Press Releases

Comunicati stampa 2007

   
 

5 ottobre 2007

L’Orchestra Sinfonica del FVG e Le Giornate del Cinema Muto sostengono il progetto Area Giovani del CRO di Aviano
La neonata collaborazione tra le Giornate del Cinema Muto e l’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia, che si esibirà al Teatro Verdi di Pordenone nell’accompagnamento ai film Le due orfanelle di D.W. Griffith e Lulù di G. W. Pabst in occasione delle serate di apertura e di chiusura festival, porta con sé l’iniziativa che ormai da tempo segue tutti gli spettacoli della Sinfonica, vale a dire la raccolta di fondi a favore del progetto Area Giovani del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.
Per i pazienti adolescenti e giovani adulti è stata infatti realizzata presso il centro un’area speciale, composta da quattro stanze di degenza dotate di TV, lettore DVD, computer con accesso a Internet e possibilità di collegamento in videoconferenza, e da una zona ricreativa dotata di una biblioteca dove realizzare il supporto scolastico. Uno spazio fisico e relazionale concepito come un laboratorio multidisciplinare teso a sviluppare un migliore approccio clinico, psicologico, logistico e a migliorare la ricerca scientifica attraverso l’azione integrata tra i vari specialisti.
Tutte le attrezzature dell’Area Giovani sono state acquistate grazie all’aiuto di volontari, genitori, associazioni sportive e manifestazioni culturali, e anche le Giornate del Cinema Muto potranno rappresentare un’occasione per sostenere la lodevole iniziativa.

   
 
   
 

3 ottobre 2007

PREVENDITA PER LA SERATA INAUGURALEDELLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO

Le due orfanelle di Griffith con Lillian e Dorothy Gish

sarà accompagnato dall’orchestra

Le Giornate del Cinema Muto tornano a casa e il Teatro Comunale Giuseppe Verdi si sta preparando ad accogliere gli ospiti internazionali ma anche i tanti appassionati del cinema delle origini - e del cinema in generale – che vivono in città e in regione. Da domani (venerdì 5 ottobre) sarà possibile acquistare i biglietti in prevendita per lo spettacolo evento di sabato 6 ottobre, serata inaugurale del festival. I biglietti saranno acquistabili alla cassa nel foyer del Verdi dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 20.00, sabato dalle 14 in poi.

Ad aprire la grande kermesse cinematografica, uno dei capolavori di David Wark Griffith, Le due orfanelle, adattamento dal dramma Les deux orphelines di Cormon e d’Ennery. Il film è stato giudicato dai critici “praticamente perfetto” e sarà presentato alle Giornate in una nuova copia a colori e con una partitura che esalta il lavoro di Griffith. Composta nel 2001 dal compianto maestro John Lanchbery, l’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia diretta da Timothy Brock avrà l’onore di eseguirla per la prima volta dal vivo.

   
 
   
 

25 settembre 2007

CHAPLIN INEDITO ALLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO

Un documento storico su Chaplin, dal titolo All at Sea viene presentato in anteprima mondiale alle Giornate del Cinema Muto che si svolgono quest’anno a Pordenone al Teatro Verdi dal 6 al 13 ottobre. Si tratta di 15 minuti di un documentario che il grande giornalista inglese, poi di nazionalità americana, Alistair Cooke, girò nel 1933 nel corso di un weekend trascorso con Chaplin e la sua compagna Paulette Godard su uno yacht di proprietà dell’attore nelle acque dell’Isola Catalina. A quell’epoca Cooke, non ancora venticinquenne, aveva avuto una borsa di studio per l’università di Yale e cominciava a iniziare un’attività giornalistica che in futuro lo avrebbe reso la voce e il volto più popolare e autorevole della BBC. Cooke iniziò la sua carriera occupandosi di cinema ed ebbe pertanto incarico dall’Observer di intervistare alcuni divi di Hollywood. Il clima di simpatia e familiarità che si stabilì da subito fra il giovane giornalista e Chaplin risulta evidente nel filmato, in cui la grande star è rilassata e spontanea e accetta di buon grado di esibirsi in alcune imitazioni di grandi personaggi come la Garbo, il principe di Galles e persino Napoleone. Si pensava che questo straordinario documento fosse andato perduto dopo che un estratto di pochi minuti era stato utilizzato nella famosa serie televisiva di Alistair Cooke, America. Dopo la sua morte invece, ordinando l’archivio che il giornalista teneva nel suo appartamento di New York, All at Sea riemerse dall’oblio e si trattava di una copia assolutamente perfetta. Per gentile concessione della figlia di Cooke, Susan, l’originale 16 mm è stato riversato su dvd e concesso per una proiezione pubblica in prima mondiale alle Giornate del Cinema Muto.

