IL FRIULI PERDUTO NEI FILM DI GUIDO GALANTI, 1934-1958
DVD, 2021, b/n e colore; 149 min.
Con booklet a cura di Carlo Gaberscek.

EUR 10,00

Completa la trilogia sul "Friuli perduto" una selezione di tredici titoli - film a soggetto e documentari - dell'udinese Guido Galanti, pioniere del cinema in Friuli e uno dei fondatori, nel 1930, del primo Cine Club Udine. Dopo una serie di commedie brillanti di cui è spesso anche interprete (Giornate di sole, girato nel 1934 a Lignano, A Villa Rosa è proibito l'amore, del 1937, Contro vento, vincitore alla Mostra di Venezia nel 1938 del primo premio nella categoria speciale e Il sogno di Biancastella, del 1942), nel dopoguerra l'interesse di Galanti si sposta sul documentario, anche sulla spinta di eventi storici importanti di cui è testimone con la sua cinepresa, primo fra tutti la liberazione di Udine, il 1° maggio 1945. Le altre immagini documentarie incluse nel dvd, sugli eventi più vari, ci restituiscono l'atmosfera di un'epoca: Gara ciclistica Latisana-Lignano dei giornalisti udinesi (1947),Tappa del Giro d'Italia a Porta Gemona (1948), in cui si scorgono anche Fausto Coppi e Gino Bartali, Grado 8 agosto 1948 - Elezione Miss Venezia Giulia, La Madonna Missionaria parte per Tricesimo (1949), L'onorevole De Gasperi a Udine (1950), la passeggiata cinematografica Quattro passi per Udine (1953) e il commovente Arrivo dei reduci dalla Russia alla stazione di Udine (1954). Realtà e finzione tornano a fondersi in Il mio amico agricoltore, del 1958, storia di un piccolo coltivatore friulano che riesce a risollevarsi da una condizione di miseria. L'accompagnamento musicale dei film girati muti è del pianista Mauro Colombis.

 

 



IL FRIULI PERDUTO NEI DOCUMENTARI DI GIORGIO TRENTIN, 1955-1969
DVD, 2019, colore; 65 min.
Con booklet a cura di Carlo Gaberscek.

EUR 10,00

Il secondo dvd della trilogia sul "Friuli perduto" include i sei documentari sopravvissuti degli otto che Giorgio Trentin girò in Friuli fra la metà degli anni '50 e la fine degli anni '60. Ad attirare in Friuli il regista padovano sono soprattutto le montagne e un interesse di tipo etnografico nei confronti di attività e di modi di vita che stavano scomparendo. Questi film restituiscono allo spettatore architetture, ambienti, aspetti e tradizioni di un mondo distante pochi decenni ma ormai in gran parte svanito. Il più antico, a lungo considerato perduto, è Claut, del 1955, ritrovato negli archivi dell'Istituto Luce. Seguono Dongje il fogolâr (1963), testimonianza della Gemona pre-terremoto, Tarvisio (1963), Le bande di Orzano (1964), sulla curiosa coesistenza nel piccolo paese di due bande musicali rivali, Il Tiepolo a Udine (1965) e Architettura rustica in Carnia (1969).

 

 



IL FRIULI PERDUTO NEI DOCUMENTARI DI ANTONIO SEGUINI DE SANTI, 1955-1963
DVD, 2019, b/n e colore; 147 min.
Con booklet a cura di Carlo Gaberscek.

EUR 10,00

Il primo di tre dvd, pubblicati nell'ambito del progetto di digitalizzazione e diffusione di film e documentari del territorio regionale conservati dalla Cineteca del Friuli in pellicola 16 o 35mm, raccoglie dodici lavori realizzati da Antonio Seguini de Santi come direttore della fotografia, regista o co-regista negli anni '50 e '60, prevalentemente nell'ambito del Cineclub Udine fondato nel 1953. Il dvd include fra gli altri Carnia mistica (1956) di Chino Ermacora, fotografato da Seguini, testimonianza dell'antico rito del bacio delle croci e uno dei piccoli capolavori della cinematografia friulana. Gli altri titoli sono La fotografia (1955), Il fiume (1956), La malga (1956), La Madonna del Mare: Grado (1956, co-diretto con Chino Ermacora); Itinerari friulani: San Daniele (1957, co-diretto con Walter Faglioni), Trigesimum (1958), Primavera (1958, co-diretto con Annedi Delli Zotti), Congresso dei donatori: Tarcento 9 ottobre 1960, Forum Iulii (1962, con la regia di Walter Faglioni, sui tesori di Cividale), il documentario promozionale Lignano (1963) e, unico cortometraggio di finzione, Ritorno (1959), con la regia di Annedi Delle Zotti, storia di un emigrante che torna in visita al paese d'origine.

