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Comunicato stampa n. 22
Evento musicale d’eccezione chiude la 22° edizione delle
Giornate
NAPOLI CANTA CON LA VOCE DI GIUNI RUSSO
In seconda serata l’ultimo Mosjoukine
Sabato 18 ottobre, dalle ore 20.30, Teatro Zancanaro, Sacile
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Un grande evento musicale
chiude a Sacile (Pordenone) questa 22a edizione delle Giornate del Cinema
Muto, caratterizzata come sempre da un ottimo successo di pubblico (è
l’unico festival italiano a poter vantare una concentrazione così
alta di americani e in generale di pubblico internazionale) e dalla presenza
di ospiti d’eccezione come Mario Monicelli, Nanni Moretti, il figlio
e il nipote di Charlie Chaplin, il premio Oscar Richard Williams, padre
di Roger e Jessica Rabbit e di molti altri personaggi di fantasia.
Il film proposto in prima serata e in anteprima assoluta al Teatro Zancanaro,
alle ore 20.30 è Napoli che canta (1926), diretto da Roberto
Roberti, padre di Sergio Leone.
Sembra che l’opera non piacesse tanto a Mussolini e questo pare
essere stato il motivo per cui le tre bobine di pellicola in nitrato di
The Song of Naples vennero trafugate alla fine degli anni Venti
e fatte circolare sottobanco negli Stati Uniti con le didascalie sia in
inglese sia in italiano, per favorirne la visione alle famiglie di immigrati
italiani. Questa censura si spiega con le sequenze in cui si vede una
Napoli struggente, povera e senza speranza, e un’umanità
che canta per sopportare la miseria della propria condizione rivolgendosi
direttamente al più alto interlocutore: Dio.
Il film di Roberti celebra così una città lontana dagli
stereotipi da cartolina (come farebbero invece pensare le prime immagini
virate o colorate al pochoir), vibrante nel sentimento di protesta
verso la situazione italiana del periodo (quella del regime mussoliniano
appunto, tiranno e ingiusto). La pellicola termina con le immagini dell'addio
alla propria terra, in particolare con una sequenza indimenticabile in
cui si vede la sagoma di una donna al tramonto con il volto proiettato
verso un futuro incerto, mentre la nave si dirige oltreoceano.
L’eccezionalità dell’evento è accresciuta dalla
presenza di Giuni Russo in un attesissimo concerto live. Il confronto
con le immagini è una novità per la celebre artista palermitana,
una delle voci più importanti della musica italiana contemporanea,
impegnata da tempo nello sperimentalismo e che ha affiancato negli anni
Franco Battiato e attori del calibro di Giorgio Albertazzi in sorprendenti
performance teatrali. Grazie all'aiuto di Maria Antonietta Sisini, del
cantautore Aurelio Ferro e la collaborazione del maestro Michele Fedrigotti,
Giuni ha raccolto e riarrangiato in una suite in cui si celebra
la bellezza e la malinconia che fanno da leit motiv del film,
tutte le canzoni menzionate nella pellicola, compresi classici eterni
come O’ sole mio. Non è azzardato dire sin d’ora
che questo evento resterà scritto nell’albo d’oro delle
Giornate.
In seconda serata (ore 22.15 circa) viene proposto l’ultimo Mosjoukine
delle Giornate, il terzo film francese dell’attore russo, L’enfant
du carnaval (Il figlio del carnevale, 1921), diretto e sceneggiato
oltre che interpretato dal celebre attore. Qui Mosjoukine dà dimostrazione
di tutto il suo talento espressivo, passando dalla comicità buffonesca
a una sobrietà drammatica inappuntabile. Il film segnò un
grande successo commerciale all’epoca e più di dieci anni
dopo l’attore russo decise di farne un rifacimento sonoro, esperimento
peraltro riuscito malissimo, per aggiornarlo alle nuove tecnologie e al
gusto del tempo.
Sacile, 17 ottobre 2003
Le Giornate del Cinema Muto - Ufficio Stampa
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