   
 
   
 

17 settembre 2007

UNMISSABLE FILM FESTIVALS

GLI IMMANCABILI SECONDO VARIETY

LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO E FAR EAST FILM FESTIVAL
NELLA SCHIERA DEI FESTIVAL IMPERDIBILI DEL MONDO



Comunicato stampa del 17 settembre 2007
Con preghiera di pubblicazione e diffusione

Alla vigilia dell’inaugurazione della XXVI edizione delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone (6-13 ottobre) e a pochi mesi dal decimo anniversario del Festival di Udine Far East Film (18 – 26 aprile, 2008) giunge da Variety, la rivista di cinema più autorevole al mondo, un più che lusinghiero riconoscimento sull’importanza delle due manifestazioni friulane.
Le Giornate, assieme al Far East Film Festival, infatti, sono state inserite tra i 50 festival imperdibili (unmissable film festivals) e necessari del mondo. Un attestato tanto più significativo per la Regione Friuli Venezia Giulia e in particolare per la Cineteca del Friuli di Gemona, Cinemazero di Pordenone e il Centro Espressioni Cinematografiche  di Udine, organizzatori dei due eventi, se consideriamo che l’Italia è presente in questa lista solo con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e con il Courmayeur Noir.
Variety ha esaminato più di millefestival di cinema di tutti i continenti e ha scelto i magnifici 50 in base a criteri di scelte artistiche, qualità delle proiezioni, successo di pubblico e critica.
Presentando le Giornate, lo definisce come il festival ideale per chi è stufo di considerare i film alla pari di videogames e non manca di sottolinearne l’alto livello degli accompagnamenti musicali, eseguiti dai migliori professionisti al mondo nel settore. Segnala infine nel programma di quest’anno le due retrospettive portanti dedicate rispettivamente all’altra Weimar e a René Clair, e il film del 1927, Chicago, supervisionato da Cecil B. DeMille.
Il Far East Film di Udine – che il prossimo ottobre riceverà a Pusan in Corea del Sud anche il Korean Cinema Award - è per Variety la più grande vetrina mondiale del cinema asiatico al di fuori dell’Asia, nella quale vengono ospitati tutti i generi, con particolare attenzione al cinema più popolare. Viene inoltre sottolineata la grande e “selvaggia” vitalità di una manifestazione che nel giro di pochi anni è riuscita a convogliare a Udine, “un’antica città vicina al confine con la Slovenia”, più di 50.000 spettatori.

   
 
   
 

5 settembre 2007

IL TOCCO DI MICHAEL NYMAN PER JEAN VIGO
ALLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO

Il noto compositore, autore delle musiche dei film di Peter Greenaway e della colonna sonora di Lezioni di piano sarà al Teatro Comunale G. Verdi
di Pordenone domenica 7 ottobre

