole che ha anche un’altra qualità dell’opera letteraria di Sgorlon, quella di non annoiare mai.” Lo stesso Sgorlon lodò l’operazione e anche nella sua autobiografia La penna d’oro (2008) definisce il lavoro di Pittini “una sorta di miracolo, perché è dignitoso, benché non sia costato quasi niente”. In effetti il film, girato in video e in presa diretta, è stato realizzato con pochi mezzi, finanziato dallo stesso regista e con tecnici e attori che hanno lavorato gratuitamente.
In Prime di sere, che vinse la terza edizione della Mostre dal Cine Furlan, di friulano c’è molto e non solo perché il film è girato nel Medio Friuli, in gran parte a Gemona e Cassacco, ed è parlato in lingua friulana ma perché – citando ancora Quargnolo – “il suo sentimento, il suo significato, il suo messaggio ... sono friulani. Pensiamo almeno ai personaggi, maggiori o minori, secchi, ruvidi, essenziali, mai allegri, al più sereni, ma sempre con un velo di tristezza, di disagio. Non è forse l’anima friulana così bene individuata dal D’Annunzio?”
Questa breve rassegna inserita dalla Cineteca nella normale programmazione del Sociale nasce dal sempre vivo interesse del pubblico regionale (e non) verso i “classici” del cinema friulano. Un interesse che è stato determinante per il restauro nel 2002 degli Ultimi e per quello appena avviato, e assai complesso, di Maria Zef. In entrambi i casi è prevista, anche se non nell’immediato, la pubblicazione in dvd. Invece Prime di sere, che pur girato sul più labile supporto magnetico, è meno bisognoso di interventi conservativi, uscirà subito nel nuovo formato accompagnato da un libretto illustrativo curato da Carlo Gaberscek.



7 maggio 2009
DANTE SPINOTTI PRESENTA A GEMONA IL THRILLER SEX LIST
Cinema Sociale, venerdì 8 maggio, ore 21.00
Il carnico di Hollywood Dante Spinotti questi giorni è al lavoro alla Cineteca del Friuli, di cui è presidente onorario, per ricerche che lo riguardano. Dall’ampio fondo che egli stesso ha depositato presso l’archivio sta infatti selezionando alcuni materiali fotografici per una prestigiosa pubblicazione, l’album che il festival internazionale Plus Camerimage realizza annualmente su un direttore della fotografia e che quest’anno sarà su Spinotti. Insieme a lui sono arrivati a Gemona tre rappresentanti del festival, la cui XVII edizione è in programma a Lodz, capitale polacca del cinema, dal 28 novembre al 5 dicembre 2009.
Cogliendo l’occasione della presenza di Spinotti, la Cineteca gli dedica una serata al Cinema Sociale di Gemona. In attesa dell’uscita del suo ultimo lavoro, Nemico pubblico (Public Enemies) di Michael Mann, venerdì 8 maggio alle ore 21.00il maestro delle luci presenterà al pubblico il thriller Sex List – Omicidio a tre  (2008) di Marcel Langenegger, dove appare anche in un cameo.
I recensori americani hanno rilevato come la fotografia di Dante Spinotti, che raggiunge il massimo della bellezza nelle riprese notturne, sia il punto di forza del film, incentrato sulla scoperta della New York dei soldi e del sesso da parte di un anonimo revisore contabile (Ewan McGregor) dopo l’incontro con un affascinante avvocato (Hugh Jackman) che di quel mondo gli apre le porte. Per Sex List(Deception, l’inganno, nel titolo originale) Spinotti ha utilizzato in parte macchine da presa digitali e in parte apparecchi tradizionali: un compromesso raggiunto, sembra, dopo non poche discussioni tra il regista, al suo esordio nel cinema, e il direttore della fotografia, sostenitore della nuova tecnologia. Da sempre affascinato dalle atmosfere notturne, dall’oscurità e dai misteri che evoca, anche nell’intervista apparsa sul numero di aprile della rivista specializzata inglese Sight and Sound Spinotti ha dichiarato che grazie al digitale “si scopre un mondo che comincia al tramonto e continua fino all’alba”. Le più sofisticate macchine da presa digitali consentono infatti di catturare le immagini notturne e in generale gli ambienti con poca luce senza ricorrere all’illuminazione artificiale, ottenendo uno strabiliante effetto di realtà. Lo si vedrà ancora meglio in Nemico pubblico, girato interamente in digitale. L’attesissimo film, il quinto della coppia Spinotti-Mann (dopo Manhunter, Heat, L’ultimo dei Mohicani e Insider) e con Johnny Depp nei panni del gangster John Dillinger, uscirà negli Stati Uniti il 1° luglio mentre in Italia si dovrà aspettare fino al 2 ottobre
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30 aprile 2009
33 ANNI FA
IN ANTEPRIMA A GEMONA IL DOCUMENTARIO SUL TERREMOTO DEL FRIULI SULLA PELLE DELLA TERRA DI MARCO ROSSITTI
Cinema Sociale, martedì 5 maggio, ore 21
L'incasso sarà devoluto all’Accademia dell’Immagine dell’Aquila
Tracciare un bilancio della situazione dopo oltre trent’anni dal terremoto del 1976. E’ quanto si propone di fare attraverso le immagini e le numerose testimonianze il nuovo documentario Sulla pelle della terra che sarà presentato in anteprima a cura della Cineteca del Friuli al Cinema Sociale di Gemona martedì 5 maggio alle ore 21.00. Interverranno il regista, Marco Rossitti, e il direttore della Cineteca Livio Jacob. L’incasso della serata sarà interamente devoluto in favore della ricostruzione in sicurezza dell’Accademia dell’Immagine e del Cinema Massimo dell’Aquila, due realtà culturali fondamentali per la città e non solo (l’Accademia è una delle più importanti scuole di cinema italiane).
Sulla pelle della terra ripercorre con l’ausilio di rari documenti filmati, alcuni inediti, le varie fasi della tragedia: dalla prima emergenza ai soccorsi, alle tendopoli, e poi via via il recupero del patrimonio artistico, la ricostruzione, la nascita dell'Università di Udine, senza trascurare aspetti importanti come il ruolo dei media, il volontariato, l'origine della Protezione Civile, la riscoperta dell'identità friulana. Moltissime sono le voci raccolte di quanti svolsero un ruolo di rilievo, come Giulio Andreotti, Arnaldo Baracetti, Alfredo Battisti, Ivano Benvenuti, Adriano Biasutti, Remo Cacitti, Duilio Corgnali, Luigi Nervo, Giuseppe Zamberletti, cui si aggiungono gli interventi dell'antropologo Gianpaolo Gri, dello scrittore Carlo Sgorlon, dei poeti Leonardo Zanier e Pierluigi Cappello, del rettore dell'Università di Udine Cristiana Compagno, del sociologo Bruno Tellia, dello storico dell'arte Giuseppe Bergamini, del geologo Marcello Riuscetti, dei responsabili della Protezione Civile regionale, Guglielmo Berlasso, e nazionale, Guido Bertolaso, del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, dei giornalisti Mauro Tosoni, Piero Villotta e Gianpaolo Carbonetto. Insieme a Rossitti, che è docente di Storia e tecnica del cinema e di Cinematografia documentaria e sperimentale all'Università di Udine, hanno lavorato alla realizzazione Franco Bagnarol e Giovanni De Mezzo. La fotografia è di Bruno Beltramini, le musiche di Teho Teardo. Il documentario è prodotto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici, con il Coordinamento delle Associazioni Scout del Friuli Venezia Giulia e l’Università di Udine – Centro Polifunzionale di Pordenone – Laboratorio ReMoTe.
Concluderà la serata al Sociale Rifare una città, speciale di 38 minuti di Enzo Balboni trasmesso da Rai Due il 27 dicembre 1977. Ideato per far conoscere ai bambini il meccanismo dei terremoti, il servizio si sofferma sulla situazione gemonese e propone le toccanti testimonianze degli allievi delle scuole elementari e medie di allora (alcuni dei quali saranno presenti in sala), oltre alle dichiarazioni di cittadini e amministratori.
Dopo l’anteprima gemonese, Sulla pelle della terra sarà ufficialmente presentato venerdì 8 maggio alle ore 11.00 a Villa Manin di Passariano, alla presenza delle autorità regionali, degli organi della Protezione Civile e dei rappresentanti delle associazioni di volontariato. Sarà inoltre proiettato al NodoDocFest di Trieste (giovedì 7 maggio, ore 17.00) e a Cinemazero di Pordenone (lunedì 11 maggio, ore 21.00).




