Carlo Gaberscek su COME DIO COMANDA (G. Salvatores, IT 2008)

Location della pedemontana friulana in “Come Dio comanda”
"Come Dio comanda”, prodotto dalla Colorado Film e da Rai Cinema, diretto da Gabriele Salvatores, è stato interamente girato in Friuli dal 12 febbraio al mese di maggio 2008. È la trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti (Premio Strega 2007): una storia dura, tesa, inquietante, violenta, piena di emozioni forti,  colpi di scena, di emarginazione, sopraffazione, rabbia, disperazione. Il regista ha precisato che, rispetto al libro, nel suo film “c'è una maggior ricerca dell'umanità dei personaggi, delle motivazioni che li spingono ad agire in un certo modo”. Ma, prima di plasmare i personaggi, Salvatores si è particolarmente impegnato nella ricerca delle location. Infatti,  nella fase di pre-produzione il regista, con l'assidua collaborazione di Gianluca Novel e Federico Poillucci della Friuli Venezia Giulia Film Commission, ha dedicato molto tempo ed attenzione alla ricerca dei luoghi, per dare corpo e suggestione a quel nord padano duro e freddo rappresentato nel romanzo, per mettere in scena quel profondo Nord con notti di nebbia, pioggia e fango che è l'antitesi di quelle atmosfere solari, abbaglianti che caratterizzavano “Io non ho paura”, felice esito della precedente collaborazione Salvatores-Ammaniti. Accompagnato da Novel e Poillucci a visitare la zona commerciale e industriale a nord di Udine all'inizio di novembre del 2007, dopo una breve sosta a Gemona, scendendo in auto dal centro storico, il regista rimane colpito dai “segni” dell'area industriale di Rivoli di Osoppo:  le sagome degli stabilimenti, le colonne di fumo,…E' da questa visione che cominciano a prendere forma, carattere quelli che saranno sullo schermo i luoghi di “Come Dio comanda”. Salvatores passa due ore con la sua videocamera tra le strutture industriali, i capannoni, i cumuli di carbone, le cataste di legname degli stabilimenti Fantoni e Ferriere Nord, e la vicina ferrovia. L'ambiente decisamente lo convince: ha già in mente scene, angolazioni, situazioni. Chiede informazioni sull'illuminazione notturna, che è prevista per molte sequenze del suo film. Per quanto riguarda la casa del protagonista, Rino Zena (Filippo Timi), che deve essere un edificio fatiscente, isolato, in mezzo al niente, “come un fungo sulla luna”, il regista riesce a individuarla in un ex casello della ferrovia Gemona-Sacile a Rivoli di Osoppo. Un capannone in disuso di fronte alle ferriere Nord è individuato come set per rappresentare un fast food. Vengono poi scelte la scuola di Maiano e la chiesa di San Antonio a Farla, nonché il centro commerciale “Città Fiera” a Martignacco. La sceneggiatura richiede quindi la presenza di un fiume, per il quale però bisogna avere la certezza di una determinata portata d'acqua al momento delle riprese. Scartati il Ledra e il Rio Gelato (presso Osoppo), si trova finalmente il luogo adatto al ponte di Cornino, da cui si accede con relativa facilità al letto del Tagliamento. Occorre poi trovare una paese in pianura, che il regista vuole “ne' grande ne' piccolo”, un paese che si caratterizzi per il suo aspetto “grafico”, con linee rette, geometrie “razionali”. Felice si rivela la proposta di Gianluca Novel, che riesce a trovare quel particolare “look” grafico a Vajont (a tre chilometri a sud di Maniago), piccolo paese costruito ex-novo nel 1971 per ospitare i sopravvissuti di Erto e Casso. A Vajont vengono scelti come set l'ex-Scuola Americana, al cui interno è allestita la casa del personaggio soprannominato Quattro Formaggi (Elio Germano), e una vicina villetta per gli esterni della casa stessa. Si decide poi di utilizzare il piazzale di fronte all'Hotel Vajont e il campo giochi dietro la chiesa. Molte sono le location scelte nella pedemontana pordenonese e in zone più a sud: l'ospedale di Maniago (interni ed esterni); il paesaggio a livello della ferrovia Gemona-Sacile a Fanna (a un chilometro e mezzo ad est di Maniago); la Cava Coletto sul fiume Cellina presso Ponte Giulio, a breve distanza dal paese di Vajont (in una scena con il giovane Cristiano Zena, interpretato da Alvaro Caleca,, tra i cumuli di ghiaia); il distributore di benzina (distributore Api presso San Quirino, al km 13, a sud di Maniago, sulla statale 251); i magredi tra Vivaro e San Foca per scene con furgone; il Deposito Giordani di Pordenone per la scena di un concerto rock con il trio “Tre allegri ragazzi morti” in un centro sociale. La sceneggiatura prevede poi una stradina secondaria, che, partendo dalla pianura, giunge a un bosco molto fitto. Gabriele Salvatores, ritornato in Friuli per una seconda fase di sopralluoghi alla fine di novembre del 2007, accoglie con interesse la proposta di Federico Poillucci relativamente al bosco di San Lorenzo in Val Còlvera, a breve distanza dalla strada che da Maniago porta a Frisanco. Essendo una location molto importante nella storia raccontata dal film, il regista vuole informazioni sulle condizioni di luce nelle varie ore del giorno e sulle condizioni della vegetazione nel mese di febbraio, ovvero all'epoca delle riprese. Poillucci  porta poi il regista alla vicina diga di Ravedis, in Valcellina. Pur non essendo prevista una diga nella storia da portare sullo schermo, il regista si dimostra entusiasta e decide di utilizzarla nella scena in cui il protagonista Rino Zena si reca a cercare lavoro in un cantiere edile. La costruzione di questa intelaiatura geografica e ambientale del film viene perfezionata a metà dicembre del 2007 grazie ai sopralluoghi tecnici del regista, accompagnato dalla scenografa, dal direttore della fotografia, il capo elettricista, il capo macchinista e il responsabile degli effetti speciali. (Segnâi di lûs: Riviste furlane di cine, n. 7,  2008)

COME DIO COMANDA di Gabriele Salvatores, con Filippo Timi (Rino Zena), Alvaro Caleca (Cristiano Zena), Elio Germano (4 formaggi), Fabio de Luigi (Beppe Trecca), Angelica Leo (Fabiana). Sceneggiatura (dall'omonimo romanzo): Niccolò Ammaniti, Gabriele Salvatores, Antonio Manzini; fotografia: Italo Petriccione; scenografia: Rita Rabassini; musica: Mokadelic. 103 min. Ambientazione: Gemona del Friuli / Osoppo / Maniago / Vajont / Frisanco / Farla di Majano / Pordenone / Torreano di Martignacco. Produzione: Colorado Film, Rai Cinema, Italia 2008, 103 min. Periodo delle riprese: 11 febbraio 2008 - 29 aprile 2008. (Presentato al Sociale il 16, 17, 18 gennaio 2009)

 

 

 
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