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Anno festival Sezione festival
2003 Mosjoukine: i sentieri dell'esilio

Titolo film CHLEN PARLAMENTA / MORFII, TEN LORDA SHILKOTTA
Titolo alternativo 1 PARAISOS ARTIFICIALES / LORD CHILCOTT
Titolo alternativo 2 [THE PARLIAMENTARIAN / MORPHIA, LORD CHILCOTT'S SHADOW]
Titolo alternativo 3
Paese Russia (Crimea)
Data uscita ?1919-20
Produzione Yermoliev
Regista Yakov Protazanov

Formato   Velocità (fps)
35mm   20
     
Lunghezza   Durata
1610m   70'

Fonte copia Cineteca Nazionale
   
Note copia Didascalie in spagnolo / Spanish intertitles.

Film preservato nel 1995 a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale a partire da un positivo d'epoca con imbibizioni e con viraggi, in qualche caso caratterizzati da solarizzazione. Per questi ultimi è stata scelta una riproduzione su dupe negativo colore, mentre il resto del film (imbibizioni e alcuni viraggi) è stato duplicato con il sistema Desmet. /Tinted (reflecting extensive dye degeneration in the original). Preserved 1995 by the Centro Sperimentale di Cinematografia. Cineteca Nazionale from a tinted and toned nitrate print, using the Desmet process.

Cast
Ivan Mozhukhin, Natalia Lissenko
 
Altri credits
sc.: A. Litvinov(?), dal romanzo di / from the novel by Katherine Cecil Thurston, The Masquerader (1904); ph.: Boris Zaveliev; des.: Alexander Loshakov
 
Altre informazioni
 
Scheda film
La storia di questa produzione Ermol'ev è stata oscurata per sempre in conseguenza della rivoluzione d'ottobre. Sia A. Garri (Mozzuhin, Mosca, 1927) sia Jean Arroy (Ivan Mosjoukine, Parigi, 1927) sostengono che il film fu realizzato negli studi moscoviti di Ermol'ev poco prima della rivoluzione. Arroy, che era in stretto contatto con Mozzuhin, Protazanov ed il resto del contingente Ermol'ev in esilio, convalida la sua affermazione pubblicando una foto la cui didascalia dice che era questo uno dei primi film in cui Mozzuhin interpretava due parti. Jean Mitry (Ivan Mosjoukine, Parigi, 1960), che pure aveva avuto rapporti diretti con gli esuli, fa risalire il film al 1916. Ma notizie più fondate sulle origini della pellicola sembrano trovarsi in un articolo del giornale di Rostov sul Don, Zizn' (Vita) del 20 agosto 1919, dove si legge che il film era in preparazione a Jalta e che Ermol'ev si era recato a Parigi ad acquistare la necessaria pellicola vergine.
Sembrerebbe dunque trattarsi di una delle produzioni realizzate in Crimea nel 1919-20 che Ermol'ev si portò dietro quando andò in esilio in Francia. Posto che le cose stiano così, egli comunque non riuscì a far distribuire il film in quel paese. Chlen Parlamenta riapparve solo nel 1923, il 7 gennaio, quando uscì nelle sale dell'Unione Sovietica con il titolo di Morphii. La vendita in URSS non deve sorprendere: i russi non avevano perso il loro entusiasmo per Mozzuhin e nel primo periodo della NEP, la nuova politica economica, si erano precipitati a comperare le sue produzioni francesi. Logicamente, i distributori sovietici, che sapessero o meno la verità, furono ben felici di far passare Chlen parlamenta come una nuova pellicola francese anziché ammettere di aver riacquistato un film nazionale vecchio di tre anni.
Nel gennaio del 1923 il film uscì a Berlino e quindi, a giugno, in Italia, dove venne ribattezzato Lord Chilcott dal nome del personaggio principale (Vittorio Martinelli cita una recensione a firma di Alberto Bruno su Il Roma della domenica, Napoli, 28 luglio 1924). Dev'essere stata distribuito anche in Spagna, considerato che la copia conservatasi ha le didascalie in spagnolo ed è intitolata - da Baudelaire - Paraisos artificiales. All'alone di mistero che circonda il film contribuisce il fatto che esso non appare in nessuna filmografia di Protazanov, benché gli sia attribuito da V. Visnevskij nell'elenco delle produzioni di società private realizzate tra il 1918 ed il 1921.
Come ci informa Michael Walker, il soggetto è tratto dal romanzo del 1904 di Katherine Cecil Thurston The Masquerader (leggibile sul sito www.knowledgerush.com) e non da un romanzo di William John Locke, come risultava dai credits finora pubblicati e relativi alla riedizione del 1923 nonché dalla stessa copia spagnola presentata alle Giornate.
La vicenda narrata è quella di un parlamentare inglese, Lord Albert Chilcott, morfinomane, che perde la sua abilità politica e tradisce la moglie con l'ammaliante Lady Gladys Astrop. Una notte, mentre sta cercando di procurarsi la droga, incontra uno straccione, John Loder, che ha le sue stesse sembianze, ed allora concepisce un piano per farsi sostituire da lui. Dopo un po' di prove, Loder si rivela un politico ed un marito migliore di Chilcott. L'ultimo tentativo da parte di questi di riassumere il proprio ruolo sarà fallimentare. Loder lo sostituisce ancora una volta ma, volendo chiarire la sua posizione con Lady Chilcott, della quale si è innamorato, la porta in un misero appartamento dove trovano il vero Chilcott abbrutito dalla droga.
Che Chlen parlamenta non abbia circolato, come pare, in Francia si può spiegare con il soggetto melodrammatico, che nella Parigi del dopoguerra dev'essere sembrato troppo datato. Inoltre, Mozzuhin non è certo al suo meglio: forse perché il testo non lo convinceva o forse per le invitabili tentazioni cui un attore è soggetto quando interpreta un tossicomane, egli istrioneggia spesso in maniera insopportabile. Nondimeno, le doppie esposizioni sono ammirevoli e, visivamente, l'attore sa gestire con notevole abilità ed intelligenza il rapporto tra i suoi due personaggi. Il film trae poi nuova forza dalla scena della rivelazione finale, abilmente diretta e recitata. Nella sua recensione su Il Roma della domenica, il succitato Alberto stabiliva dei paragoni con Luigi Pirandello nei cui lavori "il paradosso si accoppia all'originalità" e si spingeva a definire Mozzuhin "il Pirandello cinematografico": un curioso "pre-déjà vu" come ha detto Yuri Tsivian "del Fu Mattia Pascal".
Il romanzo di Cecil Thurston era stato adattato per il palcoscenico da John Hunter Booth nel 1917 (la prima newyorkese si tenne il 3 settembre dello stesso anno); dopo la versione di Mozzuhin, The Masquerader venne portato sullo schermo altre due volte: nel 1922 da James Young, con Guy Bates Post nel doppio ruolo di Lord Chilcote e John Loder; nel 1933 da Richard Wallace con Gregg Toland direttore della fotografia. Il protagonista di questa versione sonora era Ronald Colman, mentre Lady Chilcote era interpretata da Elissa Landi, che compose anche l'accompagnamento musicale. In tutte e tre le versioni i nomi dei personaggi e l'intreccio sono chiaramente gli stessi. - David Robinson