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Anno festival Sezione festival
2010 Tre maestri della Shochiku: Yasujiro Shimazu, Hiroshi Shimizu, Kiyohiko Ushihara

Titolo film TOKYO NO EIYU
Titolo alternativo 1 [A Hero of Tokyo]
Titolo alternativo 2 [A Hero of Tokyo]
Titolo alternativo 3
Paese Japan
Data uscita 1935
Produzione Shochiku
Regista Hiroshi Shimizu

Formato   Velocità (fps)
35mm   24
     
Lunghezza   Durata
1750 m.   64'

Fonte copia National Film Center, Tokyo
   
Note copia Didascalie in inglese / English intertitles

Cast
Yukichi Iwata (Kaichi Nemoto), Mitsuko Yoshikawa (Haruko Nemoto), Mitsugu Fujii (Kanichi Nemoto), Michiko Kuwano (Kayoko Nemoto), Hideo Mitsui (Hideo Nemoto), Tokkan-kozo (Kanichi as a boy), Mitsuko Ichimura (Kayoko as a girl), Jun Yokoyama (Hideo as a boy)
 
Altri credits
aiuto regia/asst. dir: Isao Numanami, Tai Ogiwara, Minoru Matsui, Hideo Oba; scen: Masao Arata; f./ph: Hiroshi Nomura; scg./des: Yoneichi Wakita
 
Altre informazioni
 
Scheda film
Film muto con partitura sincronizzata / Silent film with synchronized score.
Per sintesi narrativa e intensità di emozioni, questo tardo film di poco più di un’ora si può annoverare fra i gioielli dimenticati del cinema giapponese degli anni Trenta. La vicenda si impernia su Nemoto, vedovo e sedicente uomo d’affari, il cui unico figlio, Kanichi, è l’eroe del titolo. Nemoto si risposa; la nuova moglie è una vedova che ha già un figlio e una figlia. Si scopre però che gli affari di Nemoto sono null’altro che loschi imbrogli ed egli si dilegua, lasciando la moglie da sola con i tre bambini. Per mantenere la famiglia ella è costretta a lavorare come entraîneuse; cela ai ragazzi la disonorevole natura della sua occupazione, ma la verità emerge alcuni anni più tardi, quando la figlia viene respinta dalla famiglia del marito, che ha indagato sul suo passato.
Il film ci offre le vigorose prove di Mitsugu Fujii, che conclude con questo film la sua lunga e costante collaborazione con Shimizu, e Mitsuko Yoshikawa, specialista del genere haha-mono (“film sulle madri”). I critici coevi rilevarono la cupa atmosfera che contraddistingue i film di Shimizu di questo periodo: in effetti il regista descrive la famiglia giapponese con severità inesorabile, criticando in maniera sferzante i pregiudizi sociali che la assalgono dall’esterno e la minano dall’interno. Il film ha però un significato politico più ampio e William M. Drew ha richiamato l’attenzione sulla critica metaforica che esso rivolge all’imperialismo del governo militare dell’epoca. Per Drew, Tokyo no eiyu è “il film di Shimizu di maggior carica emotiva, spietato nella descrizione della tragedia umana e portatore di una visione che è probabilmente più fosca e disperata che in tutti gli altri”. Data la carica sovversiva della pellicola, forse sorprenderà sapere che essa riscosse un lusinghiero successo di critica e di pubblico.
ALEXANDER JACOBY & JOHAN NORDSTRÖM