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Anno festival |
Sezione festival |
1999 |
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Titolo film |
BLACKMAIL |
Titolo alternativo 1 |
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Titolo alternativo 2 |
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Titolo alternativo 3 |
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Paese |
GB |
Data uscita |
1929 |
Produzione |
British-International Pictures |
Regista |
Hitchcock, Alfred (also sc.)
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Formato |
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Velocità (fps) |
35mm |
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24 |
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Lunghezza |
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Durata |
6780 ft. |
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75' |
Fonte copia |
National Film & Television Archive (silent version) |
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Note copia |
Didascalie in inglese / English titles. |
Cast |
Anny Ondra John Longden Sara Allgood Charles Paton Donald Calthrop Cyril Ritchard Harvey Braban Phyllis Monkman Hannah Jones Percy Parsons Johnny Butt Joyce Barnham |
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Altri credits |
Maxwell, John (prod.) Levy, Benn W. (sc.) Bennett, Charles (sc.) Cox, Jack (ph.) de Ruelle, Emile (ed.) Arnold, Wilfred C. (des.) Arnold, Norman (des.) |
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Altre informazioni |
Dal testo teatrale di / from the play by Charles Bennett. Studio: Elstree. |
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Scheda film |
Molti anni dopo, Hitchcock ebbe a dichiarare che The Manxman gli interessava solo perché era "il suo ultimo film muto". Nell'autunno del 1928 apparve sugli schermi inglesi (The Jazz Singer) Il cantante di jazz. Le riprese di The Manxman erano già iniziate e benché ormai fosse impossibile farne un film parlato (gran parte delle riprese furono realizzate in Cornovaglia, che figurava come Isola di Man) Hitchcock indubbiamente era molto ansioso di sperimentare il nuovo mezzo. Tuttavia, considerando gli alti costi delle riprese di un film sonoro, anche Blackmail (id.), il film successivo, (nuovamente con l'esotica Anny Ondra nelle vesti di una ragazza inglese) venne iniziato come film muto. Com'è risaputo, Hitchcock girò parallelamente una versione sonora del film da presentare ai produttori come fatto compiuto e altrettanto noti sono i problemi che pose il forte e improponibile accento mitteleuropeo di Anny Ondra - problemi che Hitchcock risolse facendo dire fuori campo a un'attrice inglese, Joan Barry, le battute di Ondra mentre questa muoveva le labbra in sincrono. La straordinaria risonanza della versione sonora ha distolto l'attenzione dalla versione completamente muta, che si rese comunque necessaria perché pochi cinema del paese erano all'epoca attrezzati per il sonoro. In realtà, la versione muta è plausibilmente la più valida delle due. Alcuni espedienti molto studiati della versione sonora, come la ripetizione e l'amplificazione selettiva della parola "coltello" (nella scena della tavola apparecchiata per la colazione del mattino, dopo che la ragazza ha pugnalato a morte un uomo) sono abbastanza autocompiaciuti e rimangono degli effetti isolati che mal si integrano col ritmo complessivo del film. La versione muta, meno audace, nell'insieme è migliore. La versione sonora è apprezzabile per le ambizioni, quella muta per i risultati. -JRT "[La versione sonora di Blackmail] era stata girata inizialmente del tutto muta, ma la fine delle riprese coincise con l'uso generalizzato del sonoro da parte dei principali studios hollywoodiani. La British International Pictures prese la decisione disperata di rigirare col procedimento sonoro la maggior parte del film, recuperando solo le sequenze nelle quali il sonoro non era essenziale o poteva essere aggiunto col doppiaggio. Pertanto Hitchcock fu il primo regista inglese a impegnarsi nella realizzazione di un film sonoro e si accinse a farlo con la straordinaria calma di sempre. Egli introdusse una tecnica inedita nella sua produzione e dimostrò di essere assolutamente padrone del nuovo mezzo. R.E. Jeffrey, che in seguito sarebbe divenuto famoso come commentatore delle Talking News della Universal, venne ingaggiato come direttore dei dialoghi (o 'direttore di elocuzione' come veniva definito allora); la prima complicazione sorse perché Anny Ondra, che interpretava Alice White … parlava poco, e male, l'inglese. Pertanto si rese necessario farne doppiare la voce da Joan Barry, una sconosciuta e giovane attrice inglese (che in seguito diverrà una star di prima grandezza del cinema inglese degli anni Trenta). Gran parte del doppiaggio venne eseguito sulla colonna sonora, ma talvolta si rese necessario che Miss Barry, fuori campo, si nascondesse nei pressi del microfono mentre Miss Ondra muoveva le labbra in sincrono. La faccenda complicò ulteriormente le cose a Hitchcock, il quale seppe tuttavia superare trionfalmente questo e altri ostacoli. Blackmail fu contemporaneamente difficile e eccitante da realizzare e, all'epoca, certamente né Hitchcock, né il suo cast, si resero conto che si trattava di un film destinato a essere apprezzato in tutto il mondo e a restare nella storia del cinema. Non fu solo il primo film sonoro realizzato in Inghilterra, ma per molti anni rimase anche il migliore. Blackmail contiene innumerevoli esempi dell'ingegnoso uso del sonoro da parte di Hitchcock. In una scena la ragazza è seduta nel negozio del padre, tremante di paura per le conseguenze di ciò che ha fatto, quando nel negozio entra il fidanzato poliziotto. Mentre lei lo guarda in faccia, e sospetta che lui sappia della sua colpevolezza, lo squillo del campanello del negozio le riverbera nella mente come la tromba del Giudizio. Hitchcock, mentre la ragazza spia come ipnotizzata il volto del fidanzato, mantiene il trillo del campanello sulla colonna sonora per tutta la durata della scena. Lo sa o no che lei è un'assassina? È venuto per portarla a Scotland Yard? Lo spettatore sente queste domande che le affollano la mente grazie all'uso che Hitchcock fa del sonoro. Lo stesso avviene nella scena della colazione: quando il padre, con in mano una grossa pagnotta, chiede alla ragazza di porgergli il coltello, lei è costretta a ritornare con la mente ai fatti della notte precedente (durante la quale ha ucciso l'artista con un coltello per il pane). E mentre guarda in alto con occhi vitrei, riecheggia la parola 'coltello', 'coltello, 'coltello'. L'atmosfera di paura, di senso di colpa e di isteria viene efficacemente trasmessa da quello che a tutti gli effetti va considerato uno dei grandi colpi di genio del regista. Hitchcock perfezionerà e svilupperà ulteriormente la sua inimitabile tecnica del sonoro fino a raggiungere, nel ventennio successivo, l'eccellenza." (Peter Noble, Index to the Work of Alfred Hitchcock, 1949)
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