9 aprile 2009
KATYN, IL DOLENTE RACCONTO DI ANDRZEJ WAJDA
Gemona, Cinema Sociale, venerdì 10 e martedì 21 aprile
Udine, Visionario, da martedì 14 a giovedì 16 aprile

Arriva anche nella provincia di Udine, dopo il successo in patria e la candidatura all’Oscar 2008 come migliore film in lingua straniera, Katyn del maestro del cinema polacco Andrzej Wajda, classe 1926. Venerdì 10 aprile alle 21.00 sarà presentato, a cura della Cineteca del Friuli, al Cinema Sociale di Gemona, dove tornerà martedì 21. Il CEC lo proporrà al Visionario di Udine da martedì 14 a giovedì 16 aprile.
Per dirla con le parole del critico Tullio Kezich, “Katyn dovrebbe costituire una visita d’obbligo”. Il film riguarda infatti un capitolo di storia su cui per mezzo secolo si è taciuto o mentito: l’eccidio nella primavera del 1940 di ventiduemila militari polacchi, per la maggior parte esponenti del ceto medio, internati in campi di prigionia sovietici dopo l’invasione della Polonia orientale del 1939. Il massacro, il cui scopo era di annientare la futura classe dirigente del paese, venne a galla già nell’aprile 1943, quando i tedeschi annunciarono la scoperta di una fossa comune a Katyn (nella provincia di Smolensk, in Bielorussia). Orchestrando una campagna di falsificazione, cui per ragioni di opportunità politica gli alleati anglo-americani non si opposero, il regime staliniano negò ogni responsabilità. Responsabilità invece comprovate dai documenti rimasti nascosti negli archivi del Politburo e resi pubblici da Gorbaciov e soprattutto da Eltsin.
La denuncia di Wajda si muove su un doppio binario: il crimine in sé e l’inganno, perpetrato a danno dei famigliari a cui si nasconde la verità e sulle stesse vittime. I soldati polacchi, a cui fu detto che sarebbero stati utili sul fronte occidentale per combattere contro i tedeschi, rimasero all’oscuro del proprio destino fino a un attimo dalla fine quando, con una spietatezza che ritorna nell’agghiacciante sequenza finale del film, iniziò la loro esecuzione in serie con un colpo di pistola alla nuca. Che tra gli ufficiali uccisi ci fosse anche Jakub Wajda, padre del regista, e che la madre abbia atteso vanamente il ritorno del marito fino quasi alla fine dei suoi giorni, aggiunge ulteriore pathos al tragico racconto.
Nell’intervallo tra le due date gemonesi, alla Galleria della Cineteca sarà proposto in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, Nella foresta di Katyn, documentario del 1990 di Marcel Lozinski e ispirato da Wajda, che ci riporta nella foresta di Katyn sotto la guida della figlia di uno degli ufficiali uccisi.

