Comunicato Stampa n. 21
TRANSILVANICA, CINEMA & LETTERATURA
Questa sera il Premio Haghefilm 2001 "Lultima
notte" di Jeno Janovics
Programma del 17 ottobre
Una terra per secoli divisa a metà, tra Ungheria
e Romania, sempre contesa, specchio di battaglie fratricide per il suo
dominio. Un Paese eternamente borderline, anche nella sua espressione
culturale: al confine tra fantasia e realtà, tra cinema e letteratura,
che ha saputo trasformare (con la complicità degli inglesi) un
eroe nazionale come Vlad Tepes in unicona del genere horror: Dracula
.
La prima produzione cinematografica appartiene alla lingua
ungherese e si sviluppa a Kolozvàr. Vede protagonista Jeno Janovics,
figura chiave del cinema ungherese, produttore, regista, sceneggiatore
e direttore del Teatro Nazionale di Kolozsvàr dal 1905 al 1930.
I temi prescelti non si discostano molto da quelli del panorama
internazionale contemporaneo di allora, anche se in tutte le pellicole
ungheresi domina un sentimento di morte, lombra di un trauma sempre
sotteso allintreccio. Si parte spesso da unispirazione letteraria
che attinge alla produzione popolare nazionale e ai modelli russi imperanti
come Anna Karenina e Delitto e castigo.
Dopo la prima guerra mondiale la Transilvania passa sotto
la Romania e la produzione cinematografica diventa bilingue, arricchendosi
di contaminazioni interessanti (ad esempio la leggenda di Dracula, legata
a un personaggio di origine rumena, viene interpretata sullo schermo da
un attore ungherese, Béla Lugosi). Nasce un nuovo filone "clinico",
legato al medico-cineasta Marinescu che, a cavallo tra Ottocento e Novecento
dà vita a uno dei primi corpus del cinema scientifico.
Larea transilvana produce star celebri a livello internazionale
come Vilma Banky, Pal Lukacs (Paul Lukas), Mihaly Varkonyi (Victor Varconi),
Franciska Gaal e il già citato Béla Lugosi. Ma delle loro
interpretazioni in opere locali rimangono solo pochi frustranti frammenti:
il 95% dei film muti ungheresi è infatti a tuttora perduto. Loperazione
di recupero e restauro delle pellicole delle origini è cominciata
tardi, a partire dal 1956 con il Magyar Nemzeti Firmarchivium e solo poche
opere (spesso frammentarie) sono oggi fruibili.
La riscoperta di Az utoloso éjszaka (Lultima
notte, 1917), la prima pellicola diretta da Jeno Janovics, è pertanto
un evento di grande rilevanza per la storia cinematografica delle origini.
A renderne possibile il restauro è stato il recente
ritrovamento di Vittorio Martinelli di un nitrato del film della lunghezza
di 1200 metri presso il Bundesarchiv-Filmarchiv. Per questo restauro,
nel 2001 la Haghefilm ha attribuito lomonimo premio al Magyar Nemzeti
Firmarchivium. La nuova copia può quindi essere presentata in questa
edizione delle Giornate.
Lopera (che sarà proiettata questa sera allo
Zancanaro a partire dalle 22.30) vede protagonista Lili Berky, la prima
star femminile ungherese che recitò poi in Sarga csiko a
fianco di Mihaly Varkonyi e interpretò in tutto ben 34 film muti
e 50 film sonori.
Lili interpreta Gitta, donna coraggiosa che decide di lasciare
il marito e il figlio per ritornare alla sua vecchia passione: il teatro.
Al suo fianco Mihaly Fekete, rubato al teatro da Janovics, che negli anni
fu anche assistente del regista ungherese, sceneggiatore e regista egli
stesso.
Le Giornate del Cinema Muto
Ufficio stampa
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