 

 



NOTE DAL FRONTE
DVD, 2018, dur. 75' - b/n
Con booklet.

In omaggio, su richiesta, con l'acquisto di un altro DVD.

Unendo musica, parole e immagini, il cine-concerto Note dal fronte, realizzato in occasione del centenario dalla fine della prima guerra mondiale, mette in scena la cruda realtà del conflitto. I film "dal vero" provenienti dall'ampio fondo Grande Guerra della Cineteca del Friuli assumono un significato più tragico e suggestivo abbinati alle pagine di diari e lettere di soldati in trincea lette dall'attore Sandro Buzzatti e al commento musicale della Zerorchestra, sonorità contemporanee che attingono al vasto repertorio, sia popolare che d'autore, ispirato e composto negli anni del conflitto. Selezionata dallo storico Lucio Fabi e divisa in sette capitoli disposti in ordine cronologico, l'antologia di immagini va dai documentari di Luca Comerio La guerra d'Italia a 3000 metri sull'Adamello, In trincea e Les Annales de la Guerre n. 8, ai cinegiornali della casa di produzione austriaca Sascha-Film con le storiche immagini girate nel novembre 1917 del Friuli occupato dalle truppe austro-tedesche, alle riprese del Reparto Cinematografico dell'Esercito Italiano che documentano, fra gli altri, l'ingresso a Trento e Rovereto e l'omaggio di Trieste liberata al re d'Italia. Per finire con le riprese dei Signal Corps americani che mostrano il 332° reggimento di fanteria al passaggio del Piave, del Tagliamento, quindi l'ingresso a Codroipo, Brazzano e Cormòns.

 

 



PIERI MENIS RICUARTS DI FRUT (1999)
di Lauro Pittini
DVD, 2017, dur. 60' - colore
Con booklet a cura di Carlo Gaberscek.

EUR 10,00

"Con Pieri Menis ricuarts di frut il regista Lauro Pittini è riuscito a dare espressione visiva ed emotiva in maniera sincera e precisa alle pagine di Pietro Menis (1892-1979) che, attraverso lo sguardo di un bambino, rievocano la vita quotidiana del piccolo mondo del Friuli collinare di più di cento anni fa e all'esperienza di chi ha vissuto sulla propria pelle gli anni duri della grande miseria infantile. È un film che, raccontato con semplicità, sentimento e poesia, riesce ad ispirare grande simpatia." (Carlo Gaberscek) Realizzato in lingua friulana nel 1999, nell'ambito del progetto "Pieri Menis" ideato dagli insegnanti della scuola elementare di Santo Stefano di Buja in occasione dell'intitolazione della stessa allo scrittore bujese nel ventennale della morte, il film ha ottenuto la Menzione speciale della giuria alla sesta edizione della Mostre dal Cine Furlan e il primo premio nella sezione fiction dell'undicesimo Festival internazionale di Cinema Etnico di Cadca (Repubblica Slovacca). Uscito all'epoca in VHS, Pieri Menis ricuarts di frut è stato rimontato dal girato per l'edizione rimasterizzata in DVD. Si sono aggiunti inoltre i sottotitoli in italiano, inglese e tedesco e due extra: L'emigrazione giovanile friulana agli inizi del Novecento, in cui il prof. Matteo Ermacora approfondisce il tema con il supporto di fotografie d'epoca; e Il progetto didattico "Pieri Menis", in cui la coordinatrice Doris Taboga illustra genesi e sviluppi del progetto; seguono testimonianze e ricordi di alcuni alunni che parteciparono alle riprese e una riflessione del regista.

 

 



INCHIESTA IN CARNIA - UN FILM DI DANTE SPINOTTI
DVD e Blu-ray, 2016, colore; 133 min
Con booklet di Lorenzo Codelli.

