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Comunicato stampa n° 8
ALLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO
DECASIA: OPERA SPERIMENTALE DELL’AMERICANO BILL MORRISON
LA CADUCITA’ DEL MONDO NELLE PELLICOLE IN DECOMPOSIZIONE
Martedì 14 ottobre, ore 22.15, Teatro Zancanaro, Sacile
I film sono mortali come qualsiasi altro oggetto o forma di vita. Come
tali hanno un periodo di decomposizione, di corruzione con il caos e l’infinito
prima di sfociare nel nulla. E’ proprio questo momento di dis-ordine,
di confusione che preannuncia la fine o l’inizio di un nuovo
ordine il tema principale di Decasia (in programma oggi, martedì
14 ottobre, in seconda serata, ore 22.15, al Teatro Zancanaro), opera
sperimentale e contemporanea di Bill Morrison, regista americano già
premiato a numerosi festival internazionali e che vanta cinque suoi film
nella collezione del Museum of Modern Art di New York.
Decasia fu commissionato in origine dall’Europaïscher
Musikmonat come una nuova sinfonia che doveva essere composta dal cofondatore
della Bang On A Can, Michael Gordon. In seguito è stato chiesto
al Ridge Theater, dove lavora Morrison, di creare la controparte visiva
per la sinfonia di Michael. Da qui l’idea del film, che, già
nel titolo programmatico, si poneva come contraltare di Fantasia,
l’opera antologica di Disney.
Morrison è partito da una lista di atti che davano l’idea
della lotta perenne dell’uomo contro la morte per la vita –
incidenti, gare sportive, battesimi, scene d’amore – e ha
chiesto agli archivi di recuperare del materiale filmico, possibilmente
in via deterioramento, che toccasse questi temi. L’idea era quella
di esprimere la mortalità sia da un punto di vista fisico che spirituale.
I due elementi formali del film, l’immagine e la pellicola su cui
è registrato, diventano la mente e il corpo. L’immagine,
come insieme di desideri e memorie, si muove all’interno della mente;
l’acetato e il liquido per fissare l’immagine sulla pellicola
sono il corpo con i fluidi e le ossa. Ogni ripresa, ogni immagine, scompone
se stessa e si fonde idealmente con quella successiva, la pellicola si
disintegra letteralmente, si scioglie per fare spazio a una nuova sequenza.
Sacile, 13 ottobre 2003
Le Giornate del Cinema Muto
Ufficio Stampa
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