COMUNICATI STAMPA 2003

 

 

20 agosto 2003
LA VOCE DI GIUNI RUSSO PER LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO
Alla 22a edizione delle Giornate del Cinema Muto, in programma a Sacile dall'11 al 18 ottobre 2003, un evento musicale di grande rilievo con la partecipazione di Giuni Russo che, per la prima volta nella sua carriera, si cimenta con il commento a un film muto. Il titolo scelto per la straordinaria performance della cantante siciliana è Napoli che canta di Roberto Roberti, padre di Sergio Leone, per il quale Giuni Russo ha riarrangiato, con la collaborazione del maestro Michele Fedrigotti, motivi classici della tradizione partenopea e canzoni nuove. La rare occasioni di poter ammirare in concerto Giuni Russo, oltre al valore assoluto della sua arte, rendono l'evento di sabato 18 ottobre, al Teatro Zancanaro di Sacile, un'occasione imperdibile per tutti gli amanti del cinema e i numerosissimi estimatori della cantante.
Oltre a questo, molti sono gli appuntamenti proposti dalle Giornate. A partire dalla retrospettiva dedicata alla celebre coppia Cooper & Schoedsack, cui dobbiamo King Kong, di cui peraltro si festeggia quest'anno il settantesimo anniversario e di cui si attende un remake da record firmato Peter Jackson. Particolare attenzione viene dedicata a Merian C. Cooper con una mostra, curata da James D'Arc, di fotografie ed oggetti personali esposti per la prima volta in Europa provenienti dalla collezione Merian C. Cooper conservata dalla Harold B. Lee Library, Brigham Young University (Utah). La biografia di Cooper giustifica tale interesse considerandone sia il percorso artistico, che l'ha portato dalla regia alla produzione, tra il 1947 e la metà degli anni Cinquanta, dei capolavori Argosy Pictures di John Ford (da La croce di fuoco a Un uomo tranquillo a Sentieri selvaggi), sia le vicende personali, che l'hanno visto protagonista in armi sui teatri delle due guerre mondiali e grande viaggiatore. E proprio il viaggio è il tema dominante delle Giornate di quest'anno, nella retrospettiva curata da Kevin Brownlow sul cinema di esplorazione che, assieme ai film di Cooper & Schoedsack – Ra-mu, Grass, Chang, The Four Feathers, Rango – presenta opere di grande interesse come il diario di viaggio da Mombasa al Cairo in automobile del 1929 del cartografo ed esploratore ungherese, conte Laszlo de Almàsy, il vero "Paziente inglese"; il film dedicato alla spedizione polare di Umberto Nobile; una sezione sul cinema thailandese; e il famoso Redskin, epopea degli indiani, che sarà accompagnato musicalmente da un gruppo di nativi americani.
Tra gli altri film che non mancheranno di suscitare interesse, il primo Frankenstein; un Roscoe Arbuckle perduto; una retrospettiva sul grande attore russo Mosjoukine; le opere dei fratelli Manaki, i "Lumière dei Balcani"; rari documenti su Mussolini, sulla Duse, su Carnera e sulle prime evoluzioni aeree, in occasione del centenario del volo; nonché il capolavoro che aprirà il festival, sabato 11 ottobre, Visages d'enfants di Jacques Feyder, con la nuova partitura di Antonio Coppola eseguita dall'Octuor de France e diretta dall'autore.
Da non dimenticare la presenza a Sacile, per l'omaggio a Jonathan Dennis, del maestro del cinema d'animazione Richard Williams, premio Oscar nel 1973 per il cortometraggio A Christmas Carol e nel 1989 per Chi ha incastrato Roger Rabbit.

30 luglio
LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO 2003:
IL PIACERE DELL'ESPLORAZIONE
Le Giornate del Cinema Muto, che da sempre perseguono l'esplorazione del cinema, intendono unirla più che mai, alla prossima, XXII edizione, con il piacere di un viaggio nel tempo e nello spazio. Il programma che si svolgerà al Teatro Zancanaro e al Cinema Ruffo di Sacile, dall'11 al 18 ottobre 2003, percorrerà una molteplicità di esotismi, abbandonandosi agli sguardi di un cinema "bigger than world".
LE SEZIONI

