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Anno festival Sezione festival
2015 MUTI DEL XXI SECOLO

Titolo film JUNK GIRL
Titolo alternativo 1
Titolo alternativo 2
Titolo alternativo 3
Paese Iran
Data uscita 2015
Produzione Mohammad Zare
Regista Mohammad Zare

Formato   Velocità (fps)
DCP  
     
Lunghezza   Durata
  15'

Fonte copia Mohammad Zare
   
Note copia col.; senza did./no titles

Cast
 
Altri credits
scen: Shalale Kheiri, dalla poesia di/ based on the poem by Tim Burton (1997); anim: Mohammad Zare, Shalale Kheiri; pupazzi/puppets, scg./des: Mohammad Zare, Shalale Kheiri, Sara Seydafkan; f./ph., illuminazione/lighting, visual eff: Roozbeh Shamshiri; cost: Raena Zare; backstage ph: Zahra Razavi; title: Sevin Sharifi
 
Altre informazioni
Un film di/A film by Mohammad Zare, Shalale Kheiri
 
Scheda film
Junk Girl è la dimostrazione e il frutto della profonda cinefilia che permea la cultura cinematografica iraniana. Pur se nel corso degli ultimi 35 anni l’afflusso legale di prodotti culturali internazionali è stato brutalmente interrotto da un sistema politico politicamente e socialmente oppressivo, queste strategie ufficiali sono state frustrate grazie all’indomabile volontà dei cinefili iraniani di restare in stretto contatto con il cinema contemporaneo e le istituzioni internazionali per la tutela del patrimonio cinematografico. Le nuove generazioni in particolare hanno trovato nella pur riprovevole cultura della pirateria il loro più fido alleato, che consente loro di accedere alle teche – virtuali – di tutto il mondo. Pertanto non deve sorprendere la scoperta di questa lettera d’amore al grande visionario hollywoodiano Tim Burton che arriva dalla comunità cinematografica iraniana – anche se la visionarietà è probabilmente l’ultima delle qualità per le quali il cinema iraniano è apprezzato in ambito internazionale.
La fascinazione dei cineasti iraniani per Burton ebbe inizio nei lontani anni ’90, quando i suoi film, che circolavano in copie VHS piratate, catturarono l’immaginazione degli spettatori e dei critici iraniani. Tale fascinazione è rimasta viva, tanto che oggi un giovane cineasta del nord-ovest dell’Iran, per il suo debutto cinematografico si è ispirato a uno dei brevi poemi di Burton popolati da personaggi bizzarri e inquietanti, rendendo omaggio al maestro americano.
Secondo lo stesso Mohammad Zare, la fascinazione per l’universo burtoniano è dovuta principalmente ai suoi protagonisti che sono “diversi, ma allo stesso tempo simili a noi” – personaggi spesso destinati a una fine tragica o quantomeno malinconica. E non è un caso che questi paria derelitti fossero emblematici del cinema iraniano del passato, e centrali in un gruppo di film spesso chiamati dai critici iraniani “film di strada”. Ciò può in parte spiegare la particolare attrazione dei cinefili iraniani per i personaggi di Burton. È interessante notare che, in uno dei film chiave di questa scuola – Reza Motori (Reza il motociclista, 1970) – il corpo dello sfortunato protagonista viene gettato in un camion della spazzatura. Ovvero la stessa destinazione che attende la “Junk Girl” del titolo; ma già il fatto stesso di scegliere una ragazza – per quanto “sui generis” – come figura centrale distanzia il film di Zare dal machismo dei “film di strada”. Salvo condividere un’analoga visione amara del mondo, Junk Girl ha però poco in comune con quella tradizione: deriva piuttosto dalla personale rivisitazione burtoniana dell’espressionismo.
In Junk Girl abbondano le citazioni dirette dai film di Burton; e sarebbe interessante conoscere le reazioni del creatore di Edward Scissorhands (Edward mani di forbice) nel vedersi rappresentato come uno dei suoi personaggi, con un’espressione che mischia sgomento e curiosità. Accanto a lui, nello stesso fotogramma, appare di sfuggita una marionetta tipicamente “orientale” nei tratti del volto e nel costume. L’inevitabile conflitto tra due mondi culturali lontani costituisce il fascino e – ad occhi non iraniani – la novità di questo film, che ruota attorno ai sentimenti umani. Come già in alcuni film iraniani “d’autore” di rinomanza mondiale, anche qui vi è un elemento autoriflessivo, di cui il cammeo di “Burton” è solo un esempio. La svolta autoriflessiva della vicenda rafforza le emozioni e allinea ulteriormente il film con i migliori lavori di Burton sulla nozione di destino.
Come il suo modello e ispiratore, Zare – che è membro della Società cinematografica giovanile iraniana – ha debuttato nella regia con l’impegnativa scelta dell’animazione a passo uno. Questa è di per sé una sfida coraggiosa per un giovane artista indipendente che vive lontano dalla capitale, Teheran, dove si concentra la maggior parte delle strutture e delle attività cinematografiche. Senza considerare che la stop-motion non è mai stata particolarmente congeniale all’animazione iraniana (forse con la sola eccezione dei film di Abdollah Alimorad).
Junk Girl ha ricevuto un’accoglienza calorosa in Iran, dove è stato uno dei pochi cortometraggi di quest’anno a beneficiare di una seppur limitata distribuzione nelle sale; si spera quindi che la visibilità internazionale, come la sua presentazione alle Giornate, possa rendere l’animazione stop-motion un medium accessibile per i giovani cineasti indipendenti iraniani.
Junk Girl può entrare a pieno diritto nella programmazione delle Giornate de Cinema Muto giacché Zare non ha inserito alcun dialogo esplicativo – una decisione presa in post-produzione quando si è accorto che le sue immagini erano sufficientemente espressive – così da rendere un ulteriore omaggio a un maestro del cinema che letteralmente mesmerizza il pubblico con la sua straordinaria creatività visiva. Ramin S. Khanjani