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Anno festival Sezione festival
2010 Tre maestri della Shochiku: Yasujiro Shimazu, Hiroshi Shimizu, Kiyohiko Ushihara

Titolo film GINGA
Titolo alternativo 1 [La via lattea]
Titolo alternativo 2 [The Milky Way]
Titolo alternativo 3
Paese Japan
Data uscita 1931
Produzione Shochiku
Regista Hiroshi Shimizu

Formato   Velocità (fps)
35mm   18
     
Lunghezza   Durata
3868 m.   188'

Fonte copia National Film Center, Tokyo
   
Note copia Didascalie in inglese / English intertitles

Cast
Minoru Takada (Soichi Minegishi), Emiko Yagumo (Michiko, Terao’s daughter), Teruo Mori (Takuya, Michiko’s brother), Hideo Fujino (Kennosuke Terao, Michiko’s father, a businessman), Mitsuko Yoshikawa (Yoriko, Terao’s second wife), Hiroko Kawasaki (Terue, Soichi’s sister), Shinyo Nara (Eisaku Nagashima, secretary), Shinichi Himori (Kensuke Seki, painter), Tatsuo Saito (Shigeru Sakai, man of letters), Naoyo Yamagata (Kimiko, a hostess), Ryokichi Ishida (Shinji Kuroda, Soichi’s comrade)
 
Altri credits
scen: Tokusaburo Murakami; f./ph: Taro Sasaki
 
Altre informazioni
 
Scheda film
Mai proiettato prima d’ora in Occidente, almeno per quanto ci è dato sapere, Ginga è l’adattamento di un romanzo del popolare scrittore Takeo Kato, originariamente pubblicato a puntate su un quotidiano. Narra la storia di Michiko, figlia dell’uomo d’affari Terao, amata da Eisaku Nagashima. Ella rimane incinta in seguito alla violenza subita da Soichi, figlio dell’antica balia di lei, e sposa Nagashima (che non ama) per sfuggire al biasimo sociale. Nagashima diviene proprietario delle acciaierie Asahi, dove Soichi, divenuto ora un leader sindacale, guida i lavoratori nella lotta contro la direzione dell’azienda. Egli incontra così nuovamente Michiko…
Questo film in 15 rulli, diviso in due parti, fu girato in 20 giorni appena; a quanto sembra, attori e maestranze furono talvolta costretti a star su tutta la notte per portarlo a termine. Il critico Matsuo Kishi scrisse che “quando Shimizu lavora in fretta, vien fuori qualcosa di buono”. Pare che altri due registi della Shochiku, Yasujiro Ozu e Mikio Naruse, abbiano collaborato alla sequenza della corsa con gli sci. Il fatto che il film sia tratto da un’opera di consumo spiega la caratteristica miscela di melodramma e coscienza proletaria, ricollegabile al genere dei “film di tendenza” (keiko-eiga), politicamente orientato a sinistra e assai in voga tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta.
Shimizu, da parte sua, era assai più interessato al contenuto emotivo dell’opera. “Tralasciando per il momento la lotta di classe,” commentò, “sono profondamente persuaso che coloro che si amano possono anche ferirsi a vicenda. Il cosiddetto ‘amore’ può facilmente trasformarsi in odio, poiché l’odio stesso è una forma d’amore … Provare un odio intenso può essere un’emozione giustificabile se le circostanze non permettono al nostro amore di fluire naturalmente e liberamente. Ma anche così, che tragedia nel destino umano.”
ALEXANDER JACOBY & JOHAN NORDSTRÖM