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Comunicato stampa n. 17
CHIUSA LA 23a EDIZIONE DELLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO
Il capolavoro horror muto della Universal The Cat and the Canary del
1927, con la nuova partitura di Neil Brand eseguita dai Solisti del Conservatorio
Jacopo Tomadini di Udine diretti da Timothy Brock, ha chiuso al teatro
Zancanaro di Sacile la 23a edizione delle Giornate del Cinema Muto. Un’edizione
che ha visto un incremento delle presenze, con oltre mille accreditati
per una settimana fittissima di proiezioni che hanno impegnato le due sedi
della manifestazione, il Teatro Zancanaro e il Cinema Ruffo, dal mattino
a mezzanotte, con sale spesso piene e il tutto esaurito nelle serate. Sono
aumentati anche i partecipanti al Collegium Sacilense e agli altri incontri
studio che hanno lo scopo di avvicinare soprattutto i giovani allo studio
della settima arte. Da segnalare il crescente successo della conferenza
spettacolo in onore di Jonathan Dennis, tenuta quest’anno dal genio
dell’animazione, l’autore di Galline in fuga e Wallace & Gromit,
Peter Lord. Molto gradita dal pubblico che ha seguito le Giornate anche
la presenza degli altri due ospiti d’onore, l’ex bambina prodigio
Diana Serra Carey, in arte Baby Peggy, omaggiata con due suoi film restaurati,
e il grande direttore della fotografia Jack Cardiff.
Un dato saliente delle Giornate 2004 è stato anche, all’interno
della forte presenza straniera, una più omogenea distribuzione per
nazionalità. Vale a dire che accanto alla forte, numericamente,
rappresentanza americana, sono 114 gli accreditati dagli States, non sfigurano
altri paesi come Gran Bretagna (80), Germania (62), Francia (42), Russia
(30) Paesi Nordici (30), e fa la sua comparsa anche la Cina con un accreditato.
Molto ha contribuito a tanto interesse per il festival, la proposta della
principale rassegna dedicata a Vertov, la più completa mai organizzata
sino a oggi sulla produzione del regista negli anni 20. Molto soddisfatto
sulla qualità artistica complessiva della manifestazione il presidente
Livio Jacob, che sottolinea come la rassegna su Vertov abbia anche evidenziato
il valore di suo fratello, Mikhail Kaufman, noto più come operatore
del celebre Dziga, che come regista lui stesso. Dall’anno prossimo
le Giornate del Cinema Muto faranno ritorno, dopo sei anni a Sacile, nella
loro sede originaria di Pordenone. “Dovrei essere contento perché finalmente
risolveremo problemi logistici che a Sacile rischiavano di strozzare la
manifestazione, dice Jacob, a causa della scarsa capienza dei teatri e
della ridotta ospitalità alberghiera. In realtà lasciare
Sacile mi dispiace perché la città ha salvato le Giornate
con grande generosità in un momento difficile della loro storia,
quando una non felice decisione amministrativa aveva decretato l’abbattimento
del teatro Verdi. E per questo motivo tutti coloro che amano le Giornate
hanno per Sacile un affetto e una riconoscenza particolare. Un grazie di
cuore alla città e ai due sindaci che l’hanno retta in questi
6 anni, Gina Fasan, che in 5 anni non ci ha mai fatto mancare la sua attenzione
e il suo sostegno, e, anche a Roberto Capuzzo, subentrato negli ultimi
mesi, che ha seguito la stessa linea. Le Giornate del Cinema Muto non interromperanno
però il rapporto con Sacile, e in futuro ci sarà sicuramente
una collaborazione con Pordenone.”
Proseguirà anche nel 2005 il rapporto con la Brooklyn Academy of
Music, un cui rappresentante ha seguito tutti i film del festival per scegliere
la selezione da presentare a New York, con il Bristol Silents, l’equivalente
inglese delle Giornate, e con l’ Auditorium di Roma, la nuova struttura
architettonica di Renzo Piano, diventata in meno di un anno l’istituzione
culturale più viva della capitale.
16 ottobre 2004
Le Giornate del Cinema Muto – Ufficio Stampa
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