Le Giornate del Cinema Muto, XXVI edizione
Pordenone, 6-13 ottobre 2007


I film muti italiani della Filmoteca de Catalunya
Italian Silents from the Filmoteca de Catalunya
Restauri eseguiti presso L’Immagine Ritrovata nell’ambito di un progetto di recupero e valorizzazione del cinema muto italiano realizzato dalla Cineteca del Friuli, dalla Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema. / Prints restored by L’Immagine Ritrovata within a preservation project of Italian silent films held by the Filmoteca de Catalunya, Barcelona, funded by the Cineteca del Friuli, Cineteca di Bologna, and Museo Nazionale del Cinema, Turin.

La Filmoteca de Catalunya conserva un prezioso fondo di film italiani delle origini che non sono presenti (o sono presenti in copie incomplete) nelle cineteche italiane e, stando alle informazioni in nostro possesso, neppure in altri archivi FIAF.
Due visite Barcellona, dapprima nel 2005 e successivamente nel novembre 2006 (durante un omaggio che la Filmoteca de Catalunya ha reso alle Giornate del Cinema Muto per la nostra XXV edizione) ci hanno permesso di instaurare un proficuo rapporto di collaborazione con l’istituzione catalana, grazie alla disponibilità del suo direttore Roc Villas e di Mariona Bruzzo, responsabile dell’archivio, e della restauratrice Rosa Cardona, e coinvolgendo la Cineteca di Bologna e il Museo Nazionale del Cinema in un comune progetto di preservazione dei nitrati presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, oggi diretto con competenza e passione da Davide Pozzi.
Il 2007 ha visto la proiezione a luglio, al Cinema Ritrovato di Bologna, di Raggio di sole (Ambrosio, 1912), Le cascate di Courmayeur (Itala, 1909) e di Cretinetti re dei ladri (Itala, 1909). Successivamente altri tre film, tutti di produzione Cines, sono stati restaurati appena in tempo per le Giornate: si tratta di Ladro di pane (1910), Il professor Checco e il poeta Ferdinando (1912) e Amor sacro e amor profano (1913).
Nel corso del 2008 sarà realizzata la seconda parte del progetto che prevede il restauro di I funerali di Don Carlo a Varese (1909), di Mercedes la bella del villaggio (Milano Film, 1910) e di altre pellicole ancora non identificati. – Livio Jacob

The Filmoteca de Catalunya holds a valuable collection of early Italian silents which no other FIAF archive seems to have (at least in complete prints). Two visits to Barcelona, first in 2005, and then in November 2006 when the Filmoteca paid tribute to the Giornate on its 25th anniversary, have started off a fruitful collaboration with the Catalan instititution, thanks to the receptiveness of its director Roc Villas, archive head Mariona Bruzzo, and restorer Rosa Cardona. Also essential to the project is the participation of the Cineteca di Bologna and the Museo Nazionale del Cinema of Turin, with all the nitrate prints involved restored by the Immagine Ritrovata laboratory in Bologna, which Davide Pozzi runs with enthusiasm and skill.
Three films from the project, Raggio di sole (Ambrosio, 1912), Le cascate di Courmayeur (Itala, 1909), and Cretinetti re dei ladri (Itala, 1909), were shown at the Cinema Ritrovato festival in Bologna in July 2007. Now three more films, all produced by Cines, have been restored just in time for the 26th Giornate: Ladro di pane (1910), Il professor Checco e il poeta Ferdinando (1912), and Amor sacro e amor profano (1913).
The second part of the project will be carried out in 2008. This will include the restoration of
I funerali di Don Carlo a Varese (1909), Mercedes la bella del villaggio (Milano Film, 1910), and other films still awaiting identification. – Livio Jacob

Restauri eseguiti presso L’Immagine Ritrovata nell’ambito di un progetto di recupero e valorizzazione del cinema muto italiano realizzato dalla Cineteca del Friuli, dalla Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema. / Prints restored by L’Immagine Ritrovata within a preservation project of Italian silent films held by the Filmoteca de Catalunya, Barcelona, funded by the Cineteca del Friuli, Cineteca di Bologna, and Museo Nazionale del Cinema, Turin.

