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Anno festival Sezione festival
2003 Eventi musicali Evento realizzato con Smithsonian National Museum of the American Indian

Titolo film REDSKIN
Titolo alternativo 1 ORGOGLIO
Titolo alternativo 2
Titolo alternativo 3
Paese USA
Data uscita 1929
Produzione Paramount
Regista Victor Schertzinger

Formato   Velocità (fps)
35mm   24
     
Lunghezza   Durata
7402 ft   82'

Fonte copia Library of Congress
   
Note copia b/w & Technicolor.
Didascalie in inglese / English intertitles.

Cast
Richard Dix, Gladys Belmont, Jane Novak, Larry Steers, Tully Marshall, Bernard Siegel, George Rigas, Augustina Lopez, Noble Johnson, Joseph W. Girard, Jack Duane, Andrew J. Callaghan, Myra Kinch, Philip Anderson, Lorraine Rivero, George Walker, Paul Panzer
 
Altri credits
story/sc.: Elizabeth Pickett; ph. (b/w): Edward Cronjager, Harry Hallenberger; ph. (Technicolor): Ray Rennahan, Edward Estabrook; asst. dir.: Henry Hathaway; didascalie/titles: Julian Johnson; ed.: Otto Lovering; partitura orig. / orig. music score (1929): J.S. Zamecnik
 
Altre informazioni
data dist. / released 23.2.1929.
Musica composta ed eseguita da / Music composed and performed by
National Braid: Laura Ortman (violino/violin, campionatore/sampler), Brad Kahlhamer (chitarra/guitar).
 
Scheda film
Insoddisfatto di The Vanishing American (Stirpe eroica), 1925, Richard Dix ebbe un'altra possibilità di interpretare un indiano quando la Paramount intraprese la produzione di Redskin, che aveva il vantaggio del Technicolor e, per la proiezione iniziale, del Magnascope. Il Technicolor fu usato solo per le scene ambientate nella riserva indiana; il resto era monocromatico (imbibito). Secondo Henry Hathaway, non era stata una scelta estetica, ma meramente economica. La lavorazione si stava rivelando più costosa del previsto e Schertzinger, ricevuto l'ordine di completare il film in bianco e nero, seppe volgere a suo favore un potenziale disastro. Le scene documentaristiche sono tutte a colori e includono riprese fatte ad Acoma, la roccaforte dei Pueblo che Robert Flaherty aveva tentato di filmare per la Fox.
Victor Schertzinger, veterano di Inceville, era un eccellente regista (e un valido musicista) purtroppo ignorato dalla storia del cinema. Alla fine della sua carriera (morì nel 1941) diresse due film della serie Road to… con Bing Crosby e Bob Hope.
Il soggetto e la sceneggiatura erano di Elizabeth Pickett, che aveva fatto film di propaganda per la Croce Rossa ed era una delle poche persone che si erano conquistate la fiducia degli indiani Pueblo, i quali le avevano permesso di realizzare dei documentari nel 1925. Il soggetto si ispirava all'atleta indiano Jim Thorpe (il college si chiama Thorpe) e toccava anche il tema razziale.
Per il ruolo della ragazza era stata inizialmente scelta Louise Brooks: "Feci un provino con Richard Dix, ma non volevo quell'orrendo trucco da indiana con la parrucca di traverso. Allora mi dissero: 'Per punizione, farai The Canary Murder Case, dove sarai semplicemente la donna che viene uccisa.' E io: 'Benissimo. Basta non andare in una riserva indiana con Richard Dix. Aveva sempre i postumi di una sbornia…" Non fu facile trovare una ragazza che, senza trucco, potesse passare per pellerossa; a quanto pare, vennero fatti più di 200 provini prima che la Paramount si decidesse a favore della sconosciuta Gladys Belmont.
Nel 1986, mentre stavo lavorando in California ad un documentario su Buster Keaton, ricevetti la telefonata di una certa Julie Randall, che non voleva essere intervistata, anche se aveva "lavorato come comparsa" per Keaton. Era lei "Gladys Belmont" ed aveva avuto il ruolo in Redskin per puro caso. Mi raccontò che gli esterni in New Mexico furono girati in condizioni terribili: "Un caldo insopportabile, si viveva fra tende, sabbia e cactus. Per arrivare in cima all'altopiano bisognava arrampicarsi a forza di braccia lungo un crepaccio. Per sfuggire alla calura dovevamo partire per le riprese alle 6 e mezzo del mattino. Gli indiani erano molto disponibili, ma non si trattava di scattare istantanee. Non ho mai capito come siano riusciti a far loro affrontare la macchina da presa." - Kevin Brownlow

Redskin & National Braid
Il duo country alternativo National Braid è formato dagli artisti di origine indiana Brad Kahlhamer e Laura Ortman (Apache della Montagna Bianca). Nel 2002 sono stati coinvolti nel progetto Redskin per il quale hanno preparato uno score che "ricorda l'impatto della colonna sonora di Neil Young per Dead Man di Jim Jarmusch". Dopo la première live, organizzata al Native Cinema Showcase di Santa Fe, New Mexico, con lo Smithsonian Museum of the American Indian, hanno accompagnato il film, entusiasmando le platee, al Tribeca Film Festival di New York ed al Febiofest di Praga.
Benché sia stata creata in appena poche settimane, la nostra partitura cresce e cambia continuamente, ad ogni esecuzione subisce una metamorfosi. Abbiamo visionato il film per individuarne i punti salienti, i personaggi, il tono ed abbiamo composto un tema. Il resto è stato pura ispirazione. Brad ed io sentiamo molto il film perché siamo stati entrambi adottati. Il protagonista viene portato via dalla riserva e istruito nel mondo dei "bianchi"; molti sono i problemi che deve affrontare quando torna dalla sua tribù, ma li sa alla fine superare. Noi riusciamo a comprendere lo scontro culturale e ad immedesimarci nella sua situazione. - Laura Ortman