torna alla ricerca torna alla ricerca   English

Anno festival Sezione festival
2001

Titolo film NAPOLÉON VU PAR ABEL GANCE
Titolo alternativo 1 NAPOLEON
Titolo alternativo 2 NAPOLEONE
Titolo alternativo 3
Paese France
Data uscita 1927
Produzione Consortium Westi/(Ciné-France-Films) / Films Wengeroff / Pathé Consortium / Films Abel Gance, 1925, Societé Générale de Film (1926)
Regista Gance, Abel

Formato   Velocità (fps)
35mm   18 / 20
     
Lunghezza   Durata
24745 ft.   333'

Fonte copia BFI Collections (National Film and Television Archive)
   
Note copia Speed is 20 fps except first 2 reels, episode 1,Brienne, which is 18 fps.
imbibizioni e viraggi / tinted and toned
Didascalie in inglese / English intertitles.

Cast
Albert Dieudonné (Napoléon Bonaparte)
Vladimir Roudenko (Napoléon Bonaparte da bambino / as a boy)
Nicolas Koline (Tristan Fleuri)
Petit Roblin (Picot de Peccaduc)
Petit Vidal (Phélippeaux)
Robert Vidalin (Camille Desmoulins)
Francine Mussey (Lucille Desmoulins)
Harry Krimer (Rouget de Lisle)
Alexandre Koubitsky (Danton)
Antonin Artaud (Marat)
Edmond Van Daële (Maximillian Robespierre)
Maryse Damia (La Marseillaise)
Gina Manès (Joséphine de Beauharnais)
Max Maxudian (Barras)
Andrée Standard (Thérèse Cabarrus [Mme. Tallien])
Suzy Vernon (Mme. Récamier)
Carrie Carvalho (Mademoiselle Lenormond)
Louis Sance (Louis XVI)
Suzanne Bianchetti (Marie Antoinette)
Yvette Dieudonné (Elisa Bonaparte)
Eugénie Buffet (Lætitia Bonaparte)
Georges Lampin (Joseph Bonaparte)
Sylvio Cavicchia (Lucien Bonaparte)
Henri Baudin (Santo-Ricci)
Acho Chakatouny (Pozzo di Borgo)
Maurice Schutz (Pascale Paoli)
Marguerite Gance (Charlotte Corday)
Annabella (Violine Fleuri)
Serge Freddy-Karll (Marcellin Fleuri)
Léon Courtois (Général Carteaux)
Philippe Hériat (Salicetti)
Adrien Caillard (Thomas Gasparin)
Alexandre Bernard (Général Dugommier)
Gilbert Dacheux (Général du Teil)
Jean Henry (Sergent Junot)
Pierre Danis (Muiron)
Jack Rye (Général O'Hara)
Henry Krauss (Moustache)
Pierre De Canolle (Capitaine August Marmont)
W. Percy Day (Admiral Hood)
Abel Gance (Louis Saint-Just)
François Viguier (Couthon)
Janine Pen (Hortense de Beauharnais)
Georges Hénin (Eugène de Beauharnais)
Pierre Batcheff (Général Lazare Hoche)
G. Cahuzac (Vicomte de Beauharnais)
Philippe Rolla (Général Masséna)
Jean d'Yd (La Bussière)
Jean Gaudray (Jean Lambert Tallien)
Alexandre Mathillon (Général Schérer)
Mme. Blanche Baume (domestica di Marat /Marat's servant)
ballerine del /dancers from the Casino de Paris, Apollo, Moulin Rouge, Folies-Bergère (ballerine/dancing girls)
 
