Produzioni televisive 2006: Ritorno al Tagliamento

RITORNO AL TAGLIAMENTO: CON FRANCO INTERLENGHI E ANTONELLA LUALDI SUI LUOGHI DI "ADDIO ALLE ARMI" DI HEMINGWAY
di Gloria De Antoni (2006)

Una produzione della Cineteca del Friuli realizzata con la collaborazione amichevole di Oreste De Fornari; supervisione storica: Carlo Gaberscek; consulenza: Alessandro Cogolo; produttore esecutivo: Livio Jacob; fotografia: Bruno Beltramini e Marco Monti; montaggio: Letizia Caudullo; assistente alla fotografia: Duccio Zennaro; fonico: Paolo Babici; postproduzione: DBW Communication, Roma; titoli: Giorgio Carpinteri e Andrea di Capua; ufficio stampa: Giuliana Puppin; backstage: Ivan Marin ; ha collaborato: Sara Moranduzzo. Hanno partecipato: Franceschino Barazzutti, Elisa Bellina, Pierino Bellina, Walter Caine, Milvia Calderari, Domenico Casani, Luigia Chinese, Rosa Clocchiatti, Gianfranco Ivancich, Alessandro Kechler, Francesca Ivancich, Maria Mondolo, Isidoro Nadalini, Amedeo Pascolo, Angela Pascolo, Annamaria Pascolo, Francesca Pascolo, Giuliana Pascolo, Maria Pascolo, Olga Pascolo, Graziano Pitteri, Maria Saidero, Valeria Saidero, Loris Sormani.
Un ringraziamento speciale a: Claudio Canepari e Lino Patruno.
Si ringraziano inoltre: Ivana Battaglia, Federico Bonelli, Ario Cargnelutti, Piero Colussi, Licio Damiani, Silvano Del Zotto, Daniela De Simon, Elio Di Bernardo, Gianfranco Ellero, Andreina Fontana, Flavia Fontana, Marco Giudici, Consuelo Ivancich, Roberta Kechler, Simone Londero, Paolo Medeossi, Steno Meroi, Salvatore Pazienza, Federico Poilucci, Stefano Rebechi, Antonella Rucci, Fulvio Toffoli, Alessandro Vicentini Orgnani, Giovanni Venturelli.
Con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il contributo della Fondazione CRUP, della Città di Lignano Sabbiadoro e della Friuli Venezia Giulia Film Commission/Fondo Regionale per l'Audiovisivo.
Riprese effettuate a Venzone, Lignano Sabbiadoro, San Michele al Tagliamento, Latisana, Fraforeano di Ronchis, Dolegnano di San Giovanni al Natisone, San Martino di Codroipo, Cormons, Gemona del Friuli, Udine. Formato originale: DIGIBETA, durata 56'.
Una produzione della Cineteca del Friuli, Gemona, 2006.