 

4 aprile 2009
MARIA ZEF, INSUPERATO CAPOLAVORO DEL CINEMA IN LINGUA FRIULANA, LUNEDÌ 6 APRILE AL CINEMA SOCIALE DI GEMONA
Prosegue il ciclo sui "film friulani per eccellenza” proposto dalla Cineteca del Friuli al Cinema Sociale di Gemona. Dopo Gli ultimi di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo, lunedì 6 aprile, alle 21.00, sarà presentato Maria Zef (1981) di Vittorio Cottafavi, in una copia a 35mm depositata dalla RAI presso la Cineteca. Saranno presenti in sala Anna Bellina, che interpreta una delle due protagoniste, Rosute, e lo storico udinese Carlo Gaberscek che introdurrà la proiezione. Tratto dall’omonimo romanzo del 1936 della scrittrice veneta Paola Drigo, Maria Zef è forse il film friulano che più ha fatto discutere a causa della vicenda dolorosa e scabrosa che racconta, ma rimane a tutt’oggi il capolavoro insuperato del cinema in lingua friulana.
Quello di Maria Zef è un progetto che Cottafavi (Correggio 1914 - Roma 1998) carezzava dal 1938 (quando vi dovette rinunciare per motivi di censura) e che riuscirà a realizzare oltre quarant'anni dopo, grazie alla nascita della terza rete RAI e alla sede del Friuli Venezia Giulia, che produsse il film affidando a Giancarlo Deganutti il ruolo di delegato alla produzione. Siro Angeli, poeta, saggista e narratore originario di Cavazzo Carnico, a cui Cottafavi si era rivolto per la stesura dei dialoghi, su insistenza dello stesso regista accettò di prestare il suo volto scavato al cupo personaggio di Barbe Zef. Sono friulani anche gli altri interpreti (oltre ad Anna Bellina, ricordiamo Renata Chiappino nel ruolo di Mariute) e tutti i luoghi delle riprese – Forni di Sopra, Paluzza, Enemonzo, Pavia di Udine, Villanova di San Daniele e San Odorico, Villaorba di Basiliano – con l’unica eccezione della stazione di Calalzo di Cadore, in provincia di Belluno. Ciò nonostante, inizialmente Maria Zef fu poco amato dai friulani, che temevano ripercussioni negative sull’immagine della regione e in particolare della Carnia, ma la curiosità e gli apprezzamenti aumentarono in seguito al crescente successo di critica e di pubblico in occasione di presentazioni in varie manifestazioni internazionali, incluso il festival di Cannes. Recentemente il critico francese Luc Moullet ha definito Maria Zef (insieme a Ecologia del delitto di Bava) un'opera fondamentale per il cinema italiano e non a caso la Cineteca e il DAMS di Gorizia, per rimediare al deperimento delle copie esistenti, si sono assunti il compito di restaurare il film, contando anche di pubblicarlo in DVD con l’aggiunta di numerosi materiali extra.
La rassegna di film friulani curata dalla Cineteca si concluderà al Cinema Sociale l’11 maggio con Prime di sere di Lauro Pittini.


 

31 marzo 2009
DANTE SPINOTTI SU SIGHT & SOUND
La prestigiosa rivista inglese dedica un ampio servizio al direttore della fotografia originario di Ovaro
La prestigiosa rivista inglese Sight & Sound nel numero di aprile dedica un ampio servizio a Dante Spinotti, celebre direttore della fotografia carnico trapiantato a Hollywood, nell'imminenza dell'uscita del film diretto da Michael Mann Public Enemies, con Johnny Depp. "I miei ultimi film", afferma Spinotti nel servizio, "sono stati girati in parte con macchine da presa digitali, e Public Enemies nella sua totalità".
La fotografia di Paolo Jacob che accompagna il servizio, lo ritrae durante il più recente incontro pubblico in Italia, il 4 settembre scorso a Gemona nella Galleria della Cineteca, lo spazio espositivo della Cineteca del Friuli dove Spinotti, Presidente onorario dell'istituzione, ha rievocato le sue più recenti imprese cinematografiche a Hollywood e il suo passato di direttore della fotografia per i film della RAI. Nella foto è visibile infatti un fotogramma della Signorina Else di Enzo Muzii del 1980, film che appartiene al fondo Spinotti presso la Cineteca, una collezione unica di pellicole, fotografie, fotogrammi, foto di scena, sceneggiature, contratti, lettere e altri documenti cartacei e, in formato video, quasi tutte le produzioni della RAI illuminate dal grande carnico. Proprio in queste settimane il fondo si è ulteriormente arricchito di videocassette e nastri magnetici, provini e tagli di lavorazione su pellicola a 16 e a 35mm e altri materiali che sono stati depositati a Gemona da Dante e Marcella Spinotti, affinché vengano conservati nell'Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia. Il fondo comprende anche strumenti di lavoro legati alla professione di Spinotti, come un prezioso obiettivo Panavision.


