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Anno festival |
Sezione festival |
2005 |
La luce dell’oriente: omaggio al cinema giapponese Shochiku 110 - Naruse 100 -- Prog. 11 |
Titolo film |
IZU NO ODORIKO |
Titolo alternativo 1 |
[LA DANZATRICE DI IZU] |
Titolo alternativo 2 |
[IZU DANCER / DANCING GIRL FROM IZU] |
Titolo alternativo 3 |
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Paese |
Japan |
Data uscita |
2 febbraio 1933 |
Produzione |
Shochiku |
Regista |
Heinosuke Gosho |
Formato |
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Velocità (fps) |
35mm |
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18 |
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Lunghezza |
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Durata |
8352 ft. |
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124' |
Fonte copia |
National Film Center, Tokyo |
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Note copia |
Didascalie in giapponese sottotitolate in inglese / Japanese intertitles, English subtitles. |
Cast |
Kinuyo Tanaka, Den Obinata, Tokuji Kobayashi, Kinuko Wakamizu, Eiko Takamatsu, Atsushi Arai, Ryoichi Takeuchi, Reikichi Kawamura |
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Altri credits |
sogg./story: dal romanzo di/from the novel by Yasunari Kawabata; adatt./adapt: Akira Fushimi; f./ph: Joji Obara |
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Scheda film |
Mizuhara è uno studente in viaggio a Izu, una zona ricca di sorgenti termali, dove incontra una compagnia teatrale itinerante e si innamora dell’attrice Kaoru, la sorella minore del capocomico, Eikichi. Quest’ultimo si è ridotto in miseria, avendo consumato tutta la sua eredità: un giorno viene a sapere che Zenbei, colui al quale aveva venduto una miniera, ha fatto fortuna; allora, furibondo, va da lui per ridiscutere i termini dell’accordo. Zenbei gli dice di portargli Kaoru, cosicché possa abbandonare la misera vita di attrice itinerante e sposare suo figlio. Vista la benevolenza di Zenbei, Mizuhara augura a Kaoru di essere felice e parte per Tokyo. Il film si basa su un famoso romanzo giovanile del premio Nobel Yasunari Kawabata, pubblicato nel 1926, che descrive l’idillio tra uno studente ed un’attrice nella splendida cornice naturale di Izu. Secondo alcuni, Kawabata aveva costruito il personaggio del giovane eroe modellandolo su di sé. Benché i romanzi pubblicati sui quotidiani popolari fossero spesso adattati per lo schermo, era raro che accadesse lo stesso per un esempio di letteratura pura come questo; il successo del film spalancò così le porte al genere dei “film letterari”. All’epoca della realizzazione di Izu no odoriko, Heinosuke Gosho era un affermato regista, avendo già diretto per la Shochiku più di 50 film muti. In effetti, la sua carriera era decollata quando gli fu affidata l’importantissima regia di Madamu to nyobo (La signora e mia moglie; 1931), il primo film parlato della Shochiku, un successo sia di critica sia di pubblico. Gosho comunque continuò perlopiù a dirigere film muti, girando solo occasionalmente qualche “talkie”. La sua consuetudine con l’arte muta è evidente in questo film, che rende con efficacia visiva il fresco lirismo del romanzo originale. – FUMIKO TSUNEISHI
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