Al centro saranno un'ampia rassegna - Cooper & Schoedsack e il cinema di esplorazione - curata da Kevin Brownlow, sulla traccia di una sezione del suo epocale volume The War, the West, and the Wilderness, e una mostra il cui titolo si rifà al "motto delle tre D" della Cooper-Schoedsack Productions - Distant, Difficult, and Dangerous: The Life and Films of Merian C. Cooper (Distante, Difficile e Pericoloso: la vita e i film di Merian C. Cooper) - curata da James d'Arc. Esse renderanno omaggio alla coppia di cineasti Merian Coldwell Cooper (1893-1973) ed Ernest Beaumont Schoedsack (1893-1979), a tutti noti per "King Kong", ma già all'epoca del muto maestri nell'incarnare l'anima lumièriana del cinema nel corpo di uno spettacolo lussureggiante, che travolge ogni distinzione tra fiction e realtà.
Il programma includerà tutti i loro film muti, Ra-mu, Grass, Chang, The Four Feathers, Rango, e opere di altri registi nella linea del loro cinema: The Silent Enemy (1930) di Richard Carver, Stampede (1928) dei coniugi Treatt, Simba (1928) di Martin e Osa Johnson, White Shadows of the South Seas (1928) di W.S. Van Dyke (da un progetto di Flaherty), Stark Love (1926) di Karl Brown, capolavoro solitario del cinema americano, With Byrd to the South Pole (1930) di Willard van de Veer, The Viking (1931) di Varick Frissell. Altri documenti presentati nella sezione video completeranno la rassegna.
La mostra, che sarà allestita presso la Galleria degli Affreschi di Palazzo Flangini-Biglia, sarà costituita da materiali originali provenienti dalla collezione Merian C. Cooper conservata dalla Harold B. Lee Library, Brigham Young University (Utah).
I viaggi di questa sezione, che ci porteranno in territori assurti a una bellezza mitologica, dal Kurdistan e dal Siam dei capolavori di Cooper e Schoedsack, al mondo dei pellerossa al tramonto di Carver, dall'Africa ai Mari del Sud, troveranno altri prolungamenti nel programma.
Mosjoukine: i sentieri dell'esilio
è il titolo dell'omaggio alla carriera e al talento di Ivan Il'ic Mozzuhin (1889-1939). Dopo la sua prima apparizione sullo schermo, nel 1911, con Krejcerova sonata (La sonata a Kreutzer), Mozzuhin divenne in pochi anni la star più in vista dell'industria cinematografica russa. In seguito alla rivoluzione bolscevica, espatriò con altri cineasti in Turchia e da qui, dopo un viaggio periglioso, raggiunse la Francia. Dopo un periodo di grande successo, sia in Francia (dove diventò famoso come Mosjoukine) che in Germania, con l'arrivo del sonoro la sua stella tramontò. Che egli fosse diventato l'immagine sublime dell'attore, lo prova anche il mito in cui fu inconsapevolmente coinvolto, quello dell'"esperimento Kulesov" che rivelava l'intercambiabilità delle sue espressioni.
La rassegna presenterà, del periodo russo, gli adattamenti cinematografici di Protazanov di La dama di picche (Puskin) e di Padre Sergio (Tolstoj), in cui Mozzuhin ci regala due magnifiche interpretazioni. Del periodo francese ci saranno, tra gli altri, Le Brasier ardent, diretto dallo stesso Mozzuhin, e la versione condensata del serial La Maison du mystère.
Giunge al settimo anno il Progetto Griffith. La monumentale retrospettiva dedicata al padre del cinema mondiale, iniziata nel 1997 e programmata fino al 2008, prosegue con la presentazione dei film del 1913, tra cui alcuni classici come The Battle of Elderbush Gulch e il lungometraggio Judith of Bethulia. Il programma sarà accompagnato dal settimo volume di The Griffith Project coedito con il British Film Institute.
A oriente del sole, a occidente della luna: il cinema muto in Thailandia
segna una nuova tappa del lungo viaggio delle Giornate nella memoria cinematografica del mondo. Con esso scopriremo il volto natio del Siam esotizzato da Cooper e Schoedsack in Chang: la Thailandia, un paese ricco di tradizioni produttive ma segnato dalla perdita della stragrande maggioranza dei film realizzati nei primi vent'anni del '900. Grazie all'aiuto della Cineteca Nazionale di Bangkok e con la collaborazione dell'esperto archivista australiano Ray Edmondson, le Giornate presenteranno i film thailandesi muti attualmente conservati: riprese di attualità e il film a soggetto The Magic Ring, realizzato dal re Prajadhipok, che fu uno dei cineasti amatori più significativi del periodo.
