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Comunicato stampa n. 4
LUCIO DAMBRA
AUTORE RISCOPERTO ALLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO
Romanziere, poeta, drammaturgo, regista, sceneggiatore,
produttore, critico, opinionista, organizzatore teatrale, vivace patrocinatore
di salotti letterari, Lucio DAmbra è stato uno dei protagonisti
della vita culturle italiana dei primi decenni del 900, anche se oggi
è quasi completamente dimenticato. Autore letterario dalla produzione
sterminata, oltre una novantina di titoli, il suo stile rispecchia il
gusto dellepoca, un misto di dannunzianesimo e di tardoromanticismo,
che gli valse un considerevole successo di pubblico e il titolo di accademico
dItalia. Anche in campo teatrale il marchio DAmbra rappresentava
garanzia di successo, e in quegli anni le sue opere sono tra le più
rappresentate insieme a quelle di Pirandello e Rosso di San Secondo. Fra
i molti meriti da ascrivere a DAmbra, non ultimo quello di essere
stato lo scopritore italiano di Proust. Naturalmente una personalità
artistica dagli interessi così a tutto campo, non poteva non essere
affascinata da un nuovo mezzo di espressione artistica quale il cinema.
DAmbra vi si cimentò in numerosi ruoli: produttore, sceneggiatore,
soggettista e naturalmente regista. Delle decine di film che firmò,
per lo più commedie brillanti e mondane per le quali allepoca
si parlò di un "genere DAmbra", rimangono poche
tracce. Ecco perchè la sezione a lui dedicata nel programma delle
Giornate si configura come un primo importante contributo alla riscoperta
di un autore tra i più interessanti del cinema muto italiano. Al
Teatro Zancanaro di Sacile vengono prioiettati tre film di Lucio DAmbra:
Le mogli e le arance, restaurato dalla Cineteca Nazionale, I due
sogni ad occhi aperti e La principessa Bebè, conservati
alla George Eastman House di Rochester. Ed è proprio con questultimo
titolo, attribuito con certezza solo di recente a DAmbra, che inizia
lomaggio delle Giornate, con la proiezione di domenica 13 alle 17.15
al Teatro Zancanaro. La principessa Bebè è ambientato
tra il regno immaginario di Curlandia e i salotti parigini ed è
notevole soprattutto per le invenzioni scenografiche di un pittore poco
conosciuto come Pietro Majoletti, a metà strada tra il decò
e la sperimentazione. Infatti unaltra caratteristica del cinema
di Lucio DAmbra è la curiosa ed apparentemente contradditoria
convivenza nel suo stile di elementi retorici e sperimentali, che si notano
nella costruzione geometrica delle inquadrature. Questo aspetto è
particolarmente notevole ne Le mogli e le arance (di cui DAmbra
è supervisore essendo il film diretto oltre che interpretato dall
idolo mondano Luigi Serventi), che viene proiettato nel programma dedicato
alle avanguardie storiche italiane martedì 15 alle 20.30 al Teatro
Zancanaro.
Sacile, 12 ottobre 2002
Le Giornate del Cinema Muto Ufficio Stampa
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