IO, PRIMO CARNERA di Flaminia Cardini e Manuela Vigorita (2006)

Una coproduzione L'Altravista scrl e La Cineteca del Friuli, in associazione con Fox International Channels Italy s.r.l., con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Assessorato alle Attività Produttive, della Provincia di Pordenone e della Fondazione CRUP.
Direttore di produzione: Danielle Lantin Turone; consulenza storica: Ivan Malfatto; direttore della fotografia: Silvia Giulietti; produttori esecutivi: Livio Jacob e Claudia Pampinella; montaggio: Silvia Giulietti, Jacopo Gianni; voce narrante di Primo Carnera: Romano Talevi; musiche: Enrico Goldoni, Armando Corsi, Giancarlo Maurino; operatore: Barbara Fantini; fonico: Fabian Martini; registrazione audio e mixer: Tiziano Novelli; postproduzione: iFrame srl.
Hanno partecipato: Giovanna Maria e Umberto Carnera, Emanuela Audisio, Nino Benvenuti, Renato Bulfon, Mariangela Casagrande, Emilio Gentile, Giancarlo Gentilini, Argo Lucco, Ivan Malfatto, Anna Mazziol, Silvano Modena, Ferdinando Polegato, Emanuela Quota, Marco Sartini, Paolo Vidoz.
Un ringraziamento particolare a: Enrico Bertossi, Assessore alle Attività Produttive della Regione Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna, Presidente della Provincia di Pordenone, Silvano Antonini Canterin, Presidente della Fondazione CRUP Francesca Piuzzo, Sindaco di Sequals.
Si ringrazia: Michele Bernardon, Marino Bieker, Edoardo Cecutti, Piero Colussi, Gloria De Antoni, Cristina D'Osualdo, Isabella Florioa, Patrizia Fregonese, Carlo Gaberscek, Monica Gala, Giorgio Giaiotto, Gabriele Giuli, Flavia Leonarduzzi, Ivan Marin, Sara Moranduzzo, Giuliana Puppin, Erica Rizzetto, Teresa Scassellati Sforzolini, Fulvio Toffoli.
Si ringrazia inoltre: Centro Espressioni Cinematografiche, Udine; Cinemazero, Pordenone; Mediateca di Trieste; Ristorante Al Bottegon, Sequals; SOMSI, Sequals; Casa del Cinema, Roma; Società Pugilistica Rodigina, Rovigo; Società Pugilistica Pordenonese. Comitato per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Primo Carnera; Casa del Cinema, Roma; Picanto edizioni; Edizioni Septem Artes Liberales.
Riprese effettuate a Sequals (PN), a Roma e a Dunedin, Florida.
Filmati e documenti audio d'epoca: La Cineteca del Friuli
e Lobster Films, Parigi; Ripley's Film, Roma; Istituto Luce, Roma; National Archives, Washington; Macok Cinevideoservizi, Carugate (MI).
Citazioni dai film:
“ Ercole e la Regina di Lidia” (1958) di Piero Francisci
” La grande notte di Casanova” (1954) di Norman Z. McLeod
” Il Re dell'Africa” (1949) di Ernest Schoedsack
“Il colosso d'argilla” (1956) di Mark Robson
Foto e documenti d'epoca: Archivio del Comune di Sequals; Collezione Ferdinando Polegato, Sequals; Primo Carnera Foundation, Dunedin, Florida; Archivio Renato Bulfon, Mortegliano; Udine; Museo dell'Emigrazione di Cavasso Nuovo; La Gazzetta dello Sport .
Formato originale: Digibeta, durata 52'