La terza tranche di restauri di film americani, inclusi nel progetto Saving the Silents, comprenderà titoli quali un altro tassello esotico, The Mystery of the Hindu Image (1914) di un Raoul Walsh anche protagonista nella sua prima opera da regista conservatasi; una commedia sublime di Lubitsch, The Marriage Circle (1924); e inoltre un film con Henry King attore e sceneggiatore, uno con Fairbanks su soggetto di Anita Loos...
Fratelli Manaki, il vero sguardo di Ulisse
, programma dedicato ai due "Lumière dei Balcani", Ianaki e Milton Manaki, autori del più affascinante corpus di immagini dei Balcani nella prima metà del XX secolo, presenterà tutta la loro opera conservata dalla Kinoteka na Makedonia, inclusi alcuni film rimasti non sviluppati, che hanno ispirato la mitologia angelopoulosiana.
Con questo programma, che toccherà l'esotismo di un'Europa ai confini dell'Asia, il festival si avventurerà verso le scoperte dentro il cinema centroesteuropeo, che comprenderanno un'accoppiata melodrammatica, costituita dall'ungherese Vihar után e dal capolavoro serbo Gresnica bez greha, e un altro approccio all'opera di uno dei maggiori registi tedeschi, Hans Steinhoff: Angst, dal racconto di Stefan Zweig che ispirerà l'omonimo film di Rossellini.
GLI EVENTI MUSICALI
Come sempre, tutti i film muti in programma saranno presentati con accompagnamento musicale dal vivo. Mai così numerosi, gli eventi speciali, si susseguiranno nel corso della settimana:
- Sabato 11 ottobre (serata inaugurale): Visages d'enfants (1923-1925) di Jacques Feyder accompagnato dalla nuova partitura di Antonio Coppola eseguita dall'Octuor de France. L'opera è presentata in collaborazione con l'associazione francese "Innocence en Danger".
- Domenica 12 ottobre: Chang di Cooper e Schoedsack. Accompagnamento originale di Hugo Riesenfeld orchestrato da Phil Carli ed eseguito da un ensemble di sei musicisti.
- Mercoledì 15 ottobre: Redskin, diretto nel 1929 da Victor Schertzinger, con sequenze in Technicolor. Presentato con la collaborazione dello Smithsonian National Museum of the American Indian, questo documento spettacolare dell'epopea dei pellerossa sarà accompagnato da due musicisti di origine indiana, Brad Kahlhamer e Laura Ortman.
- Sabato 18 ottobre (serata finale): Napoli che canta (1926) di Roberto Roberti (il padre di Sergio Leone) accompagnato da canzoni napoletane interpretate allo Zancanaro da una delle grandi voci della musica italiana, Giuni Russo.
LE MANIFESTAZIONI COLLATERALI
Per l'ottavo anno consecutivo, FilmFair, fiera del libro e del collezionismo cinematografico, organizzata in collaborazione con la Camera di Commercio di Pordenone, propone per tutta la settimana del festival, presso l'ex chiesa di San Gregorio, incontri quotidiani con gli autori e stand sempre più ricchi di libri, dvd, vcd, cd-rom e video di case editrici da ogni parte del mondo. Accanto alle novità editoriali, si troveranno i pezzi da collezione, le vecchie fotografie, i poster.
Le Giornate sacilesi saranno scandite anche dal calendario degli incontri e seminari con studiosi e docenti organizzati nell'ambito del Collegium, che celebra il suo quinto compleanno, mentre una novità assoluta sarà la Scuola di Musica e Immagini: lezioni quotidiane tenute dai pianisti delle Giornate e dirette alla formazione di pianisti specializzati nell'accompagnamento di film muti.
Il giorno 13 ottobre, in collaborazione con il Coordinamento Europeo dei Festival Cinematografici, si terrà una tavola rotonda su "La preservazione del patrimonio cinematografico: problemi e possibili soluzioni".
Lo studioso neozelandese Jonathan Dennis, prematuramente scomparso, sarà ricordato per il secondo anno con una conferenza tenuta in suo onore. Dopo quella già memorabile del musicista Neil Brand, sarà la volta del mito dell'animazione Richard Williams, premio Oscar nel 1973 per il cortometraggio A Christmas Carol e nel 1989 per Chi ha incastrato Roger Rabbit.