Il famoso musicista Michael Nyman ha confermato la sua partecipazione alla XXVI edizione delle Giornate del Cinema Muto, in programma dal 6 al 13 ottobre a  Pordenone.
Nyman, compositore ed esecutore tra i più famosi nel mondo, inventore e massimo esponente, con Philip Glass, del minimalismo musicale, arriva a Pordenone per sua precisa volontà, avendo manifestato al direttore del festival, David Robinson, il desiderio di poter accompagnare dal vivo la proiezione di un capolavoro del muto, da lui stesso scelto, A propos de Nice, del regista francese Jean Vigo. La richiesta di Nyman è un onore per le Giornate e una dimostrazione evidente della fama e del prestigio che la manifestazione riscuote a livello internazionale.
Nyman, la cui presenza è stata concordata per domenica 7 ottobre, è uno degli autori di musica da film più richiesti, famoso per la collaborazione degli anni 80 con Peter Greenaway. Il massimo successo in questo campo Nyman l’ha ottenuto qualche anno dopo, nel 1993, con la colonna sonora di Lezioni di piano di Jane Campion. Molto apprezzate anche le sue collaborazioni ai film Il marito della parrucchiera di Patrice Leconte e Gattaca, la porta dell’universo di Andrew Niccol. Anche Nanni Moretti ha utilizzato alcune sue musiche per La stanza del figlio. I giudizi critici definiscono la sua musica ariosa, a tratti barocca, con travolgenti progressioni d’archi sulla ripetizione di frasi base e su melodie antiche da adagio settecentesco. Ma soprattutto una musica visionaria, in sintonia con le immagini e pure allo stesso tempo autonoma da esse.
Quella stessa assoluta autonomia che il musicista rivendica rispetto al lavoro con il regista e che per Nyman è condizione irrinunciabile di collaborazione artistica.
A propos de Nice è il primo film, un corto di mezz’ora circa, di un regista che basa la sua immensa fama su tre opere soltanto: oltre al già citato A propos de Nice, Zero de conduit e L’Atalante. Jean Vigo, figlio di un anarchico che gli trasmise i suoi ideali, ebbe una vita brevissima (morì a 29 anni) segnata da una tubercolosi manifestatasi sin da piccolo. In A propos de Nice, da lui stesso definito un documentario sociale, per la cui realizzazione coinvolse in qualità di direttore della fotografia Boris Kaufman, fratello di Dziga Vertov, attacca ferocemente i tanto detestati simboli borghesi. Il film, presentato a Parigi nella sala Vieux-Colombier nel 1930, è un manifesto dell’arte dell’avanguardia, e vuole mostrare, secondo l’autore, “quanto siano diffuse quelle volgari voluttà poste sotto il segno del grottesco, della carne e della morte e che costituiscono gli estremi sussulti di una società che rinnega se stessa fino a provocare in te la nausea e la voglia di una soluzione rivoluzionaria.”

   
 
   
 

31 agosto 2007

FILMFAIR 2007 DODICESIMA EDIZIONE DELLA FIERA DEL LIBRO E DEL COLLEZIONISMO CINEMATOGRAFICO
Convento di San Francesco
Con le Giornate del Cinema Muto, torna a Pordenone anche FilmFair, fiera del libro e del collezionismo cinematografico, che grazie alla collaborazione della Camera di Commercio di Pordenone, affianca il festival per il dodicesimo anno consecutivo.
Nella ritrovata sede pordenonese del Convento di San Francesco, FilmFair 2007 si presenterà al pubblico più ricca e variegata che mai, con oltre mille titoli in vendita presso lo stand delle Giornate, cui si aggiungono – sempre più numerosi - gli stand individuali degli editori. Tra questi ultimi, AIRSC, Il Castoro, BFI Publishing e BFI Video Publishing, la casa editrice britannica Wallflower Press, uno tra i più dinamici soggetti nell’editoria cinematografica degli ultimi anni, Alan Goble con il suo "Complete Index to World Film", il più esaustivo database del mondo cinematografico, e John Libbey. Avrà un suo spazio, new entry 2007, anche il progetto  MIDAS del programma della comunità europea MEDIA. Tra le altre case editrici storicamente rappresentate, ricordiamo McFarland, Scarecrow, Taschen, decine di University Presses, cui si aggiungono le italiane Feltrinelli, Marsilio, Castelvecchi, Minimum Fax, Lindau, oltre a San Paolo, Raro Video, Istituto Luce, Ripley’s, che saranno presenti con i loro dvd. Numerosi gli stand di collezionisti italiani e stranieri come Giorgio Giaiotto, Armando Giuffrida, Camillo Moscati, Enzo Rossi e Norman Witty, in cui faranno come sempre bella mostra di sé manifesti, libri e giornali d’epoca, gadget e memorabilia.Per concludere, non mancheranno gli stimolanti incontri pomeridiani con autori ed editori che presenteranno al pubblico pordenonese le loro novità.