Altri credits
Krauss, Henry (asst. dir.)
Tourjansky, Vladimir (asst. dir.)
Andréani, Henri (asst. dir.)
Volkoff, Alexandre (asst. dir.)
Nalpas, Marius (asst. dir.)
Danis, Pierre (asst. dir.)
Kruger, Jules (dir. ph.)
Mundviller, Joseph-Louis (chief cam.)
Burel, Léonce-Henry (addtl. ph.)
Beaugé, Marguerite (ed. assoc.)
Pinson, Henriette (ed. (montaggio negativo /negative))
Benois, Alexandre (art dir.)
Schildknecht, Pierre (art dir.)
Lochakoff, Alexandre (art dir.)
Jacouty, Georges (art dir.)
Meinhardt, Vladimir (art dir.)
Feldman, Michel (tec. spec.)
Feldman, Simon (tec. spec.)
Dalotel, Maurice (tec. spec.)
Day, W. Percy (tec. spec.)
Scholl, Edward (tec. spec.)
Wilcke, Nicolas (spec. eff.)
Minine, Paul (spec. eff.)
de Chomon, Segundo (spec. eff.)
Charmy (cost.)
Sauvageau, Alphonse (cost.)
Mme Augris (cost.)
Mme Neminsky (cost.)
Lanvin, Jeanne (Mme. Manès' cost.)
Muelle & Souplet (fornitore costumi/cost. supplier)
Galvin (calzature/footwear)
Pontet-Vivant (parrucche/wigs)
Kwanine, Vladimir (make-up)
de Fast, Boris (make-up)
Ruggieri (esplosivi/explosives)
Lemirt (armi/weapons)
Mitry, Jean (stagiaires/trainee assistants)
Arroy, Jean (stagiaires/trainee assistants)
Purnal, Sacher (stagiaires/trainee assistants)
Cendrars, Blaise (stagiaires/trainee assistants)
 
Altre informazioni
orig. dist.: Gaumont-Metro-Goldwyn; première: 7.4.1927, Théâtre National de l'Opéra, Paris
Musica composta, arrangiata e diretta da / Music composed, arranged, and conducted by Carl Davis; esegue / performed by Camerata Labacensis, Ljubljana. Orchestrazioni aggiuntive di / Additional orchestrations by Colin Matthews, David Matthews, Christopher Palmer, Nic Raine.
 
Scheda film
Kevin Brownlow e Napoléon
Il mio primo incontro con il film risale a quando andavo a scuola. Vidi due rulli di pellicola con il mio proiettore amatoriale a 9,5 e rimasi affascinato dal suo senso cinematografico: non avevo mai visto niente di simile e mi ripromisi di trovare altro materiale del film e sul film. Mi lasciava perplesso l'antipatia suscitata dal film tra i critici e gli storici che ricordavano l'edizione originale, per cui, ad ogni sequenza che riscoprivo, mi aspettavo di dover ammettere che avevano ragione loro e di trovarmi di fronte a un crollo improvviso della qualità. Ma più materiale nuovo trovavo e più il film diventava bello. Solo più tardi scoprii che la maggior parte di quei critici aveva visto solo versioni massacrate dai tagli.
Quando divenni montatore iniziai a guadagnare abbastanza per fare un buon restauro. Il National Film Archive, che in seguito adottò il progetto, mi fornì tutta l'apparecchiatura necessaria. Ogni volta che al National Film Theatre venivano proiettate le parti di pellicola man mano restaurate, la sala era gremita di persone che reagivano con entusiasmo. Nel 1979 al Festival di Telluride nel Colorado gli spettatori rimasero svegli un'intera notte per vederlo, nonostante la proiezione fosse all'aperto a temperature glaciali. In quell'occasione anche Abel Gance, allora novantenne, vide il film dalla finestra della sua camera d'albergo.
L'apice venne toccato nel 1980 quando, per cconto della Thames Television e del British Film Institute, David Gill ed io organizzammo, all'Empire Theatre di Leicester Square a Londra, la prima proiezione con l'orchestra dal vivo. Carl Davis compose la monumentale partitura in tre mesi e diresse la Wren Orchestra. Prima dello spettacolo eravamo tutti nervosissimi. Che diritto avevamo di aspettarci che il pubblico rimanesse seduto per ben cinque ore a guardare un vecchio film muto? E in effetti il pubblico non restò seduto; si alzò in piedi ed esplose in un applauso senza fine. é stato il momento più commovente che abbia mai vissuto in un cinematografo.
(Kevin Brownlow, introduzione a Napoléon as Seen by Abel Gance, a cura di Bambi Ballard, Faber and Faber, 1990.)