LADRO DI PANE (Ladrón de pan / Stealing Bread) (Cines, IT 1910)
Regia/dir: ?; cast: Maria Gasparini, Ettore Pesci, Amleto Novelli; lg. or./orig. l: 174 m.; 35mm, 160 m., 8’40” (16 fps), col. (copia imbibita con metodo Desmet / Desmet colour, duplicating original tinting); fonte copia/print source: La Cineteca del Friuli.
Preservazione effettuata nel settembre 2007 presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna. Restaurato a partire da un positivo nitrato imbibito con didascalie spagnole, della collezione Jordi Farran. / Restoration carried out at the Immagine Ritrovata laboratory, Bologna, in September 2007, using a tinted nitrate print with Spanish titles, from the Jordi Farran collection.
Didascalie in spagnolo / Spanish intertitles.
“Due sventurati, padre e figlio, dopo aver mendicato invano, spinti dalla fame rubano un pane alla bottega di un fornaio. Il padre è arrestato e il Commissario, per sincerarsi che il furto fu davvero commesso per miseria, va alla stamberga abitata dalla famiglia dell’arrestato. Innanzi al grande squallore, si commuove e benefica gli sventurati.” (Cines, Catalogo delle films al 1° gennaio 1911)
“Two unfortunates, father and son, fail in their attempts to beg, and, driven by hunger, steal a loaf of bread from a baker’s. The father is arrested and the Commissioner, seeking to discover whether the theft was indeed effected as a result of poverty, visits the hovel lived in by the thief’s family. Faced with the great squalor, he is moved and decides to help the unfortunate family.” (Cines, Catalogo delle films al 1° gennaio 1911)

IL PROFESSOR CHECCO E IL POETA FERDINANDO (Poeta y profesor / Professor Stout and Thynne, the Poet) (Cines, IT 1912)
Regia/dir: ?; cast: Giuseppe Gambardella (Checco), Lorenzo Soderini (Ferdinando); lg. or./orig. l: 243 m.; 35mm, 240 m., 13’ (16 fps) (didascalie imbibite con metodo Desmet / tinted intertitles: Desmet colour, duplicating original tinting); fonte copia/print source: La Cineteca del Friuli.
Preservazione effettuata nel settembre 2007 presso L’Immagine Ritrovata. Restaurato a partire da un positivo nitrato bianco e nero, con didascalie spagnole imbibite, della collezione della Filmoteca de Catalunya. / Restoration carried out at the Immagine Ritrovata laboratory, Bologna, in September 2007, using a b&w nitrate print with tinted Spanish titles, from the collection of the Filmoteca de Catalunya, Barcelona.
Didascalie in spagnolo / Spanish intertitles.
“Checco e Ferdinando, come al solito in bolletta nera, si ingegnano a far quattrini, ed eccoli trasformati in suonatore di clarinetto il primo e in poeta il secondo. Aggirandosi per il parco ognuno dei due punta ad una coppietta appartata: alla prima Checco fa una serenata, all’altra ferdinando declama un’alata poesia. La trovata ha successo perché, pur di liberarsi degli importuni, le coppie mettono mano al portafoglio. Più tardi i due compari, tutti soddisfatti, si divideranno il gruzzoletto, ossarvati però dalle loro vittime, che si sono coalizzate. E quando Checco e Ferdinando vanno al ristorante per offrirsi un lauto pasto, le coppie imbrogliate vengono a sedersi al loro tavoo e li costringono a dare nuove prove dei loro talenti. L’esibizione è talmente penosa da irritare i clienti: verrà chiamata addirittura una guardia, perché si porti via i due furfanti.” (The Bioscope, 18.7.1912)
“Professor Stout and his friend Thynne are anxious to discover some way of ‘raising the wind’. Their sole asset is an old clarionet and some poems. They retire to a public recreation ground. Here they see lovers promenading in couples. Two pairs attract them, and Stout determines to enlist the sympathy of one pair of lovers by blowing on his clarionet, while Thynne tries the other couple with his poems. The plan works so well that they change over, and are again successful in extracting money from the two victims. They meet afterwards to divide the spoils and laugh over their victims. The two young fellows follow them to a restaurant. Their victims, getting together some of their friends, force Stout and Thynne to give them examples of their talent or be handed over to the police. Stout commences with the clarionet, and can only extract a hideous noise, and Thynne is also discovered to be a fraud, and the pair soon have to undergo punishment. The police arrive and march Stout and his friend off to prison.” (The Bioscope, 18.7.1912, supplement, p. v)

