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Non è possibile datare con certezza e mettere in ordine cronologico i tre soggetti conservati. Bepo lo spaventapasseri [1] è firmato da Turoldo con il suo nome di battesimo, Giuseppe. E' possibile vedere in questo documento una forma ancora molto narrativa con uno svolgimento molto vicino a quello del racconto originale. Bepo lo spaventapasseri [2] riporta invece note e appunti con una calligrafia riconoscibile in quella di Vito Pandolfi. La struttura del racconto è già più orientata in una successione di scene numerate. Forse sarebbe più corretto definirlo una prima bozza di trattamento. Gli ultimi, potrebbe essere considerato anche un documento desunto al termine delle riprese per qualche utilizzo burocratico o promozionale. Sono infatti riportati all'inizio i ruoli principali dei collaboratori alla realizzazione. Non è neppure possibile escludere che si tratti di un testo redatto prima delle riprese. |
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