Questo è il terzo restauro completo di Napoléon. Sulla base della versione del 1980, Bambi Ballard ha prodotto una versione ampliata utilizzando tutto il materiale della Cinémathèque française che era stato portato al National Film and Television Archive e qui duplicato da João Oliveira. Nel 1999, grazie al supporto finanziario di Erik Anker-Petersen, fu iniziato un nuovo restauro presentato per la prima volta alla Royal Festival Hall in occasione del 56° congresso della FIAF, tenutosi a Londra nel giugno 2000.
Il materiale importato dalla Francia è stato duplicato e inserito nella copia di lavorazione. La differenza è enorme rispetto al precedente restauro: le nuove parti di pellicola sono di alta qualità e le nuove didascalie facilitano la comprensione della narrazione e rendono la storia più interessante.
Le didascalie del vecchio restauro erano state fatte con poca spesa e non avevano niente a che vedere con i caratteri in grassetto in stile XVIII secolo utilizzati nella versione originale. Abbiamo filmato di nuovo (e tradotto di nuovo) tutte le didascalie nei caratteri originali - il tondo per le descrizioni e il corsivo per i dialoghi -, il che dà al film tutta un'altra aria. Abbiamo trovato sia i titoli originali sia gran parte dei credits e siamo quindi in grado di riprodurli esattamente. Abbiamo deciso di mantenere il titolo francese Napoléon vu par Abel Gance, perché è difficile tradurlo.
Il primo episodio - Napoleone ai tempi della scuola a Brienne - fu ripreso da un cameraman diverso da quello che lavorò al resto del film e molti si sono lamentati che la velocità di proiezione era eccessiva. Per questo motivo ora proiettiamo "Brienne" a 18 fotogrammi al secondo con la musica sincronizzata a questa velocità e il resto del film a 20 fotogrammi al secondo.
Quando abbiamo trovato materiale di qualità migliore per la stessa scena l'abbiamo utilizzato; in alcuni casi abbiamo trovato scene superiori a livello fotografico, ma con una recitazione più scadente e le abbiamo pertanto scartate. Ad esempio, nell'episodio di Tolone, si vede Napoleone scendere da cavallo due volte - un errore di montaggio di un assistente che stava cercando di fare un altro negativo. In questo caso abbiamo optato per la scena migliore, quella in cui Napoleone scende da cavallo una volta sola con piglio professionale, anche se la pellicola è rovinata nell'area poi occupata dalla colonna sonora. Nella scena del matrimonio, il materiale nuovo è di qualità molto migliore e quindi lo abbiamo utilizzato per la prima metà, ma la recitazione di Dieudonné non è altrettanto buona nella seconda parte della sequenza e così siamo ritornati all'originale, nonostante i segni di decomposizione.
Alcune sequenze, ad esempio quella della Marsigliese, sono state completamente sostituite perché i rulli di pellicola ritrovati sono chiaramente quelli definitivi. Questi rulli indicavano anche dove doveva iniziare e finire l'imbibizione e fornivano dei campioni, cui ci siamo rigorosamente attenuti.
Certi pezzi nuovi non si prestavano proprio ad essere inseriti. Come si può utilizzare la scena della gendarmerie che dà la caccia a Napoleone fra i monti all'inizio della sequenza dell'inseguimento in Corsica, quando nella scena che abbiamo si vedono uomini a cavallo su un terreno completamente diverso? Nella scena della "doppia tempesta"è curioso come il nuovo negativo sia esattamente uguale a quello vecchio, inquadratura dopo inquadratura, tuttavia con alcuni fotogrammi di differenza.
La prima volta che restaurai il film mi ritenevo fortunato quando trovavo pellicola in più, ma questa volta mi sono spesso ritrovato con tre versioni della stessa scena, ciascuna con piccole differenze nella recitazione o nella regia rispetto alle altre. Talvolta erano le scene stesse a decidere per me. Mme. Tallien arriva al Bal des Victimes e se ne sta lì in piedi, tutta elegante. In un'altra versione, probabilmente un rifacimento, Mme. Tallien arriva e viene accolta da una pioggia di petali di rosa. In certi casi la recitazione era migliore, ma non l'angolazione della macchina da presa o viceversa. é stato perciò enormemente difficile scegliere cosa utilizzare. La scena che mi ha messo a più dura prova è stata quella della "morte di Marat", una scena completamente nuova e lunga il doppio rispetto alla vecchia. Dapprima decisi di tenerla, ma quando la proiettammo ci accorgemmo che qualcosa non andava nel trucco di Marat - ovviamente anche Gance aveva tagliato la scena per la stessa ragione. In uno o due altri punti, Gance aveva fatto dei tagli invece di aggiunte e io ho generalmente seguito le sue scelte. Talvolta è stato necessario utilizzare una scena extra senza grande valore allo scopo di spiegare una bellissima scena successiva,come nel caso di Joséphine che suona l'arpa: essa è seguita da una deliziosa scena della figlia che parla con il proprio pappagallo della madre e di Napoleone. -KB