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Anno festival Sezione festival
2004 FILM MUTI DEL XXI SECOLO

Titolo film THE MAGIC TREE
Titolo alternativo 1
Titolo alternativo 2
Titolo alternativo 3
Paese USA
Data uscita 2003
Produzione Wisconsin Bioscope
Regista Kat Nichols (also sc)

Formato   Velocità (fps)
35mm   16
     
Lunghezza   Durata
265 ft.   4'

Fonte copia Communication Arts Department, University of Wisconsin-Madison.
   
Note copia Didascalie in inglese / English intertitles.

Cast
Kevin French, Max Fuller, Lynne Wisnefski
 
Altri credits
prod: Dan Fuller; ph: Gabe Gronli
 
Altre informazioni
 
Scheda film
Per prepararsi, gli universitari che compongono la Wisconsin Bioscope Company si guardano i film della concorrenza (Edison, Vitagraph, Pathé, Biograph, Kalem, Essanay, Hepworth, Maddin) e si leggono 200 pagine di istruzioni di tecnica cinematografica redatte da esperti, tra cui Billy Bitzer, William C. de Mille, King Vidor, Henry King, Karl Brown, Joseph Walker, Lillian Gish, Colleen Moore, Mae Marsh, Lon Chaney ed Anita Loos, oltre ai meno noti Carl Lewis Gregory e Helen ed Inez Klumph. Imparano anche a manovrare le due macchine da presa della compagnia (una Urban Bioscope Modello D del 1907 ed una Universal del 1924) e la stampatrice Stineman del 1918; si occupano inoltre delle didascalie e dello sviluppo. Tranne per le pellicole, comperate dalla compagnia Eastman, la Wisconsin Bioscope è autosufficiente per tutte le operazioni tecniche. I 15 che vi lavorano sanno anche rendersi autosufficienti dal punto di vista artistico, visto che scrivono, dirigono e recitano nei film che si autoproducono. Con così pochi dipendenti, l’approccio della Wisconsin Bioscope è di tipo artigianale, non industriale, ed ogni membro della compagnia dev’essere disponibile a provare ogni tipo di incarico. Così la protagonista di Cadtastrophe, Kat Nichols, divenne sceneggiatrice e regista della produzione successiva, The Magic Tree. La sceneggiatura di quest’ultimo film fu rivista diverse volte, eliminando un quarto personaggio e molti oggetti di scena. Si era anche pensato ad effetti speciali quali le dissolvenze incrociate, oppure a fermare e far ripartire la macchina durante le riprese, ma poi fu preferito un metodo più semplice per presentare un misterioso ingresso ed un’altrettanto misteriosa uscita. Anche le didascalie per il film furono riscritte molte volte prima che la compagnia optasse per una poesia che richiama le favole: Ciò che hai amato / Ciò che hai perduto / Quest’albero restituisce /Ma va pagato. – Dan Fuller