torna alla ricerca torna alla ricerca   English

Anno festival Sezione festival
2013 Cinema d’animazione - Cartoni animati sovietici

Titolo film ODNA IZ MNOGIKH
Titolo alternativo 1 [Una fra le tante]
Titolo alternativo 2 [One of Many]
Titolo alternativo 3
Paese USSR
Data uscita 1927
Produzione Mezhrabpom-Rus
Regista

Formato   Velocità (fps)
35mm   21
     
Lunghezza   Durata
444 m.   18'20"

Fonte copia Gosfilmofond, Moscow
   
Note copia Didascalie in russo / Russian intertitles

Cast
Aleksandra Kudriavtseva (studentessa di cinema/a film school student)
 
Altri credits
scen: Nikolai Khodatayev, et al.; f./ph: Pavel Mershin; scg./des: Nikolai Khodatayev, Valentina Brumberg, Zinaida Brumberg, Olga Khodatayeva; aiuto regia/asst. dir: Tatiana Lukashevich
 
Altre informazioni
anim. (figure ritagliate e articolate/flat-figure marionettes [articulated cut-outs]), riprese dal vero/live action)
 
Scheda film
Uno dei più versatili tra i primi reparti d’animazione degli studi sovietici fu sicuramente quello organizzato dal Mezhrabpom-Rus con il concorso dei giovani diplomati presso il laboratorio sperimentale d’animazione dell’Istituto statale di cinema (Technicum).
Dopo la chiusura del laboratorio, uno dei suoi fondatori, Nikolai Khodatayev, iniziò a prendere commissioni da vari studi. Nel 1926, combinò animazione e riprese dal vero – e fu una delle prime volte in Unione Sovietica – in un breve filmato didattico sull’importanza della corretta formulazione degli indirizzi postali realizzato per la terza unità cinematografica del Goskino. Khodatayev riusò la stessa combinazione l’anno successivo in Odna iz mnogikh, una “comica animata” prodotta dal Mezhrabpom-Rus. Khodatayev ricordava come i suoi tentativi di combinare animazione e riprese dal vero fossero stati ispirati da un programma di film della serie Out of the Inkwell di Max Fleischer, che aveva visto a Mosca nel 1924 – anche se, come ebbe a dichiarare, gli era parso che i personaggi di Fleischer “galleggiassero nello spazio” e non fossero “sullo stesso piano degli oggetti fotografati”.
Probabilmente, Odna iz mnogikh può essere visto come una sorta di appendice a Potselui Meri Pikford (Il bacio di Mary Pickford, 1927, presentato alle Giornate 2008), una comica “rubata” sugli eccessi del fanatismo e dell’ammirazione per Hollywood, co-prodotta dal Mezhrabpom-Rus. La storia di Potselui Meri Pikford era stata costruita sul materiale documentario filmato durante una visita di Mary Pickford e Douglas Fairbanks in Unione Sovietica nell’estate del 1926; alcuni frammenti dello stesso materiale furono riutilizzati nella sequenza dal vero di Odna iz mnogikh.
Accanto alla Pickford e a Fairbanks (entrambi sia in versione live sia come personaggi disegnati), Odna iz mnogikh cita Griffith, Chaplin e altre personalità del cinema americano, come pure gli attori comici danesi Carl Schenstrøm e Harald Madsen, che erano molto popolari in Russia come “Pat e Patachon” ma che, ovviamente, non appartenevano alla cultura cinematografica americana.
Nel solco della bonaria ironia verso il cinema americano che già contraddistingueva Tainstvennoe koltso di Bushkin, Odna iz mnogikh si spinse parecchio oltre, riflettendo sul conflitto tra realtà e fantasia, con un probabile rimando alla sequenza del sogno di Sherlock Jr. (1924), che era apparso sugli schermi sovietici con il titolo Oderzhimyi (L’ossessionato).
Oltre ad alcuni ingegnosi effetti fotografici che legano l’azione dal vero ai segmenti d’animazione, Odna iz mnogikh si avvale di sfondi dal disegno molto raffinato – per esempio, nella scena dell’immaginario trasporto a Hollywood dell’eroina – realizzata dalla sorella di Khodatayev, Olga, e da Valentina e Zinaida Brumberg, già collaboratrici di Khodatayev in Kitai v ogne (Cina in fiamme, 1925) e future registe dell’élite sovietica dell’animazione.
Odna iz mnogikh fu uno degli ultimi – e forse non tra i più brillanti – omaggi sovietici al cinema americano e all’esotico dinamismo dello stile di vita d’oltreoceano. Il film uscì infatti nel momento in cui le produzioni nazionali stavano espellendo i film stranieri dal mercato sovietico.
La definizione poco lusinghiera di “favola grossolana” attribuita al film nel 1936 derivò molto probabilmente dall’esasperazione del pregiudizio ufficiale nei confronti dei prodotti culturali extra sovietici. Paradossalmente, la metà degli anni ’30 fu anche il periodo in cui l’animazione sovietica adottò con grande entusiasmo il metodo e lo stile di Walt Disney, ponendo di fatto fine alla carriera di Khodatayev e di alcuni tra i più creativi dei suoi colleghi animatori. – Sergei Kapterev