25 marzo 2009
MIYAZAKILAND
In occasione dell’uscita di Ponyo sulla scogliera, due incontri con proiezioni sul genio giapponese dell’animazione (Galleria della Cineteca, venerdì 27 e sabato 28 marzo, ore 18)
Per festeggiare l'uscita di Ponyo sulla scogliera, l'ultimo gioiello animato di Hayao Miyazaki, in programma al Cinema Sociale di Gemona nei due ultimi weekend di marzo, la Cineteca del Friuli proporrà nella sede della Galleria, in Piazza Municipio 3, due incontri con proiezioni su "Miyazakiland". Due esplorazioni del ricchissimo universo creativo del maestro del cinema giapponese. Venerdì 27 marzo, alle 18, sarà proiettato La principessa Mononoke (1997), il capolavoro che ha reso popolare in tutto il mondo il nome di Miyazaki. Sabato 28 marzo, sempre alle 18, verrà proposta una selezione di estratti da film inediti in Italia del premio Oscar giapponese, introdotti da Lorenzo Codelli della Cineteca del Friuli e da Anna Antonini, docente di Didattica dell’immagine e della comunicazione presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Trieste e autrice di una monografia dedicata a Miyazaki. Sarà inoltre presentato il volume Mondi possibili. Un viaggio nella storia del cinema d'animazione, pubblicato questo mese dall'editore Il Principe Costante e scritto da Anna Antonini assieme a Chiara Tognolotti, docente di Storia del cinema alla facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Firenze e di Storia del cinema italiano al Sarah Lawrence College di Firenze.

 


19 marzo 2009
PRIMA FRIULANA DI RACHEL STA PER SPOSARSI, L’ULTIMO FILM DI JONATHAN DEMME

In concorso alla 65. Mostra del Cinema di Venezia, dove ha ottenuto un importante successo di critica, Rachel sta per sposarsi, l’ultimo film di Jonathan Demme, arriva finalmente nelle sale del Friuli. Grazie alla sinergica collaborazione tra la Cineteca del Friuli e il Centro Espressioni Cinematografiche, la prima proiezione nelle tre province di Udine, Gorizia e Pordenone è al Cinema Sociale di Gemona lunedì 23 marzo alle 21, mentre dal giorno successivo, martedì 24, il film sarà al Visionario di Udine.
Personaggio chiave di Rachel Getting Married è la giovane Kym (Anne Hathaway, diventata celebre interpretando Il diavolo veste Prada) con la sua storia di crisi personali, droga e conflitti irrisolti. Il suo ritorno a casa per il matrimonio della sorella Rachel è l’occasione per aprire le segrete stanze delle tensioni e delle tragedie familiari e per mettere in scena una serie di altri personaggi ugualmente complessi e sfaccettati. Il risultato è uno splendido e drammatico (seppure a tratti esilarante) ritratto di famiglia che è valso a Demme l’accostamento ad Altman, Cassavetes, Godard. Il merito va anche alla scrittura di Jenny Lumet (figlia di Sidney, all’esordio come sceneggiatrice) e di un cast in cui spicca, accanto alla Hathaway (candidata all’Oscar 2009 per questa interpretazione), Debra Winger nei panni della madre.
Per il weekend dell'equinozio di primavera sono in programma a Gemona anche due must come The Reader – A voce alta di Stephen Daldry, con Kate Winslet – premio Oscar 2009 come miglior attrice protagonista – e Ralph Fiennes (venerdì 20, ore 21; sabato 21 e domenica 22, ore 19 e 21.15), e "per chi è bambino per età e per cuore"Ponyo sulla scogliera, il nuovo capolavoro del genio dell’animazione Hayao Miyazaki (sabato 21 e domenica 22, ore 15 e 16.50), a cui saranno dedicati anche due incontri con proiezioni alla Galleria della Cineteca venerdì 27 e sabato 28 marzo.

 

13 marzo 2009
OMAGGIO AD ANTONIO CENTA ALLA SALA TREVI DI ROMA IL 17 MARZO
Sarà presentato il nuovo documentario Il perdente gentiluomo di Gloria De Antoni e Oreste De Fornari
Interprete di una galleria di personaggi cinematografici tra i più incisivi del decennio 1936-1946, Antonio Centa, nato a Maniago nel 1907, lavorò con registi del calibro di Genina, Camerini, Blasetti, Dino Risi, e a fianco di attori come Anna Magnani, Lea Massari, Alberto Sordi, Alida Valli.
A lui è dedicato Il perdente gentiluomo: vita e arte di Antonio Centa (2009) di Gloria De Antoni e Oreste De Fornari, prodotto dalla Cineteca del Friuli. Già vincitore del premio del pubblico “Zone di cinema” all’ultima edizione del Trieste Film Festival, il documentario sarà proposto a Roma, alla Sala Trevi il 17 marzo prossimo alle ore 20.40. Seguirà un incontro con gli autori, il direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob e il conservatore della Cineteca Nazionale Sergio Toffetti.
La presentazione di questo nuovo lavoro è diventata l’occasione per un omaggio più ampio. A partire dalle ore 17, saranno proiettati a cura della Cineteca Nazionale tre lungometraggi con Antonio Centa: Lo squadrone bianco di Augusto Genina, che lo lanciò nel 1936; Un colpo di pistola (1942) di Renato Castellani, tratto da un racconto di Aleksandr Pushkin; e Assunta Spina (1948) di Mario Mattòli, con Anna Magnani.
Il perdente gentiluomo si muove su più binari. Con il supporto di brani dai film interpretati da Centa, Oreste De Fornari ripercorre la filmografia dell’attore attraverso generi, autori e ideologie. Gloria De Antoni si incarica invece di raccogliere le memorie di chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui. Tra i testimoni ascoltati, Mario Monicelli (giovanissimo aiuto regista de Lo squadrone bianco), che rievoca gli anni americani di Centa, quando era assistente personale di Primo Carnera e l’avventura cinematografica doveva ancora incominciare; Dino Risi, che lo aveva diretto in Una vita difficile, e che qui ritroviamo in una testimonianza rilasciata poco prima della scomparsa; Suso Cecchi D’Amico e Georgia Moll, “figlia” di Centa in Laura nuda.