Per il centenario della nascita di Primo Carnera, La Cineteca del Friuli e la cooperativa L'Altravista di Roma hanno realizzato per Fox History Channel Io, Primo Carnera , un documentario della durata di cinquantadue minuti, girato in Friuli e negli Stati Uniti, sul grande campione di Sequals.
A partire dal memoriale autobiografico che i figli del pugile, Giovanna Maria e Umberto, hanno ritrovato nella sua ultima residenza americana, a Tampa in Florida, e che è stato pubblicato per la prima volta dalla “Gazzetta dello Sport”, Io, Primo Carnera ripercorre l'affascinante e per molti versi travagliata vicenda umana e sportiva del protagonista: dall'infanzia friulana ai primi anni da giovane emigrato in Francia; dagli inizi della carriera pugilistica alla conquista nel 1933, negli Stati Uniti, del campionato del mondo dei pesi massimi, fino al declino; e ancora, dalle delusioni della boxe e dai tradimenti di chi aveva tratto vantaggio dai suoi successi alla nuova vita in America e al trionfo su un altro ring, quello del catch (fratello maggiore dell'odierno wrestling), meno prestigioso, ma finalmente portatore di una certa serenità, anche economica; infine la malattia e la decisione di trascorrere gli ultimi mesi di vita nel suo Friuli. Arricchiscono il documentario testimonianze nuove, documenti fotografici inediti, le prime pagine di testate giornalistiche nazionali e internazionali, fumetti, immagini tratte dai film Il re dell'Africa e La grande notte di Casanova, Ercole e la Regina di Lidia, cinegiornali Luce e Radar, filmati di repertorio e in particolare i materiali d'archivio (incontri di boxe, documenti sulla Grande Guerra e sull'emigrazione, materiali etnografici e storici) raccolti dalla Cineteca del Friuli.
Realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia-Assessorato alle Attività Produttive, della Provincia di Pordenone e della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, Io, Primo Carnera è un'opera tutta al femminile: scritta da Flaminia Cardini, diretta da Manuela Vigorita, fotografata e montata da Silvia Giulietti. Si avvale inoltre della fondamentale consulenza storica di Ivan Malfatto, della partecipazione dei figli di Carnera, della giornalista sportiva Emanuela Audisio, del pugile Paolo Vidoz, tutt'ora impegnato sul ring, e di Nino Benvenuti, campione del mondo dei pesi medi nel 1967 e molto vicino a Carnera negli ultimi mesi di vita. Hanno collaborato anche amici di famiglia, parenti e conoscenti. Un contributo essenziale è stato dato dai collezionisti di rarità carneriane come Renato Bulfon e Ferdinando Pellegato.


Primo Carnera gigante anche in Tv
A chi è appassionato di boxe e di sport, a chi ama studiare la storia d' Italia anche attraverso i simboli e i miti, a chi si interessa dei rapporti fra rappresentazione e politica, spero non sia sfuggito «Io, Primo Carnera» un ritratto del grande campione scritto da Flaminia Cardini e diretto da Manuela Vigorita (Sky, The History Channel, mercoledì, ore 21). La storia di Carnera, nato il 25 ottobre 1906, è la storia tipica dell' emigrante di successo: una storia che comincia a Sequals, il paesino a quaranta chilometri da Udine dove nasce e rimane fino a diciotto anni, continua a Le Mans, in compagnia di alcuni parenti e di un circo, raggiunge l'apice negli Stati Uniti, dove Primo è davvero il primo pugile italiano a conquistare il titolo mondiale dei massimi, e finisce ancora in Friuli. Il «gigante buono» vi era ritornato malato sperando nel miracolo dell'aria di casa. A Sequals muore il 29 giugno del 1967. Ma è anche la storia del grande atleta, forte e disciplinato, icona popolare ora usata dalla mafia italo-americana ora dal Fascismo, ma ancor più vittima degli intrighi di procuratori senza scrupoli come racconta Il colosso d' argilla (1956) con Humphrey Bogart. Il film, liberamente ispirato alla carriera del pugile, getta pesanti ombre di discredito sui suoi incontri e ipotizza ogni genere di combine dietro le quinte dei suoi match. È anche la storia del fenomeno da baraccone e del campione di catch (allora tradotto con «lotta libera» oggi con wrestling). Non basta: è anche la storia di Carnera, «l' uomo più forte del mondo», testimonial di alcune ditte italiane, di Carnera attore cinematografico, eroe del peplum e «idolo delle donne». Carnera sfida Carnera. Nel ricordo affettuoso dei figli, Giovanna Maria e Umberto, nella ricostruzione di Emanuela Audisio e dello storico Emilio Gentile, nella testimonianza dei pugili Nino Benvenuti e Paolo Vidoz, il documentario ci restituisce una figura umana inedita, che quasi fatica a sbarazzarsi del mito Carnera: quel gigante dal cuore tenero immortalato dai giornali, dai film, dalla pubblicità, persino dai fumetti. – ALDO GRASSO, Corriere della Sera, 27 ottobre 2006

 

 

 
Archivio Cinema