Contiene:
INCHIESTA IN CARNIA (2014)
INCHIESTA SU INCHIESTA (2016)
LA CARNIA TACE (1980)

EUR 10,00 (DVD)
EUR 15,00 (Blu-ray)

Il celebre direttore della fotografia Dante Spinotti ha girato nel corso di otto stagioni, fra il 2012 e il 2014, Inchiesta in Carnia, documentario centrato sulla sua terra d'origine che affronta attraverso molte testimonianze - di amministratori, storici e soprattutto cittadini, imprenditori e lavoratori della Carnia, giovani e anziani - gli annosi problemi della montagna e le prospettive per il futuro. A seguito delle polemiche e discussioni suscitate e di nuovi fatti emersi dopo le numerose presentazioni in sala, Spinotti ha girato Inchiesta su Inchiesta, un cortometraggio in cui propone ulteriori riflessioni, anche in prima persona. Oltre ai due documentari, il DVD e Blu-ray contiene la riedizione del poetico La Carnia tace, girato in 16mm nel 1980 e prodotto insieme a Sergio De Infanti e Gianni Mori, nel quale Spinotti "era riuscito a immortalare con nostalgia proustiana il proprio universo adolescenziale incantato". Nel booklet "I Saw the Light" - Dante Spinotti dalla Carnia a Hollywood, il critico cinematografico Lorenzo Codelli ripercorre la luminosa carriera del direttore della fotografia, trapiantato a Hollywood ma rimasto sempre legato alle proprie radici.

 

 



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GEMONA PRIMA DEL 6 MAGGIO 1976
DVD, 2012, b/n e colore; 120 min.
Con saggio introduttivo di Mauro Vale.

EUR 15,00

In collaborazione con il Comune di Gemona del Friuli e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Il paesaggio gemonese, stravolto dal terremoto del 6 maggio 1976, ritorna - intatto - nelle immagini girate prima di quella fatidica data. La missione della Cineteca del Friuli di raccogliere, conservare e valorizzare queste immagini ha portato nel 2001 alla pubblicazione di un VHS, quindi alla realizzazione di questo DVD, che ai materiali precedentemente raccolti aggiunge 8 inediti, in tutto 22 filmati che coprono mezzo secolo. Si va dai documenti più antichi - le riprese gemonesi realizzate nel 1927 da Chino Ermacora per la sua Sentinella della Patria e un estratto dal film Antonio da Padova (1931) di Giulio Antamoro sull'episodio della resurrezione del carrettiere di Gemona - a quelli più prossimi al terremoto, risalenti ai primi mesi del 1976, come Giornata di mercato di Pietro Londero, Castelli del Friuli di Eraldo Sgubin, Autunno 1975 - Primavera 1976 di Lucio Forgiarini, Campo Lessi in lotta di Paolo Jacob, Dietro le spiagge, sopra le colline di Giulio Mauri. Nel mezzo, immagini degli anni '50 di Antonio Antonelli, incluse diverse edizioni del Carnevale, cui si aggiungono quelle di Giorgio Trentin (Donje il fogolar, 1962), di due servizi della Rai (Gemona e i suoi monumenti, del 1965, e Messa del Tallero, del 1968) e diverse riprese amatoriali realizzate fra gli anni '60 e '70. Scrive Mauro Vale nel booklet: "Anche se risultano evidenti le differenze tra i lavori professionali e quelli amatoriali, il dvd rimarca l'omogeneità degli intenti degli autori finalizzati a esaltare Gemona e le sue espressioni di storia, cultura e tradizioni filtrati dal personale rapporto affettivo con la città che ciascuno di essi lascia trasparire dalle sue immagini".
Gli accompagnamenti musicali originali sono stati integrati da composizioni di Glauco Venier, eseguite al pianoforte dall'autore.

 


 



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GLI ULTIMI (1963)
di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo.
2 DVD + booklet a cura di Luca Giuliani, 2012; co-produzione La Cineteca del Friuli, CEC, Cinemazero; 281 min. (compresi extra).