 

10 marzo 2009
SERATA SPECIALE A GEMONA CON GLI ULTIMI ( Cinema Sociale, 17 marzo)
A quarantasei anni dalla prima proiezione e a sette dall’anteprima udinese della nuova versione restaurata, la Cineteca del Friuli ripropone al Cinema Sociale di Gemona, martedì 17 marzo alle ore 21.00, Gli ultimi di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo, tratto dal racconto autobiografico di quest’ultimo, Io non ero un fanciullo. A introdurre la proiezione sarà lo storico Carlo Gaberscek, che ripercorrerà la storia travagliata di questa pellicola voluta e realizzata con tanta passione e caparbietà da Turoldo, interamente girata in Friuli (Coderno di Sedegliano, Buia, Craoretto di Prepotto, Glaunicco, la linea ferroviaria Udine-Cividale presso Remanzacco, Villa Manin di Passariano) e con un cast tutto friulano, salvo il piccolo protagonista, Checo, interpretato da Adelfo Galli di Nomadelfia e la maestra Vera Pescarolo (peraltro figlia dell’attrice “cividalese” Vera Vergani).
Gli ultimi, che è insieme testimonianza dell’antico Friuli contadino con i suoi riti e i suoi ritmi e poesia universale in forma di cinema, quando uscì nel 1963 non ebbe grande successo. Solo con gli anni e con la diffusione della cultura cinematografica in regione è stato sempre più rivalutato, fino a diventare un film di culto, da proporre e riproporre nelle sale, oggetto di saggi, monografie, tesi di laurea e – grazie al magnifico lavoro sul set del fotografo Elio Ciol – di mostre fotografiche. Dopo una “seconda vita”, con il restauro realizzato nel 2002 da Cineteca del Friuli, Centro Espressioni Cinematografiche e Cinemazero in collaborazione con la Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia, che ha riportato al loro originario nitore i bianchi e neri contrastati della campagna friulana nella bella fotografia di Armando Nannuzzi, per il film si preannuncia una “terza vita” e una nuova e più larga diffusione con l’uscita in DVD, che prevede l’inserimento, tra gli extra, di preziosi materiali emersi nel corso delle ricerche e delle operazioni di recupero, come tagli, provini e il trailer originale.

 

4 marzo 2009
PER L'8 MARZO TRE RITRATTI DI DONNA SULLO SCHERMO DEL SOCIALE DI GEMONA: Changeling, La felicità porta fortuna, Il giardino di limoni
In occasione dell'8 marzo, il Cinema Sociale partecipa all'iniziativa "Un mondo di donne", organizzata da Buteghe dal mont - Glemone, proponendo durante il weekend tre film - fra i migliori del 2008 - in cui emerge la grande forza del "sesso debole":
- Changeling di Clint Eastwood con Angelina Jolie (venerdì 6 marzo, ore 21.00; sabato 7 marzo, ore 16.45 e 21.30; domenica 8 marzo, ore 17.45)
- La felicità porta fortuna di Mike Leigh con Sally Hawkins (sabato 7 marzo, ore 19.15; domenica 8 marzo, ore 15.30)
- Il giardino di limoni di Eran Riklis con Hiam Abbas (domenica 8 marzo e lunedì 9 marzo, ore 21.00).
Ad accomunare le protagoniste dei tre film è la tenacia, un'indistruttibile forza di volontà che consente loro di non farsi soverchiare né dal potere e dalle logiche della politica, com'è il caso di Changeling e Il giardino di limoni, né dalle negatività della vita di ogni giorno, che non riescono a spegnere il sorriso, la disponibilità verso gli altri e l'inguaribile ottimismo di Poppy nella commedia di Mike Leigh, Orso d'argento alla Berlinale 2008 e Golden Globe 2009 per la miglior interpretazione femminile a Sally Hawkins.
Tratto da una vicenda realmente accaduta negli Stati Uniti alla vigilia della Depressione, Changeling mette in scena la tragica storia di Christine Collins (un'Angelina Jolie "immensa, coriacea e affusolata come un cipresso"), madre single di un bambino di 9 anni, Walter, che scompare improvvisamente. Quando la corrotta polizia di Los Angeles vuole spacciare come il suo un altro ragazzino, lei si ribella e per questo viene rinchiusa in manicomio. Lotterà fino alla fine per far riprendere le ricerche del vero Walter, non perdendo mai la speranza di ritrovarlo.
Stessa caparbietà per la piccola coltivatrice palestinese Salma Zidane (un'intensa Hiam Abbas) che, in Il giardino di limoni (premio del pubblico al festival di Berlino 2008), ingaggia una disperata battaglia legale, portandola avanti fino alla Corte suprema, per salvare dalle ruspe l'agrumeto lasciatole in eredità dal padre e diventato suo malgrado una "minaccia" alla sicurezza del ministro israeliano appena trasferitosi in una villa accanto, in una zona non ancora "protetta" dal muro. Una storia vera anche questa, che il regista sa efficacemente ergere a simbolo dell'irrisolta questione israelo-palestinese. La proiezione di domenica 8 marzo sarà preceduta da un'introduzione a cura dell'associazione "Giustizia e pace si baceranno".
Completa il weekend al femminile il lungometraggio animato Tiffany e i tre briganti di Hayo Freitag. La protagonista è infatti una bambina, la furba Tiffany, che pur di non finire in orfanotrofio si fa rapire da tre briganti. Il cartoon, raccomandato anche ai grandi, è in programma sabato 7 marzo alle 15.00, e sarà ripreso sabato 14 e domenica 15.
Domenica 8 marzo ingresso ridotto per tutte le spettatrici.