18 aprile 2003
LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO PIANGONO LA MORTE DI SIR J. PAUL GETTY, KBE
Tra le istituzioni culturali che piangono la morte di John Paul Getty II, miliardario filantropo e patrono delle arti scomparso ieri 17 aprile a Londra, ci sono anche le Giornate del Cinema Muto.
Oltre che di alcuni dei maggiori musei e istituzioni culturali britannici, come il BFI e la National Gallery, Sir Paul era infatti sponsor generoso e discreto anche del festival friulano. La sua prima donazione, di ben 100.000 sterline, risale al 1995, centenario del cinema ma anche uno dei momenti di maggiori difficoltà finanziarie per Giornate, che quell'anno avevano organizzato importanti quanto dispendiosi eventi come la mostra sul precinema, cui era seguita la pubblicazione del prestigioso volume Luce e Movimento. Da allora egli non aveva mai fatto mancare il proprio aiuto al festival, con contributi annuali regolari di 10.000 sterline.
Grande appassionato di cinema fin da giovane, Getty aveva vissuto in Italia all'epoca della "dolce vita" frequentando i maggiori cineasti del nostro Paese.


20 gennaio 2003
LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO TRA I MIGLIORI DIECI FESTIVAL AL MONDO: I
N UN LIBRO DEL CRITICO DEL LOS ANGELES TIMES KENNETH TURAN UN CAPITOLO TUTTO DEDICATO AL FESTIVAL
Se Cannes e Sundance sono tra gli eventi cinematografici più imponenti e di maggiore spicco a livello internazionale, le Giornate del Cinema Muto si collocano tra le manifestazioni che meglio guidano il pubblico alla scoperta della vera natura e delle origini della settima arte. E' quanto afferma, dall'alto della sua esperienza, il critico cinematografico del Los Angeles Times Kenneth Turan nel suo libro Sundance to Sarajevo, pubblicato dalla University of California Press: un "giro" tra quelli che l'autore considera i dieci più importanti festival cinematografici al mondo e di cui è frequentatore abituale.
In un capitolo interamente dedicato alle Giornate, intitolato "Pordenone", il giornalista americano esplora anche il background pordenonese e friulano in cui il festival è nato e cresciuto. Il capoluogo, di cui ricorda l'antico nome Portus Naonis e le origini di porto fluviale, è oggi un attivo e prosperoso centro industriale e commerciale che, spiega Turan, sebbene meta di pochi turisti sa accogliere e allietare i suoi ospiti con le belle vetrine di Corso Vittorio Emanuele e "quei confortevoli ed eleganti ristoranti da cui non si vorrebbe mai uscire". Proseguendo nella sua esplorazione del territorio, cita altri centri regionali come Aquileia, la sua basilica e i suoi mosaici, Udine e la sua piazza principale, Cividale con il Tempietto Longobardo e naturalmente Sacile e il Teatro Zancanaro, dove le Giornate si sono trasferite già da qualche anno. Il critico ripercorre due decenni di festival, dalla mitica retrospettiva del 1982 su Max Linder organizzata da Cineteca del Friuli e Cinemazero e passata alla storia come la prima edizione delle Giornate, svoltasi alla presenza di un pugno di critici, fino al successo e alla fama internazionale che oggi consente di presentare centinaia di pellicole provenienti da archivi di tutto il mondo e di accogliere in regione poco meno di un migliaio tra critici, archivisti, studiosi, docenti, studenti e appassionati, tutti testimoni del cosiddetto "silent revival", l'interesse per il cinema muto rinato ovunque negli ultimi due decenni e nel quale le stesse Giornate hanno avuto un ruolo fondamentale.
E dalla Francia arriva un altro riconoscimento importante. Il Ministero della Cultura ha infatti recentemente insignito Paolo Cherchi Usai, membro del direttivo delle Giornate oltre che direttore del dipartimento film alla George Eastman House di Rochester, del titolo di Chevalier des Arts et des Lettres per il suo contributo alla causa del restauro del film e della valorizzazione del patrimonio cinematografico. Si tratta di una delle quattro onorificenze della Repubblica Francese, attribuite a personalità che si sono distinte a livello internazionale nel campo delle arti e delle scienze.