EUR 19,90


Dopo il restauro della pellicola, nel 2002, e la successiva pubblicazione in VHS, si sono celebrati i 50 anni del film capolavoro di Turoldo e Pandolfi con questa speciale edizione in DVD. Protagonista del film è Checo, figlio di contadini affittuari nel Friuli degli anni '30, deriso dai coetanei per la sua indigenza. Le difficili circostanze in cui versa la famiglia costringono il bambino a un precoce processo di crescita che lo porterà alla consapevolezza, quindi all'emancipazione e al riscatto finale: un percorso che fa di Checo anche il simbolo del Friuli, una terra isolata e depressa che saprà fare della propria miseria non una vergogna ma una forza. Risultato di anni di ricerche, il cofanetto contiene, oltre alla versione del film che uscì nelle sale all'inizio del 1963, la versione integrale - più lunga di alcuni minuti - che era stata presentata a margine della Mostra del Cinema di Venezia del 1962. Gli oltre cento minuti di materiali extra includono alcune rare interviste di padre Turoldo. Completa l'opera il booklet con alcuni saggi e il racconto autobiografico di Turoldo "Io non ero un fanciullo", da cui Gli ultimi è tratto.

GLI ULTIMI - minisito dedicato al progetto con materiali inediti.

 



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NOVYI VAVILON / NUOVA BABILONIA / NEW BABYLON (1929)
di Grigori Kozintsev e Leonid Trauberg.
DVD, 2012; 92 min.

In omaggio, su richiesta, con l'acquisto di un altro DVD.

Partitura originale di Dmitri Shostakovich eseguita dalla FVG Mitteleuropa Orchestra diretta da Mark Fitz-Gerald.

Registrazione live, Teatro Comunale Giuseppe Verdi, 1 ottobre 2011, serata inaugurale della 30a edizione delle Giornate del Cinema Muto.

Questa versione di Nuova Babilonia è una vera rarità - forse un unicum - tra le pubblicazioni di film muti con accompagnamento musicale. In primo luogo perché si tratta della registrazione di una performance pubblica dal vivo, senza rifacimenti successivi né ritocchi. Lo spettatore è consapevole dei fattori ingovernabili che caratterizzano tutte le esecuzioni live (...). Ma in compenso emerge un quid di vitalità, di immediatezza e di imprevedibilità che molto raramente si riesce a catturare in studio. Qualità che impreziosiscono quella che molti hanno salutato come l'interpretazione definitiva del magnifico lavoro giovanile di Shostakovich, e cui fa da degno complemento la smagliante qualità della copia del film conservata dalla Cineteca del Friuli. (David Robinson) Nuova Babilonia, ambientato nel 1871, all'epoca dell'insurrezione della Comune di Parigi, considerata la prima rivoluzione proletaria moderna e dunque particolarmente cara al Comunismo sovietico, racconta la storia d'amore tra Louise, commessa nel negozio "La Nouvelle Babylone", e il giovane e ingenuo soldato Jean. Travolti dagli eventi, i due si troveranno a combattere su fronti opposti. Pietra miliare dell'avanguardia del cinema muto, il film segnò l'inizio della proficua collaborazione tra Shostakovich e i due geniali registi Kozintsev e Trauberg. L'accompagnamento curato dal Maestro Mark Fitz-Gerald è il risultato di uno studio di due decenni sulle parti orchestrali e, da quando è diventato disponibile, sul manoscritto originale, a lungo considerato perduto.

 



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LE VIE DELLA GLORIA
DVD, 2010; dur. 117' - b/n e colore.
Con booklet a cura di Lucio Fabi.

EUR 15,00

Come il cinema costruisce il mito: l’epopea del Milite Ignoto e la visita di Vittorio Emanuele III sui luoghi della Grande Guerra nelle copie restaurate e musicate di due rarissimi documentari italiani del periodo muto, Gloria (1921) e Sulle vie della Vittoria (1922).

Gloria: Apoteosi del Soldato Ignoto (Federazione Cinematografica Italiana e Unione Fototecnici, 1921; 77 min.), con riprese effettuate dal 28 ottobre al 4 novembre 1921 a Trieste, Aquileia, Grado, Udine, Codroipo, Pordenone, Sacile, Conegliano, Venezia, Mestre, Montenegrotto, Pontelagoscuro, Ferrara, Firenze, Orvieto, Roma, Napoli, Milano, Torino, Genova, Bergamo, Catania, Messina.
Restauro effettuato dalla Cineteca del Friuli nel 2006-2007 dai materiali a 35mm conservati nella Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Musica di Mauro Colombis.
Circa 650.000 sono i militari italiani morti durante la Grande Guerra. Molti di loro non sono mai stati identificati. Per le tante famiglie dei caduti rimasti senza un nome, viene istituita, al termine del conflitto, la figura del Milite Ignoto. Undici salme di caduti ignoti provenienti dai vari campi di battaglia vengono riunite nella basilica di Aquileia, dove la madre di un volontario triestino disperso, Maria Bergamas, sceglie il caduto senza nome che simboleggia il sacrificio della Nazione intera. Caricata su un treno speciale con i simboli della vittoria, la bara prescelta viaggia lentamente da Trieste a Roma tra folle reverenti e indescrivibili scene di patriottismo e di lutto.