Addio alle armi (1957), seconda versione cinematografica del romanzo di Ernest Hemingway, resta a tutt'oggi la più grossa produzione cinematografica realizzata nel territorio regionale. Film legato a un'epoca, a un modo di fare e di fruire il cinema, ha lasciato una memoria e un'impressione profonda in Friuli, ben più vasta, radicata e diffusa rispetto alla stessa presenza di Hemingway, che in diverse occasioni, tra il 1948 e il 1954, vi soggiornò. Testimonianze, rivisitazioni, ricordi relativi al kolossal americano, al mitico cast che lo interpretò, all'altrettanto leggendario autore del romanzo da cui il film fu tratto costituiscono l'oggetto di Ritorno al Tagliamento, con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di "Addio alle armi” di Hemingway, secondo documentario/reportage di Gloria De Antoni, già autrice di I sentieri della gloria. In viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della Grande Guerra (2004), pure prodotto dalla Cineteca del Friuli.
Ritorno al Tagliamento è stato realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il sostegno della Fondazione CRUP e della Città di Lignano Sabbiadoro e del Fondo Regionale per l'Audiovisivo della Friuli Venezia Giulia Film Commission.
I due lavori vengono a costituire una sorta di “dittico” sui più grandi film girati nel territorio regionale - Addio alle armi (1957) e La grande guerra (1959) -, i quali hanno in comune il tema della prima guerra mondiale, di cui proprio in questi anni ricorre il novantesimo anniversario. Due film diversi tra loro, ma accomunati dal fatto che entrambi furono girati in location dove quella guerra fu effettivamente combattuta, grazie ad una volontà di “realismo ambientale” che di solito non è molto frequente nell'industria cinematografica. Per quanto riguarda Addio alle armi sono passati quarantotto anni e quasi tutti i componenti del suo ricco cast sono scomparsi: dal produttore David O'Selznick, ultimo tycoon hollywoodiano, a Rock Hudson, Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Leopoldo Trieste, Kurt Kasznar, Mercedes McCambridge e altri. Jennifer Jones (classe 1919), allora moglie del produttore, che nel film interpreta il ruolo di Catherine Barkley, è ancora viva, ma, risposatasi con un miliardario, da più di trent'anni si è completamente ritirata dal mondo del cinema. Unico testimone di quel cast prestigioso è l'attore Franco Interlenghi (classe 1931), che è ritornato a Venzone, location principale di Addio alle armi e quartier generale della produzione, per ritrovare, ricostruire e rivivere momenti, atmosfere, emozioni attraverso incontri con varie comparse della cittadina che presero parte alla lavorazione del film. Lo accompagna la moglie Antonella Lualdi, anch'essa all'epoca già affermata attrice e contemporanemente impegnata in Francia, come lo è anche ora nella fortunata serie televisiva Commissario Cordier nel ruolo di Lucia, la moglie italiana del protagonista. Oltre che a Venzone, altre riprese di Ritorno al Tagliamento vengono effettuate sulla strada militare di Tugliezzo sopra Stazione per la Carnia, ove furono girate scene di massa in “stile Selznick” (con migliaia di comparse che, in divisa di alpini, salgono verso il fronte), e a Udine, in Piazza Libertà, che non fu location del film, ma di fatti storici legati alla Grande Guerra, ovvero la celebrazione di due vittorie: quella di Caporetto alla fine di ottobre del 1917 da parte degli austro-tedeschi e quella finale italiana all'inizio di novembre del 1918. A frammenti di ricordi, a rievocazioni di un'epoca (quella di “Hollywood sul Tevere” di cui parla in questo lavoro anche Oreste De Fornari), a riesumazioni di vecchie fotografie diligentemente conservate ed esibite dalle comparse si alternano, nel documentario di Gloria De Antoni, scene significative e spettacolari del kolossal americano. Un eccellente lavoro di montaggio ad opera di Letizia Caudullo e un indovinato commento musicale contribuiscono a dare fluidità e ritmo al mediometraggio (della durata di 56 minuti).
Un ritorno al Tagliamento, dunque, il fiume che scorre a poche centinaia di metri ad ovest di Venzone; il fiume che ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella geografia e nella storia del Friuli. Giocò un ruolo decisivo anche nei tragici giorni della ritirata di Caporetto, rallentando di fatto, grazie alle avverse condizioni atmosferiche e alla massa di soldati e civili in fuga che si accalcava sui suoi ponti, l'avanzata delle truppe austro-tedesche. Tagliamento: fiume che il giovane Hemingway non vide nell'ottobre del 1917 (in realtà giunse in Italia solo nel giugno del 1918, quando il fronte era attestato al Piave), ma che attraverso una quantità di racconti e di testimonianze diventa per lui un fiume mitico e a cui dedica importanti pagine del suo romanzo; un fiume che finalmente vedrà solo trent'anni dopo: nel 1948. Sulla presenza vera e propria dello scrittore americano in Friuli viene tracciata una sintesi nella prima parte del documentario attraverso la presentazione di Carlo Gaberscek e brevi interviste a persone che conobbero Hemingway in quegli anni soprattutto nella Bassa friulana: Latisana, Villa Ivancich a San Michele al Tagliamento, Villa de Asarta a Fraforeano di Ronchis, Villa Kechler a San Martino di Codroipo.
Con questo suo secondo lavoro di regia in Friuli, in cui materiale documentario viene sapientemente alternato a momenti colloquiali, toni ironici a testimonianze drammatiche, privilegiando modi e atteggiamenti spontanei piuttosto che ricostruzioni didascaliche, in un articolato intreccio di luoghi, tempi, ricordi, punti di vista, confronti, riflessioni, Gloria De Antoni conferma lo stile di cui aveva dato brillantemente prova nel suo lavoro precedente e costruisce la seconda parte di un “dittico” che, all'occasione, meriterebbe di essere visto integralmente.

"Hemingway e il Friuli", articolo di Carlo Gaberscek

 

 

 
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