 

SERATA WESTERN A GEMONA: CARLO GABERSCEK PRESENTA APPALOOSA DI ED HARRIS - Cinema Sociale, lunedì 2 marzo, ore 21
Per un cultore del cinema western come l’udinese Carlo Gaberscek, che ha dedicato a questo genere cinematografico pluridecennali ricerche, condotte in buona parte sui luoghi reali dove sono stati realizzati migliaia di film, e numerosi libri (ricordiamo i due volumi di Sentieri del western e l’ultima pubblicazione in ordine di tempo, Il vicino West, del 2007), l’uscita di un film come Appaloosa (2008) di Ed Harris rappresenta una bella quanto ormai rara soddisfazione.
Nasce anche da qui la serata speciale organizzata dalla Cineteca del Friuli in collaborazione con il CEC al Cinema Sociale di Gemona, lunedì 2 marzo alle 21. Sarà lo stesso Gaberscek a presentare quello che, secondo il suo autorevole parere, è il miglior western dell’ultimo decennio, capace di rivitalizzare un genere in crisi da molto tempo.
Il progetto di Appaloosa, tratto dal romanzo del 2005 di Robert B. Parker, è interamente dovuto a Ed Harris, che l’ha co-sceneggiato (con Robert Knott), co-prodotto, diretto e interpretato. Su un impianto tradizionale (la classica coppia maschile di “duri”, il triangolo e lo scompiglio che si vengono a creare con l’intrusione della figura femminile, il conflitto con il “cattivo” e la sua banda) in cui non mancano richiami ai grandi classici, si innestano molti elementi di attualità (il potere, il denaro, l’appoggio politico) e una giusta dose di humour e di ironia. Tra gli altri ingredienti, l’ottima interpretazione e l’affiatamento tra Ed Harris e Viggo Mortensen (già visti insieme in A History of Violence); la prova di Renée Zellweger che sa dare autenticità allo spiazzante e imprevedibile personaggio della vedova Allison French e quella di Jeremy Irons nella parte del violento Randall Bragg; i dialoghi secchi, taglienti, con pause sapientemente studiate; l’accurata scenografia di Waldemar Kalinowski; i bei costumi di David Robinson; e la fotografia dell’australiano Dean Semler, premio Oscar per Balla coi lupi. Un mix che, citando Gaberscek, fa di Appaloosa un film “costruito con grande intelligenza, buon gusto, con un raro senso dell’equilibrio e della misura, con humor e ironia usati nella giusta misura, che ha anche il merito di aver riportato nel western quella ‘grazia’ che sembrava sparita con la fine degli anni ’50, ovvero quei sentimenti, quei momenti leggeri, quelle pause che poi i cambiamenti di stile degli anni ’60 e ’70, il western all’italiana, la moda dell’action movie, avrebbero travolto”.

 

