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Anno festival Sezione festival
2010 Tre maestri della Shochiku: Yasujiro Shimazu, Hiroshi Shimizu, Kiyohiko Ushihara

Titolo film KANGEKI JIDAI
Titolo alternativo 1 [L’età dell’emozione]
Titolo alternativo 2 [Age of Emotion]
Titolo alternativo 3
Paese Japan
Data uscita 1928
Produzione Shochiku
Regista Kiyohiko Ushihara

Formato   Velocità (fps)
35mm   18
     
Lunghezza   Durata
383 m.   19'

Fonte copia National Film Center, Tokyo
   
Note copia (dal/from 9.5mm)
Didascalie in inglese / English intertitles

Cast
Denmei Suzuki (Ishikura), Kinuyo Tanaka (Mihoko), Eiji Mita (Kashiwagi), Chieko Matsui (Junko), Dekao Yoko (studente A/Student A), Tokuji Kobayashi (studente B/Student B), Tatsuo Saito (insegnante/the teacher)
 
Altri credits
Hyakusuke Yoshida; f./ph: Bunjiro Mizutani
 
Altre informazioni
(Il National Film Center ha restaurato questo film nel 1998 a partire dall’unico elemento rimasto, un Pathé-Baby 9.5 ridotto e rimontato e donato da un collezionista privato. / The National Film Center restored this film in 1998 from the only extant element, a 9.5mm Pathé-Baby shortened and re-edited version donated by a private collector.)
 
Scheda film
Questo notevole film, che narra la storia di un giovane lacerato dal conflitto fra amore e amicizia, è ritenuto il miglior esempio delle pellicole di ambientazione universitaria girate da Ushihara dopo il suo ritorno dal soggiorno a Hollywood presso gli studi di Charlie Chaplin. Riproponendo l’abbinamento fra Denmei Suzuki e Kinuyo Tanaka, che avevano già recitato insieme in una precedente opera di Ushihara, Kindai musha shugyo (L’allenamento dei guerrieri moderni; 1928), esso contribuì a innalzare al rango di star Tanaka, attrice allora adolescente. Il film ottenne il vivo consenso della critica contemporanea: su Kinema Junpo, Juzaburo Suzuki lodò il trucco, la recitazione di Denmei Suzuki e la regia di Ushihara che, a suo avviso, collocava il film tra i migliori risultati fino ad allora conseguiti dal cinema giapponese. “Chi finora ha criticato il lavoro di Ushihara”, scrisse, “ora metterà probabilmente da parte le sue riserve e vorrà stringergli la mano.” Purtroppo, di quest’opera tanto importante sopravvive solo una copia frammentaria, che basta però a documentare la fresca vitalità della regia di Ushihara.
ALEXANDER JACOBY & JOHAN NORDSTRÖM