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Anno festival Sezione festival
2022 EVENTI SPECIALI

Titolo film NANOOK OF THE NORTH
Titolo alternativo 1 (Nanouk)
Titolo alternativo 2 (Nanouk l’esquimese)
Titolo alternativo 3
Paese US/France
Data uscita 11 giugno 1922
Produzione Robert J. Flaherty, Revillon Frères
Regista Robert J. Flaherty

Formato   Velocità (fps)
DCP  
     
Lunghezza   Durata
  85'

Fonte copia Library & Archives Canada, Ottawa
   
Note copia did./titles: ENG

Cast
Allakariallak (Nanook), Maggie Nujarlutuk (Nyla), Cunayou (la figlia/the daughter), Philipoosie (Allegoo, il figlio/ the son), Bob Stewart (il commerciante/trading post agent)
 
Altri credits
scen:Robert J. Flaherty, Frances H. Flaherty. did/titles: Carl Stearns Clancy, Robert J. Flaherty. photog: Robert J. Flaherty, asst. “Harry Lauder”, Bob Stewart. mont/ed: Carl Stearns Clancy, Robert J. Flaherty, Charles Gelb. dist: Pathé Exchange
 
Altre informazioni
Partitura composta e diretta da/Score composed and conducted by Gabriel Thibaudeau.
Esecuzione dal vivo: quartetto di flauti dell’Orchestra San Marco con le cantanti di gola inuit Lydia Etok e Nina Segalowitz e i solisti Alberto Spadotto e Anna Viola; alle percussioni, Frank Bockius. / Performed live by a quartet of flutes from the Orchestra San Marco, Pordenone, with Inuit throat-singers Lydia Etokf and Nina Segalowitz, and vocal soloists Alberto Spadotto and Anna Viola; with Frank Bockius on percussion.
 
Scheda film
La musica
A 45 gradi sotto zero i suoni si percepiscono a malapena: con un freddo del genere non potrebbero andare lontano. Eppure, per più di diecimila anni, gli Inuit hanno ascoltato il vento che accarezza la neve, l’ululato dei cani, lo scricchiolio dei pattini delle slitte, le grida di migliaia di oche selvatiche in volo all’arrivo dell’autunno, lo scrosciare dei fiumi in primavera. Ascoltano la voce degli anziani, portatori di saggezza; la voce dei bambini, portatori di speranza. E il silenzio. L’assordante silenzio.
E poi i Kabloonak, i bianchi, con le loro grandi vele, le loro enormi navi; e le loro macchine da presa.
C’è un passatempo che appassiona gli Inuit durante le lunghe notti polari. Si chiama Katajak, un gioco vocale in cui le donne, una di fronte all’altra, si passano le voci ritmicamente, rimbalzandole a vicenda fino a scoppiare in una gran risata! Raccontano così il proprio universo. Guarda caso, le loro canzoni si chiamano “Il cane“, “Il fiume“, e così via. Questa partitura per Nanouk riecheggia il loro gioco saltando da uno strumento all’altro, volteggiando come neve nel sole in controluce. Quattro flauti rispondono a quattro cantanti, due Kabloonak e naturalmente due Inuit. I due quartetti sono punteggiati dalle percussioni:ora meditative, ora ansimanti. Ho tentato così, con questi respiri condivisi, di celebrare l’indicibile gioia di essere vivi, di porgere un tributo alla forza indimenticabile nel sorriso di Nanuk.
È ovvio che questo concerto non potrebbe avere luogo senza la generosa collaborazione di Nina Segalowitz, Lydia Etok, e dei musicisti dell’Orchestra San Marco di Pordenone. Tutti meritano la nostra gratitudine.
Nakurmiik! (Grazie, in lingua Inuktitut.) – Gabriel Thibaudeau