9 febbraio 2009
NELLA GIORNATA DEL RICORDO LA CINETECA PRESENTA LA CITTÀ DOLENTE (1949), IL FILM DI MARIO BONNARD SUL DRAMMA DEGLI ESULI ISTRIANI RITROVATO ANCHE UN FONDO FOTOGRAFICO SUL FILM
Gemona, Cinema Sociale, martedì 10 febbraio, ore 21
Martedì 10 febbraio, alle ore 21, in occasione della Giornata del ricordo, al Cinema Sociale di Gemona sarà presentato La città dolente (1949) di Mario Bonnard, nella nuova versione restaurata. Introdurranno la proiezione il direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob e lo storico Carlo Gaberscek.
L’esodo degli italiani dall’Istria, dopo che il trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 ne aveva decretato il passaggio alla Jugoslavia, riguardò 350 mila persone, oltre 30 mila della sola città di Pola, eppure La città dolente è e resta l’unico film italiano che abbia trattato questo tema. Sulla base di una sceneggiatura scritta a più mani – Anton Giulio Majano, Aldo De Benedetti, Federico Fellini e lo stesso Bonnard – fu realizzato tra il 1947 e il 1948, quasi in contemporanea agli eventi narrati. Bloccato per un anno – verosimilmente per il tema inviso al clima politico dell’epoca – uscì nelle sale solo nel 1949, per essere presto dimenticato.
Restaurato digitalmente dall’Istituto Luce e dalla Cineteca Nazionale con la Cineteca del Friuli a partire dall’unica copia 35mm esistente presso il Luce, è stato presentato in anteprima in formato ad alta definzione video lo scorso settembre alla 65ma Mostra del Cinema. Un recentissimo ritrovamento da parte della Cineteca Nazionale di una copia lavander di ottima qualità visiva permetterà di ricostruire un negativo a 35mm e quindi salvare La città dolente in maniera definitiva.
Documentario e propaganda, storia e finzione si mescolano nel film, che racconta di Berto, un meccanico animato da idee socialiste che si lascia allettare dalle ingannevoli promesse del governo jugoslavo e, contrariamente alla maggioranza dei compatrioti in fuga verso l’Italia, decide di restare a Pola con la moglie e il figlio piccolo. Particolarmente interessante è la parte documentaria, che il direttore della fotografia Tonino Delli Colli ha saputo abilmente armonizzare con la finzione cinematografica. Si vedono infatti molte scene dal vero, girate nei giorni dell'esodo da operatori di cinegiornali tra cui Enrico Moretti e il triestino Gianni Alberto Vitrotti, come quella in cui gli esuli esumano i resti dei propri morti dai cimiteri, per portarli con sé. O le lunghe file di profughi che spingono carretti carichi di mobili e materassi accatastati, e i bambini che si imbarcano tristemente sulla nave che li porterà in Italia.
Da segnalare la presenza nel cast dell’attrice americana Constance Dowling, nota anche per la relazione avuta con Cesare Pavese che le dedicò il romanzo La luna e i falò e le sue ultime poesie, pubblicate postume nella raccolta Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Il recupero della Città dolente è stato a lungo sollecitato da Sergio Grmek Germani e dalla Cineteca del Friuli, che è pure impegnata nella raccolta di testimonianze e di materiali sulla sua realizzazione. Una bella notizia in tal senso è appena giunta da Roma: presso la Cineteca Nazionale è stato individuato un fondo di fotografie sul film con cui a breve sarà allestita una mostra che farà tappa anche a Gemona.

 

27 gennaio 2009
PRESTO A ROMA E NELLE SALE DELLA REGIONE IL DOCUMENTARIO SULL’ATTORE MANIAGHESE ANTONIO CENTA VINCITORE DEL PREMIO “ZONE DI CINEMA” AL FESTIVAL DI TRIESTE
Vincitore del premio “Zone di cinema” al Trieste Film Festival, dov’è stato proiettato in anteprima la scorsa settimana, il documentario Il perdente gentiluomo: vita e arte di Antonio Centa, di Gloria De Antoni e Oreste De Fornari, nei prossimi due mesi sarà presentato a Roma, alla Sala Trevi della Cineteca Nazionale, e in molte sale della regione, nei capoluoghi di provincia Udine, Pordenone, Gorizia, ma anche a Maniago, Gemona e Spilimbergo.
Il premio ricevuto a Trieste, introdotto da quest’anno e basato sulle preferenze del pubblico nell’ambito della sezione Zone di Cinema, ha suggellato un consenso che si era manifestato subito, a conclusione della proiezione al Cinema Ariston, con un applauso energico e complimenti ad alta voce per i due autori presenti in sala. Un riscontro che lascia ben sperare per le future presentazioni di questo lavoro, prodotto dalla Cineteca del Friuli con il sostegno del Comune di Maniago, della Regione (Assessorato alle attività produttive), della Fondazione CRUP e del Fondo regionale per l’audiovisivo.
L'attore Antonio Centa (Maniago 1907 - Rovigo 1979) fu il popolare interprete di una galleria di personaggi cinematografici tra i più incisivi del decennio 1936-1946. Lavorò, tra gli altri, con registi del calibro di Genina, Camerini, Blasetti, Dino Risi, e a fianco di attori come Anna Magnani, Lea Massari, Alberto Sordi, Alida Valli. Tra i titoli da lui interpretati, Squadrone bianco, il film che lo lanciò nel 1936, Un colpo di pistola (1942), Fari nella nebbia (1942), T’amerò sempre (1943), Assunta Spina (1948), Una vita difficile (1961).

 