Carlo Gaberscek: "Quando l’Italia s’inchinò al Milite Ignoto"

Sulle vie della Vittoria: Visita dei Reali d’Italia alla Venezia Giulia (Walter Film, 1922; 45 min.) documenta il viaggio che il Re d'Italia Vittorio Emanuele III, la Regina Elena e la figlia Jolanda fecero tra il 21 e il 25 maggio 1922 sui “luoghi sacri” della Grande Guerra: Trieste, Monfalcone, Gorizia, Redipuglia, il monte San Michele, Postumia, Pola, Lussinpiccolo e Zara.
Restauro realizzato a partire dalla copia originale a 35mm donata alla Cineteca del Friuli da Armando Giuffrida. Musica di Carlo Moser.

 


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6 MAGGIO 1976: IL TERREMOTO IN FRIULI
DVD, 2010; ristampa 2016; dur. 90' + 120' extra - b/n e colore.
Con booklet di Carlo Gaberscek.

EUR 10,00

Ristampato, con l'aggiunta di un booklet di Carlo Gaberscek, in occasione del 40o anniversario del terremoto, il dvd contiene i materiali del vhs del 1996, 6 maggio 1976: il terremoto in Friuli, che documentavano quanto successo nell'arco di un anno – dalle devastazioni causate dal sisma all’opera di soccorso, alla vita nelle tendopoli, all’esodo delle popolazioni, alla costruzione dei prefabbricati. Gli extra sono costituiti da materiali pervenuti in Cineteca successivamente al 1996:
1 - Riprese della RAI per TG2 del 7 e dell'8 maggio 1976 con i corrispondenti Gianni Minà, Edek Osser e Giuseppe Marrazzo
2 - Gemona a un mese dal terremoto; servizio RAI del 6 giugno 1976 di Gianni De Cleva
3 – La ricostruzione del centro storico di Gemona con immagini intervallate di prima e dopo il terremoto, RAI, 1976
4 - Grazie coi sassi, RAI, 1977
5 - La tragedia del Friuli, 1977, produzione dell'Esercito Italiano
6 - Un terremoto per tutti, 1977, produzione del CEDI-Diocesi di Udine
7 - Rifare una città, RAI, 1977, di Enzo Balbon.

 


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PRIME DI SERE (1993)
di Lauro Pittini.
DVD, 2009; dur. 90' - colore.

EUR 15,00

Dopo una prima edizione in VHS del 1995 e due ristampe del 1996 e del 2001, Prime di sere viene pubblicato – con il sostegno della Provincia di Udine e del Comune di Gemona – in edizione speciale DVD, restaurato e rimontato in digitale con sottotitoli in italiano. Contiene extra e booklet con saggio introduttivo dello storico Carlo Gabescek.
Tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Sgorlon e parlato in friulano, il film, vincitore della III edizione della Mostre dal Cine Furlan (1993), racconta di Liseo, ex-galeotto che ritorna al paese d’origine, dove trova l’ostilità di alcuni ma anche l’aiuto e l’affetto di altri, grazie ai quali può ricominciare a vivere e a sperare in un futuro migliore.

Irene Bignardi: "Piccoli budget per piccoli film (ma è vera arte)"

 


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LA SENTINELLA DELLA PATRIA (1927)
di Chino Ermacora.
DVD, 2008; dur. 68’

EUR 10,00


Ricostruzione ad opera di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi del film che Chino Ermacora girò nel 1927 per l’Istituto Luce e con il quale si intendeva celebrare i luoghi della Grande Guerra. Le riprese effettuate in Carnia, a Udine, Gemona, Osoppo, Cividale, Aquileia, Grado, Gorizia, Spilimbergo, Aviano, Pordenone, rivelano gli aspetti storici e tradizionali del Friuli: i paesaggi, l’architettura e l’arte, la vita di allora, uno sposalizio in costume, alcune danze tradizionali. Accompagnamento del Glauco Venier Ensemble con musiche di Glauco Venier. Il DVD include anche Il Friuli (1941), ulteriore riduzione del documentario di Ermacora, con scene inedite rispetto alla versione Gianikian-Ricci Lucchi, e una selezione di immagini fotografiche di Attilio Brisighelli scattate durante la lavorazione del film.
La colonna sonora di Glauco Venier è anche disponibile su CD (costo 10 Euro).

