Press Releases

COMUNICATI STAMPA 2007

Comunicato stampa n° 10

IL PREMIO JEAN MITRY 2007 A JOHN CANEMAKER E MADELINE MATZ

Il prestigioso Premio Jean Mitry, attribuito annualmente nel corso delle Giornate per meriti nella ricerca, conservazione e divulgazione del cinema muto, va quest’anno a due personalità d’oltreoceano, John Canemaker e Madeline Matz. A consegnarlo, sabato 13 ottobre, in apertura della serata che conclude la 26a edizione del festival al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, sarà l’Assessore alla Cultura della Provincia di Pordenone Lorenzo Cella.
A Madeline Matz, una lunga esperienza prima al MoMa di New York e poi alla Library of Congress di Washington – due tra le più prestigiose istituzioni al mondo – e un enorme bagaglio sia tecnico che culturale in ambito cinematografico, viene riconosciuto il merito di essere un referente insostituibile nelle ricerche bibliografiche per tutti gli studiosi. Suona così l’autorevole commento di David Francis al riconoscimento attribuito alla Matz: “Non vedrete mai Madeline pontificare alle conferenze sul cinema, ma se vi capiterà di ascoltare un intervento importante o di leggere un articolo o un libro particolarmente esaustivo, ci sono ottime probabilità che lei c’entri in qualche modo. È proprio il tipo di persona a cui un festival come le Giornate, che fa della buona ricerca la chiave per le proprie selezioni, presentazioni e pubblicazioni, deve rendere onore nel nome di Jean Mitry.”
A commentare il premio a John Canemaker, storico dell’animazione, autore di numerosi volumi sull’argomento, docente e animatore egli stesso (il suo The Moon and the Son ha vinto l’Oscar nel 2006 per il migliore cortometraggio animato) è invece Russell Merritt: “Si può ben dire che John Canemaker rappresenta una novità nella storia del premio Jean Mitry: egli è infatti il primo animatore, il primo vincitore di Oscar, il primo storico dell’animazione a ricevere questo riconoscimento. Nella miglior tradizione del premio, è stato un autorevole pioniere, un Pifferaio Magico che ha fatto scoprire a due generazioni l’importanza del cinema d’animazione muto. Nei suoi libri e nei suoi film ha portato alla ribalta Winsor McCay, Otto Messmer e altri grandi animatori del muto quando persino i nostri più eminenti storici li ignoravano.” (12 ottobre 2007)

Ufficio Stampa