I SEMINARI QUOTIDIANI DEL COLLEGIUM Ridotto del Teatro Verdi
Nato sperimentalmente nove anni fa con l’intento principale di avvicinare una nuova generazione alla storia del cinema e alla salvaguardia del suo patrimonio, il Collegium è ormai un’altra realtà consolidata delle Giornate del Cinema Muto. Anche per il 2007, dodici giovani studenti e ricercatori arriveranno da ogni parte del mondo per seguire le proiezioni e i quotidiani seminari (che quest’anno si svolgeranno nel Ridotto del Verdi) con studiosi, storici, archivisti, collezionisti, critici, docenti universitari, in una parola con i maggiori esperti internazionali di cinema muto presenti al festival. In seguito, i membri del Collegium lavoreranno ai Collegium Papers, una raccolta di saggi dedicati ai temi emersi o ispirati dai seminari.

PORDENONE MASTERCLASSES Palazzo Montereale Mantica
Una volta era la SMI, Scuola di Musica e Immagini, nata nel 2003 da un’idea di David Robinson e Neil Brand per dare la possibilità a un numero selezionato di studenti e musicisti aspiranti accompagnatori di cinema muto di seguire lezioni quotidiane di improvvisazione con i pianisti delle Giornate che, ricordiamo, sono tra i più quotati a livello mondiale nel campo dell'accompagnamento dei film. Con il ritorno del festival a Pordenone, mentre a Sacile fiorisce, grazie al Comune e all’Università di Udine (DAMS di Gorizia), la Sacile School for Film Music, l’iniziativa delle Giornate si rinnova e cambia veste. Ospitate dalla Camera di Commercio a Palazzo Montereale Mantica, le nuove Pordenone Masterclasses prevedono che siano solo due gli aspiranti accompagnatori di film muti che, giorno dopo giorno, seguiranno le lezioni dei pianisti delle Giornate e che verso il termine della settimana si esibiranno in teatro davanti all’esigente pubblico festivaliero. Le stesse lezioni saranno aperte al pubblico. L’iniziativa gode del sostegno di un fondo annuale creato ad hoc dagli eredi del produttore britannico Otto Plaschkes, amico delle Giornate e grande appassionato di musica.

   
 
   
 

31 agosto 2007

LA MUSICA DELLE GIORNATE 2007
ENSEMBLE, PIANO SOLO E L’ORCHESTRA SINFONICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Mai come quest’anno si può parlare di eventi musicali alle Giornate del Cinema Muto. Oltre ai virtuosi pianisti del festival e ai qualificati ensemble, grazie all’ampia buca del nuovo Teatro Comunale Giuseppe Verdi anche la grande orchestra può tornare a eseguire le partiture di accompagnamento ai film. Sono ben 54 gli elementi dell’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia impegnati a suonare, nella serata di apertura (sabato 6 ottobre, nell’evento organizzato con la collaborazione di FriulAdria Crédit Agricole), per il grande affresco della Francia rivoluzionaria Orphans of the Storm (Le due orfanelle) di D.W. Griffith, adattamento dal popolare dramma di Cormon e d’Ennery, con la coppia Lillian e Dorothy Gish. La partitura composta da John Lanchbery (che in una memorabile serata di nove anni fa chiuse l’ultima edizione pordenonese delle Giornate dirigendo l’orchestra nell’accompagnamento di The Iron Horse di John Ford) sarà diretta dall’americano Timothy Brock.
L’evento segna l’inizio di un’importante collaborazione tra le Giornate e la Sinfonica regionale, che tornerà ad esibirsi nella serata finale (sabato 13 ottobre, nell’evento organizzato con la collaborazione della Fondazione CRUP) nell’esecuzione della nuova partitura orchestrale di Paul Lewis per il capolavoro di G.W. Pabst, Die Büchse der Pandora (1928), conosciuto in Italia come Lulù, risultato della felice combinazione di talento registico e magica presenza scenica della protagonista, Louise Brooks.
Ma tutta la settimana del festival sarà costellata di importanti performance musicali. Ben tre titoli della rassegna dedicata alla produzione muta di René Clair avranno accompagnamenti speciali: da Entr'Acte, presentato con la partitura originale di Erik Satie eseguita, in prima assoluta, dal duo pianistico Barbara Rizzi e Antonio Nimis; a Un chapeau de pailled’Italie, per il quale la pianista Angela Annese ha recuperato le musiche scritte da Nino Rota per la trasposizione nel teatro musicale del vaudeville di Labiche e Michel; a Paris Qui Dort, presentato con la nuova partitura di Antonio Coppola eseguita dall’Octuor de France. Sempre Coppola e l’Octuor de France saranno in scena per Séraphin ou les jambes nues di Louis Feuillade, mentre l’ensemble Prima Vista Social Club, che riunisce alcuni dei migliori musicisti a livello internazionale specializzati nell’accompagnamento di film muti, accompagnerà improvvisando la brillante satira sulla moralità dei ruggenti anni Venti, Chicago, di Frank Urson e Cecil B. DeMille, proiettato nella nuova copia magnificamente restaurata dall’archivio dell’UCLA.
E non finisce qui... Gli organizzatori sono in contatto con un musicista di fama internazionale, il cui nome però potrà essere svelato solo a trattative concluse. Se tutto andrà bene, ci sarà almeno un’altra indimenticabile serata con la grande musica delle Giornate.