 


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BOTTECCHIA L'ULTIMA PEDALATA
di Gloria De Antoni.
DVD, 2008; dur. 50’

EUR 10,00


Quel mistero sulla morte di un campione del ciclismo
La friulana Gloria De Antoni continua a scavare, con la preziosa collaborazione della Cineteca del Friuli, nella memoria della sua Regione natale con la grazia e l'intelligenza che aveva già messo in mostra nelle sue (troppo rare) apparizioni televisive. Dopo il cinema, con i lavori su Addio alle armi e La grande guerra (i cui set furono entrambi friulani), adesso affronta uno dei miti sportivi più radicati nella memoria di quella Regione, quello di Ottavio Bottecchia, il primo ciclista italiano a vincere il Tour de France nel 1924, bissando poi l'anno successivo.
Il titolo del film, Bottecchia l'ultima pedalata (da richiedere allo 0432.980458 o al sito www.cinetecadelfriuli.org), mette subito l'accento sul mistero della sua morte, avvenuta il 15 giugno 1927, dopo dodici giorni di agonia per una mai ben chiarita caduta durante un allenamento sulle strade di casa. Aveva perso l'equilibrio allacciandosi un cinturino del pedale? Aveva avuto una congestione dopo aver bevuto una birra gelata? Era stato aggredito da un contadino a cui aveva rubato — come voleva una voce popolare — un grappolo d'uva? O, come si era un po' mormorato a mezza voce, era stato vittima di una spedizione punitiva fascista?
Con l'aiuto di testimoni eccellenti e storici locali, da Sergio Zavoli all'ex direttore sportivo della nazionale di ciclismo Alfredo Martini, dai discendenti Franco Bottecchia e Renato Zarpellon, all'ex parroco di Peonis nel cui territorio avvenne l'incidente, don Nello Marcuzzi, e soprattutto con la consulenza sportiva di Gianni Mura, la De Antoni cerca di far luce sulle tante versioni di quella misteriosa morte, ma soprattutto ricostruisce lo spessore umano di uno sportivo che aveva vissuto sulla sua pelle la povertà dell'Italia degli anni Dieci e Venti e che aveva sempre confessato di "non correre per la gloria, i successi, le donne, ma solo per i schèi".
Bersagliere ciclista durante la prima Guerra mondiale, quando si era meritato anche un medaglia di bronzo al valor militare, emigrato una prima volta in Francia nel 1919 per cercare lavoro, Bottecchia scoprì nella bicicletta un mezzo per guadagnare quello che la miseria del dopoguerra non offriva. Scavando negli archivi della Cineteca e di piccoli enti privati che hanno messo a disposizione rarissime immagini di repertorio, recuperando un primo lavoro fatto per l'ottantesimo anniversario della morte del ciclista (dove parla anche un testimone oculare delle vittorie francesi), Bottecchia, l'ultima pedalata riesce così a ricostruire le gesta di un campione e insieme lo spirito di quei tempi eroici. - Paolo Mereghetti (Il Corriere della Sera, 20 ottobre 2008)

Maggiori informazioni sulla realizzazione del documentario, nella sezione Produzioni televisive di questo sito.

 


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CARTOLINE DAL GRANDE SCHERMO
I sentieri della gloria: in viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della grande guerra; Ritorno al Tagliamento: con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di "Addio alle armi" di Hemingway: due reportage di Gloria De Antoni realizzati con la collaborazione amichevole di Oreste De Fornari; DVD, 2007; dur. 103' più extra; allegato: saggio di Carlo Gaberscek.

EUR 15,00

"Nel 2005 Monicelli (15 maggio 1915) ha compiuto 90 anni, ma è stato anche il 90° anniversario dell'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale. Davanti a una moviola il regista commenta i filmati del viaggio che nell'estate 2004 fece sui luoghi friulani dove fu girato La grande guerra (1959). Il ritorno sui vecchi set (Gemona, Venzone e Palmanova) ha fornito l'occasione di incontrare tra una piazza e un'osteria, quegli anziani friulani che, comparse o spettatori seguirono la lavorazione del film. Fa gli onori di casa lo storico cinefilo Carlo Gaberscek, autore con Livio Jacob del volume Il Friuli e il cinema . Con i suoi ricordi e riflessioni, non privi di risvolti della sua ironia toscano–romana, Monicelli ci mette il sale." – Il Morandini, 2006
EXTRA: Carlo Mazzarella incontra a Venzone Alberto Sordi e Vittorio Gassman (1959); interviste di Gloria De Antoni con l'attore Mario Valdemarin, con lo sceneggiatore Furio Scarpelli e con la costumista Bruna Parmesan (2007).

