COMUNICATI STAMPA 2003

Comunicato stampa n. 15

IL PRIMO FRANKENSTEIN ALLE GIORNATE
Giovedì 16 ottobre, ore 11.30, Teatro Zancanaro, Sacile

Sull’onda del successo del capolavoro prodotto dalla penna di Mary Shelley il Frankenstein Edison diretto da J. Searle Dawley (1910), proposto oggi alle Giornate del Cinema Muto (Teatro Zancanaro, ore 11.30), fu accolto con grande favore di critica ma poi fu rapidamente dimenticato.
Settant’anni più tardi, la pellicola, considerata perduta, era tornata alla ribalta tanto da essere inclusa – unica fra i titoli risalenti all’epoca del nickelodeon – nella lista dei film più ricercati dell’American Film Institute. Il racconto del suo ritrovamento è avventuroso: Alois F. Dettlaff, collezionista americano che raccoglie pellicole infiammabili dal 1928, si è imbattuto in Frankenstein negli anni Cinquanta, vedendolo sul banchetto di un ambulante regionale. Impossessatosi della preziosa pellicola l’ha conservata gelosamente, rifiutando, fino al 2002, di renderlo disponibile su vasta scala ad archivi e privati. Nel 2002 lo ha pubblicato privatamente su DVD (naturalmente disponibile alle Giornate) consentendo una circolazione più ampia.
Il film è stato giustamente atteso con trepidazione per tutto questo tempo perché non solo è la prima versione cinematografica del mostro creato da Mary Shelley, ma presenta delle caratteristiche peculiari che si sono perse nelle molteplici versioni successive. Una di queste è l’atmosfera e la costruzione dei personaggi, molto vicina agli adattamenti teatrali ottocenteschi e in modo particolare a quelli dei racconti di E.T.A. Hoffman e al Dr. Jekyll e Mr. Hyde portato sulle scene da Richard Mansfield. Particolare è poi la caratterizzazione psicologica del mostro che, molto meno truccato rispetto alle versioni successive, che tenteranno sempre di più di farlo assomigliare ad un vero e proprio mostro, è concepito come un classico doppelganger, un “uomo nero” che riflette il male nella mente di Frankestein ossessionando il suo creatore. Gli effetti speciali sono notevoli ma ancora più significative sono le immagini riflesse nello specchio che si vedono nel finale e che anticipano le varie versioni di Der Student von Prag (Lo studente di Praga).

15 ottobre 2003

Le Giornate del Cinema Muto
Ufficio Stampa