AMOR SACRO E AMOR PROFANO (Love and Art) (Cines, IT 1913)
Regia/dir: ?; cast: Alberto Collo; lg. or./orig. l: 223 m.; 35mm, 223m., 12’ (16 fps) (didascalie imbibite con metodo Desmet / tinted intertitles: Desmet colour, duplicating original tinting); fonte copia/print source: La Cineteca del Friuli.
Preservazione effettuata nel settembre 2007 presso L’Immagine Ritrovata. Restaurato a partire da un positivo nitrato bianco e nero, con didascalie italiane imbibite, della collezione Pere Tresserra. / Restoration carried out at the Immagine Ritrovata laboratory, Bologna, in September 2007, using a b&w nitrate print with tinted Italian titles, from the Pere Tresserra collection.
Didascalie in italiano / Italian intertitles.
“Alberto è un artista impegnato che abita nel quartiere bohemien di una grande città; come sua vicina vi è una contessa, anche lei pittrice. I due fanno conoscenza, le loro idee sull’arte collimano e finoscono per innamorarsi. I genitori di Alberto disapprovano la relazione e il giovane si lascia convincere a troncare i rapporti con la donna, ma quando arriva Mario, il cugino della contessa, il quale mostra di interessarsi a lei, Alberto si accorge di non poter far a meno della donna. E ritorna da lei, chiedendole di ispirarlo pe un quadro che sta dipingendo. E presto ritornerà l’amore fra i due.” (The Bioscope, 16.1.1913)
“Albert is a struggling artist, and is taking sketches in a district where a countess is his nearest neighbour. Both are artistically inclined, and they meet, and eventually fall in love with each other. Albert’s position precludes him declaring his passion, and it is only after the arrival of the countess’s cousin, Mario, who makes love to her, that Albert realises that he cannot live without his neighbour. Albert invites the lady to help him with ideas for a picture he is painting. When all doubts are cleared away, the pair are made happy.” (The Bioscope, 16.1.1913, supplement, p. xxxiii)
Garibaldi 200
In occasione del bicentenario di Giuseppe Garibaldi presentiamo, in copie appena stampate, due tra le prime rievocazioni cinematografiche dell’epopea garibaldina.
On the occasion of the bicentenary of the birth of Italian patriot Giuseppe Garibaldi (1807-1882), we present two of the earliest film celebrations of the general who, in the words of noted historian Denis Mack Smith, “did perhaps as much as anyone to make Italy a unified state”.

IL PICCOLO GARIBALDINO
(Cines, IT 1909)
Regia/dir: ?; lg. or./orig. l: 242 m.; 35mm, 249 m. (cartelli relativi al restauro compresi/including restoration credits), 13’37” (16 fps), col. (copia imbibita con metodo Desmet / Desmet colour, duplicating original tinting); fonte copia/print source: Cineteca Nazionale, Roma.
Restauro 2007 Cineteca Nazionale. Lavorazioni digitali ed analogiche presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, Bologna. Provenienza degli originali: BFI National Archive, Londra; AIRSC; Museo Nazionale del Cinema di Torino. / Restored in 2007 by the Cineteca Nazionale. Digital and analog work undertaken by the Immagine Ritrovata laboratories, Bologna, using original materials from the BFI National Archive, London; AIRSC [Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema], Rome; and the Museo Nazionale del Cinema, Turin.
Didascalie in italiano / Italian intertitles.
“Siamo all’epoca di Garibaldi, quando i petti infiammati da vivo amore patrio accorrono volenterosi in difesa del paese. Anselmo, padre di un giovinetto dodicenne, accorre anch’esso tra le file garibaldine; e il piccolo Augusto, infiammato dallo stesso desiderio, fugge di nascosto da casa e raggiunge il padre arruolato nella gloriosa schiera dei mille.
Suona il segnale della battaglia, il piccolo Augusto si slancia tra i suoi commilitoni, ma improvvisamente è colpito mortalmente. Il piccolo eroe invoca il nome di Garibaldi, si trascina presso di lui, ne bacia la spada e muore tra le braccia del padre.” (Programma di sala, Politeama Ariosto di Reggio Emilia, 27 luglio 1910)
“The film depicts in a telling manner an incident in the days of Garibaldi, whose call for volunteers to aid him in his battles meets with a ready response … In the last scene we are transported back again to the boy’s home where we see his mother, to whom a vision appears of her boy standing beneath the statue of honor. The subject is extremely well dealt with, and the film, which is good for quality throughout, possesses several novel features to recommend it to exhibitors.” – The Bioscope (London), 16 December 1909

