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Anno festival Sezione festival
2005 EVENTI MUSICALI -- SHOCHIKU 110 – NARUSE 100 (La luce dell’oriente: omaggio al cinema giapponese - Prog. 3)

Titolo film ZANJIN ZANBAKEN
Titolo alternativo 1 [LA SPADA ASSASSINA DI UOMINI E DI CAVALLI]
Titolo alternativo 2 [SLASHING SWORDS / MAN-SLASHING, HORSE-PIERCING SWORD]
Titolo alternativo 3
Paese Japan
Data uscita 20 settembre 1929
Produzione Shochiku
Regista Daisuke Ito

Formato   Velocità (fps)
35mm   18
     
Lunghezza   Durata
1767 ft.   26'

Fonte copia National Film Center, Tokyo
   
Note copia Didascalie in giapponese sottotitolate in inglese / Japanese intertitles, English subtitles

Cast
Ryunosuke Tsukigata, Misao Seki, Kanji Ishii, Miharu Ito, Jinichi Amano, Dennosuke Ichikawa, Haruo Okazaki, Ryutaro Nakane, Shoko Asano
 
Altri credits
sogg./story, scen: Daisuke Ito; f./ph: Hiromitsu Karasawa
 
Altre informazioni
Restauro digitale / Digitally restored version.
Musica composta da / Music composed by Kensaku Tanikawa. Esecuzione dal vivo di / Performed live by Kensaku Tanikawa (piano), Toshiyuki Sakai (sassofono alto, flauto / alto saxophone, flute), Kota Miki (violoncello), Kumiko Takara (percussioni/percussion).
 
Scheda film
Leggendario film perduto del cinema giapponese, a lungo atteso da appassionati e studiosi, e finalmente ritrovato e restaurato. Con Chuji tabi nikki (Diario dei viaggi di Chuji; 1927), è una delle opere più rappresentative dirette da Daisuke Ito (1898-1981), grande e rivoluzionario regista di film in costume. Acclamato, pionieristico esempio dei cosiddetti keiko eiga (“film di tendenza”, com’erano definiti i film giapponesi dei tardi anni ’20 orientati a sinistra), Zanjin zanbaken fu considerato perduto fino al 2002, quando poco più del 20 per cento fu rinvenuto a 9,5mm e restaurato digitalmente ottenendo una copia a 35mm con l’ausilio delle migliori tecnologie possibili.
Il film racconta la storia di un gruppo di contadini, oppressi e sfruttati, che prendono coscienza della loro situazione grazie all’incontro con l’eroe Raizaburo e alla fine si ribellano contro un dispotico signore. Per evitare l’intervento della censura, il film ricorre al tropo dell’intrigo dinastico: il magistrato Osuga, cattivo come da stereotipo, trama infatti per uccidere il legittimo erede e far trasmettere il titolo a un altro bambino. In altre parole, il film doveva mantenere l’artifizio secondo cui le sofferenze dei contadini non erano causate dalla lotta di classe, bensì da un personaggio malvagio come il magistrato, la cui rimozione è vantaggiosa per tutti. Le scene in cui i contadini esprimevano urlando il loro rancore furono pure tagliate per ragioni censorie. Di conseguenza, le intenzioni originali del film dovettero sembrare assai confuse quando alla fine venne distribuito. Ma anche così, la sua superba fattura, evidente nel materiale riportato alla luce, ne giustifica ampiamente il prestigio storico. Si notino, ad esempio, lo stridente contrasto di bianco e di nero nella scena del violento scontro tra i cavalli neri montati dagli uomini del magistrato ed i cavalli bianchi dei sostenitori di Raizaburo, e il vertiginoso senso della velocità nella scena in cui Raizaburo si lancia a cavallo a salvare i contadini che stanno per essere crocifissi sulla riva del fiume.
FUMIKO TSUNEISHI

Sono molto lieto ed onorato di avere l’opportunità di accompagnare due grandi film diretti da due registi leggendari come Daisuke Ito e Mikio Naruse. Cercherò di utilizzare al meglio il mio sound jazzistico per rendere il dinamismo delle immagini.
Ho anche un grande desiderio di conoscere gli illustri musicisti che partecipano al festival per poter affinare il mio approccio all’accompagnamento dei film muti. – KENSAKU TANIKAWA