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Anno festival |
Sezione festival |
2003 |
Mosjoukine: i sentieri dell'esilio |
Titolo film |
L'ANGOISSANTE AVENTURE |
Titolo alternativo 1 |
L'AVVENTURA ANGOSCIOSA |
Titolo alternativo 2 |
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Titolo alternativo 3 |
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Paese |
France |
Data uscita |
1920 |
Produzione |
Ermolieff-Cinéma |
Regista |
Jacob Protazanov |
Formato |
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Velocità (fps) |
35mm |
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18 |
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Lunghezza |
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Durata |
1673m |
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82' |
Fonte copia |
Cinémathèque Française |
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Note copia |
Didascalie in francese e inglese / French and English intertitles. |
Cast |
Ivan Mosjoukine, Nathalie Lissenko, Valentine Dark, Alexandre Colas, Rivory, Edouard Hardoux |
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Altri credits |
sc.: Ivan Mosjoukine & Jacob Protazanov; ph.:Paul Guichard [+ Nicolas Toporkov & Fedote Bourgassoff?]; art dir.: Alexandre Lochakoff |
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Altre informazioni |
released: 19.11.1920. |
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Scheda film |
Vuole la leggenda (cui Jean Mitry ha fatto da levatrice) che L'Angoissante Aventure, la prima produzione cinematografica degli esuli russi in Francia, sia stato girato in circostanze singolarmente perigliose che darebbero al titolo un duplice significato. Scriveva Mitry nella sua monografia del 1969 su Mosjoukine: "Trattenuti per diverse settimane in Turchia [durante la fuga dalla Crimea alla Francia via Costantinopoli], Mosjoukine, Protazanov e Volkov concepirono un soggetto basato su una serata trascorsa al circo. Ne girarono una parte nello stesso circo di Istanbul, un'altra a bordo del cargo passeggeri che li trasportava in Francia. Ad Atene e Marsiglia, le successive tappe del viaggio, furono ambientate altre sequenze che venivano improvvisate di volta in volta. Ultimato a Parigi, il film, diretto da Protazanov (con Mosjoukine, la Lissenko, Vera Orlova, Rimsky, Koline e Volkov [sic]), uscì nell'ottobre del 1919 [sic] con il titolo di L'Angoissante Aventure". Purtroppo nella pellicola c'è ben poco che possa avvalorare questi retroscena. Effettivamente ci sono alcune riprese di Mosjoukine e della Lissenko a Costantinopoli (forse girate per un altro film mai completato, o forse come semplice souvenir di quel soggiorno), ma l'intera vicenda è ambientata in Francia, soprattutto a Marsiglia e dintorni (dove la troupe di Ermolieff sbarcò nella primavera del '20) e nello studio Pathé di Montreuil-sur-Bois. Mitry si sbaglia anche per quanto concerne il cast: a parte Mosjoukine e la Lissenko (e forse l'interprete che si nasconde dietro lo pseudonimo di "Valentine Dark"), gli attori non protagonisti sono tutti di pura estrazione gallica. Inoltre lo studioso, che evidentemente scrive basandosi solo sui propri ricordi, riferisce in maniera errata anche gran parte dei particolari della trama, per quanto a un certo punto ci sia un'essenziale scena circense (palesemente girata in studio, però). Mosjoukine non interpreta un "uomo felicemente sposato che si innamora di una funambola", ma un giovane scapolo francese di sangue blu che scappa di casa con una ballerina del varietà e viene diseredato dal padre indignato. Film minore, sulla scia quelli realizzati da Ermolieff in Russia e in Crimea, L'Angoissante Aventure rivela un Protazanov a tratti eccentrico. Non mancano piacevolezza compositiva e giocosità pittorica (l'iniziale festa in giardino, con i giovani ospiti non sposati di entrambi i sessi che si confrontano lungo una balaustrata curvilinea; la gag visiva dello specchio sul balcone di un hotel affacciato su Place de la Concorde), ma nel complesso il regista non è al suo meglio come inventività. In Francia egli avrebbe diretto in rapida successione altre quattro pellicole, fra cui un'ultima collaborazione con Mosjoukine, prima di rientrare in Unione Sovietica facendo tappa in Germania. Per Mosjoukine il film fu un biglietto da visita per accreditarsi presso un pubblico che praticamente non lo aveva mai sentito nominare. Nell'estate del 1920, quasi per preparare le platee all'invasione imminente, erano uscite in Francia quattro produzioni russe antecedenti la rivoluzione bolscevica (distribuite, guarda caso, dalla Gaumont, la principale rivale della casa che aveva accolto Ermolieff, la Pathé): fra queste, ce n'erano due fatte su misura per Mosjoukine, in particolare Pikovaja dama (La donna di picche; 1916), di cui, in L'Angoissante Aventure, si può vedere la locandina inglese in una delle scene ambientate nello studio cinematografico! Anche se i recensori rimasero impressionati dal livello tecnico e narrativo di queste opere, molti trovarono ripugnante la morbosità delle vicende narrate. Queste critiche furono di sicuro notate da Ermolieff, Protazanov e Mosjoukine, che appiccicarono un lieto fine alla loro cupa storia ricorrendo al solito vetusto colpo di scena dell'"È stato tutto un sogno". Scrivendo nel 1927 una monografia su Mosjoukine, il giornalista Jean Arroy riassumeva così la rilevanza del film: "Avete visto al cinema quella strana storia intitolata "L'Angoissante Aventure"? Una vera sferzata di nervosa espressività che ha steso tutti noi, stupidi latini dai sensi infiacchiti. Mosjoukine sapeva essere di volta in volta allegro, affascinante, tenero, sarcastico, patetico, drammatico, orripilato, brutale, disperante. Un superbo arcobaleno di emozioni!" - Lenny Borger
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