TUROLDO, IL FRIULI, "GLI ULTIMI"

FOTO DI ELIO CIOL SUL SET DEL FILM
14 dicembre 2002 - 30 marzo 2003

Nell’inverno del 1962, quindici anni prima della realizzazione de L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi, nella campagna friulana, si gira Gli ultimi, storia di una povera famiglia di contadini all’indomani della terribile crisi del 1929, raccontata attraverso gli occhi di un ragazzo di dieci anni, Checo.
La realizzazione di questo film, uscito nel pieno del boom economico, fra lo scetticismo dei più, si deve al coraggio ed alla tenacia di David Maria Turoldo che riuscì a coinvolgere nel progetto Vito Pandolfi per la regia, Armando Nannuzzi, uno dei nostri più grandi "maestri della luce" per la fotografia, Carlo Rustichelli per le musiche, Leo Pescarolo, oggi affermato produttore, nei panni di aiuto regista. Il film fu interpretato da un ragazzino di Nomadelfia e da attori non professionisti, fra cui il fratello dello stesso Turoldo. Fu girato nell’arco di due mesi nella zona di Coderno di Sedegliano, sui colli di Buia, nel mulino nieviano di Glaunicco, a Craoretto di Prepotto. È stato utilizzato anche un tronco della ferrovia Udine-Cividale con vetture e locomotiva d’epoca.
A documentare l’impresa, padre Turoldo chiamò un suo amico di Casarsa, Elio Ciol, che, nel ruolo per lui inedito di fotografo di scena, scattò quasi duemila fotografie.
Inoltre, grazie alla sua sensibilità e capacità d’espressione, Ciol è riuscito con la sua arte a fare molto di più del riprendere le principali scene del film, compito ufficiale del fotografo di scena. Le sue immagini costituiscono una vasta documentazione che permette di ricostruire anche la vicenda umana dei protagonisti.
La prima del film avvenne a Udine, al cinema Centrale, la sera del 31 gennaio 1963. Successivamente nelle sale italiane riscosse scarsa attenzione. Ma il poco successo commerciale venne controbilanciato dagli apprezzamenti dei critici e degli intellettuali. Così scrissero del film: "Assoluta severità estetica" (Pier Paolo Pasolini); "Schietta e alta poesia" (Giuseppe Ungaretti); "Il linguaggio della verità" (Giacinto Spagnoletti); "Un atto di coraggio che è anche poesia" (Guglielmo Petroni).
Gli ultimi è stato restaurato nel 2001-02; a ottobre è stata pubblicata la videocassetta.