|
Comunicato n°8
ALLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO DI PORDENONE CHAPLIN INEDITO
E I PRIMI FILM GIRATI NEI PAESI BIBLICI. VELTRONI IN VISITA AL FESTIVAL
Mercoledì 10 ottobre 2007, Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone
Il politico più cinefilo d’Italia non poteva scegliere giorno
migliore per portare il suo saluto alle giornate del Cinema Muto di Pordenone.
Nel suo giro elettorale in vista delle primarie per la costituzione del
Partito Democratico di domenica prossimo, Walter Veltroni ha toccato
anche Pordenone e non ha voluto mancare di portare il suo saluto ai partecipanti
e agli organizzatori del Festival. Casualmente la sua presenza coincide
con la presentazione di uno degli eventi di maggior spicco della manifestazione,
la proiezione di All at Sea, un documento inedito su Chaplin. Sono 15
minuti girati in occasione di un’intervista che il grande attore
e regista concesse nel 1933 all’allora giovane giornalista Alistair
Cooke, che sarebbe diventato negli anni a seguire una delle voci più famose
e autorevoli della BBC. Agli inizi di carriera egli fu incaricato, approfittando
del fatto che si trovava in America con una borsa di studio, di intervistare
alcune celebrità di Hollywood. Fra queste non poteva mancare Charlie
Chaplin, che prese subito in simpatia il giovane e brillante cronista,
invitandolo anche ad una piccola crociera sullo yacht dell’attore
sulle acque intorno all’isola di Catalina. Cooke portò con
sé la sua macchina da presa a 16 mm. E Chaplin improvvisò alcuni
sketch, imitando celebri personaggi dell’epoca come Jean Harlow,
Greta Garbo e il principe di Galles, fornendo anche precise indicazioni
tecniche al giornalista. Ad un certo punto, senza alcun trucco e indossando
solo i calzoncini da bagno, Chaplin fa il verso a Napoleone, e questo è particolarmente
interessante perché proprio allora aveva in progetto di girare
un film sul ritorno dell’imperatore dall’esilio di Sant’Elena.
In questa pellicola Chaplin appare rilassato e spontaneo, al pari dell’affascinante
compagna del regista di quegli anni, la ventitreenne Paulette Goddard.
Il film, sicuramente per la consulenza di Chaplin, non è dunque
un prodotto amatoriale; il montaggio scorrevole e l’umorismo delle
didascalie gli danno quasi un tono da commedia. Si credeva, e lo credeva
lo stesso Cooke che ne aveva utilizzato solo una minima parte per la
trasmissione televisiva America, che fosse andato definitivamente perduto.
Alla morte del giornalista, avvenuta nel 2004, la figlia Susan ha trovato
il materiale nell’archivio dell’appartamento newyorkese del
padre e, con grande generosità, ne ha autorizzato la prima proiezione
pubblica alle Giornate, in programma oggi alle 20.30 al Teatro Verdi
di Pordenone. Secondo David Robinson, direttore delle Giornate del Cinema
Muto e il più accreditato esegeta di Chaplin, il valore del documento
sta proprio nel rivelare un aspetto del Chaplin privato assolutamente
inedito, oltre ad essere la prima testimonianza pubblica di un rapporto,
quello con Paulette Goddard, che sarà per Chaplin tra i più importanti
della sua vita.
Nel pomeriggio, alle 14.30, viene presentato per la prima volta un altro
documento di eccezionale rilievo: i primi film girati nei Paesi biblici.
Nel marzo di quest’anno presso un antiquario parigino, alcuni studiosi
della Lobster film sono stati attratti da una scatola contenente pellicole.
Erano 93 rulli con titoli come Fontane à Bethléem, Panorama
de Tibériade, Jesus en Croix, e, dalle perforazioni dei negativi,
si poteva farli risalire agli anni tra il 1897 ei 1903. Si sa che proprio
in quegli anni fu attivo nell’area Mediorientale un celebre operatore,
Albert Kirchner, che fornì molto materiale alla Gaumont, nel cui
catalogo peraltro troviamo molte vedute di Gerusalemme, del Santo Sepolcro,
e del Cairo. Si può pertanto ragionevolmente supporre che quindi
Kirchner c’entri in qualche modo con questi film, ma la storiografia
deve ancora chiarire definitivamente il mistero della loro origine.
Ufficio Stampa
|