   
 
   
 

31 agosto 2007

LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO XXVI EDIZIONE Pordenone, Teatro Verdi, 6-13 ottobre 2007

LE RETROSPETTIVE SULL’ALTRA WEIMAR E RENÉ CLAIR, IL MONUMENTALE PROGETTO GRIFFITH, L’ICONA LOUISE BROOKS, LE DUE SORELLE GISH, L’ANIMAZIONE DI STAREWITCH E IL PREMIO OSCAR JOHN CANEMAKER RIUNITI IN UN PROGRAMMA D’ECCEZIONE PER IL RITORNO DEL FESTIVAL A PORDENONE

Superato il giro di boa del venticinquennale, le Giornate del Cinema Muto affrontano una seconda giovinezza, complice anche il ritorno all'originaria Pordenone. Ma è il programma stesso che si propone di coniugare la somma di esperienze di ricerca e di studio delle passate edizioni con il divertimento di scoprire sempre nuovi territori.
La rassegna principale di quest'anno tornerà al cinema tedesco, di cui in passato le Giornate rivelarono già il pre-Caligari. Stavolta, occupandosi dell'Altra Weimar, si andrà nel cuore di un'epoca classica del muto, ma per scoprirvi quanto è meno noto, gli autori e i film rimasti ai margini del Pantheon storiografico. Un'epoca sempre attuale anche per le sue valenze culturali e politiche (quanti confronti si sono sentiti anche in tempi recenti con una fase di contraddizioni sociali che hanno segnato il passaggio alla dittatura), Weimar è per il cinema un territorio sterminato, non risolvibile nei termini consolidati (espressionismo, Kammerspiel, Neue Saglichkeit). Accanto ai sommi Lang e Murnau (e ad autori marcati dall'espressionismo come Wiene) operarono numerose personalità creative, che solo in minima parte conosciamo. Avremo qui modo di vedere per la prima volta i film-rivelazione di autori segnati anche dall'espressionismo come Robison, o del “perverso” Oswald, del fantasioso Berger, del manierista Dupont, proseguendo con  Lamprecht, Piel, Schünzel, Prager... E poi di due autori che “chiosarono” Lang con i loro premake, Joe May e Richard Eichberg. E del Max Mack che fu la rivelazione della storica retrospettiva pre-Caligari. Altro nome ritornante è quello di Hans Steinhoff, cui le Giornate dedicano un'attenzione pluriennale. Va segnalato infine Die Carmen von S. Pauli di Erich Waschneck, che potrà confrontarsi con un'altra variazione sulla Carmen in programma, quella con la diva olandese Annie Bos.
Molti tra gli autori precedentemente citati sono collegabili alla presenza ebraica nel cinema tedesco, e sarà sicuramente emozionante e tragicamente paradossale scoprire nel film di Hans Behrendt, che finirà vittima della Shoah, l'interpretazione di Werner Krauss e Veit Harlan (nel ruolo di un chapliniano barbiere ebreo che si chiama come il poeta Mandelstam), ovvero le figure al centro di Jud Suess.
Si può quindi considerare un prolungamento del programma Weimar un prezioso documentario su Kurt Gerron (che interpretò, tra gli altri, il ruolo del mago Kiepert nell’Angelo azzurro, a fianco di Marlene Dietrich), vittima vulnerabile per eccellenza dello sterminio.
Ma à coté si pone anche uno degli eventi serali del festival, Die Büchse der Pandora di Pabst con la folgorante Louise Brooks.