EVENTO MUSICALE / MUSICAL EVENT
I MILLE
(Ambrosio, Torino, IT 1912)
Regia/dir: Alberto Degli Abbati; f./ph: Giovanni Vitrotti; cast: Mary Cléo Tarlarini (Rosalia), Vitale De Stefano, Oreste Grandi, Cesare Zocchi; data uscita/released: 6.12.1912; 35mm, 920 m., 45’ (18 fps), col. (copia imbibita con metodo Desmet / Desmet colour, duplicating original tinting); fonte copia/print source: Fondazione Cinetcea Italiana, Milano.
Didascalie in italiano / Italian intertitles.
Accompagnamento musicale dal vivo di / Live musical accompaniment by Francesca Badalini (pianoforte), Lydia Colona (clarinetto/clarinet), Marcello Salvioni (violino/violin) e Matteo Salvioni (violoncello). Partitura originale composta da / Original score written by Francesca Badalini.

(Cfr. sezione “Eventi musicali” / see section “Musical Events”.)

Misilmeri, Sicilia. Don Ruggero è un ricco possidente e scopre che suo figlio Corrado ha una relazione segreta con Rosalia, una pastorella del suo latifondo, da cui ha avuto un figlio, Vincenzino.
Corrado vorrebbe regolarizzare la situazione ma il padre non glielo permette e i due ragazzi vengono anche cacciati dalla fattoria. Rosalia, già in difficoltà, continua inoltre a ricevere indegne e pressanti proposte dal capitano borbonico Altieri.
Frate Lorenzo dà asilo alla donna e prosegue il suo impegno contro i Borboni. Cominciano ad arrivare notizie della posizione di Garibaldi: sta marciando su Palermo, così i congiurati partono di nascosto per raggiungerlo alla Piana dei Greci. Intanto Altieri rapisce il figlio di Rosalia per costringerla a vincere le resistenze nei suoi confronti e la attira così, in una casa isolata dove vorrebbe soddisfare le sue voglie. Il bambino, riconoscendo le grida della madre, riesce a salvarla da Altieri. Rosalia, prima di lasciare la casa, ruba un prezioso dispaccio che consegna una volta arrivata a Palermo. Tocca così il cuore di Don Ruggero che le consente di unirsi a Corrado, mentre su Palermo liberata sventola trionfante il tricolore.
I Mille di Alberto degli Abbati del 1912 può essere considerato uno tra i primi film su Giuseppe Garibaldi, in cui la figura dell’“eroe dei due mondi” è già pervasa dall’alone mitico che lo accompagnerà nel corso del tempo. La storia dei Mille viene trattata nel film alternando i fatti d’arme – riprodotti con fedeltà storica e accurata messa in scena – a un episodio d’amore, che arricchisce la vastità del tema epico con un tocco di sentimentalismo.
La vicenda sentimentale, dell’amore di Corrado, ricco possidente, per Rosalia, pastorella, avversato dal padre di Corrado (nonostante i due abbiano un figlioletto), si sviluppa su uno sfondo di grande attesa: l’arrivo di Garibaldi in Sicilia. Lo sbarco di Garibaldi è sentito con la trepidazione tipica del grande evento, foriero di salvezza e di grandi prospettive unitarie ed egualitarie, e trova nel film il suo apice nella rappresentazione della battaglia di Palermo, dove il plein air è sfruttato con sapienza a inquadrare nutrite masse di garibaldini e la prospettiva architettonica conferisce realismo e vivezza alle scene d’interni, non più immiserite dal tradizionale fondale di tela. La vittoria di Garibaldi a Palermo coincide con il trionfo dell’amore tra Corrado e Rosalia, in una perfetta specularità tra le sorti dell’Italia e quelle della famiglia: finalmente unite.
I Mille di Alberto degli Abbati è una copia unica al mondo proveniente dagli archivi della Fondazione Cineteca Italiana di Milano. La lunghezza della copia è la medesima del visto di censura (n. 8728 del 21.2.1915).
Il restaurato del film è stato realizzato dalla Fondazione Cineteca Italiana, presso il Laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna, e grazie alla collaborazione di Brescia Musei e del Museo Nazionale del Cinema di Torino e Cineteca Griffith, a partire dalla copia positiva d’epoca. – Matteo Pavesi