Ritorno al Tagliamento: con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi di Addio alle armi di Hemingway (2006)
Mezzo secolo dopo la realizzazione di Addio alle armi (1957), Gloria De Antoni e Carlo Gaberscek tornano suii luoghi friulani visitati da Ernest Hemingway e incontrano le persone che lo hanno conosciuto e ospitato.
Ma Ritorno al Tagliamento, è anche un'occasione per ripercorrere il set delle riprese del kolossal di David O. Selznick, avendo come testimoni di quella complessa lavorazione Franco Interlenghi e Antonella Lualdi, oltre alle tante comparse di Venzone che con i loro ricordi contribuiscono a rievocare l'impatto creato in quei giorni dall'irruzione del mitico mondo hollywoodiano in un piccolo centro di provincia friulano.
EXTRA:  Hemingway nei ricordi della Contessa Kechler di Michele Federico (2007); A pranzo con Franco e Mario di Gloria De Antoni (2007).

Per ulteriori informazioni su I sentieri della gloria e su Ritorno al Tagliamento si vedano le Produzioni televisive della Cineteca del Friuli.

 


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DOPPIO SGUARDO SULLA GRANDE GUERRA
di Lucio Fabi e Giampaolo Penco; DVD, 2006; dur. 152'.

ESAURITO

Com’è lontana la guerra vera da quella che appare sul grande schermo. I fanti sorridono guardando verso l’obiettivo, assaggiando il rancio (sicuramente “ottimo e abbondante”...), si preparano scrupolosamente all’assalto, scrivono lettere e cartoline ai propri cari. Ma questa, ovviamente, è tutta propaganda, pellicola girata da operatori al servizio degli alti comandi per inviare messaggi rassicuranti a casa, mobilitare i sentimenti patriottici, preparare ai successivi, immani sforzi bellici.
Per conoscere la verità c’è dunque bisogno di un “Doppio sguardo sulla Grande Guerra”: proprio come propone la Cineteca del Friuli (la stessa che organizza le fenomenali Giornate del Cinema Muto): accanto alle immagini “addomesticate”, le visioni terrificanti di soldati che escono dalle trincee per andare a morte certa, i bombardamenti incessanti, le fiumane di profughi e prigionieri. E inoltre, il fronte visto dall’altra parte, il “miracolo” di Caporetto (così fu per gli austro-ungarici), la crudeltà dei “barbari” italiani, la “liberazione” del Friuli.
Ma non è tutto: il primo dei due dvd inseriti nel cofanetto contiene un documentario curato da Lucio Fabi e Giampaolo Penco, che abbina alle immagini d’epoca la lettura delle lettere dei fanti. Dall’inferno all’inferno: a Gorizia un giovane soldato racconta di dormire nel cimitero, tra le bare di una grande tomba di famiglia. Immediatamente i fotogrammi perdono ogni aura di gloria posticcia, diventando allucinata testimonianza di una tragedia senza pari.
Il secondo dvd raccoglie straordinari materiali d’epoca, presentati in ordine cronologico e scelti con assoluto scrupolo filologico, come testimonia il libretto di accompagnamento, in cui Fabi ricorda la sterminata produzione cinematografica “dal vero” realizzata nel corso della Grande guerra. - LUIGI PAINI, Vite in trincea, Il Sole 24 Ore, 12 novembre 2006

Maggiori informazioni su questo DVD, nella sezione Progetti speciali di questo sito.

 


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IL PAESAGGIO FRIULANO NEL DOCUMENTARIO CINEMATOGRAFICO 1910-1969
DVD, 2006; dur. 87'
Con un saggio di Carlo Gaberscek.