15 gennaio 2009
IL PAESAGGIO FRIULANO PROTAGONISTA NEI FILM DI SALVATORES E FASULO IN PROGRAMMA NEL RIAPERTO CINEMA SOCIALE DI GEMONA
Venerdì, sabato e domenica Come Dio Comanda e Come un uragano
Lunedì alle 21 Rumore Bianco e incontro con Alberto Fasulo
Dopo l’ottima risposta del pubblico alla riapertura del Cinema Sociale di Gemona (oltre mille presenze in quattro giorni di proiezioni), la proposta cinematografica curata dalla Cineteca del Friuli e dal CEC diventa ancora più ricca nel prossimo fine settimana, con una doppia programmazione che vedrà alternarsi sullo schermo Come Dio comanda di Gabriele Salvatores (venerdì, ore 21; sabato ore 19 - 21; domenica ore 15 - 19) e Come un uragano, debutto cinematografico del mostro sacro di Broadway George C. Wolfe, con l’affiatata coppia Richard Gere e Diane Lane (sabato ore 15 - 17; domenica ore 17 - 21). Si prosegue lunedì 19 gennaio con un evento speciale in programma alle 21, la proiezione del documentario sul Tagliamento Rumore bianco e l’incontro con il regista Alberto Fasulo.
I
riflettori sono accesi dunque sul paesaggio friulano, eletto da Salvatores a sfondo della tormentata vicenda di Come Dio comanda e che finisce per diventare quasi un personaggio tanto è essenziale in questo film, interamente girato tra le province di Udine e Pordenone, nelle località di Gemona, Osoppo, Maniago, Vajont, Frisanco, Farla di Majano, Pordenone e Torreano di Martignacco. Lo scenario non è da cartolina ma spoglio e perfino respingente: cave di pietra, il greto del fiume, file di case anonime, centri commerciali di periferia, scelti come immagine visiva del deserto interiore dei protagonisti, individui ai margini che trovano le uniche ragioni di sopravvivenza nel sostegno reciproco – spinto fin oltre i limiti del moralmente accettabile – e nell’amore tenace tra padre e figlio, seppure all’interno di un rapporto inquinato da errori e violenze.
I sassi e la ghiaia del Tagliamento si ritrovano in Rumore bianco, poetico viaggio lungo il fiume che taglia in due il Friuli e ne è la spina dorsale. Alberto Fasulo lo percorre da nord a sud, dalle montagne fino alla foce, cogliendo momenti della vita che scorre lungo e insieme al fiume. Un viaggio visivo e sonoro (come rivendica il titolo stesso), geografico e storico insieme. L’acqua del Tagliamento è infatti anche memoria, legame tra passato, presente e futuro. Un passato importante, rievocato con l’ausilio di materiali d’archivio che Fasulo ha pescato nelle collezioni della Cineteca del Friuli e in particolare nell’ampio fondo di film d’interesse regionale raccolti dalla stessa in trent’anni di attività: riprese di guerra (i bombardamenti dei ponti di Latisana, l’attraversamento del Tagliamento dopo la ritirata di Caporetto, il bombardamento della stazione e del cotonificio di Gemona), sequenze dai documentari girati negli anni Cinquanta e Sessanta da noti cineamatori locali e da quelli prodotti dalle testate cinegiornalistiche dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Settanta.

 

3 gennaio 2009
IL GIORNO DELL'EPIFANIA RIAPRE IL CINEMA A GEMONA!
Programmazione a cura della Cineteca del Friuli e del CEC di Udine realizzata con il contributo del Comune di Gemona e la collaborazione della Pro Glemona e dell'ERT.

Dopo vent'anni esatti di programmazione supervisionata da Giuliano Macuglia e dopo sei mesi di chiusura riapre finalmente il Cinema Sociale di Gemona (Via XX settembre 1). Ora la responsabilità passa alla Cineteca del Friuli che, con la stretta collaborazione del CEC di Udine, il contributo del Comune di Gemona e la partecipazione della Pro Glemona e dell'ERT, curerà la stagione inverno/primavera a partire dall'Epifania, una giornata tutta particolare per la cittadina pedemontana per la tradizionale rievocazione storica culminante nella Messa del Tallero.
Il primo film in programma è WALL-E di Andrew Stanton romantico capolavoro dell'animazione e della fantascienza targato Disney-Pixar, imperdibile per ragazzi ed ex ragazzi. Successivamente il Sociale sarà aperto dal venerdì al lunedì (più proiezioni speciali).
Oltre a WALL-E, i film del mese di gennaio sono:
MADAGASCAR 2 (i quattro dello zoo di Manhattan in un'altra classica contaminazione fra cartoon tradizionale e il cinema da adulti): venerdì 9, ore 21; sabato 10 e domenica 11, ore 15, 17, 19, 21; lunedì 12, ore 21.
COME DIO COMANDA (girato nel febbraio-aprile 2008 in Friuli: Osoppo, Farla di Majano, Maniago, Vajont, ecc.): venerdì 16, ore 21; sabato 17, ore 19, 21; domenica 18, ore 15, 19
COME UN URAGANO ("breve incontro" fra Richard Gere e Diane Lane): sabato17,
ore 15, 17; domenica 18, ore 17, 21
RUMORE BIANCO ("l'acqua è provvista di memoria": viaggio alla scoperta del Tagliamento, il re dei fiumi alpini): lunedì 19, ore 21
YES MAN (nuovo film con Jim Carrey assoluto mattatore): venerdì 23, ore 21; sabato 24 e domenica 25: ore 17, 19, 21; lunedì 26, ore 21
BOLT, UN EROE A QUATTRO ZAMPE (Bolt, star canina della tv, affronta la realtà da supereroe cacciandosi inevitabilmente nei guai): sabato 24 e domenica 25, ore 15
IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE: proiezione speciale nel giorno della memoria, martedì 27, ore 21
AUSTRALIA ("Via col vento nella terra dei canguri" con  Nicole Kidman e Hugh Jackman): venerdì 30, ore 21; sabato 31, ore 15, 18, 21
Aggiornamenti e ulteriori informazioni: www.cinemateatrosociale.it
Tel. 0432-970520 (cassa Sociale), 0432-980458 (Cineteca); indirizzo e-mail: sociale@cinetecadelfriuli.org

 

 
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