Il che ci porta alla seconda rassegna maggiore del programma, dedicata a René Clair: regista mancato della Brooks, è anche forse l'autore dalla fama più contrastata di tutto il cinema francese. Oscillante tra sopravvalutazioni e sottovalutazioni, sembra giunto il momento per scoprire il divertimento manierista di questo autore, che irritò la critica della nouvelle vague, ma seppe conquistarne il marginale Jacques Baratier. Si potranno vedere nelle copie migliori i divertissement fantasiosi che il regista diresse tra il 1923 e il 1928, con la sicura promessa di scoprire in quelli che furono considerati i suoi film minori o persino da lui ripudiati (Le voyage imaginaire, dal bel titolo mélièsiano, o La proie du vent) opere non meno vivaci dei riconosciuti Paris qui dort, Un chapeau de paille d’Italie, Les deux timides. Completano la rassegna Le Fantôme du Moulin Rouge, altro titolo intrecciato col territorio del gotico francese, e il muto finale La Tour.
L'evento centrale della rassegna sarà quello musicale su un titolo dell'avanguardia più scatenata, Entr'Acte, dove – grazie alla collaborazione di Ornella Volta, fondatrice degli Archives de la Fondation Erik Satie di Parigi – la musica di Satie raggiungerà la sua apparizione sullo schermo, accanto a Picabia, Duchamp e Man Ray.
Autore che ha coniugato l'avanguardia col territorio dell'animazione è Ladislas Starewitch, di cui si vedranno nelle copie migliori le invenzioni animate attraverso i materiali organici, in una sorta di anticipazione delle audacie lynchiane.
Il lungo viaggio attraverso l'opera di Griffith raggiungerà quest'anno l'undicesima e penultima tappa, dedicata al periodo 1921-1924. Anche qui le sorprese non mancheranno perché accanto al capolavoro riconosciuto (cui sarà dedicato uno degli eventi musicali) Orphans of the Storm, interpretazione sublime delle Gish che si è posta al centro delle ossessioni di Rohmer e di Truffaut, ci saranno dei film “minori” non meno belli, a cominciare da quell'Isn’t Life Wonderful, che già conquistò Renoir e Rossellini. E poi, tra gli altri, America, che prosegue la geniale enciclopedia griffithiana sulla storia americana.
Del cinema americano si scopriranno anche altri territori: nella sezione Treasures III i film con tematiche sociali (tra cui il più vecchio dei film sopravvissuti di King Vidor e un'opera del maledetto William Desmond Taylor); in un ciclo curato da Rick Prelinger i film promozionali; una rassegna dedicata a Jean Darling & Our Gang... Ma anche, in uno degli eventi musicali, l'apocrifo demilliano Chicago, film eroticissimo la cui protagonista Phyllis Haver ci conquisterà anche più delle recenti interpreti dei remake in chiave musical.
Perla tra le perle, l'“ennesimo” omaggio a Mabel Normand, che percorrerà film già noti e rarità, svelando altri tesori anche dalla sfortunata fase finale della scatenata commediante.
Ma sono molte altre le cose di un ricco programma che andrebbero indicate: la collezione dei giocolieri degli antipodi Corrick, provenienti dalla cineteca australiana; i primi film girati, nel 1897, nei paesi biblici; opere e autori “fuori quadro”, tra cui il paradossale (per l'universo del muto) The Stolen Voice, e il risorgimentale I Mille (1912) restaurato dalla Cineteca Italiana e dal Museo Nazionale del Cinema; rarità in omaggio alle cineteche di Amsterdam, Budapest (con una versione dei Ragazzi della via Paal) e Toulouse (con la riscoperta di un film armeno)... E poi la Jonathan Dennis Memorial Lecture che un maestro dell'animazione come John Canemaker (premiato con l’Oscar nel 2006) dedicherà al massimo artista dell'animazione e del fumetto Winsor McCay. E ancora altri eventi musicali, con presenze di musicisti già ammirati alle Giornate e di new entry.
FilmFair, Pordenone Masterclasses, Collegium, proiezioni per le scuole (con The Cook e Pass the Gravy) e l'accogliente spazio pordenonese daranno a chi vorrà condividere la gioia delle Giornate l'occasione di ulteriori percorsi, digressioni, passeggiate.