EUR 15,00

Il cinema nasce dal documentario. Inizialmente, infatti, viene percepito ed apprezzato come mezzo per conoscere realtà lontane – luoghi, cerimonie ufficiali, personalità, avvenimenti sportivi, episodi di cronaca in grado di colpire l’immaginazione di un pubblico che diventa sempre più numeroso e curioso ma anche realtà più vicine e quotidiane. Questo DVD raccoglie otto preziosi documenti che testimoniano 60 anni di cinema in Friuli, dal 1910, data del più antico film sopravvissuto, sino alla fine degli anni Sessanta, allorché la consuetudine di proiettare documentari nelle sale cinematografiche scomparve.
Ne sono autori cineasti celebri come Michelangelo Antonioni e Romolo Marcellini e personalità ingiustamente dimenticate come Antonio Seguini De Santi, Piero Zorattini o Giorgio Trentin. La raccolta dà la possibilità allo spettatore di “visitare” alcune località del Friuli oggi profondamente trasformate; di soffermarsi sul lavoro contadino, artigianale e industriale negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta e di apprezzare le bellezze artistiche di Grado, Aquileia, Udine e Gemona, l’architettura tradizionale della Carnia e quella moderna di Lignano Sabbiadoro.

Film presenti nell’antologia
GRADO E LA LAGUNA DI AQUILEJA (Cines, Roma, 1910); lunghezza originale: 113 m.; 2’30’’; da un positivo 35mm colorato meccanicamente donato alla Cineteca del Friuli dal National Film and Television Archive-British Film Institute di Londra.

IL FRIULI (Cineguf, Udine, 1936-1942) di Giuseppe Francescato, Orama Lestuzzi, Fausto Magnani e Maurizio Sanvilli; 20’30’’; dalla copia su pellicola invertibile Agfacolor a 16mm di Luigi Francescato.

RITRATTO DI UN PAESE (Tempo in cammino, Roma, 1949); produzione e regia: Romolo Marcellini; fotografia(bianco e nero) : M. Bonicatti; operatore: A. Alessandri; montaggio: P. Giomini; adattamento musicale: V. Chiti; edizioni Fortuna, Roma; 289 m.; 10’; dalla copia nitrato 35mm di Enrico Mazzoli.

SETTE CANNE, UN VESTITO (Artisti Associati per ICET-Industrie Cinematografiche e Teatrali, Milano, 1949); regia: Michelangelo Antonioni; fotografia (bianco e nero): Giovanni Ventimiglia; organizzazione: Vieri Bigazzi; lunghezza originale: 284 m.; 10’; dal positivo 35mm ricavato dal controtipo negativo ottenuto dalla copia nitrato depositata presso la Cineteca del Friuli dalla Caffaro SPA (già Chimica del Friuli) di Torviscosa.

AQUILEIA (Panar-Film, 1954); regia: Piero Zorattini; soggetto: Prof. G.B. Brusi, Ing. V. De Grassi, Bruno Ianovitz; montaggio: Carlo Pozzi; commento: B. Ianovitz; musica: Fabor edizioni Sonzogno; organizzazione: Ennio Pintor; fotografia (Ferraniacolor): Piero Zorattini e Nichi Tromby; realizzato sotto gli auspici dell’Associazione Nazionale “Pro Aquileia” presieduta dal cav. del lavoro Franco Marinotti; lunghezza originale: 235 m.; 8’; da una copia positiva 35mm depositata presso la Cineteca del Friuli dalla Caffaro SPA (già Chimica del Friuli) di Torviscosa.

DONGJE IL FOGOLÂR (Vette Filmitalia, 1963); regia: Giorgio Trentin; organizzazione: Ugo Novello; fotografia (a colori): Berto Birello; assistente: Gianni Birello; musica: Egisto Macchi, edizioni musicali Rete; gli interni sono stati gentilmente concessi dalle famiglie Bierti e Montini e dalla Locanda Centrale di Gemona del Friuli; 10’; da una copia a 35mm ricavata da un internegativo ottenuto dal positivo 35mm conservato dall’autore.

LIGNANO (Azienda Autonoma di Soggiorno di Lignano, 1963) di Antonio Seguini De Santi; a colori; 11’30’’; dalla copia positiva 16mm donata alla Cineteca del Friuli all’autore.

ARCHITETTURA RUSTICA IN CARNIA (1969); regia: Giorgio Trentin; fotografia (a colori): Berto Birello; musica: F. Cavaliere; montaggio: Giorgio Pelliccia; 14’; dalla copia positiva 35mm donata alla Cineteca del Friuli dall’autore.