torna alla ricerca torna alla ricerca   English

Anno festival Sezione festival
2004 FILM MUTI DEL XXI SECOLO

Titolo film THE HEART OF THE WORLD
Titolo alternativo 1
Titolo alternativo 2
Titolo alternativo 3
Paese Canada
Data uscita 2000
Produzione Rhombus Media
Regista Guy Maddin

Formato   Velocità (fps)
35mm   24
     
Lunghezza   Durata
540 ft.   6'

Fonte copia Toronto International Film Festival Group
   
Note copia bn / b/w, sonoro / sound
Didascalie in inglese / English intertitles

Cast
Leslie Bais, Caelum Vatnsdal, Shaun Balbar, Greg Klymkiw, Tammy Gillis, Carson Natrass
 
Altri credits
prod: Niv Fichman, Judy Shapiro, Jennifer Weiss; ph/ed: Guy Maddin, deco dawson; mus: Georgy Sviridov, suite dalla partitura di / from the film score Vremya, vperyod! (Tempo, avanti! / Time, Forward!; 1967); des: Réjean Labrie; art dir: Olaf Dux; cost: Meg McMillan
 
Altre informazioni
 
Scheda film
Si tratta di un cortometraggio di 6 minuti commissionato in origine nell’ambito della serie dei Preludes per il venticinquesimo anniversario del Toronto International Film Festival, vincitore di molti premi – salutato da molti critici come “uno dei migliori film dell’anno, indipendentemente dalla lunghezza” – ed adorabile parodia del cinema muto sovietico di Sergei Eisenstein e Vsevolod Pudovkin, oltre che del melodramma muto in generale.
Evocando i film muti classici, i primi film dell’orrore, i serial a puntate e le pellicole di propaganda, The Heart of the World racconta la mitica storia di Anna, una scienziata che lavora per lo stato, e dei due fratelli che spasimano per il suo amore, mentre lei cerca di salvare il mondo dal capitalista malvagio, Akmatov.
Con 850 distinte sequenze dichiarate in meno di 6 minuti, l’uso ritmico delle didascalie e dei frammenti di frase crea una potente poesia visiva. Imbevuto della morbosità tipicamente casuale di Maddin e di un senso dell’humour proprio dell’avanguardia, The Heart of the World è il più conciso – e forse più efficace – esempio del caratteristico genio cinematografico del regista.
The Heart of the World, dopo i molti premi ed apprezzamenti in Canada, negli Stati Uniti ed in Europa, si è velocemente affermato con uno dei migliori cortometraggi mai realizzati. Ha ottenuto un Genie Award nella categoria dramma breve con azione dal vivo ed è stato nominato miglior film sperimentale dell’anno dalla National Society of Film Critics (USA). – http://www.filmreferencelibrary.ca (sito del Toronto International Film Festival Group)

Il lavoro di 6 minuti del regista canadese Guy Maddin, un misto di musica, video, Eisenstein e science fiction, dovrebbe essere visto ad ogni costo. Fungendo apparentemente anche da iper-storia del mondo (o forse solo del cinema), The Heart of the World narra in modo quasi subliminale la storia di due fratelli – un “giovane impresario di pompe funebri” (Shaun Balbar) ed un attore che interpreta Gesù Cristo (Caelum Vatnsdal) - entrambi innamorati dell’eroica Anna (Leslie Bais), una “scienziata statale” che, studiando il cuore della Terra, scopre che il mondo rischia di morire d’infarto. (E non c’è da stupirsi, con tutta quell’azione!) Sulla spinta di un accompagnamento orchestrale sovietico, adeguatamente frenetico, questa folle corsa di immagini graffiate e malferme obbliga il pubblico a tenere gli occhi quanto più spalancati può per tutti i sei minuti – anche se non ci si sognerebbe proprio di riuscire ad assorbire tutto quanto, neanche dopo una dozzina di volte. È però difficile non cogliere il messaggio di Maddin: Com’è macchinoso, com’è ridicolo, e com’è dannatamente divertente questo nostro sciocco mezzo! – ROB NELSON, citypages.com (sito Minneapolis-St. Paul)