The scene is Misilmeri, Sicily. Don Ruggero, a rich landowner, discovers that his son Corrado is having a secret love affair with Rosalia, a shepherdess on his large estate. She has also borne him a son, Vincenzino. Corrado wants to marry Rosalia, but his father opposes the match and throws the young couple off his lands. Rosalia, already in a difficult situation, continues to receive the insistent advances of Altieri, a captain in the Bourbon army in Sicily.
Brother Lorenzo grants the woman sanctuary and carries on with his fight against the Bourbon forces. At this point, news of Garibaldi’s whereabouts start to filter through. He is marching on Palermo, and so his supporters secretly leave to join him outside the city at Piana dei Greci. Meanwhile, Altieri kidnaps Rosalia’s son in an attempt to force her to give in to him, persuading her to come to an isolated house so that he can satisfy his lust. Recognizing the screams of his mother, the child saves her from Altieri. Before fleeing the house, Rosalia steals a precious dispatch, which she delivers on her arrival in Palermo. Don Ruggero is so touched that he allows her to marry Corrado, just as the Italian flag flies triumphantly over a liberated Palermo.
I Mille, directed by Alberto Degli Abbati in 1912, can be considered among the first films about Giuseppe Garibaldi. Here, the so-called “Hero of Two Worlds” is portrayed as the mythical figure that he has since remained. The film recounts the story of the Expedition of the Thousand [I Mille], Garibaldi’s army of 1,000 redshirts, alternating their battles – recreated here with historical accuracy and realism – with romantic scenes. This tempers the grand, epic quality of the film with a touch of sentimentality.
The love story between the rich landowner’s son Corrado and the shepherdess Rosalia, opposed by Corrado’s father (even though the couple have a child), develops against a background of great anticipation: Garibaldi’s landing in Sicily. His arrival provokes that feeling of trepidation that is typical of great events. Garibaldi brings salvation, Italian unity, and a future of equality, and the film reaches its climax in its recreation of the battle for Palermo. The outdoor scenes are masterfully accomplished, showing the large masses of Garibaldi’s troops, while the architectural perspective adopted provides realism to the indoor scenes, no longer reliant on the traditional canvas backdrop. Garibaldi’s victory in Palermo coincides with the triumph of Corrado and Rosalia’s love: a perfect parallel between the destinies of Italy and the family, both finally united.
Alberto Degli Abbati’s
I Mille is part of the Fondazione Cineteca Italiana collection in Milan, and is the only copy known to exist in the world. The length of the copy is the same as that noted in the film censor’s official records. The film was restored working from the original positive print. The project was undertaken by the Fondazione Cineteca Italiana at the Immagine Ritrovata laboratory in Bologna, with the collaboration of Brescia Musei [the museums of the commune of Brescia], the Museo Nazionale del Cinema in Turin, and the Cineteca Griffith. – Matteo Pavesi